“Dove sono gli uomini?”. Esce oggi

 

“I diritti non si ricevono, si conquistano. Nessuno ha offerto alle donne pari opportunità, pari condizioni: hanno dovuto lottare per averle, e lottano ancora oggi, dopo decenni. Hanno dovuto spiegare la loro complessità fino a perdere il fiato e la voce.

Un cammino analogo attende gli uomini, che per primi devono ammettere la loro condizione di spaesamento, il loro bisogno di riscrivere un’identità troppo debole e confusa per funzionare e risultare attuale. Sono gli uomini a doversi analizzare come genere, a dover ammettere il fallimento o almeno l’inattualità del modello, a dover fare pace con la frustrazione professionale, a doversi concedere nuovi sogni e il coraggio per perseguirli.

Se gli uomini non si riconoscono nell’idea di mascolinità e umanità con cui vengono giudicati, lo dicano. Se patiscono le donne per come sono diventate o il lavoro che li imprigiona lo dicano, alzino la voce, elaborino una prospettiva diversa, più adatta ai loro corpi e alle loro anime. Nessuno lo farà per loro. Potranno rivendicare solo ciò che manifestano, ciò che spiegano.

Potranno esigere comprensione solo dopo aver parlato“.

“Le donne del movimento studentesco e femminista degli anni Sessanta e Settanta non sono fallite del tutto. Avranno pure perso la battaglia contro il capitalismo, l’edonismo, la mentalità borghese e consumistica contro cui lottavano, ma possono sempre guardare con dolcezza e compiacimento le proprie figlie, forse invidiarle per la libertà di cui godono, frutto delle loro battaglie, e sicuramente essere loro di aiuto per fronteggiare lo spaesamento tipico di ogni nuova epoca”.

(da “Dove sono gli uomini“, Chiarelettere)

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96 pensieri su ““Dove sono gli uomini?”. Esce oggi

  1. PPS: anche il fatto della percentuale di donne che ha cambiato vita, che reputi 60 a 30 a loro favore, deve poi sempre essere ‘valutata’ in base ai fattori che hanno permesso loro di cambiar vita.
    Mi rifaccio sempre al solito esempio della Stefania, mi pare, dell’episodio di ‘Un’altra vita’, che ha iniziato a produrre biologico, a casa sua, supportata dal marito che invece ha continuato a fare l’operaio.
    MI rispondesti su un commento che lui era ben felice di contribuire al progetto della moglie e per la famiglia, rimanendo appunto operaio.
    Ma la moglie, che lei stessa ammetteva di avere la necessita’ dei soldi, per pagare le incombenze non gestibili altrimenti, come avrebbe potuto fare senza il ‘sacrificio’ del marito ?? Come sarebbe stato giudicato il marito se invece avesse detto alla moglie “ah ok, cara, sono felice che tu voglia passare le giornate a produrre biologico, a barattare coi vicini, sai, io oggi mollo la fabbrica e mi metto a disegnare quadri… e’ il mio sogno…” ?
    Quanto meno qualche discussione ci sarebbe scappata.
    E’ inutile, si accusano gli uomini di non ‘tentare’, di non ‘inseguire’ i loro sogni, quando pero’ questi ci provano, spesso e volentieri sono considerati dei perditempo, degli ‘arrivati tardi’ , che ormai non ‘hai piu’ l’eta’, e questo proprio dalle loro donne, che poi magari sono quelle che nei vari sondaggi una volta vogliono l’uomo macho, selvaggio e sicuro di se, in carriera, dopo poco lo vorrebbero tutto coccole e casa.
    Non tutte, per carita’, solo che lo vogliate ammettere o no, e’ cosi.
    L’uomo si carica di responsabilita’, a volte coscientemente, a volte perche’ cosi e’ sempre stato. Quando si forma una famiglia, inevitabilmente , almeno in principio, si vuole una certa solidita’, sicurezza. E , volenti o nolenti, sia le famiglie, che la societa’, la ‘carica’ sul groppone del rappresentante maschile della coppia. Che poi questo non sia giusto, e che tutto si possa fare 50 e 50, senza tanta distinzione di ruoli e sessi (ovvero che si possa lavorare entrambi per la forza ed il tempo che si ritiene giusti, e che si DEBBA entrambi, occuparsi delle questioni della famiglia, figli, casa, ecc.) , io lo so, e ne sono daccordissimo.

  2. Mi piace molto il commento postato da Angus, penso sintetizzi molto di quello che penso anche io.
    L’argomento del libro,di per se, prendendolo come spunto di una discussione relativa ad una realta’ specifica e particolare puo’ essere molto interessante, certamente non lo si puo’ applicare a tutti gli uomini (o donne ) italiani, prendendo come campione di riferimento 500 persone su 60 ed oltre milioni di abitanti.
    In piu’ , come dice Angus, la domanda di partenza, la richiesta, e’ un pochino ‘tendenziosa’: come dice lui, appunto, quando vi sono 2 ‘schieramenti’ (passatemi il termine..), ovvio che l’uno, al 99% non parlera’ mai in tono ‘positivo’ dell’altro, salvo casi sporadici.
    Che poi, appunto, come dicevo nel mio commento precedente, basterebbe fare lo stesso prendendo a campione 500 uomini e salterebbero fuori le stesse identiche tematiche, ma a ruoli invertiti, e di questo ne sono assolutamente sicuro, vedendo ed osservando la gente tutti i giorni. Gli stessi identici comportamenti, che oggi non hanno distinzioni di sesso. L’unica differenza come dicevo, e’ fra coloro che ‘vivono’ in liberta’ la loro vita, e quelli che invece continuano a farsi ‘soggiogare’ dall’altro, per poi puntualmente lamentarsene dietro le spalle, ma senza avere il coraggio di affrontarlo faccia a faccia e scoprire le carte.

  3. Dunque, il libro l’ho iniziato, ho letto i primi capitoli, ti posso dire che e’ scritto molto bene, ed e’ interessante.
    Ti posso pero’ anche confermare che , almeno fino a dove ho letto, la casistica di cio’ che e’ successo alle ‘protagoniste’ la si ritrova esattamente al contrario, domandando ovviamente a uomini a cui e’ successo cio’.
    Non so poi a Milano, o nelle grandi citta’ in generale come funzioni, pero’ ti posso assicurare che per quel che scrivi nel sunto del volume, ovvero che i corsi di yoga o di free climbing sono in gran parte frequentati da donne, le cose almeno dove ho frequentato io sono decisamente diverse. Ho fatto yoga per oltre 7 anni, ed il corso era equamente diviso, anzi , forse qualche presenza maschile in piu’. Dicasi lo stesso per il climbing, al quale mi sono avvicinato dal 2006-2007, dove sicuramente la percentuale femminile era alta, ma mai da superare il 50% di presenze.
    E’ un po’ un ‘a seconda di dove si va a chiedere’ secondo me: il campione di 500 o passa donne a cui ti riferisci probabilmente ha passato o sta passando realmente queste esperienze negative, o comunque non proprio positive.
    Lo stesso lo si puo’ tranquillamente trovare andando a chiedere ad altrettanti uomini, i quali sicuramente non avranno sempre vissuto ‘rose e fiori’ con i loro incontri femminili.
    Penso che non sia questioni di dove siano gli uni o gli altri, ma di dove siano finiti gli ‘uomini’ in senso generale, ovvero intendendo con ‘uomini’ coloro che riescono a vivere appieno e con soddisfazione la loro vita, a prescindere dall’appartenenza a questo o a quel sesso, razza, etnia, condizione sociale, ecc. ecc.
    E’ un po’ come quando pretendono, con i vari concorsi di bellezza, di eleggere il Mister o la Miss, che poi saranno erroneamente apostrofati il/la piu bello/a DEL MONDO: di quale mondo, di tutto? O solo fra quelle decine, o anche centinaia di persone che sono state ammesse ai vari concorsi? Ce ne saranno migliaia, milioni di piu’ belli o belle dei presunti MISTER/MISS, solo che se li si lascia nell’ombra , difficilmente potremo accorgerci di loro.

  4. Vorrei condividere queste parole con voi…mi sembrano importanti e credo abbiano molto a che vedere con alcune delle questioni che sono al centro del tuo libro Simone (libro che ho letto tutto d’un fiato…)

    L’AMACA del 13/01/2013 (Michele Serra).

    “Era più intelligente di me, approfondiva mentre io sono superficiale”. Di tutte le parole d´amore spese per Mariangela Melato, queste di Renzo Arbore (raccolte da Silvia Fumarola per Repubblica) mi hanno commosso più di ogni altra. Perché dicono, delle donne, la cosa più importante ma non sempre la più detta: che le donne sono, in prevalenza, persone serie. E che la loro serietà (nei sentimenti, nel lavoro, nel maneggiare le cose della vita) è spesso di esempio e di soccorso a noi maschi. Forse perché la gestione del talento, nelle donne, richiede fatica doppia; forse perché, dall´alba dei secoli, mentre noi si andava a caccia, o in guerra a sbudellare il prossimo e a farci sbudellare, o a navigare per mesi e anni in cerca d´oro e di conquiste, loro restavano a casa e avevano molto tempo per pensare, mettendo a frutto la loro solitudine; fatto sta che, proprio come dice Arbore, le donne “approfondiscono”. Nel saluto di un uomo allegro (e intelligente) alla donna della sua vita, l´omaggio alla profondità suona, a sua volta, profondo. Umile e profondo. Riconoscente e profondo. Le donne, per nostra fortuna, sono contagiose.

    Da La Repubblica del 13/01/2013.

  5. Simone, ho letto con molto piacere “Dove sono gli uomini?”.
    Una lettura molto scorrevole per un argomento molto attuale, sia per le donne, che per gli uomini.
    Penso che le storie narrate, ognuna con le proprie differenti peculiarità, siano uno spaccato reale e spesso amaro dell’involuzione che il rapporto fra i sessi sta subendo negli ultimi anni.
    Come è stato giustamente rilevato nel libro, il numero dei singles e delle singles è aumentato, e le donne sole, a volte orgogliosamente sole, faticano ad instaurare un rapporto valido con gli uomini.
    Un rapporto che non sia fatto prevalentemente di sesso o di incontri sporadici e fugaci, di dialoghi superficiali, di sotterfugi e di clandestinità.
    Un rapporto che oltre al sesso possa contemplare rispetto, dialogo e amicizia.
    Potrei anche dire “amore”, ma non sempre osiamo aspettarci tanto, ormai!
    Dopo una bellissima storia d’amore, durata vent’anni, sono single da 9 anni e posso dire di aver riscontrato gran parte delle mie ultime esperienze con gli uomini fra le storie raccontate nel libro: in alcune delle storie di altre donne, ho ritrovato frammenti delle mie storie con altri uomini.
    Per questo mi associo alla fatidica domanda “Dove sono gli uomini?”.
    E se dopo tutto questo volessi tentare di darmi una risposta, potrei dire che in realtà gli uomini ci sono in giro.
    Non è che non si trovi un uomo sulla piazza, gli incontri esistono, le occasioni non mancano; manca piuttosto la volontà di costruire rapporti nei quali il dialogo , la sincerità e l’espressione di se stessi si sviluppino oltre lo scambio dei piaceri del sesso.
    Personalmente ritengo che la sessualità sia una delle modalità più profonde ed intime di espressione della propria personalità, ma nella maggior parte dei casi ho riscontrato una diffusa tendenza maschile a considerare il sesso come finalità prevalente del rapporto, anzichè come componente importante di una relazione.
    Sesso è bello, ma non può esistere solo quello.
    L’amarezza della situazione risiede nel fatto che molti uomini non si esprimano realmente con argomenti degni di un vero dialogo, fatto di un reciproco scambio di opinioni, emozioni, sentimenti, espressione di se stessi, del proprio “io”.
    Se ci chiediamo “Dove sono gli uomini?” forse è perchè gli uomini si nascondono, nascondono la parte più intima di sè stessi dietro all’ ostentazione ostinata della propria mascolinità.

  6. lo sto leggendo il libro..ci sono spunti divertenti e aneddoti di gradevole lettura però..ma l’analisi sembra fermarsi ad un livello parziale.. e sembra che si fermi ad una ricerca di responsabilità un po’ qui e un po’ lì…

    2000 mila anni e più in cui l’uomo ha dettato legge e la donna eseguito non si possono cancellare con una rivoluzione (di meno di 50 anni fa) sociale in cui la donna prende in mano la propria vita e il proprio ruolo nel sociale, e non ci si può stupire se l’uomo non riesca ancora a prendere atto di questo cambiamento e a trovare un nuovo ruolo nella dinamica uomo-donna, non è una colpa, sarebbe abnorme se a questa rivoluzione culturale seguisse una rapida modifica di chi si trova, suo malgrado, con un ruolo di 2000 anni stravolto. Cosa gli si può dire? non è che l’uomo non lo comprenda ma non gli si può proporre di mutare di colpo ciò che culturalmente in vari secoli ha acquisito come cultura dei ruoli. il resto è aria…

    il cambiamento avverrà, ci vorrà del tempo e a sua discolpa posso anche aggiungere che la donna nel suo modo di proporsi nel sociale sta in tutte le maniere complicando le cose confondendo il suo diretto interlocutore..

    e certo che poi la donna non ritrova il “maschio”…quale? quale vuole? prima, durante o dopo? lo vuole mutato, con il ruolo stravolto, ma al contempo con il ruolo di prima..

    la rivoluzione è in atto..la donna ne guadagna per molti aspetti, per altri è stravolta anche perchè i 2000 anni le dicono tutt’altro e l’uomo non capisce più chi ha di fronte…e la strada è lunga.

    qualcuno ha accennato ad una ripartizione dei ruoli che ha anche legami atavici con la natura dei due sessi, e questo aspetto va comunque preso in considerazione, non è una scusa e una attenuante, tuttavia ha la sua influenza e questa non la si cancella nemmeno con una contro rivoluzione del sesso maschile…

  7. Premetto che non ho letto il libro, ma mi sono fatto una mezza idea su quello che ho letto qui e su altre recensioni e mi sembra che si mischino tante cose diverse tra loro, dicendo un po’ tutto e il contrario di tutto.
    Prendiamo, per esempio, il lavoro: si dice che il sistema è in crisi perché è senza leadership. Giusto.
    Però poi si distingue tra uomini che non hanno energie per arrivare al top e donne che potrebbero ma non vogliono perché in fin dei conti non ne vale la pena.
    Prendere in considerazione che questo discorso possa valere anche per gli uomini proprio no, eh?
    Eppure proprio qui e in altri blog come questi si è più volte detto che molte persone (uomini e donne) stanno capendo che non vale la pena di immolare la propria vita (o la sua parte migliore) sull’altare della carriera per poi ritrovarsi vecchi e senza un ricordo di vita (e probabilmente anche senza soldi).
    Poi, scusate, ma come si fa ad imbastire un’analisi sociologica partendo dalla frequenza di corsi di nicchia come vela e free climbing senza andare a vedere quello che succede in altri posti magari più gettonati?
    Io, per dire, ho frequentato e frequento piscine, palestre, locali e in parte (non lapidatemi!) negozi e centri commerciali e questa prevalenza femminile non l’ho mai vista…tutto questo senza considerare che oggigiorno non ci sono quasi più i soldi per mangiare e l’ultimo dell’anno c’erano 18 milioni di persone a brindare in casa…tutti uomini? 
    Poi vabbè, ci saranno luoghi e attività con una prevalenza di genere (vedi le spa e i centri benessere) ma da qui a dire che uno dei due generi è scomparso ce ne passa. Personalmente al ritorno dallo stadio non mi sono mai chiesto: dove sono le donne? 
    Se il tuo amico non riesce a trovare un buon interlocutore maschio mi spiace, ma non è il caso di farla diventare una Verità intoccabile. A meno che il tuo amico non sia nato a Betlemme tanti anni fa… 
    Diciamo che dipende dal carattere, c’è chi è più aperto e condivide con gli altri i propri progetti, chi è di natura più chiusa, chi ha come unico progetto il riuscire ad arrivare a fine mese…
    Sui rapporti uomo-donna, poi, la generalizzazione/stereotipo è dietro l’angolo.
    Ho letto sotto che alcune donne si lamentano di non riuscire ad avere un approccio sessuale in tempi decenti; se invece vado sul forum dei single del Corriere trovo tante donne che si lamentano che gli uomini vogliono solo fare sesso e non sono interessati ad iniziare una relazione, in particolare sui siti d’incontri.
    Quale delle due versioni è quella giusta?
    Boh, so soltanto che in questa faccenda, per come la si mette, la “colpa” ricade sempre su una parte.
    La solita, tra l’altro.
    Se vuoi subito sesso, sei un immaturo che non vuole confrontarsi in una relazione alla pari; se non fai subito sesso sei intimorito dall’intraprendenza femminile!
    E fu così che ci sedemmo dalla parte del torto, dato che tutti gli altri posti erano già occupati. 
    Con questo non voglio negare che il mondo delle relazioni sia in subbuglio e ci sia un rimescolamento dei ruoli, ma se vogliamo capirci qualcosa senza banalizzare con i soliti stereotipi credo che dobbiamo aprire il vaso di pandora del consumismo applicato alle relazioni.
    Seguire e sviluppare, cioè, i concetti della società liquida di Bauman, le dinamiche relazionali mutuate da quelle lavorative e consumistiche.
    Il ruolo della tecnologia nelle relazioni: “è molto facile creare connessioni e molto arduo creare legami” dice lui, e io concordo totalmente. Insomma, non è una questione di genere, ma un brodo culturale nel quale, chi più chi meno, siamo immersi tutti.
    Se invece si vuole buttarla in caciara dicendo che un genere è alla canna del gas e l’altro invece sta alle stelle è un altro discorso.
    Tra l’altro, mi permetto di far notare che uno dei modi migliori per buttarla in caciara è proprio quello di chiedere a un gruppo di donne cosa ne pensano degli uomini; è un po’ come chiedere agli ingegneri cosa ne pensano degli architetti, ai pisani cosa ne pensano dei livornesi, ecc… 

    • Angus, e” un po’ (per riprendere la tua chiusa) come intervenire su un libro senza averlo letto…
      Ma a parte le battute: l’esperienza della straripante maggioranza di donne a fare, a vivere, credo sia sotto gli occhi di tutti. I corsi citati, come credo fosse facile da capire, erano esempi. Puoi farne altri, il risultato non cambia. Gli altri posti “piu’ gettonati” come tu dici versano in identica condizione, con le dovute eccezioni.

      Quanto al tema del downshifting e’ certo valido anche per gli uomini, ma molto meno incidente. Tranne pochissimi, tutti gli uomini o quasi che conosco aderirebbero a qualunque promozione. Molte delle donne che conosco no. E’ un fenomeno storico ed evidente ANCHE oggi, anche in epoca di downshifting: gli uomini ambiscono al potere a qualunque costo assai piu’ sovente delle donne, che invece scelgono ANCHE in base ad altri valori, con maggiore equilibrio. Basta vedere quante donne hanno cambiato vita e quanti uomini: diciamo 60 e 30 per essere buoni.

      Sul buttarla in caciara chiedendo alle donne ho riso per l’espressione, sempre divertente. Ma parlando seriamente, hai tutta questa esperienza di uomini che si raccontino volentieri e onestamente? No perche’ se cosi fosse avrai la fila di donne che ti chiedono i loro indirizzi. Quante volte hai parlato di sesso (il tuo, con la tua fidanzata) con un amico? Beh le donne lo fanno piuttosto spesso. Ecco perche’ un’indagine deve partire da loro. Ma lo vedi anche dalle reazioni degli uomini in queste prime ore: nessuno ha ancora letto il libro e invece di essere curiosi e aperti la maggior parte si sta gia’ difendendo.

      Hai invece ragione sulle divesre teorie circa i rapporti sessuali. Qui si fa un po’ di confusione. Credo che le due tesi che riferisci siano solo diverse perche’ una e’ sostenuta dagli uomini e una dalle donne. La verita’ e’ che uomini che hanno un rapporto sereno col sesso sono sempre di meno. Su questo ci aiutano molto i racconti degli psicologi. Qualcuno nel libro lo cito.

      Mi piace molto quel che dici circa il sentirsi colpevolizzati spesso. E’ questo uno dei punti. Noi non ci spieghiamo, non parliamo, e poi vorremmo essere compresi. Molto difficile. Dobbiamo capirci un po’ di piu’, avere il coraggio di parlare, e poi pretendere di essere capiti. Le donne, da anni, fanno cosi’.

  8. Beh si condivido che la mia è stata in gran parte questione di fortuna : ho trovato un uomo che è anche cresciuto in un contesto favorevole… Cosa che per esempio è difficile trovare. Il padre, persona molto sensibile, non ha mai anteposto la carriera, il potere, non aveva bisogno di dimostrare niente, perché aveva una ricchezza interiore non indifferente. La madre, donna molto energica, ma femmina fino in fondo, mamma con i figli, ottima nonna, non ha mai dovuto rivendicare un ruolo diverso, perché lei era un “pilastro” della famiglia. Due persone totalmente complementari e che avevano un amore l’uno per l’altro non comune! Chissà se riuscirò a trasmettere queste cose positive ai miei figli…. Probabilmente il rinnovamento dell’uomo comincia da qui : dalla famiglia di origine!
    Come donna, invece, ho dovuto buttare via tutto cio’ che mi è stato inculcato dalla mia famiglia : altra storia quindi….Troppo lunga e in parte dolorosa!
    Grazie Simone per avermi risposto!

  9. maria luisa…
    storia bella, sembra, la tua. complimenti. ma non così comune. a me sembra purtroppo vero che la complicità, con le donne, ma anche tra uomini, sia difficile crearla per mancanza di uomini, più che di donne. lo dico da amico maschio eterosessuale: non è facile parlare, condividere, essere complici con un uomo. gli eterosessuali, almeno, che sono spesso impauriti, o giocano ruoli di potere. manca spesso l’ascolto, manca la forza del progetto, la generosità di offrirtelo per condividerlo. gli uomini così sono pochi.
    devo essere sincero, nella visione che le donne mi hanno offerto io riconosco l’uomo di oggi, noi. siamo così.

  10. Sono curiosa di leggere il libro, ma in questo momento ho molta “carne al fuoco” e quindi rimanderò. Non sapendo ancora nulla delle storie che ci sono, posso dirti Simone che io ho in casa 3 uomini e sono l’unica donna. Mio marito però ha avuto una famiglia alle spalle molto “moderna”, e con questo intendo dire che benché i ruoli fossero mamma casalinga, papà al lavoro tutto il giorno, quando c’è stato bisogno l’interscambio di ruoli non ha scioccato nessuno. Ai figli hanno pensato entrambi, 2 figli maschi : mio marito ha sempre avuto (29 anni di matrimonio) un atteggiamento con me di interscambio sia in casa che nei confronti dei nostri 2 figli maschi…. Sono abituata bene, in tempi passati lavoravo molto, ora un po’ meno perché mi dedico a cose che mi piacciono e comunque mio marito c’è sempre. Ci sono state delusioni, evoluzioni, cadute, ma tutte condivise e affrontate con non poche discussioni (anche molto accese). Non è una vera e propria divisione di ruoli, rigida, con confini ben definiti, ma lo chiamerei un accordo tacito di reciproca solidarietà. I figli idem : sono grandi (25 e 20 anni) e quando non ci siamo cucinano, lavano, e (un po’ meno) stirano, e, cosa più importante, se abbiamo parlato di donne e uomini, lo abbiamo fatto non per sottolineare una lotta sessista, ma per evidenziare come “alcuni soggetti” in particolare abbiano, in entrambi i casi, ancora la necessità di catalogarsi per sentirsi vivi….
    Sono ancora viva, ho un buon rapporto con gli uomini in genere, sono molto più a disagio con certe donne che catalogano i loro uomini come se fossero degli schiavisti, perché comunque ritengo che con loro, al di là di un quasi doveroso rapporto di sesso, ci sia poca complicità emotiva, pochissima voglia di raffrontarsi su piani diversi da quello di “chi lava i piatti”, “chi fa lavatrice”, “chi cucina”, “chi stira”….
    Forse gli uomini non sono cresciuti in questi anni, perché le donne nel crescere (a volte anche un po’ storte pero’) si sono dimenticate che chi gli ha regalato la famosa costola, doveva essere coinvolto nei loro cambiamenti.
    Mio marito ha sempre detto a suoi amici e conoscenti che con me non si è mai annoiato! Sarà questa la ricetta? Chi puo’ dirlo….

  11. Ti riferisci ai locali per scambisti o ai bordelli? Mah si questi ci sono, però sono una cosa più innaturale rispetto a come lo penso io. Comunque leggerò il libro, mi sono fermato alle prime pagine, sfogliandolo in libreria.

  12. Premetto che non sono una moralista, Fulvio… però, sinceramente l’idea di sesso che hai tu non è la mia. Anche quello che può esserci con qualcuno che incontri una volta e forse mai più non potrebbe mai essere per me un sesso diciamo così “da supermercato”…:-) scusami ma mentre descrivevi quei locali mi è venuta in mente esattamente questa immagine: entro, guardo, consumo, pago e vado a casa.
    Tutto il rispetto per chi lo fa ma per molti (uomini e donne)il sesso è qualcosa di molto diverso, mentale, profondo, coinvolgente. E non parlo di amore ma di sesso, proprio come te.

    Perché poi l’amore è un’altra cosa ancora, no?

  13. Permettimi la volgarità: due palle! È ironico e non rivolto a te Simone, di cui ho letto molto e per cui provo affetto e stima, ma per il tema; dove sono andati gli uomini: a farsi un po’ i cavo lacci loro. Ovunque trovo donne sole, 30-40 enni, molte si lamentano, altre se ne fregano e allora mi domando: perché non consideriamo che la società possa cambiare? Che la donna, o l’uomo, possano essere solo oggetti sessuali l’uno dell’altro e stop? La relazione poi uno o una se la costruisce con chi vuole, con amiche, con amici. Partiamo da un pregiudizio, di cui neppure ci rendiamo conto: che la donna e l’uomo debbano stare insieme, costruire, condividere. Non è sempre vero e comunque può accadere, storicamente è provato, che la donna e l’uomo facciano vite separate, in tutto e per tutto, incontrandosi eventualmente se attratti reciprocamente, giusto per consumare qualche sano amplesso sessuale, magari anche con donne diverse, senza obblighi di fedeltà o univocità. Io parlo da un punto di vista esterno e, diciamo, di parte, perché sono gay, ma vivo molto in mezzo ad amici etero, sia donne che uomini. La cosa che mi sorprende sempre di più, parlando con alcuni uomini, è quanto sia difficile per un uomo trovare una donna che abbia voglia di fare sesso subito, senza essere una prostituta. Anche per voi Diversamente orientati… (Ah… Ah….) dovrebbero aprire quei locali dove vai e passi la serata a fare sesso con chi capita. Senza pregiudizio, solo per divertimento.

    • fulvio quei locali… ci sono già!
      Ma molti dei temi di cui parli sono nel libro. direi che il taglio è molto su quella falsariga. certo, le storie che ho raccolto, la dicono lunga su come siamo messi.
      quanto all’esempio che citi, direi che invece le cose sono molto cambiate. una buona fetta delle donne che ho intervistato si lamenta perché non ha approcci sessuali in tempi decenti. e’ dunque esattamente al contrario di come tu dici.
      ricordati una cosa, i gay parlano molto di più, sono molto più liberi ed emancipati. gli etero maschi non parlano, e quando ti dicono una cosa, devi sempre pesnare che, molte volte, potrebbero non dirti proprio la verità. i maschi etero si vergognano, non si aprono, questo è uno dei problemi. ciao!

  14. @Simone: per leggere il tuo libro l’ho dovuto ordinare! Ma non mancherò di leggerlo e se ti fa piacere ti dirò tutte le mie impressioni, minuto per minuto…
    🙂
    Lilly
    ps. Un inchino alla grande Mariangela Melato!

  15. Ciao Simone,
    sono in ufficio e sto leggendo il tuo libro.
    Bravo, sai scrivere bene anche sto libro si legge che e’ un piacere.
    Ciao
    Marco

    • Grazie Lilly, grazie Marco. Molti giornali stanno chiamando, moltissime le email i tweet i post. Mi pare che questi primi due giorni diano segnali di interesse, di discussione, di dibattito. buono. speriamo. ciao!

  16. @Nat (penso sia Natalia) , io non sono arrabbiato con le donne, si ho esagerato nelle mie esternazioni, mi scuso, non volevo mandarle a quel paese ma solo fargli capire che l’uomo (io nel caso specifico) oggi non sa più bene come approcciarsi e mi sembra che qualsiasi cosa uno faccia sia sbagliata.
    Che qualsiasi cosa uno faccia sia passibile di un giudizio negativo.
    Facciamo un passo indietro: Ricordiamoci che sono i sentimenti la molla principale che spinge l’uomo ad unirsi alla donna e all’esigenza di costruire nel tempo un rapporto stabile con una persona di fiducia (quanto stiamo male quando perdiamo la fiducia in una persona..)
    Questo per me è lo scopo principale del nostro agire e quindi dobbiamo andare uno verso l’altro e accettare l’altro con tutti i suoi limiti e difetti.
    ma se l’uomo che limiti e difetti ne ha da vendere, suo malgrado, si sente tagliato fuori al primo errore, alla prima difficoltà, in chi e che cosa deve credere per ricostruire un nucleo di affetti e relazioni?…….

  17. @Dona: quando dici “il cambiamento del ruolo della donna nella società è stato destabilizzante per gli uomini” non mi trovi tanto d’accordo. A mio avviso, è il cambiamento del ruolo dell’uomo nella società che ha destabilizzato il sesso maschile a partire dalla crisi del mondo del lavoro. La destabilizzazione maschile nasce dalla crisi del mercato del lavoro. Il ruolo dell’uomo è sempre stato basato quasi esclusivamente sul lavoro.

  18. Una donna meravigliosa ed un’attrice indimenticabile! L’ho vista molti anni fa a teatro, portava Euripide (neanche una cosetta leggera), ma, vi assicuro, sono uscita da lì con le lacrime agli occhi, un’emozione fortissima!Una donna così… affascinante, intelligente, intensa, talentuosa,passionale…com’è possibile che era sola? Lo chiedo ai maschietti…com’è possibile che non è riuscita mai a formarsi una famiglia? Era un suo cruccio…Forse il suo successo, la personalità forte creava soggezione o forse, davvero, non esistono più gli uomini veri…?

  19. Ciao Simone, spero di esserci a Milano, per il tuo libro : )

    Dona, anche io spero avvenga quello che dici tu, ma in realtà lo scenario x ora sembra un po’ lontanuccio dalle nostre speranze.
    Si vedono molti uomini smarriti che sembrano non piuttosto domandarsi qual è il loro ruolo in questo nuovo scenario. Trovano più semplice rifugiarsi nei loro mascolini interessi , affogare nel lavoro , ritrovarsi tra loro , quasi a proteggersi in una zona franca, dove nessuno li mette in difficoltà costringendoli a porsi delle domande. In molti scappano da ció che potrebbero meravigliosamente essere con e nn contro questa nuova figura femminile , che intanto , per compensare l’ Assenza , ha affilato le armi della sopravvivenza, diventando più forte, ma anche più dura; più indipendente, ma anche più sola e cinica e le ferite nn si contano … Le femmine possono essere tali nella misura in cui hanno accanto un maschio, diversamente , davanti ad un uomo sapranno essere donne. Credo che la soluzione x ogni essere umano, a prescindere da sesso , risieda nelle cose dette nell’argomento precedente ” Uomo o donna, prima bisogna trovare se stessi “ricercando, conservando, difendendo,anche quanto di bello, l’essere femmina o maschio rappresenti.

  20. Però non è che facciamo come al solito che diventa una “guerra” tra i sessi? Dove ogni parte accusa l’altra e non si arriva da nessuna parte, eh? 😉
    Cerchiamo di fare un piccolo sforzo, mettere da parte la nostra “rabbia” e cercare di ragionare a bocce ferme su ciò che accade tra uomini e donne.
    Io posso comprendere che il cambiamento del ruolo della donna nella società (relativamente rapido anche se non completo e pieno di anomalie) possa essere stato destabilizzante per gli uomini. Come quando ti tolgono la sedia da sotto mentre ti stai sedendo.
    Ma poi credo che il passo in avanti sia quello di prendere atto della nuova realtà e coglierne le opportunità e farne buon uso. Non guardare soltanto le cose che una delle due parti (o entrambe) hanno perso con questo cambiamento.
    Le donne sono uscite di casa e non svolgono più alcuni ruoli tradizionali? Invece di star lì a lamentarsi, incazzarsi e piangere, si potrebbe allora decidere di assumere su di sé il ruolo rimasto vacante e quindi arricchirsi di nuove capacità e talenti.
    O no? 🙂
    Buona giornata

  21. Come sempre, Simone, sai guardare dentro le pieghe nascoste dell’animo umano, osservare quelle cose che stanno sotto molteplici strati sovrapposti, che si sentono ma non si ascoltano.
    Le donne sono in giro, con entusiasmo, con forza e curiosità a parlare, esporsi, comunicare. E gli uomini dove sono?

  22. Guido ha centrato il problema.
    Pensate davvero che le nostre nonne che accudivano numerosi figli nelle case di campagna si sentissero inferiori agli uomini?
    Comunque conosco diversi single 40enni che si sollazzano con partite, discoteche, birrerie….e non si fanno troppe domande, sono scemi loro?

  23. @Alessandro
    Pensate e riflettete sul femminicidio… Ci penso continuamente. Tu sei arrabbiato con le donne e avrai i tuoi buoni motivi,io sono arrabbiata con alcuni uomini, quelli che non crescono e pensano di poter togliere la vita a un’altra persona per delle scelte a loro inaccettabili…
    Si potrà fare qualcosa insieme? Uomini e donne

  24. Tra i miei amici maschi spesso ci prendiamo in giro dicendoci “Peccato che non siamo gay”…come a voler dire quanto stiamo bene tra noi soli maschi escludendo l’aspetto sessuale.
    Ed anche la fidanzata del mio miglior amico gli dice spesso “Perchè non ti sposi con Attilio”? Una volta abbiamo pure fantasticato che in presenza di chiari vantaggi economici e fiscali potevamo fare una coppia di fatto ahah!
    Io sono abbastanza d’accordo con francesco28, le leggi di natura non possono essere sovvertite in così poco tempo; ad esempio una donna manager che si comporta da uomo stronzo, che ci tiene a specificare quanto lei abbia le palle, sempre incazzata con tutti a me fa schifo.

  25. Oddio, qui due commenti di uomini sul blog invitano le donne a stare a casa a badare i bambini e a riprendersi il loro ruolo in casa. Se questa è la direzione degli aspiranti downshifter, non è certo la mia.
    Poi citare gli psicologi a caso (federico28) non è il massimo, dopo che ti sei letto come minimo Psicologia dello Sviluppo di Santrock, tanto per iniziare, puoi iniziare a sparare commenti dei tipo “è meglio che i bambini stiano con questo piuttosto che con quest’altro”.

  26. …leggero sicuramente il libro perchè la tua opinione Simone è sempre stata degna di attenta riflessione..tuttavia a me sembra che le donne negli ultimi 30 anni siano solo diventate uomini più dei maschi, il sesso forte sono diventate loro, si sono mascolinizzate più di noi.

    A me personalmente piacciono le “femmine” che si comportano da “femmina”, la mia fidanzata è la prima a dire che per lei stare a casa e badare alla famiglia e i figli è quello che da 4.000.000 di anni a 30 anni fa ha fatto e non è un demansionamento, anzi…è il lavoro più importante e delicato che ci sia…troppi bambini crescono con i nonni che, per quanto amorevoli, spesso non hanno la durezza necessaria e l’energia per l’educazione…lo dicono gli psicologi,non io.

    Non ho mai visto una gatta, una leonessa o qualsiasi altro animale di sesso femminile comportarsi come il maschio e viceversa..la natura ha deciso tutto e deve essere rispettata. Solo negli ultimi 30 anni le donne a fare le donne si sentono frustrate…io credo sia un sentimento indotto dal consumismo…ricordiamoci sempre che il migliore e più vorace consumatore è di gran lunga il single…

  27. @ ALESSANDRO
    credo di capire, concordo al 100%, e se conosco l’adorato capitano(si può dire adorato? o date le polemiche meglio stimabilissimo?eh eh eh)penso che le sue idee non siano in contraddizione con questa nostra posizione. Staremo a verdere,o meglio, a leggere.

  28. ho in mano la prima copia distribuita a siena….simo, sto ancora aspettando che tu aggiorni l’agenda !!! possibile che non hai programmato ancora una presentazione

    • ale66. ciao. per le presentazioni sono molto titubante. non hot anta voglia di andare in giro come una trottola. vedremo. l’editore ci tiene ma decido io. e se non ne ho voglia non ne faccio. per il momento è prevista la prima a milano il 31. vedremo. ciao!!

  29. No, secondo me la societa’ patriarcale e’ sbagliata eccome perche’ si basa sul dominio di un essere umano sull’altro e quindi degli esseri umani sulla natura, come spiega Murray Bookchin. il risultato e’ sotto i nostri occhi, anche dal punto di vista ecologico. Non a caso parlo di essere umano (come fa Silvano Agosti) e non di uomo/donna, perche’ anche una donna che accetta il sistema patriarcale senza farsi domande o diviene essa stessa patriarca fa danni esattamente come un uomo.

  30. Per molte di noi si é trattato di un percorso di consapevolezza e riconoscimento della diversità . Non di imitazione di modi e ideali maschili . In mezzo a difficoltà ,adattamenti, un fare spazio a se stesse ,al proprio essere in un contesto maschile cieco e sordo al cambiamento ,tristemente allineato su potere,competizione ,lotta. Credo che questo libro possa essere una voce ,spero ascoltata, per iniziare un cammino diverso. Nel rispetto delle diversità.Grazie

  31. Io direi che è il caso che gli uomini si approprino di tutte le cose belle che le donne possono permettersi: andare al mercato, comprare frutta e verdura di stagione, tornare a casa e cucinare una pietanza sfiziosa letta su una rivista di ricette. Smettiamola invece di andare dal ferramenta a comprare il materiale per aggiustare la tapparella eternamente rotta o sistemare il rubinetto che perde. Andare in una sala da the con un amico, consumare una fetta di torta casalinga, e parlare a voce bassa di viaggi e vestiti. Al contrario, smettiamola di andare al pub a bere una birra con dieci amici urlazzanti a parlare di calcio, motori e quando va bene di tasse e dichiarazioni dei redditi. A passeggio andiamo per le vie del centro, fermandoci a guardare le vetrine, entrando nei negozi a provare una giacca e un paio di scarpe. Al contrario, basta raduni fra ciclisti che, caldo o freddo, devono per forza, scalare l’Isoard cittadino tornando a casa stanchi e sporchi.
    Adesso basta!! Riprendiamoci le cose belle della vita.
    :-O

  32. cosa dobbiamo fare Alessandro? stare a casa a stirare ,pulire ed accudire voi ed eventuali figli?
    Noi non ci mettiamo in competizione,abbiamo solo imparato a volare con le nostre ali, a costruirci un futuro,ad essere libere ed indipendenti,le tue sono forse idee un pò retrograde.

  33. @Simone, @tutti i lettori/lettrici:
    scusatemi per lo sfogo, ho letto il post in un momento di rabbia e frustrazione.
    Ci sarebbero troppe cose da dire e in questo momento mi è difficile esternarle tutte. pensate e riflettete sul femminicidio, l’uomo ha perso la propria identità e fa fatica ad accettare il ruolo delle donne nella sua vita rispetto a quello nella quale è cresciuto e vissuto. Ripeto: gli argomenti sono tanti e complessi e non si possono esaurire in un post.
    Scusate lo sfogo.
    Un saluto a tutti.

    • Alessandro, sapendo (credo) qualcosa della tua situazione (ne hai parlato altre volte) ho capito che si trattava di uno sfogo. grazie comunque di questa postilla. ciao!

  34. Ciao Simone,
    oggi mi scarico l’ebook.
    Non so bene cosa aspettarmi dai contenuti. Il titolo e le prime descrizioni sono interessanti per me.

    Penso che sara un’occasione, di imparare riflettere e cambiare come e’ stato per me ogni tuo libro che ho letto.

    Ciao
    Marco

  35. Gli uomini li avete cancellati voi donne perchè avete voluto mettervi in competizione con loro e non al loro fianco per la crescita armonica della società.
    Una società patriarcale non è sbagliata, è semplicemente quella più consona all’uomo inteso come essere umano di sesso maschile.
    Il ruolo della donna non dovrebbe essere quello di competitor.
    LA donna la sua emancipazione la può raggiungere ugualmente ma deve rimanre una donna e fare la sua parte all’interno di una famiglia altrimenti andate tutte affanculo. Perchè siete le prime artefici della decadenza economica e sociale della società moderna per quel che riguarda i valori di riferimento ai quali tutti noi (uomini e donne) dovremmo fare riferimento.

    • usti alessandro… un po’ incazzato eh?! credo di capire. ma la questione ha a che fare con la volontà. le donne la loro libertà ed energia se la sono guadagnata sudando. noi non abbiamo ancora fatto la nostra parte di fatica, e chi non lavora alla fine non mangia. ora siamo a digiuno perché non abbiamo lavorato su di noi. e ben ci sta. fossimo interlocutori diversi, anche le donne farebbero di più.

  36. Oggi esce il tuo nuovo libro…evviva!

    “Che ci vuole? (…) Chiunque, con un po’ di pazienza, puo’ arrivare a fare qualunque cosa. Non è l’irrequieto, degradante escapismo dell’hobby, ma il suo contrario. Robinson Crusoe non puo’ scappare dall’isola e prende con calma le misure necessarie. Le risorse dell’uomo sono infinite, purché le circostanze lo costringano a cavarsela da sé, gli strappino di dosso tutte le pellicole – educative, snobistiche, mutualistiche, culturali eccetera – con le quali la società finge di proteggerlo e sotto le quali egli si crogiola stupidamente, ignaro delle proprie attitudini e ricchezze”. (C. Fruttero)

  37. Ti ho ascoltato con interesse quando sei venuto a presentare “L’equilibrio della farfalla” a Bellinzona (lo sto leggendo in questi giorni, dopo Ufficio di scollocamento) e sono rimasta molto colpita dal tuo tono e dalle tue idee.
    Questa nuova opera la leggerò sicuramente!

  38. Buongiorno Simone. Leggerò senz’altro il tuo libro, l’argomento mi interessa molto e credo sia un tema davvero cruciale per tutti noi. Il tuo “appello” al genere maschile è significativo. Conosci l’esperienza di un gruppo che si chiama Maschile Plurale? Rappresenta certamente un tentativo che va nella direzione che indichi. Buona giornata!

  39. ottimi spunti di riflessione..anche per noi donne ,per continuare a combattere per tutto quello che vorremmo modificare…in bocca al lupo per questa nuova avventura

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