“Mediterranea”

Rotta della spedizione "Mediterranea" tra 2014 e 2018

 

Partirò. Perché a un certo punto occorre farlo. E sarà tutto fuorché andare lontano. Semmai sarà un avvicinarmi, un restare, e per quante miglia vi siano dentro a un cuore, sarà uno spingermi dentro, non certo un uscire. Quando si tratta del Mediterraneo è sempre, solo così.

Sono almeno vent’anni che ci penso, che misuro mappe, che immagino passaggi. Se lo ricorda chi c’era a quel tempo.  Le idee che ti riguardano non invecchiano, non passano. Tuttalpiù si affinano, sedimentano fino a smettere ogni stato spirituale, poi fluido, e diventano un gradino, una soglia. Poi viene il giorno in cui ti accorgi che ci hai messo un piede sopra, e sei partito.

La spedizione “Progetto Mediterranea” sarà a vela. Un ketch di 17 metri, armo a cutter, tante soluzioni per tenere il mare. I moderni “argonauti” saranno 9 (Manuela, Daniela, Marco, Francesca, Marinella, Enrico, Antimo, Giuliana ed io), ma posso già immaginare con quanti compagni di viaggio trovati su un molo nascosto condivideremo vento, sole, miglia. Posso misurare già oggi le lacrime delle partenze, i sorrisi degli arrivi, gli occhi e lo stupore degli incontri occasionali.

Quello che faremo sarà nautico (non ho notizia di qualcuno che abbia fatto questo viaggio), scientifico (analizzeremo mare, inquinamento e mille altre cose del mare insieme all’Università) e soprattutto culturale. Andremo alla ricerca delle “Voci del Mediterraneo”, il pensiero di filosofi, artisti, giornalisti, scrittori, marinai, per sapere cosa pensano di questo mondo storto, come possiamo uscirne, cosa possiamo fare. L’Europa, nata zoppa, feto esangue perché privo della sua anima mediterranea, ha bisogno di questo pensiero. Qualcuno deve raccoglierlo, parlarne, dargli volume. Lo faremo noi. Anche noi

In questa porzione del mondo è nato l’uomo, il suo mito, la sua leggenda. Da qui ogni problema è partito, ogni soluzione ha preso le mosse: Mediterraneo da sognare. Qui ha avuto origine il Bello, il meglio che l’uomo abbia pensato, e l’ingegno ha sfiorato le vette più alte: Mediterraneo da ammirare. Qui la tragedia si è consumata, più e più volte, e continua oggi a dissanguare, disgiungere, abbandonare: Mediterraneo da temere. Qui, un tempo, le barche facevano da sutura. La vescica onnivora di questa porzione di mondo stava insieme grazie al loro anda e rianda. La loro cantilena di miglia (come punti di un invisibile ricamo) costruiva ponti sul tombolo della memoria: Mediterraneo da ascoltare. Qui, secoli fa, c’era un linguaggio comune. Le parole del “Sabir”, la lingua universale dei porti, sono ancora sparse per il grande vocabolario blu: Mediterraneo da riscoprire.

Per questi e infiniti altri motivi salperemo, a marzo del 2014. Qui trovate il progetto. Da maggio sarò in giro con “Mediterranea”, in Grecia, per farci lavori, testare la barca, iniziare a prendere confidenza con il mare. Ci sono tante cose da fare per preparare un viaggio come questo. Ma ho il tempo necessario. Il tempo senza tempo che un tempo non c’era. Ma oggi sì. Buon vento.

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38 pensieri su ““Mediterranea”

    • cris saremo in 9 a fare questo viaggio. ognuno farà un periodo. io sarò quello che navigherà di più probabilmente, ma tornerò varie volte.

  1. E’ un progetto saggio, intelligente, pacato, fuori dalle logiche delle cosiddette imprese che distruggono quelli che per lasciare un segno di sé attraversano 8 deserti in monociclo o risalgono il Nilo in immersione con pinne e bombole, il tutto rigorosamente in notturna. Mi piacciono più i progetti delle imprese. Spero di potermi unire a voi.

  2. Daje Daje Daje !!! Con grande umiltà e la massima ironia (copyright Rocco/Elio)
    Non vedo l’ora di inserirmi nel tour in qualche posto improbabile.
    Per gli amici di Torino e dintorni, vi segnalo che questo fine settimana di Pasqua riapriamo il nostro parco avventura sulla collina torinese (www.p3q.it). Venite a trovarci, soprattutto coi bambini…
    Ciao

    • una risposta per tutti. GRAZIE DEI VOSTRI COMMENTI al mio progetto. Bello il vostro entusiasmo. Se vorrete aiutarmi ci saranno mille modi per farlo, per essere parte del progetto. E sarà bello condividerlo. Un buon progetto, ecco cosa ci vuole per una nuova vita. E ogni giorno la nuova vita comincia. Che ce ne accorgiamo o no. Che lo sappiamo o no. Che cogliamo il nuovo o no. ciao!

  3. Off topic
    @Jorge Tarducci
    L’ esperanto… ne ho sentito parlare, ma non ho afferrato del tutto il concetto: detta semplicisticamente, si tratterebbe di una base comune di struttura del linguaggio e di vocaboli condivisi a cui ogni lingua nazionale aggiunge proprie parole? (detta male, ma non ho avuto il tempo di leggere anche su questo)
    Gli esperantisti norvegesi (lingua del ceppo germanico) riescono a conversare con gli esperantisti portoghesi (linga del ceppo romanza) o é necessario tanto lavoro in più tanto più sono distanti fra loro le lingue? E non solo i vocaboli, ma anche il loro significato: cioé la non corrispondenza lineare del significato che viene a loro attribuito. Esempio: immagino che la parola ghiaccio si distanzi molto nei possibili significati fra ciò che si intende in Scandinavia e come invece viene intesa nei paesi mediterranei.

  4. ho finito di leggere ieri “La vita agra” di Bianciardi tutto d’un fiato.
    Nonostante alcuni ragionamenti come dire “utopistici”, che in parte non condivido, se considero il fatto che è stato scritto all’inizio degli anni ’60, nel pieno del “miracolo economico” ,mi vengono i brividi a pensare come quell’uomo fosse un precursore e soprattutto che quel libro potrebbe essere scritto oggi per l’attualità e la veridicità dei temi trattati.

    • Hai visto Davide? era già tutto scritto lì, soprattutto il malessere dei giovani, la sensazione di straniamento, di non inserimento, di espulsione dal sistema… ma non gli abbiamo dato retta. ecco come siamo arrivati qui. ciao!

    • Jorge, solo che il Sabir era una lingua nata dal basso, dall’uso, dalla gente di mare, e per secoli è stata viva, usata davvero, ogni giorno. L’esperanto (costruito sul modello grammaticale/sintattico del Rumeno) è un tentativo dall’alto, artificiale, che infatti non è mai decollato…

  5. Accidenti Simone… che fantastico progetto!
    Sono felice per te, felice che tu possa realizzare qualcosa che hai costruito nel tuo cuore per tutto questo tempo. Qualcosa che – sebbene profondamente tuo (vostro) – ancora una volta servirà anche a tutti gli altri, a tutti quelli che ancora stanno cercando la rotta migliore da tracciare attraverso le acque del mondo.
    Smarriti, impauriti, invischiati, sconcertati, abbiamo disperato bisogno di novelli Marco Polo capaci di avventurarsi lungo nuovi percorsi e di tornare poi per mostrarci la via.
    Tu sei uno di loro.

  6. Ciao Simone
    Torno oggi a leggerti qui dopo un po’ (lo sai, io sono ondivaga, vado e vengo ospite a casa tua secondo la mia personale marea)e ci trovo l’annuncio di questo progetto grande. Mi fa molto piacere per te, penso alla tua enorme aspettativa di felicità dei prossimi mesi. Viviti tutto appieno. Solo questo, ti mando un sorriso.
    Grazie,
    Donata
    P.S. Letto ben benino Dove sono uomini: mi ha fatto un po’ di malinconia, proprio perché la situzione è tristemente così. Ci manca forse un pizzico di speranza, di leggerezza, ma in questo puoi migliorare, ci conto. Suvvia, sorridi un poco di più anche tu. Dai un abbraccio per me alla tua mamma.

  7. Simone, la tua scrittura è estasiante, mi sento coinvolto senza neanche aver minimamente pensato ai risvolti pratici che naturalmente non saranno noccioline. Comunque ci sarò, ci saremo, con la mente e con il cuore certamente, fisicamente vedremo. Un abbraccio e un grande complimento per quello che pensi e trasmetti!

  8. Come lo girate il Mediterraneo, in senso orario o antiorario? Avrei voluto girarlo anch’io nel 2011, ma scoppiarono quell’anno un sacco di casini o di primavere arabe. Comunque buon vento a voi e magari spero di incrociarvi in Grecia o Turchia.

  9. Wow, bellissimo! Da cicloviaggiatore “ad alta pressione” (perchè costretto a comprimere la mia fame nelle 3 settimane estive ad agosto, una cosa terribile che finirà però entro 2-3 anni, lo prometto), amante della natura e alla ricerca di esperienze, vi faccio i migliori auguri, che possiate vivere il più intensamente possibile questa grande occasione di Vita (quella vera), imparando, scoprendo, riflettendo, amando e condividendo.

  10. Ho letto attentamente e credo che la tua sia una fiaba vera meravigliosa, un sogno che mi piacerebbe realizare, penso solo ad alcune tappe che potresti aver bisogno di una collaborazione come la mia. Stò cercando di scrivere un libro quasi autobiografico che avevo iniziato ma poi sospeso……il teatro mi ha concesso solo pochi frammenti e mi toglie qualcosa…. ma mi fa molto ridere e allora perchè no!!!! Se ti va e ……. buon lavoro e ascolta l’anima… buona vita – mirella

  11. Ho un anno di tempo ….urge corso di nuoto…. vincere la paura dell’acqua e il mal di mare !!!!Mi sa che vi seguirò con il pensiero ….bellissimo progetto anche se manca la parte dove abito ( l’Adriatico parte italiana). Ciao

  12. Brividi…

    Però Simò potevi restare a lavoro… giacca e cravatta, simpatici colleghi con cui passare il proprio tempo fino alle 19.00 di ogni giorno, in vacanza a Natale e a ferragosto..Ma chi te l’ha fatto fare.

  13. Simone carissimo, che meraviglia. Marinaio del ns mare, è il viaggio che completa il tuo essere…..ma quando scriverai? Riuscirai a bordo a continuare nell’altra tua grande passione, che continua a regalare emozioni? Ti abbraccio forte, e ..buon vento…Se per andare in Grecia con la barca fate tappa a Leuca o dintorni, comunque nel Salento, fatti vivo…ci sarà sempre una bottiglia di vino per voi. Un abbraccio, Luigi

  14. Simone, bellissimo!
    Non solo il progetto in sé ma anche il fatto di coinvolgere tutti. Non importa poi se potremo davvero salire su quella barca.
    Bello il fatto di poter partecipare comunque, anche da qui, anche col pensiero, anche con le idee, con l’entusiasmo di partecipare…
    Non so se potrò salire a bordo, Simone, ma in ogni caso sento che salperemo tutti insieme… Che tutti siamo coinvolti in questa avventura meravigliosa (sembra il viaggio di Enea a ritroso, come alla ricerca delle nostre origini)…

    Io ci sarò comunque. Grazie!

  15. Sono senza fiato Simone, e’ così che mi sento dopo aver letto tutto il tuo programma… Ci credo che ci sono voluti 20 anni…
    Noi come individui …parteciperemo
    Complimenti a te e a tutti quelli che ti sono stati vicini e che continueranno in questa grande avventura…Bravi ragazzi

    Dite al mondo quello che volete fare, ma prima Fatelo…

  16. Buon Vento Simone!

    penserò a Mediterranea ed a voi in navigazione durante i lavori finali di costruzione della mia piccola barca a vela.

    emilio

  17. Ho letto i tuoi libri, mi affascinano le tue idee ed in parte le condivido…
    Questo è davvero un bel progetto. Ho navigato a vela nel nostro mare tempo fa. Mi piacerebbe essere a bordo, anche solo per qualche tappa, non importa dove. Fammi sapere se sarà possibile.
    Intanto buon vento. Già da ora…

    Gianfranco

    • Gianfranco, e tutti… Certo, chiunque potra’ venire a bordo, bastera’ organizzarsi. Arrivare nei paesi caucasici a vela, pensate che bello… Un saluto a tutti dal mare.

  18. Senza parole…un progetto fantastico e di notevoli proporzioni! Complimenti a tutti voi! Se vi servono ricerche storiche io sono a disposizione…

  19. Simone,
    che dire? Affascinata già dalla sola idea che evoca la lettura, non riesco ad immaginare con quanta emozione e carica starai vivendo tutto questo!
    Buon viaggio, o ciò che comunque si augura in questi casi agli uomini di mare! Vi seguirò senz’altro e, se come vedo dalla mappa probabilmente passerete dalle mie parti (sicilia sud-orientale), mi piacerebbe tornare a stringerti la mano!

  20. Una volta ho navigato per due mesi a zonzo nel mediterraneo e il ricordo più vivido, quello che per primo si riaccende e porta a tutti gli altri di quel viaggio è la voglia di non tornare. La delusione perché era finito. Avevo 20anni e non capivo forse, ma sentivo che tanto avevo da scoprire fuori e dentro di me. Poi la vita mi ha portato a seppellire tutto ciò per tanto, troppo tempo. Ora sta riaffiorando sempre più forte e leggere quel che scrivi mi da un fitta forte allo stomaco, una fitta che fa bene.

  21. Simone… stì ca ! Immaginavo qualcosa di grosso ma tutto questo è meraviglioso.E conto di parteciparvi anche io, in qualche modo, in qualche parte.Ora che posso. Come sempre, ormai da anni, mi sento coinvolta nella tua vita, nelle tue scelte perchè in armonia e in accordo con le mie. Magari fisicamente distanti e sconosciuti ma nello stesso luogo dell’anima. Complimenti a tutti voi ragazzi ! Anche solo immaginare una cosa del genere non è da tutti.Ma è così che si fa.Si va.

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