Non si finisce mai…

Mediterranea - Mikado 60

Golfo di Corinto – Grecia –  19° giorno a bordo

Ieri pensavo a un bel tema, oggetto di un dialogo di qualche giorno fa con G.: il rapporto tra l’umiltà e l’ambizione. Salto i passaggi intermedi e vado alla conclusione: i veri ambiziosi sono soltanto gli umili. Ambire a qualcosa implica desiderio profondo, gestione della paura di non riuscire, mettersi a lavorare nonostante pochi elementi per crederci, infine perfino tentare di superare il limite verso varie rotte. Se il lavoro (l’azione) nobilita l’uomo, allora il tentativo concreto, dunque di per se stesso umile e “operaio”, premia l’ambizioso. Se riuscirà sarà perché ci avrà lavorato.

Qui mi sono fermato. Ho capito che stavo usando il termine “ambizione” con nonchalance. Io so che significato do alla parola, ma so anche che circolano sfumature diverse, il senso ultimo della parola è, oggi, polisemico. Sono corso indietro con la memoria, navigando tra le epoche e gli etimi, e ho capito che questo termine è stato rovinato da un buon trentennio di stupidaggini, gli anni ’80 e seguenti. Dagli albori latini la parola ambitio era chiara e semplice: composta da ambi e itum, cioè andare dappertutto. Che è come dire curiosità, voglia di vedere e avere cose nuove. Non la stupida e sterile accezione dell’ambizione che conosciamo oggi.

Tutto chiaro dunque. La parola suonava male, ma il concetto era corretto. La voglia, la curiosità di avere cose nuove, di andare “over the rainbow”, ha a che fare con l’umiltà di assumersi l’onere e provarci. L’ambizioso è l’umile. Ma se questo è vero, il realista è un presuntuoso. I discorsi devono tornare sia all’andata che al ritorno, altrimenti non vale. Accidenti…

Ci sono arrivato poco fa, mentre l’ultima coda del maestrale prova a darci qualche graffiata senza alcuna speranza. Non cercare, non voler ottenere nuove cose, non tentare l’over-the-rainbow… e voler essere comunque vivi, è pura presunzione. Una tautologia che solo un presuntuoso può immaginare. Mentre lui accusa l’ambizioso di mancanza di umiltà, non lavora, non fa granché per cercare, non vuole ottenere da sé nuove vite. Dunque non troverà, non si muoverà, non farà un metro nella direzione della sua “linea di minore resistenza”. Mi è parso che questo concetto fosse quanto mai vero e riscontrabile. Soprattutto per gli uomini, maschi, eterosessuali, di questa epoca. Dove sono gli ambi itum?

Allora sono uscito sul ponte. Tutti dormivano. Mi sono seduto in coperta, ho guardato in giro. Ho osservato la bella Mediterranea, silente, tesa ma serena nel vento. Di tante cose che mi potevano capitare, in tutta onestà, non immaginavo certo di potermi definire una persona umile. Mi avevano sempre detto il contrario: ambizioso (nel senso brutto naturalmente), arrogante, presuntuoso! E io me n’ero pure convinto! A quarantasette anni ci sono ancora cose che continuo a credere senza averle sviscerate, comprese dentro, rimesse in discussione. E cambiate.

Non si finisce mai…

 

Share Button

25 pensieri su “Non si finisce mai…

  1. Un abbraccio, cara Luisa. La nostra famiglia è numerosa (4 cagnoni), ma quando qualche mese fa ne abbiamo perso uno… be’, non era solo un cane. Era Liffa, la nostra Liffa.

  2. poeta dei pensieri, oltre che delle parole, sei.
    da quando ti “seguo”, attraverso libri e conferenze, sono riuscita a cambiare tante piccole cose di pratica quotidiana e di questo sono molto contenta (e grata a te).
    ma, soprattutto, le tue parole mi permettono di sapere che in fondo a qualsiasi tunnel c’è luce, anche se non si vede. grazie Simone e buon vento!

  3. Grazie Simone dell’informazione , ma per quest’anno non riesco proprio a venire in barca, ho ferie molto spezzate …. ma chissà che non venga a vedere dal vero questa bellissima imbarcazione e il suo equipaggio quando passate dalla parte dell’adriatico . Io non ho cambiato vita nell’ambito lavorativo ma ho cambiato molto il mio rapporto con il denaro , con il consumismo e questo grazie a te, penso di essere migliorata come persona . Grazie di cuore. Laura

  4. … così è finita.
    Ho portato i due cuscini, i pezzotti, i tappetini dove si stendeva, si faceva le unghie, si acciambellava, gli antibiotici rimasti e altre piccole cose a Mondogatto. Lo sapevo che non sarebbe guarita e finchè è riuscita Chanel mi aspettava alla sera seduta sul tavolo guardandomi misteriosa con gli occhi color ambra.
    Non ho potuto fare altro che assistere impotente al peggioramento della sua salute e della sua vita, e, accudirla come potevo.
    Mi sono sentita così sola… mi è sembrato di vivere per tutto questo tempo in una fotografia.
    E’ strano, mi sorprende, ma la prima cosa alla quale ho pensato finita la sofferenza è stato di scrivere sul tuo blog. Perchè forse le amicizie di penna sono come porti sicuri e il tempo della lettura restituisce il valore al senso dello scritto e nessuno mi avrebbe detto “era un gatto”…. magari per consolarmi……… o forse, perchè credo che tu possa capire queste vicende o, non lo so.
    Scusami per il fuoritema e l’intristimento.
    Grazie per avermi letto.
    Ciao.
    Luisa

    • Luisa, mi spiace. Capisco bene… Era “solo” un gatto certo. Ma chi ama gli animali (senza eccessi) sa che ci si affeziona molto. Anche quando colmano il bisogno che deriva dalla solitudine… Un caro saluto.

  5. Caro Simone, bellissimo il vostro Mediterranea!
    Ho letto proprio ieri per sommi capi il tuo “Adesso basta”
    Ma lo sai che vi sono un sacco di analogie con quanto abbiamo fatto mio marito ed io nel 2009?
    Infatti allora lasciammo il lavoro come dipendenti per dedicarci alle nostre famiglie, ai nostri amici e alla navigazione. Da 2 anni navighiamo da maggio a ottobre fra la Turkia e il Dodecanneso, mentre negli anni precedenti eravamo nelle Joniche, Corinto ecc.
    Come te abbiamo lavorato a questo progetto per circa 25 anni con non pochi dubbi e inquietudini, visto che la maggior parte delle persone intorno a noi ci guardava come marziani quando ne parlavamo.
    Grazie per aver descritto e argomentato in modo così approfondito e senza ipocrisia (soprattutto sull’argomento denaro) questa tua scelta di vita di cui condividiamo in pieno anche il pensiero sottostante.

    Buon vento da Cristina e Stefano

    PS.: il progetto di cui scrivi nell’ultimo capitolo a pagina 188 “Un’ultima idea” ha avuto qualche riscontro? Ciao

    • Cari Cristina e Stefano. Mediterranea e’ adesso nel Golfo di Corinto, a Trizonia. Vi rispondo dal piccolo bar Kalipso, dove sono seduto in questo momento. Verra’ nel Dodecaneso l’anno prossimo, verso fine estate, piacendo al mare. Grazie di aver scritto qui la vostra storia. Un’altra storia di liberta’. Buon vento!

  6. Ciao Simone, complimenti per quello che riesci a trasmettere attraverso i tuoi post. vorrei farti una domanda , sei orgoglioso per quello che hai trasmesso a tante persone che ti seguono , me compresa, che grazie alla tua esperienza riescono a migliorare , a progettare , a sognare , a vivere meglio ? Attraverso il video o i tuoi libri di arroganza o presunzione non trovo traccia, e quando ti ho incontrato personalmente ad un incontro letterario ho avuto davanti una persona gentile e disponibile al dialogo e molto determinata a realizzare i propri progetti. Non provo invidia , come dicono in tanti “nel senso buono “, ma ammirazione . Buon vento e chissà che non mi decida di venire in barca.

    • Laura. Cosa provo? Stupore, meraviglia, incanto, inquietudine per una certa responsabilita’. Ogni giorno da oltre tre anni a mezzo ricevo decine e decine di lettere, storie, commenti, incoraggiamenti, attacchi, domande… Un dialogo fitto e profondo. Se uno solo, anche soltanto uno, ha deciso di fare un passo leggendomi, capisci che valore ha?! E poi mi accusano di essermi “ritirato” e di “non fare politica”. Alla faccia, e questa cos’e’?! E’ l’unica politica che conosco: fare, testimoniare, esserci come interlocutore.vieni in barca, ti aspetto. Solo, attenta perche’ stanno finendo i posti. Scrivi a nomadiavela@gmail.com

  7. ciao, io sono qui a disperarmi solo con le mie riflessioni per riportarmi in vita.
    L’umiltà grande parola è un pensiero gigante, non nr ho visti in giro, tu lo hai descritto bene.
    L’ambizione devi averla se non vuoi che gli altri ti sovrastino nel lavoro importante è equilibrarla.
    buona vita e nsvigazione.

  8. Splendida e originale riflessione che non posso far altro che condividere.

    Mentre, per “Allora sono uscito sul ponte. Tutti dormivano. Mi sono seduto in coperta, ho guardato in giro. Ho osservato la bella Mediterranea, silente, tesa ma serena nel vento” non posso che provare invidia. Ma è un’invidia buona, buonissima. Che mi porta, comunque, all’odore del mare.

  9. attento che auto-definirsi umile è segno di grande presunzione 😛

    Scherzo naturalmente 🙂
    Per quanto io ti conosca solo da ciò che scrivi, dunque davvero troppo poco, posso dire che non solo hai ragione su ambtio ed umiltà, ma che ho sempre pensato che fossi una persona umile. Ed il fatto che tu pensassi il contrario, ne è un’ulteriore prova.

    Dove sono gli uomini?
    Io me lo chiedo di continuo, soprattutto mi chiedo “dove sono io?”.
    Oggi ho una risposta: sono in viaggio verso la mia ambizione.
    Sto per realizzare 3 piccoli sogni, che fino a prima di incontrarti non avrei mai osato intraprendere: incontrare uno dei miei scrittori preferiti (si tu Simone, ma non ti montare la testa!), fare un viaggio in barca a vela con un vero amante della navigazione (qui si montati pure la testa, che tanto è verissimo!), fare un “folle” viaggio in […] per raggiungere l’imbarco ad Itaca (questo lo scoprirai solo quando arrivo 😛 )

    1 abbraccio!

  10. Caro Simone,
    solo tre parole… che spero possano aiutarti…come hai fatto tu per me, con le tue riflessioni…, che amo seguire ogni tanto..

    GRAZIE DI ESISTERE!!!!

    Maria Teresa

  11. Hai il potere di tirare fuori, ad ogni pubblicazione, un tassello latente del mio pensiero.
    Che va a confluire con l’intero mosaico.
    E, diamine, sta venendo un capolavoro.

    Grazie.

  12. Non è rimasto nessuno qui a supportarmi, né famiglia né amici né conoscenti. Solo lui, Simone Perotti.

    “…, mettersi a lavorare nonostante pochi elementi per crederci, …”

    Grazie, fratello.

    Tutto il bene del mondo,
    James

  13. Ciao Simone, spero tutto bene. Avrei una domanda: conosci Patrizio Paoletti, e se si cosa pensi delle sue attività?
    Graie

  14. l’accezionje etimologia è pessima poiché, ambizioso deriva da “girare intorno” perché deve chiedere favori a chi lo promuoverà

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.