Non venite…

Grande armonia a bordo, quest'ultima settimana

112 giorni da quando siamo saliti a bordo, a Messolonghi. Mediterranea va, disegnando il suo profondo e delebile elzeviro di rotta. Una lunga frase difficile da leggere: penna blu su foglio blu, come se quello che descrive fosse visibile, ma non per gli occhi. Sono scorsi così la Grecia, l’Albania, il Montenegro, e ora la Croazia. Sono passate così le persone, soprattutto, lasciando su Mediterranea orme proporzionate al peso della loro anima.

Nelle ultime settimane la connessione internet è stata difficile, spesso impossibile. Le grandi e scintillanti aziende di telecomunicazione non sono ancora in grado di fare decentemente neppure il loro mestiere più semplice. Che miseria definirsi “avanzati, tecnologici, globali” e non esserlo. Che tristezza fingere, mentire. Mi chiedo cosa resterebbe dei loro manager se l’economia, l’impresa, fossero come il mare, che disvela quello che sei realmente a ogni miglio, e che ti sfida sulle tue paure più profonde. Ieri una barca non ci ha dato la dritta (la precedenza, in terraferma). Il comandante doveva essere uno di loro, ne sono certo.

Scrivendo blu sul blu, e senza possibilità di comunicarlo, abbiamo raggiunto un certo silenzio interiore. Merito anche (molto…) del meraviglioso equipaggio di quest’ultima settimana: intelligente, vitale, attento. Bella gente, teste in movimento tra Ginevra e l’Istria, tra Inghilterra, Russia, Roma, Forlì e Milano. Tante idee, tanti tentativi possibili, tanti percorsi compiuti e iniziati. Rispetto alla gran parte di chi è sbarcato la settimana precedente, un largo abisso di cultura e ricchezza interiore.

Tanto da spingermi a un appello: non venite in barca. Disertate questi luoghi fluidi, dirigete la vostra prua altrove. Almeno se non siete vivi, se non siete curiosi, se anteponete una doccia a un’emozione, un disagio alla meraviglia che reca (sempre) un evento inatteso. Non venite se non entrate in risonanza con le persone, con la natura, con la luce. Non venite se sprecate acqua, se non vi sapete rilassare, se siete ansiosi, se avete fretta, se le vacanze le vivete in quel modo lì, che sapete bene… Non venite se godete di più a mangiare che a preparare uno spuntino per gli altri. Non venite se fate i paraculi con la vita, se non siete in cammino. Non venite se non vi siete letti per filo e per segno tutto ciò che penso della vita, quanto mi sento (e sono!) diverso dalla maggioranza. Non venite se (come scrivevo qui sotto), siete abituati a perdere occasioni come fossero grani di sabbia tra le dita spalancate di una mano ingrata. Se avete qualche dubbio su questo, non venite. Non vi voglio, ma soprattutto voi non vorrete me, non vorrete le mie parole, non vorrete questo mare, questo viaggio, questa vita. Capire quello che davvero non si vuole, è il gradino più impervio e necessario della scala. Metteteci un piede sopra. Fatelo per voi. Ma anche, tanto, per me…

 

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25 pensieri su “Non venite…

  1. Ciao Simone, per farla breve vorrei solo un consiglio da te su come iniziare a veleggiare low-cost per chi ha vissuto sempre il mare con il sogno di andarci per davvero. Dove e come posso iniziare senza spendere un capitale?

    Grazie per ogni tuo buon consiglio.

    Gianluca

    • Ciao luca. Fare scuola vela costa come andare in palestra. Lo stesso uscire nei weekend al mare. Informati dove vivi vedrai che trovi. Ciao!

  2. una cosa è un equipaggio eterogeneo,altra un equipaggio che non sa stare in barca,al di là del piacere per un tramonto che ad alcuni potrebbe non dire molto,ci sono delle regole.Il rispetto degli altri,dei luoghi e dei popoli che ci ospitano,del mare,della barca.Secondo me qs è il primo passo,poi,ripeto,un tramonto può far piangere o può lasciare indifferenti…..

  3. Si’ Simone, e’ stato meraviglioso e adesso, tornato a Torino, so di avere qualcosa in piu’ che cerchero’ di preservare….

  4. Ciao!
    E’ mancato pure a me il wi-fi, e quanto mi sei mancato tu! Il blog, il tuo scritto, i commenti, le foto, i video, le interviste….tutto.
    Chissà cosa è accaduto… non ho capito. Sei stato molto chiaro sulle qualità che ci vogliono per la vita a bordo di Mediterranea….magari uno si crede in grado e poi…. disastro…eppure immaginando anche il blu del cielo, l’odore dell’aria..e soprattutto il patrimonio umano e intellettivo….. la tentazione è forte…

  5. se sono arrivate persone di un certo tipo è perchè in qualche modo ti hanno fatto da specchio di qualcosa che ti appartiene, altrimenti non sarebbero mai salite.un qualcosa che va visto, accettato, rimesso in ordine e lasciato andare. Come ho sempre detto, anche se sei Simone Perotti, puoi avere delle zone d’ombra COME TUTTI….evvivadio!

  6. Comunque la si pensi credo che sia utile, e anche corretto, ascoltare “l’altra campana” o “l’altra verità” anche perché potrebbero emergere spunti interessanti di discussione. Qualcuno di preciso è stato chiamato in discussione nel bene o nel male, qualcuno che era presente…

  7. Mi sa che quelli che sono venuti in barca con te due settimane fa fanno semplicemente parte di quel 90% di italiani che vive in un modo completamente diverso da quello che tu proponi e che condivido pienamente (e che condivide il 10% degli italiani, purtroppo una minoranza al momento).
    Ho osservato anch’io gli italiani in vacanza al mare e in montagna e non vedo speranza di cambiamento, il chiasso è ovunque ad offuscare qualsiasi bellezza e poesia del luogo. E di luoghi belli in Italia ci sono, eccome, ma purtroppo ci sono gli italiani (tutti ad agosto appassionatamente), quelli che si spostano solo in motorino e non a piedi, un esempio che ho in mente, ma non è l’unico, è Stromboli, gli isolani vanno solo in giro motorizzati, motorino o apecar rendendo invivibile e chiassosa un’isola splendida dal punto di vista naturale, potrebbero GODERSELA a piedi, lo facciamo solo noi turisti (alcuni). Stesso discorso posso farlo per altri borghi d’Italia. Non solo, in Trentino ho visto persone passarsi le vacanze in albergo trasformato per l’occasione in villaggio turistico (orrore, l’anti-montagna, proprio il contrario dello spirito del luogo) e non andare a fare i sentieri di montagna a 2000 metri e oltre, quelli veri, quelli che c’è da far fatica, ma che ti fanno conoscere te stesso, la vita, la bellezza della natura (il fruscio del vento senza nessun intorno, nessun rumore, nessun umano). Su questo argomento ne avrei da dire, post interessante!

  8. ah ah ah sto post mi ha fatto ridere di gusto! troppo divertente!
    …e diciamo le cose e come stanno và: a invitare e fare promozione siamo più o meno capaci tutti, a dire “non vi voglio” siamo tutti in imbarazzo e sparliamo dietro.

  9. Giusto! Non venite se non siete capaci di emozionarvi per un sorriso, non venite se non capite la bellezza del viaggio e della scoperta, non venite se non volete condividere i vostri pensieri, non venite se volete stare per i fatti vostri, se non siete capaci di godere di un tramonto e di un’alba, non venite se non siete capaci di accettare una cazziata perché non avete saputo fare una manovra, non venite se non siete capaci di versare una lacrima per uno di voi che sta male, non venite se preferite parlare senza dire niente, non venite se nulla più vi meraviglia, non venite se non siete capaci di lavarvi con il mare, non venite se riuscite a trattenere un grido di meraviglia vedendo un delfino che salta, non venite se non siete capaci di ascoltare,se non riuscite a stare in silenzio, non venite se non sapete che cosa è l’armonia, l’amicizia, la libertà.
    Lasciateci stare così, non ci svegliate da questo bellissimo sogno……………….

  10. Non andate su Mediterranea se … Consiglio invece un caicco in Turchia, possibilmente in Agosto, dove vale la regola del “Milk Please!” urlato al comandante mentre quest’ultimo sta ormeggiando in baia con 25 nodi di vento portando una cima a terra.

  11. ..leggo sempre i tuoi post e benchè sia convinto che sia impossibile seguire uno stile di vita paragonabile al tuo se non hai talenti “collaterali” da sfruttare, non voglio comunque cedere il passo a questa convinzione. A dispetto di quello che dice la mente (che “mente” in questo caso) voglio seguire il cuore, il sogno.
    Ammetto però che questa volta il post mi ha irritato: sembra diretto a chi non c’è, a chi non ha potuto esserci e non ha potuto esserci perchè “non siete vivi” e tutto il resto della manfrina… mentre quelli “giusti” sono lì perchè….. perchè? Vorrei che me lo dicessi tu senza però la solita frittura del “hanno scelto di vivere la vita che vogliono, hanno capito…” perchè se lo hanno fatto allora hanno fatto due conti e hanno “capito” che se lo possono permettere.
    Simone, al duro lavoro per realizzare il sogno ci posso anche credere (fermo restando che ti serve una “musa” per autoalimentarti nella tua scelta di indipendenza e se non ce l’hai sono dolori e sofferenza, tanta sofferenza perchè vedi la terra promessa ma sai che non ci arriverai mai) ma alle favole no.
    Aspetto il prossimo post meno carico di acrimonia nei confronti dei “diversamente abili alla vita”.
    Qui non si tratta di occasioni perse ma di andare davvero a gambe per aria con le banche o equitalia alle calcagna….
    Sì, ho letto tutto e dall’inizio: non è impresa facile, non si può improvvisare, si devono fare delle rinuncie e ci vuole tanto studio e tanto lavoro (ripeto, in quale campo se non non si ha un’inclinazione specifica e preparasi il terreno dove atterrare?), eccetera… e sai cosa? Sono d’accordo ma la storia non è tutta lì: ci vuole una pezza d’appoggio.
    Ti mando un abbraccio forte, ovviamente ma per favore correggi il tiro nei confronti di chi ancora non si sente le gambe abbastanza forti per affrontare quel cammino : qui non si parla di occasioni perse ma di responsabilità.

    • Angelo, scusa… E’ il contrario. Il post era rivolto A CHI ERA QUI due settimane fa, non a chi non c’era. Chi non e’ venuto ha i suoi motivi molto rispettabili. E’ chi e’ venuto senza motivo che non dovrebbe ritornare… Ciao!

  12. Uhm…
    Io però ti preferisco quando dici: dai, venite tutti, è un’esperienza bellissima, tutti possono farla… proprio tutti…

    Si incontra qualcuno ogni tanto che sicuramente può mettere alla prova la nostra disponibilità, le nostre energie e la nostra pazienza…forse è stato questo. Di solito tu non parli così…

    🙂

    • Hai ragione Marica. Ma sai che forse siamo ormai immersi in un’epoca che ci richiede qualche presa di posizione, qualche affondo… Credo che in questa epoca dobbiamo avere il coraggio di dire certe cose…

  13. Post che sento molto vicino, ma non solo per i contenuti. Sono alla fine del mio cicloviaggio dopo 23 giorni passati da solo (ho incontrato gente tanto diversa ma non ho compagni di viaggio) e da un po’ di giorni… mi sento di piu’. Sento di piu’ i miei pensieri, rifletto e cerco di capire e di capirmi. Dopo 11 mesi di lavoro ero con la lingua di fuori, stressato, sordo, ora e’ come se fossi “riaffiorato”. In modo naturale, viaggiando, pedalando, impegnandomi, vedendo luoghi splendidi, persone semplici e belle e altre non belle. E questo tuo post lo sento vicino, ne condivido il sentire per quanto posso piu’ di altri, che spesso non sentivo perche’ assordato o perche’ non vivevo situazioni paragonabili.
    Questa volta piu’ di altre ho ricordato i tuoi consigli sullo stare soli, ho prestato maggiore attenzione all’effetto che fa, a quanto sia fondamentale praticare la solitudine. E’ un esercizio vero e proprio, con momenti difficili. Posso capire che terrorizzi alcuni, all’inizio, anche se a me terrorizzano di piu’ gli open space delle aziende, le spiagge affollate e la condivisione forzata di spazio, tempo e risorse.
    Ho riflettuto molto anche sul perche’ mi faccio un c… cosi’ una volta all’anno per viaggiare e vedere cose, perche’ le risposte che mi davo non mi bastavano piu’. E ho trovato risposte semplici e umili, non ancora esaustive ma per lo meno sono riuscito a iniziare a scavare in me, ho trovato le prime tracce di un percorso.
    Ci vuole tempo e pratica e la vita stupida di cui faccio ancora parte non mi aiutera’, anzi, mi chiedo quanto mi fara’ nuovamente regredire… o forse qualche consapevolezza in piu’ maturata nelle ultime settimane limitera’ i danni.
    Capisco di piu’, ora, che cosa puoi provare nella vita che fai, ne percepisco i sintomi, sento quanto puo’ dare, ma solo se ne intraprendi effettivamente il percorso.
    E per sdrammatizzare un po’, si’, condivido totalmente (questo riesco a farlo!) lo sdegno vero le compagnie telefoniche! Il mio tablet ha navigato sempre lentissimo e sono nel centro Italia, neanche per mare! E’ uno schifo!!!
    Buon vento!

  14. caro Simone,
    spesso al lavoro mi sono sentita sola,come un passeggero tra gli altri sconosciuti che condividono solo la stessa fermata dell’autobus ogni mattina senza ricevere un cenno di risposta ad un saluto ,a un sorriso.
    Un giorno ho scritto
    Clessidra
    Sento la vita
    scorrermi tra le dita
    e scivolare via
    come sabbia fine
    Il tempo passare
    Istante dopo istante
    Mentre rimando ciò che
    Volevo fare
    Occupandomi di ciò che
    Dovevo fare…
    Pensieri e desideri
    Li coltiverò forse domani
    Che frattanto è diventato ieri!

    Il tuo blog mi ha fatto capire che i nostri sogni vanno inseguiti,
    e la bellissima vacanza trascorsa insieme mi ha ricaricato!
    Il domani e’ nelle nostre mani!
    Una delle tante immagini di questo viaggio :
    Porto Palermo
    Dopo un’ ipnotica navigazione ,una visita al tramonto al castello di Ali Pacha e a sera inoltrata danze sul ponte al ritmo di musiche amate,ho sentito soffiare nel silenzio della breve notte un vento fortissimo tra le sartie e ho aspettato, bellissima,he rododaktilos eos,l’alba col trionfo del sole che usciva dalla barriera dei monti sconfiggendo la notte e’ stata una grande emozione ,condivisa con Giù giù e Marco
    Grazie e continua a regalarci i tuoi sogni…

    eravamo
    all’ancora e

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