A tutti

Bandiera e guidone sulla mezzana di Mediterranea

Contrariamente a quello che pensano in molti, io non sono un grande comunicatore. Il grande comunicatore è uno che vai ad ascoltarlo con molti pregiudizi, convinto di prenderlo in castagna, e lui invece ti conquista. Tu recalcitri e lui se ne frega, ti rapisce con il suo fascino. Te lo immaginavi in un modo, e lui ti spiazza mostrando di sé tutt’altro profilo. Io invece faccio breccia solo tra chi ha un animo sereno, chi non si mette in posizione di sfida. Chi sospetta di me, uscirà sempre più sospettoso. Chi ha pregiudizi troverà conferma. Chi viene ad ascoltarmi prevenuto mi trova arrogante, presuntuoso, ambizioso e via così, in una lunga sequela di epiteti. A me va bene, lo so da sempre. E’ un modo per fare selezione.

Ieri ero in pessima forma. E’ un periodo difficile per tante ragioni, ho poca energia, sono stanco. Sono a terra, diciamola tutta. Capita. Ne verremo fuori. Almeno me lo auguro. In ogni caso, ieri dovevo parlare in pubblico, alla Festa della Marineria di La Spezia. Molta gente in sala. Io avevo la voce bassa, poco fiato, un disastro. Purtuttavia, mi dicono che avrei pronunciato affermazioni interessanti, concetti su cui vale la pena riflettere o discutere. Una mia amica ne ha appuntate alcune, le elenco sotto, giudicate voi.

Una curiosità: ieri, scarico, senza energie, in stato di evidente fragilità emotiva, con la voce bassa, un po’ tremebonda, sono risultato simpatico a tutti.

Dal taccuino di Marinella:

“I miei amici del Progetto Mediterranea non hanno vinto mondiali di vela, non hanno fatto giri del mondo in solitaria… Sono gente qualunque, ma non sono gente comune. C’è grande differenza tra queste due cose. Io non mi cruccio di essere uno qualunque. Ognuno di noi è uno qualunque. Ma non voglio essere una persona comune. E anche loro.”

“Un progetto, quando è la conseguenza concreta di un sogno, deve essere realizzato. In ogni caso. Il problema non è mai economico: non è che oggi manchino i soldi e dunque i sogni non si possono realizzare… Le cose sono esattamente all’opposto: non ci sono sogni, dunque i soldi per realizzarli non circolano, e questo appare a tutti come un ostacolo insormontabile (e una splendida scusa). Una buona idea, quando è irrorata dalla passione e dalla convergenza con un sogno, trova sempre il modo di essere realizzata.”

“Occorre introdurre nuovi ingredienti nelle formule economiche. La passione, ad esempio. La sua iniezione in un progetto è una delle variabili che riducono il budget necessario a realizzarlo. Ma non solo in sede macroeconomica, non solo nelle iniziative imprenditoriali o specifiche: i sogni rendono la vita meno cara in assoluto. Per tutti.”

La vita non è cara. Dipende da chi la vive. Se non hai sogni, è come se avessi tante falle nello scafo su cui stai navigando: per non affondare devi tapparle con cunei di legno tenero. E i cunei costano.

“Credo nella convinzione, assai meno nella coerenza. Che è molto diverso. Quando si è convinti di qualcosa e ogni giorno, nonostante le prove da superare, si continua ad esserlo, questo da fuori appare come coerenza. Cosa non così straordinaria. Il problema però è continuare quando non si ha più alcuna convinzione. Quella non è coerenza: è martirio.”

“Se abbiamo un sogno concreto, in cui crediamo fermamente, se non molliamo, il nemico si stanca. Uno che tiene duro ce la fa sempre. Ciò che lo ostacola mollerà, prima di lui.”

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31 pensieri su “A tutti

  1. Ciao Marco,
    Stojan Decu io lo conosco, esiste davvero…
    In questa fase della sua vita fa lo scrittore, il blogger, il cuoco e tante altre belle cose; ma sopratutto mi piace identificarlo come il (un) comandante di Mediterranea.

    Paolo.

  2. Ciao Simone,

    ieri ho cominciato a leggere Stojan Decu.
    Nel ho letto un bel pezzetto: quel che si puo leggere in circa 8 ore.

    Mi piace e mi affascina il personaggio anche se non ho capito bene perche.
    -sara’ il fatto che cavalca al volo le quasi infinite possibilta che capitano della vita?
    -sara che inizia e fa le cose con grande ottimismo e convinzione senza dirsi cose tipo “non funzionera mai… etc”
    -sara che fa le cose e basta. (quante cose ho fatto io o visto fare da altri che sembravano impossibili e invece bastava inziare a farle?)

    insomma non ho ancora capito perche, ma la storia mi affascina, mi prende e mi muove, mi fa pensare. Mi fa bene leggerlo.

    Poi un’altra cosa: oggi sono andato a controllare se stojan decu e’ esistito veramente. giuro che mi son chiesto veramente se era o non era un personaggio inventato.
    Questo significa o che l’hai proprio scritto bene o che sono decisamente un pirla io. (o un misto delle 2 cose).

    Insomma, comunque proprio un bel libro.
    Grazie,
    Marco

    • Caro Marco, mi dici tutte cose splendide. La prima e’ che tu sia andato a controllare se era esistito o meno. Il trick narrativo e’ riuscito. La risposta e’ sorprendente, e il finale del libro anche. Circa i motivi per cui ti affascini Stojan Decu e la sua storia, sono esattamente i motivi per cui l’ho scritto, e cioe’ entrare dentro, a fondo, al tema dell’identita’ e delle sue mille possibili declinazioni. Cosa puo’ accadere alla nostra vita se riuscissimo a viverla senza la perdita di energia del senso di colpa, dei condizionamenti, costruendola ogni giorno come fosse un’opera d’arte? Ecco, Stojan e’ una delle infinite possibilita’. Forse quella che immagino sarebbe riservata a me… Chissa’. Stojan e’ un esperimento in vitro di una vita qualunque, la mia, la tua, non schiacciata da omologazione, univocita’, lasciata libera di espandersi per la piu’ estesa molteplicita’. Noi siamo tutte le nostre vite possibili, solo che non lo sappiamo. Lui, sembra di si’…
      Dunque che posso dirti… Buona lettura. Se hai voglia, leggero’ volentieri il tuo giudizio finale. Grazie di quello che mi hai scritto. Ciao.

  3. Ciao Simone,

    ti seguo ormai da tempo ed è la prima volta che commento un tuo post, avrei voluto farlo in diverse occasioni ma poi per vari motivi non me la sono mai sentita. Questa volta però ho avuto una spinta in più, in quanto Domenica ero presente a La Spezia.

    Al termine del tuo intervento sono venuto a salutarti , ero con Sara, la mia compagna di sogni. Eravamo un po’ imbarazzati, ti abbiamo detto che ci piacerebbe tanto venire a bordo di Mediterranea e tu ci hai accolti con un sorriso e una mano sulla spalla, subito ci hai coinvolti raccontandoci alcune idee che hai avuto per il progetto, nei tuoi occhi abbiamo visto la passione, l’impegno e l’energia che stai mettendo in ciò che fai.
    Avremmo voluto dirti due parole riguardo ad un nostro progetto e al fatto che da poco tempo stiamo imparando a navigare e stiamo scoprendo quanto sia meraviglioso andare a vela, ma in quel momento non era importante, eravamo felici così.

    Nonostante sia venuto a seguire il tuo intervento (ricco di spunti interessanti) con apertura totale, in quanto faccio parte di quelli tra i quali fai breccia, intimamente ero intimorito dall’idea dell’incontro con l’autore, perché si tende sempre ad idealizzare il “personaggio” e le aspettative sono alte, il rischio è quindi quello di rimanere delusi, per questo inizialmente pensavo di non venire a salutarti, per non rischiare di andare via deluso.

    Per quanto possa capire di comunicazione, il grande comunicatore a mio avviso è anche colui che sa trasmettere la propria passione in maniera contagiosa, che sa condividere il proprio sogno con gli altri e che non delude le aspettative. Per questo tu Domenica sei stato un grande comunicatore e il fatto che non fossi in forma me lo fa apprezzare ancora di più.

    Per me e Sara che da un po’ di tempo siamo passati all’azione per la realizzazione del nostro sogno, il fatto di venirti a conoscere è stato un altro piccolo passo lungo il percorso, un piccolo gesto ma significativo, i nostri sogni stanno assumendo forme concrete.

    Ti auguro di ritrovare presto le giuste energie.

    A presto e buon vento
    Simone

    P.S.
    Non riesco a scoprire chi fosse il velista insignito della Legion d’onore!

    • Caro Simone M., ciao ricordo bene te e Sara. Ricordo di aver pensato le stesse cose che dici a me. Avevate due faccette piene di luce e di amozione. Si vedeva che eravate in marcia, e con due facce cosi’ non potete che andare avanti con fiducia. Ti scrivo in privato cosi’ mi raccontate tutto bene. Grazie di quello che scrivi, sei gentile. Un caro saluto. Simone P.

  4. E’ vero quello che dice Elle, Simò! Tu dai, dai spesso e volentieri.
    E mi sono meravigliato quando scoprii di esser riuscito io a lasciare qualcosa a te.

    Mi manchi Simò! Ci vediamo presto 🙂

  5. Fabio…grazie ! Mi hai fatto arrossire… Ed anche ridere ! Splendido modo per iniziare una meravigliosa giornata! ;0)) buon vento capitani

  6. un grazie a Marinella: ho stampato il suo taccuino di tuoi pensieri e parole da non perdere, da tenere sempre davanti agli occhi, da non dimenticare. Proprio stasera ne avevo veramente bisogno, grazie 🙂

  7. Not what you should be or what you’ve become
    Just get heavy on with digging your ditch
    Cause I’m
    Digging a ditch where madness gives a bit
    Digging a ditch where silence lives
    Where all these disappointments that grow angry out of me will rise
    Will die, will die, will die

    Run to your dreaming when you’re alone…

    http://www.youtube.com/watch?v=O7kEJJ4-_KY

    Un grande abbraccio, Simo.

  8. Che belle parole ha scritto Elle! Simone, ma non sei contento di essere il destinatario di simili pensieri da parte di una donna? Non hai scuse per non gioirne, dai che a volte basta poco, ma bene.
    Intanto qui a Torino pioggia, molte auto, gente già triste e chiusa in sè. Molti daranno la colpa alla meteo, altri al traffico, altri al lavoro, ma io penso che siano semplicemente tornati nei ranghi. Io invece ho quell’uno per cento da portare a due, nei ranghi non ci torno neanche da morto e di questo ringrazio anche te.

  9. …faccio breccia tra chi ha un animo sereno, chi non si mette in posizione di sfida…confermo (ti ho visto quando cercano di attaccarti)

    La tua curiosità: ti meraviglia il fatto di essere risultato simpatico a tutti? Non ci credo. La tua fragilità ti ha reso più “avvicinabile”( lo sai che funziona così) a chi sente i tuoi discorsi per la prima volta…chi ti conosce e ti vuole bene sa che la tua stanchezza e fragilità è più che mai giustificata e non possono che esserti vicini
    Passerà questo momento ne uscirai più forte di prima.

    Gli appunti di Marinella: confermano la tua Determinazione,Convinzione e grande Passione in ciò che fai…
    il venditore di sogni per me e tanti altri…ti voglio bene comandante lo sai…noi ci siamo e non solo per fare festa

  10. Sapere che stai attraversando un periodo difficile e’ il dispiacere maggiore. Ma sicuramente passerà presto… hai coraggio carattere e attributi …..

    Concordo con il commento di Franca.

    A presto, Comandante!

    • stefano, la vita è così. Non l’abbiamo fatta noi, non possiamo che governarla col timone che abbiamo e sappiamo orientare. Il punto non è, non sarà mai, eliminare le difficoltà, i dolori, le incertezze, ma predisporsi a vivere nel modo migliore e più autentico tanto queste quanto, soprattutto, i momenti buoni che ci capita di vivere. il dramma non è mai soffrire quando c’è da soffrire, ma soffrire o non vivere quando si può vivere. E’ come in mare, ancora una volta. Il problema non è la burrasca, che ti puoi beccare in mare anche se hai calcolato tutto, è restare in porto quando sarebbe una meraviglia salpare. ciao.

  11. a tutti
    vorrei timidamente mettervi un po’ di allegria…al di là del video, ascoltate lasciandovi trasportare nei vostri sogni, naturalmente ad occhi ben aperti!

    https://www.youtube.com/watch?v=9J5oE5hPvjw

    …banale, tormentone? lo so, ma a me colma il cuore di allegria.

    ciao Simone, avrei voluto esserci ieri, anche perchè finalmente sono in Liguria (realizzata prima tappa dei miei desideri, olè,ora mi tocca soltanto fare ancora… taaantaaaa strada :))ma non ce l’ho fatta….sarà per la prossima. Buon tutto
    rossella cremonesi

  12. “Andando dove devi andare, e facendo quello che devi fare, e vedendo quello che devi vedere, smussi e ottundi lo strumento con cui scrivi. Ma io preferisco averlo storto e spuntato, e sapere che ho dovuto affilarlo di nuovo sulla mola e ridargli la forma a martellate e renderlo tagliente con la pietra, e sapere che avevo qualcosa da scrivere, piuttosto che averlo lucido e splendente e non avere niente da dire, o lustro e ben oliato nel ripostiglio, ma in disuso…”
    Ernest Hemingway
    Buon vento, Simone!

  13. Quando sono il cuore e l’anima a parlare la comunicazione è più efficace e potente perchè è autentica.
    Sottotono e sottovoce possono sembrare difetti, limiti solo per i comunicatori di professione, quelli che si preoccupano di fare bella figura curando per bene la “forma”..
    Tu non sei un comunicatore di professione, caro amico, tu sei un uomo capace d’ispirare, influenzare e muovere le persone perchè hai passione, convinzione e sogni appunto.. che sono sostanza nella comunicazione e arrivano dove e a chi devono arrivare.
    Basta guardarti negli occhi, la porta più vera del cuore.
    Grazie per questo grande sogno che condividiamo che è Mediterranea. Ieri sei stato un grande uomo!!!

  14. Siamo gente qualunque anche perché abbiamo i nostri momenti di stanchezza… Ma non siamo gente comune perché è in questi momenti che sappiano trovare le energie giuste e la forza per ripartire … Ma soprattutto “siamo”… Siamo tanti che tu hai messo insieme con la tua passione per la vita che si vuole e ti vuole un mare di bene!!! Ieri ancora una volta hai toccato corde profonde del nostro animo

  15. cosa dire .. tacere forse è meglio!
    è faticoso essere primi -canta Renato Zero – anche se qui non si tratta tanto di questo, rimane la fatica di andare avanti, dritti, in piedi sulla prua, con il vento contro.
    Ciascuno di noi in fondo è un pò presuntuoso. Presume di sè, di sapere, di essere, di fare …
    Tornare alla terra, questo è il mio sogno .. alla terra di Bonhoeffer.
    Un abbraccio (se lo vuoi) da chi fatica a tenere la barra dritta e qualche volta fatica anche lei.
    paola

  16. ….già ne abbiamo uno da vent’anni che dice di dormire 3 ore a notte, essere comunque uno stallone e salvare il mondo.
    Viva la stanchezza, la normalita (che spesso è solo un concetto di maggioranza), la fragilità e magari pure una lacrima che col suo passaggio pulisce e fortifica.
    Tranquillo Simone, alle volte riempie di più un silenzio di mille discorsi.
    ….per quel che può servire detto da un “anonimo amico”…. 🙂

  17. Ringrazio il mio sogno per avermi fatto incontrare una persona come te lungo il mio cammino. Mi piacerebbe poter ricambiare il favore. Apparire nei tuoi sogni e darti quell’abbraccio ristoratore di cui la tua anima ha bisogno. Mi piacerebbe

  18. La tua idea, il sogno. Noi.
    Le parole e i discorsi. Noi.
    I sorrisi e gli abbracci. Noi.
    Il progetto. Noi
    La realtà. Noi.
    Mediterranea. Noi.
    Il tuo equipaggio, i nostri Comandanti. Noi.
    Le 9 magliette blu. Noi.
    Il Progetto Mediterranea. Noi.

    18 aprile 2013. Siamo partiti tutti insieme, con le mani nelle mani e il cuore che batteva forte. Quel giorno non ho detto una parola.

    Siamo amici. Noi.

    Francesca

  19. La stanchezza di chi ha dato sempre se stesso agli altri e’ incomprensibile ai più’, alla quasi totalità’ delle persone che ci circondano, perché quasi nessuno, pressoché nessuno, in questa epoca, e’ pronto a darsi. Tu si. L’hai sempre fatto. È la stanchezza di chi ogni giorno dona, senza chiedere niente in cambio, e’ la stanchezza dell’uomo solo, cui gli altri si volgono per assorbire energia, idee, passione, sogni, ma che poi al bisogno difficilmente sanno restituire una carezza. Anche con un filo di voce hai dato. E tanto. Come fai sempre. Hai preteso di potere dare. Hai sognato di potere lasciare qualcosa agli altri, anche in questa serata con la voce tremebonda, e dopo, con questo tuo post, in cui di nuovo hai ispirato desideri e sei anche riuscito a farci ridere! Mi piacerebbe pensare che con la stessa convinzione tu possa concederti un abbraccio da ricevere, una carezza lieve portata dal tuo vento. Un respiro lento. Un sospiro di sollievo nella pace del tuo silenzio. Credo che chiunque ti abbia letto, anche solo in un post od in alcuni o in tutti i tuoi libri, abbia un profondo senso di gratitudine. Ma la gratitudine e’ uno dei sentimenti più duri da tirare fuori. Significa avere la percezione di avere ricevuto un dono prezioso, significa non averne avuto la pretesa. Non avere avuto l’arroganza di ritenere di dover ricevere ancora di più di quello che si è’ avuto. Significa avere provato a dare e sapere dunque quanto è’ prezioso ricevere. E’ difficile sapere dire grazie, vuol dire avere dato profondo valore a ciò che si è’ ricevuto. Ciòe’ significa avere profondamente compreso ciò che si è’ ricevuto. E comprendere e’ da pochi. Comprendere veramente e’ da pochissimi.

  20. caro Simone,è vero,sei più simpatico quando ti senti giù di corda,ma non molli!
    Cmq il mio proverbio preferito,che si attaglia credo a questa situazione, è :
    ‘ricett o pappece ‘nfaccia a noce: ramme tiempo che te spertoso!
    ce la farai,un abbraccio
    cecca

  21. … sei stanco, capitano…
    Concediti la stanchezza, concediti il riposo…
    Non pensare per un po’…
    Riposa e basta.
    Andrà meglio.
    Lilly

  22. In auto tornando a casa da La Spezia e senza aver letto questo tuo post ti ho inviato un sms “la tua presentazione di oggi del progetto, sottovoce, sottotono e visibilmente di cuore, è stata meravigliosa”. Lo scrivo anche qui.
    Passione convinzione e sogno come ripete Mari … ma alla fine Mediterranea vincerà qualcosa di più importante del premio Nobel.
    I tuoi amici, quelli del Progetto, sono con te … sempre.
    Giuliana … una qualunque.

  23. Ti ho ascoltato tutte le volte che mi è stato possibile, non ho mai pensato fossi presuntuoso, ma sei la mia spina nel fianco, il grillo parlante, (a sua insaputa), che mi ricorda sempre che si può fare…se ti può consolare, leggerti, e ascoltarti, è importante, per me.
    Quindi, grazie.

  24. Esattamente.
    La passione, ad esempio.
    E la convinzione, non la coerenza.
    E il sogno.

    Aspettando il Nobel.
    Che Mediterranea vincerà, un giorno.
    Dal mio taccuino.
    Felice di sapere che ci siamo.
    marinella

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