Come questa storia

Natura viva: scotta di randa con marinaio

Diciamo che mi fermo qui.

Dall’ottobre del 2009, dall’uscita di “Adesso Basta”, sono passati quattro anni. L’intera tiratura esaurì in tre giorni, furono necessarie una ristampa immediata, poi subito un’altra, il libro finì immediatamente in classifica e fu chiaro che stava accadendo qualcosa. Rapidi, arrivarono i giornalisti: decine, centinaia di interviste dovunque (tranne Fazio sono stato in ogni programma, dalla Bignardi ai TG), in tv, sulle radio, su giornali, magazine, all’estero. Soprattutto, iniziarono a piovere email, post, lettere al mio editore. Centinaia, migliaia, fino a centinaia di migliaia. In tanti chiedevano (e chiedono), volevano sapere, tantissimi volevano testimoniare “anche io!”. Molti dicevano “Beato te”, qualcuno: “Balle, non si può!”. Io ero annichilito: che diavolo stava succedendo?!

Quel libro, seguito oggi da decine di titoli analoghi, aveva aperto una breccia. Nessuno aveva mai osato, in tempi recenti, parlare di cambiamento, di rifiuto delle regole fondamentali, di inversione di rotta, e tanto meno lo aveva fatto davvero. Ma tutti, evidentemente, nel loro cuore, ci pensavano. Quel libro squarciava il velo di Maya, sdoganava un tabù, dava un nome a una tendenza diffusa, ma affatto facile da assecondare, generatrice di dubbi, paure, speranze, problemi.

E allora in quei giorni decisi che avrei risposto, a tutti. Decisi che avrei testimoniato, spiegato, parlato, scritto: “Lo farò per due anni”. Mi era chiaro l’investimento di tempo, la magnitudo di quel che mi candidavo a fare. Sapevo che sarebbe stato bello ma molto faticoso, quasi totalizzante. “Due anni, poi basta”, mi dicevo. Sono diventati quattro.

In quattro anni sono nati altri cinque libri, tra cui “Avanti Tutta” e “Ufficio di scollocamento”, e due romanzi “Uomini senza vento” e “L’equilibrio della farfalla”. Poi gli articoli su “Il Fatto Quotidiano”, i pezzi sul “Il Cambiamento”, qui sul mio blog, su facebook, la mia trasmissione su Rai 5. Così sono iniziate le lunghe notti a rispondere ai lettori (non si possono contare…), gente che scriveva email bellissime, cose vere, della loro vera vita, a cui era impossibile non rispondere o dire solo “grazie”. Sorridevo quando qualcuno mi scriveva: “ma rispondi davvero tu?”.

Così è nato il calendario fittissimo di incontri: circa 500 presentazioni, da Londra a Lecce, da Parigi a Cagliari, da Ragusa a Nova Gorjca, da Torino a Ponza, che mi hanno fatto percorrere 28.500 km in ogni direzione. Un viaggio immenso, in città e paesi che non conoscevo, per un’Italia che ora davvero credo di sapere cosa sia. Migliaia di persone con cui ho parlato, che mi hanno ascoltato, fatto domande, che mi hanno seguito in molte tappe, che mi hanno perfino raggiunto in mare.

Un viaggio lungo quattro anni, che mi ha fatto capire qualcosa di me stesso, e molto sul “mestiere” di scrittore, oggi. Chi ha la penna in mano e viene letto da tanti, fa politica. Deve fare tutto quello che può per raccontare, testimoniare, rappresentare, per far nascere domande, far fare riflessioni, per opporre un modello diverso alla marmellata insensata del presente, perché ognuno poi faccia, dica, pensi quello che deve, che vuole, che può. E’ una responsabilità pesante, un’autentica militanza, per sostenerla occorre seguire una regola monastica, un percorso duro, ma che dà senso a quello che si fa, si dice, si scrive. Migliaia di persone mi hanno detto: “Grazie, ho messo tutto in discussione…, ho iniziato un percorso nuovo…, ho cambiato vita…, ho tentato…, sto tentando…”. Quanti scrittori, anche di successo, hanno avuto simili soddisfazioni? Ogni sforzo è stato ripagato, per ogni fatica è valsa la sua pena. Sono un uomo caparbio, ma davvero fortunato.

Oggi, dopo sedici edizioni e tutto quel che è accaduto, ciò che doveva essere detto è stato detto, ogni obiezione ha avuto mille volte una spiegazione. Credo che a ogni domanda su di me sia possibile trovare almeno una mia risposta. Oggi c’è un sistema di vita, concreto, vissuto, ancora in corso, più saldo che mai, più efficace che mai; c’è un’idea di riferimento, un apparato ideale e di valori; le testimonianze aumentano, proliferano. Io vivo come vivevo prima di “Adesso Basta”, la mia rotta non è cambiata di un grado.

Intanto, tutte le proposte di fare da guru di riferimento, di fare nascere un movimento, di fare politica tradizionale… mi sono state tutte fatte e sono state tutte rifiutate. Sarebbero state ruolo, visibilità, denaro, prosecuzione e aumento della marea, cose che non mi servono per essere felice. Tutte le tentazioni di tornare indietro, o di farsi “corrompere” dalle “opportunità” generate dal successo sono state respinte. Mi hanno offerto soldi per mettere pubblicità sul mio blog, mi hanno offerto consulenze per fare l’insider nel pensiero alternativo e indicare la rotta alle aziende, mi hanno offerto ricche sponsorizzazioni per Mediterranea che non potevo accettare, mi hanno offerto di scrivere libri che avrebbero reso denaro ma non erano i miei. Oggi come allora la mia vita procede per passi adeguati, originali, sostenuti integralmente, senza dover mediare troppo con la realtà. So esattamente cosa vuol dire rinunciare a “gestire il successo”, so che quello che si perde non torna, ma è l’unica cosa che posso fare per dare corpo alla mia libertà, se voglio restare un essere umano.

Ecco perché mi fermo qui: smetto di rispondere a tutti, riduco il tempo e l’attenzione della militanza, riprendo il passo individuale, per la mia via, continuando a scrivere, oggi più che mai, a navigare per il Mediterraneo, oggi più che mai, a raccontare storie, come e più di prima, ma smetto di essere interlocutore a completa disposizione di tutti. Non farò più presentazioni su questi argomenti, salvo i rari casi in cui l’amicizia lo renderà necessario. Non farò più interviste su questi argomenti, salvo quando i temi non cadranno da altri contesti, per altre ragioni, seguendo altre ispirazioni. Smetto, soprattutto, di combattere punto su punto, frase su frase, qui, sui media, sui social network e dovunque. Smetto di motivare, argomentare, e se mai l’ho fatto, giustificare. Ho lasciato sufficienti segni per comprendere che non si passa su nessun fronte della cattiva coscienza, del fango, della delegittimazione, della disonestà intellettuale. L’apparato ideologico e le scelte messe in pratica e comunicate sono un sistema saldo, che funziona. Nessuno è riuscito a banalizzare, a sostenere che c’è trucco, inganno, che solo io posso e nessun altro può. Ognuno si assume la responsabilità di andare avanti, accostare, fare dietro-front. E’ la sua vita, è la sua coscienza. Lui sa. Buon vento. Il supporto che potevo dare per continuità o per opposizione, l’ho dato.

Downshifting anche dal downshifting, dunque. Il viaggio prosegue, assume i nuovi, mille colori che deve. “Tutto è sempre e solo un inizio. Come questa storia. Fine”.

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72 pensieri su “Come questa storia

  1. “Se io incontro uomini che non possono avere niente a che fare con me, è perché hanno così tanto da fare con se stessi. Tuttavia, voglio sperare che una manciata di loro abbia a cuore degli scopi che non rendono mai noti. Si pensi, per un istante, a un uomo per gli affari suoi! Quanto lo dovremmo rispettare! Come apparirebbe maestoso! Che non lavori per nessuna corporazione, per il suo rappresentante o presidente, ma che adempia lo scopo del suo essere! Un uomo ‘per conto suo’ sarebbe il centro di tutti gli sguardi”.
    (H.D. Thoreau, da: “Se tremi sull’orlo – Lettere a un cercatore di sé”)

  2. Grazie Simone per uno dei tuoi migliori post, ” io vivo come vivevo prima ” è la nuova linfa per farci capire che AVEVAMO SCELTO di cambiare gioco, non solo le regole. Il tuo gesto deve servire a chi nonostante vuole cambiare, rimette insieme lo stesso gioco cambiando solo le regole. A chi inconsciamente non si rende conto che il sistema se lo è ripigliato, a me per capire che quando vivo il mio downshifting in piccolo, anche se non scrivo, pubblico e divento qualcuno, o non realizzo immediatamente i miei sogni, ho comunque raggiunto una parte del mio scopo, poi la vita è talmente bella qui e ora che come diamanti splenderemo tra sassi amorfi ed incolore.

  3. con la stima e l’affetto di sempre accolgo una scelta che esalta, moltiplicandolo, il valore delle tue parole… l’unica che può chiudere, dopo la fatica dell’evangelizzazione, il cerchio riportando l’attenzione sull’importanza dell’impegno di ciascuno…
    concordo pienamente, solo la crescita della consapevolezza individuale e la coerenza nelle scelte possono emanciparci dal sistema…
    ti abbraccio

  4. Downshifting dal Downshifting direi che è la sintesi perfetta 🙂 la militanza meglio lasciarla ai militari 😉 e questo non sposta di una virgola la tua grandezza e l’importanza della tua testimonianza passata e futura su quello che sei…mi raccomando…non ci ripensare 🙂 grazie

  5. Non conoscevo tutta la vicenda di clamore che si era creata attorno ad ” Adesso basta” anche perché sono approdata su questo blog da poco più di un anno e, lo confesso, attirata principalmente dalla straordinaria scrittura e dalla profondità del pensiero intimista più che dalle scelte di vita. Di decrescita sapevo ben poco anche se a modo mio, nel 2008, l’avevo già messa in pratica…Leggendo la tua parabola ascendente e poi la volontaria rinuncia a marciarci sopra posso solo dire che hai tutta la mia stima e ammirazione e non solo come scrittore, ma come Uomo integro. Tu scrivi:”Tutte le tentazioni di tornare indietro, o di farsi “corrompere” dalle “opportunità” generate dal successo sono state respinte” e ancora “So esattamente cosa vuol dire rinunciare a “gestire il successo”, so che quello che si perde non torna, ma è l’unica cosa che posso fare per dare corpo alla mia libertà, se voglio restare un essere umano”…io non conosco nessuno che avrebbe agito così, nessuno con la tua coerenza, sei un esempio e una speranza…
    Sono convinta che chiudere ora un percorso che era diventato forse troppo oneroso e a volte “velenoso” ti aiuterà a riversare energie più sane sulle tue attività di scrittore e marinaio e noi continueremo a leggere e commentare i tuoi splendidi post che danno sempre tanta materia di riflessione mescolata a tanta poesia.
    Grazie di cuore e in bocca al lupo per il tuo nuovo viaggio.

  6. grazie Simone per il tuo esempio e per come lo hai condiviso. “adesso basta” ha letteralmente cambiato la mia vita e ormai a quasi un anno dal mio scollocamento posso affermare che fuori si sta da Dio! Certo i sacrifici sono tanti e non bisogna mai abbassare la guardia o adagiarsi, ma la qualità di una vita che segue la natura e le sue stagioni ha un valore inestimabile.
    In bocca al lupo per tutto e buona vita!
    Con profonda stima
    Davide

  7. Simone, segui la tua rotta, come hai sempre fatto. La nostra sensazione delle cose, il nostro istinto, se impariamo ad ascoltarlo e seguirlo, sono le migliori bussole, le migliori lanterne. Hai fatto moltissimo per tutti noi, e lo sai, ed avrai sempre i nostri pensieri positivi rivolti a te, ed i nostri successi saranno sempre un po’ anche tuoi. L’unico rammarico che mi resta, come sempre quando si vuole bene o si ama, è che so di non averti detto abbastanza “GRAZIE” e di non avere potuto davvero ricambiare quanto di eccezionale tu hai fatto per me, con la tua presenza, la tua coerenza, i tuoi scritti, l’esempio che hai datto a tutti di cio’ che dovrebbe essere oggi un Uomo. Chissa’, forse ci incontreremo in un’ altra vita ed avro’ modo di potere ricambiare il bene. Spero comunque di incontrarti prima o poi anche in questa vita, faro’ tutto quello che posso per incrociare la tua rotta, in mare. Buon vento, marinaio

  8. Da oggi questo blog, vorrei dire questa “comunità” diventa ancora più importante. Si sentirà che sei lì dietro, Simone, si sentirà la tua voce dal tuo silenzio. A noi che restiamo qui rimane la responsabilità di tenerlo in vita e rilanciarlo, di diffonderlo. In questi giorni di ferie manderò il link a questo sito a tutti quelli che conosco, e chiederò a tutti di fare altrettanto, io “ci sono” Simone, un saluto a tutti voi

  9. Auguri Simone,
    Noi abbiamo provato a seguirti, iniziando una attività con una barca non nostra. Alla fine non abbiamo avuto il coraggio di comprarla quando si è resa disponibile. La crisi ci dava pensiero e due figlie con tutte le loro esigenze, anche. Non avevamo abbastanza soldi e coraggio. L’azienda dove lavoravo mi ha richiamato dalla mobilità e mio marito ha iniziato un nuovo lavoro. Per adesso le novità ci stanno concedendo un nuovo respiro e il passato ci da la forza di pensare che non ripeteremo i vecchi errori. Abbiamo lasciato Roma e viviamo a Viareggio ed anche questo ci aiuta ad andare più piano. Noi sogniamo ancora di perfezionare il cambiamento e di fare una vita più vicina alla nostra misura.
    Ho letto i tuoi libri e condivido le tue idee, per questo ti auguro un buon viaggio e “buon vento”!!!

  10. Complimenti Simone perchè, se qualcosa sto capendo per davvero, questa è l’ennesima dimostrazione del tuo equilibrio, una condizione a cui prestare continuamente attenzione e cure affinchè si possa perpetuare.
    Correggere la rotta, ascoltare se stessi e riflettere, evitare di ripetersi solo per ribadire quanto già detto, sono, credo, condizioni necessarie alla ricerca dell’autenticità, che non ha nessuna garanzia e neanche l’immutabilità, la sicurezza di un percorso conosciuto perchè ripetuto mille volte.
    Ricordo quando nel novembre 2009 trovai su uno scaffale di un supermercato di periferia Adesso Basta, con quel suo titolo schietto e potente che ognuno di noi vorrebbe recitare ad alta voce e che agì sulla mia testa come una potente magnete attira il ferro. E quanto è stato bello rileggerlo nell’estate 2013 trovandoci ancora più cose, dopo 4 anni passati leggendo questo blog e imparando (o reimparando: perchè stavo smettendo) a farmi domande, anche pesanti, anche apparentemente “importune”, secondo la mentalità imperante (che non mi ha mai conquistato).
    Bene così, se hai dubbi sul fatto che il tuo messaggio sia giunto a destinazione, sappi che è arrivato e che c’è tantissimo materiale su cui riflettere per poi agire. Ce n’è per l’intero viaggio della vita! Buon 2014 (a tutti)!

  11. Decisione coerente, egoisticamente mi dispiace ma condivido la scelta. Ti verrò a cercare e comunque so che ti ritroverò nei libri già letti e in quelli che verranno.
    Grazie per aver condiviso un percorso cosi’ importante dal quale ho avuto l’imput per iniziare il mio.
    Buona vita

  12. Complimenti. Un altro colpo dei tuoi, un altro gesto forte. Che persona che sei! Tutti dicono, pensano, sono sicuri di qualcosa, ma pochi capiscono cosa stai facendo. Io ho avuto qualche momento forte nella mia vita, qualche privilegio, anche qualche titolo di giornale. So cosa vuole dire, l’ebbrezza che dà il denaro, la notorietà. Nessuno che io conosca, a partire da me, rinuncerebbe. Nessuno smetterebbe di curarla, investirci tempo e pensiero, complimenti sentiti, sei l’unica persona al mondo che abbia conosciuto che butta via quello che raggiunge. Senza presentazioni senza libri sul tema che ti ha reso famoso, diventerai uno dei tanti, un nome come gli altri e nessuno ti ricorderà più la parabola si interromperà. Sei sicuro di quello che fai, vero, so che sai cosa comporta…? Bè allora tanto di cappello, pochi credo capiranno, io capisco. Un’altra grande lezione di coerenza. Ciao.

  13. Aiuto !!! No scherzo ! Ora che ho letto le tue precisazioni sono piu’ tranquilla…..Buon vento caro Simone . Non smettero’ mai di leggerti. Fa bene alla mia salute 😉 . GRAZIE .

  14. Ciao Simone
    Oh accidenti, quando torno a leggerti, dopo periodi anche lunghi di assenza, sta succedendo/è successo sempre qualcosa di importante. Decisione comprensibile, hai raccontato, dettagliato, spiegato con rara pazienza per anni e ora è giusto tu abbia deciso solo di rallentare un po’. Per anni conservando la tua integrità, merce preziosa. Mi spiace, chiaro, ma adesso, essendo stata via per un po’, mi piace parecchio l’idea di mettermi comoda, in questi giorni di festa, e andare a ritroso leggendoti lentamente. Buon Natale, il Natale può essere ogni giorno, e a presto.
    Grazie,
    Donata

  15. nuuu
    anche a me piace leggere il tuo blog, vedere su youtube il tuo canale e le interviste.. ma alla fine quindi non ti “fermi” sei sempre in viaggio 😀

  16. Ciao Simone, e grazie per tutto ciò che hai fatto. Io e la mia ragazza stiamo per iniziare un’avventura simile alla tua. Abbiamo appena comprato una casa nell’Eifel, una regione tedesca collinare al confine con il Belgio. Più precisamente ad Aremberg nella valle dell’Ahr. Con 85.000€ abbiamo acquistato una casa degli anni 50 con più di 3.000 mq di terreno. Ci aspetta molto lavoro per metterla a posto e dare vita al nostro progetto: aprire un posto tappa per tutti coloro che vogliono scoprire questa regione a piedi o in bici. Siamo felici perché nel momento in cui i lavori di ristrutturazione saranno finiti potremo dire finalmente smettere di sostenere con il nostro lavoro e le nostre capacità una società capace di seminare solo ingiustizia, violenza e prevaricazione. Il nostro sarà un porto un po’ particolare, nel bosco, dove i miti potranno sempre approdare e ricevere accoglienza. Se capiti da queste parti ci piacerebbe averti nostro ospite, così come saremo lieti di accogliere tutti coloro che, ognuno a suo modo, stanno contribuendo al cambiamento. Buon vento a te!

  17. Ciao Simone ..Grazie per i libri e i post in F.B.di cui ho imparato a vedere il futuro in un altro modo. Latua decisione giustificatissima. Mi auguro di leggere cose positive , e ti auguro Buon vento !!!

  18. Ciao Simone
    Infatti… Tanto clamore e successo per aver fatto solo una scelta diversa rispetto alla massa ma in fondo semplice e a mio avviso equa in rapporto al livello di “benessere” raggiunto. E’ un segno da considerare questo clamore, ottenuto cosi appunto.

    Un abbraccio
    Ciao Fabio

  19. Posso solo immaginare l’impegno e la fatica di rispondere, ribattere, puntualizzare e anche di scegliere di non rispondere in alcuni casi.
    Ho pensato a volte all’ansia che avrebbe generato a me un impegno del genere e mi domandavo per quanto avresti fatto tutto questo, con questa assiduità.
    Quattro anni sono tanti, fai bene a cambiare rotta.
    Grazie per la miniera di stimoli che hai seminato a beneficio di chi ti segue, me compreso ovviamente.
    A presto.

  20. rispetto e condivido la tua scelta, probabilmente era diventato pesante ribattere a tutti i menagramo che dicono “non è possibile, non si può, non è giusto”. spero comunque che continueremo a leggere i tuoi post, e a vederti presentare libri(tuoi o di altri). ciao e grazie per tutto

  21. Questo è uno dei pochissimi spazi virtuali dove riesco a trarre qualcosa di utile, vero, concreto a tratti entusiasmante quindi mi dispiace molto il tuo parziale distacco. Ma anche questa decisione è perfettamente in linea e coerente ed è una conferma che le scelte coraggiose di vita per poter cercare di “andare oltre verso l’assoluto”non ammettono quasi mai compromesso, ripetitività e situazioni comode e confortevoli. Mi accorgo tutti i giorni come sia difficile per tutti non vendersi…….bell’esempio il tuo.

  22. Ricordo ancora oggi, 4 anni fa’ per radio per caso accostai la vettura mi segnai il tuo nome, quella breve intervista ebbe subito effetto, c’era gia’ tutto, tutti i temi trasparivano chiari con forza e coerenza argomenti e riflessioni con cui convivevo e mi confrontavo, ma cio’ che mi sconvolse e’ che qualcuno ne parlasse con tale lucidita’ e con un tratto di sincerita’ di cui, per quanto mi riguarda, non ho mai dubitato.
    La tua scelta di oggi, per certi aspetti non va’ nemmeno giustificata, segue il segno della sobrieta’ intelletiva confermandone tutta la bonta’.
    Rispetto e sono certo che non sparirai, il solco che hai tracciato ha profondamento segnato le nostre anime inquiete.
    Con stima e affetto
    Filippo

  23. a bene allora non sparisci del tutto………… mi era venuto un colpo, sai ogni tanto ho bisogno di leggere e rileggere quello che scrivi e riflettere è quasi una sana boccata d’ossigeno, anche se di materiale da leggere e rileggere ne ho veramente tanto 😉 Auguri di Buon Anno Simone

  24. Ciao Simone, fai quello che senti giusto per te stesso, per me rimani e rimarrai sempre una gran bella persona !!!! Buon vento. laura

  25. Ciao Simone, non saprei esprimere meglio di Marica e di tutti quelli che ti hanno già scritto prima di me, la mia gratitudine. Ti auguro il meglio per la tua vita dato che tu hai contribuito a rendere migliore la mia. Grazie.

  26. L’imperativo morale, caro Simone, potrebbe anche essere quello di rispettare una scelta che hai fatto autonomamente anni fa, che era quella di rispondere ai tuoi lettori e detrattori. Noi non possiano scegliere. Tu sei libero di alzarti una mattina e scrivere un pezzo come questo e di liberarti cosi’ di tutti quelli che qui scrivono, si confrontano e anche loro ci mettono la faccia …insomma il loro nome. La scelta di ribattere punto su punto alcuni detrattori l’hai fatta tu. E secondo me e’ giustissima. Non penseremo mica di avere sempre messaggi positivi e adulatori. Se vai a leggere qualche post su facebook di Roberto Saviano, ti si contorcono le budella. Lui ha scelto di non rispondere ma i post sono una marea. Non penso che pero’ per questo, leggendoli, si senta meglio.

    • Barbara ma io non “mi libero di tutti quelli che qui scrivono”. Solo, smetto l’assiduità, la concentrazione, la presenza continua… Ma leggerò, e soprattutto scriverò. vorrà dire che sarete più padroni ancora del dialogo. io non sono mai scomparso in vita mia, con nessuno. sono uno di quegli uomini che cambiano di continuo, ma ti giri tra quarant’anni, mi cerchi e mi trovi. ma l’accountability (termine dal significato bellissimo ma intraducibile in italiano) ha costi e tempi. E poi occorre pareggiare i rapporti: voi potete venire qui quando volete, come volete, io non potevo. ora siamo un poco più simili. ciao!

  27. Ciao Simone,

    ti scrivo ma in privato. Solo per dirti che capisco la tua scelta. Ne sono contenta se quella è la strada per essere te e per essere felice. Mi dispiace tanto però. Non sarà più la stessa cosa e mancherà tanto quello che c’era: disponibilità, confronto su tantissimi temi importanti, fondamentali in questo momento per tantissima gente come me, spunti, idee, solidarietà, passione.

    Grazie per tutto quello che hai dato. Di cui non puoi essere consapevole fino in fondo per ognuno di quelli che ha letto, preso, fatto suo, sentito, riutilizzato. Ciascuno a suo modo, secondo la sua vita e i suoi progetti o passioni.

    Però posso renderti consapevole per me. Sei stato un incontro molto importante, pieno di senso. Non solo i libri ma il blog. Proprio questo, proprio le parole e i confronti da qui sono stati di aiuto essenziale e qualche volta perfino di conforto quando ho pensato di non farcela o ho avuto qualche insicurezza sulla strada.

    Grazie per tutto questo anche se adesso sei stanco. Grazie perché è stata un’opportunità di incontro e di apertura che raramente si vedono. Grazie per non aver messo troppi limiti o barriere tra il virtuale e il reale, cosa molto rara di questi tempi. Grazie per non esserti sottratto e per aver fatto partecipe anche me di cose piccole e di cose grandi che ti riguardavano.

    Hai creato qualcosa qui: una piccola comunità di gente che impara a conoscersi e che si riconosce. Che condivide moltissime cose e che parla spesso la stessa lingua. Non sarebbe stato possibile senza di te e senza questo posto. Spero che in qualche modo potremo continuare noi a frequentarci qui anche se tu non ci sarai come prima…

    Grazie per la disponibilità, per il tuo tempo, per le porte aperte…

    Ti abbraccio. Forte.

    Marica

  28. Bravo! Pero’ mi mancherai perche’ a modo tuo sei stato uno dei compagni del mio “viaggio”. E di questo ti sono grata. Francesca.

    • Ma io non scompaio! Sono qui… solo ciò che sentivo come imperativo morale, cioé leggere tutto, sempre, subito, rispondere sempre, a tutti, combattere sui principi… diventa qualcos’altro. Ma sono qui. Questo spazio resta. Anzi, oggi è più vostro ancora che mio… ciao!

  29. Decisione comprensibile, direi che tutto si riassume perfettamente quando a fondo articolo parli di downshifting nel downshifting. C’è una grande coerenza in questa scelta.

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