Barzellette vere

assi cartesiani armonia

P0E1= ascesi ma anche atarassia e svincolamento totale dalla vita
E0P1= follia, disequilibrio inconsulto, ma anche emozioni straordinarie
E1P1= Armonia, saggezza, captazione totale del senso e del frutto della vita

Tu dici la guerra, i fulmini, la peste, un incidente d’auto, e hai ragione, io ad esempio ho una daga romana conficcata nella schiena, poco sopra il culo, che se era poco sotto era anche peggio, oppure no, dipende dai gusti, dipende anche dalla daga, chissà, però la guerra o meglio il fulmine, fa più effetto, tanto l’ho capito che comunicare il mal di schiena è la Dien Bien Phu della comunicazione, e io le battaglie perse non le ho mai volute combattere, il mio modello è Andrea Doria, solo vittorie perché non combatteva gli scontri persi in partenza, dunque dicevo, il fulmine, se parte e ti becca fine della grande storia, si fa per dire, della tua vita, e pare che si risparmi anche sulla bara, se sei Brunetta basta un tupperware altrimenti va bene l’imballaggio del televisore, perché ti riduce un mucchietto di ossa e cenere, e su questo ti do ragione, il fulmine è bello, come potrei non dartene: lampo – fine, e addio ai tuoi sogni di diventare Re.

Ma se non c’è il lampo (l’incidenza delle morti inevitabili pare sia minimale rispetto alle morti per fine naturale) allora la faccenda ti riguarda, e ci pensavo ieri guardando Nimphomaniac, ma ci penso da trentacinque anni almeno, appena letto lo Zarathustra, Caccia al Meteorite e Narciso e Boccadoro, i miei primi tre libri, Nietzsche Verne Hesse, ero partito male fin da subito, ed ecco i risultati infatti, pensavo, dicevo, alla questione di come si sta in piedi, dritti, senza cadere, cosa che in questi giorni lombosacrali mi è particolarmente cara, e deve pur esserci un parametro, pensavo, e mi struggevo, sarà corpo e anima? naaa, troppo aperta la forchetta, sarà sesso e religione? naaa, troppo cattolico, sarà cuore e mente? naaa, fa troppo Armony contro Rubbia, ma insomma ci saranno due sfere, due ambiti, due numeri che si possano mettere giù per farsi un quadro, un programma, una mappa, che strano adolescente ero, pensavo a Socrate più che a masturbarmi.

La buona notizia è che ci sono, eccome se ci sono, eccoli qui sopra, quella cattiva è che sono passione ed equilibrio, se sei tutto Passione scoppi, sei un folle, esplodi come una supernova, ti diverti un mucchio secondo me ma poi vai in orbita, “tutto è minestra!” come urlava Gurdulù, invece se sei tutto Equilibrio, equidistanza, immobilità interiore sei atarassico, sei algido, non soffri più è vero, ma manco ti diverti, San Simeone lo stilita, stai in cima alla colonna, tre metri sopra a tutto, dunque in un altrove che non ha senso, mi sa che lo dicono i buddisti, però io ho le mie remore, invece per (P1E1)=A1, dunque (per schematizzare) il massimo dell’equilibrio possibile mantenendo il massimo della passione attiva possibile, saresti in armonia ma col pedale giù, tipo Valentino quando fa i cerchi con la ruota che fuma ma non cade, potenza e controllo, ti prendi il massimo della vita, in armonia col tutto, gran bella storia, gran bella storia davvero.

Il Paese soffre e ride per le notizie del nulla, Mister B. che va all’ospizio, gli 80 auro in busta paga, la crisi ucraina, tutta roba che ha un impatto minimo su come stiamo davvero, la gioia sapete? o la tristezza…, mentre la settimana scorre come al solito, una settimana di vita in meno che poi rimpiangeremo di aver buttato via così, ma questa storia dell’equilibrio non passa, vedo che i giornali la schifano, la gente sorvola, e anche io, col mal di schiena, faccio fatica, ma è l’unica barzelletta vera che l’uomo può raccontarsi, e non fa tanto ridere, però darebbe lavoro più della Fiat, solo che alle selezioni del personale non si presenta nessuno, eppure l’annuncio era allettante; “Cercasi lavoratore della sua esistenza, nessuna esperienza, nessuna dote naturale, solo voglia di fare qui, adesso, la miglior vita possibile, niente vitto né alloggio, ottima retribuzione”, eppure niente, la storia non fa presa, l’unica che avrebbe senso leggere, anzi scrivere, non quelle cagate che abbiamo nel cassetto, diari minimi di quel niente che rimarremo senza lavorare all’equilibrio. Il nostro.

 

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24 pensieri su “Barzellette vere

  1. caro Simone,
    in questi giorni i tuoi post si susseguono a ritmo di samba ed è bello seguire la danza ed essere trasportati dal tuo passo!
    Ti rispondo allora, con un paio di passi indietro, su quel “mi sa che lo dicono i buddhisti”, da persona che segue e pratica da molti anni oramai gli insegnamenti buddhisti. E’ una incomprensione questa che vede la pratica buddhista tendere ed arrivare a un equilibrio fatto dall’assenza di emozioni, in uno stato di beata apatia, immobilismo, distanza.
    Da quello che ho compreso io, nel buddhismo (e parlo del buddhismo tibetano, che io conosco, in particolare delle tradizioni Vajrayana e Dzogchen), quando si parla di emozioni si intendono le “emozioni perturbanti”, quelle che disturbano. Gelosia, rabbia, ignoranza, attaccamento, orgoglio… se non disturbano, fantastico! Ma quando, per esempio, una incazzatura mi frulla nel cervello per ore, e mi domina, e mi toglie spazio mentale, allora non sono più libero. Ne sono condizionato. La mia mente è schiava e come tale perde forze, energie, tempo prezioso. E con la mia mente il mio corpo, la mia vita…
    E’ su quel “che disturbano” che si lavora. E’ un lavoro di consapevolezza, non di repressione. Come dire, invece di farti dominare dalle emozioni , le vedi, le sperimenti, ci stai dentro, ma essendo presente e consapevole eviti di “vedere rosso”, di “essere accecato da…”. Insomma. Un modo per esserci, un altro modo per essere liberi. Forse anche per questo i buddhisti parlano di liberazione.
    Possiamo essere emotivi, appassionati, innamorati, immersi nella vita attiva, ma padroni e non schiavi della mente, timonieri, e non in balia della tempesta (perdona la metafora da non navigante!)
    Un bacio, grazie del tuo apporto!

    • condivido integralmente carla. il mio schema non va molto prima o dopo quel che ci spieghi. forse è per questo che mi scrivono in tanti chiedendomi se sono buddista… Io rispondo sempre che sono un “buddista inconsapevole”. ciao. grazie a te.

  2. Direi che da quando ti conosco/leggo da alternanze di P1E0E1P0 sto convergendo sempre più verso P1E1.
    Strana sensazione…
    Perché E1P0 mi ha sempre provocato una serenità, ma con un’ansia di fondo che mi rovinava la giornata. Viceversa P1E0… bella roba… ma non sono li’ per godermela.

  3. Salve Simone,
    mi chiamo Enrica e sono una delle tante persone che hanno letto i tuoi libri, una delle tante a cui hai dato e stai dando voce. E ancora, sono una delle tante che tutti i giorni cammina in equilibrio su quel filo invisibile teso fra passione e razionalità, facendo lo slalom fra il pragmatismo della quotidinità e la lieve evanescenza dei sogni. Un equilibrio fatto di continue piccole oscillazioni, come questi istanti rubati al lavoro, di piccole concessioni a quel desidero di libertà che sentiamo dentro di noi e che non sempre siamo stati capaci di realizzare come hai fatto tu. Tutti quei noi che trascorrono la maggior parte della loro vita dove in effetti non vorebbero essere, e coltivano con estrema cura il seme della passione con la (folle?) speranza di riuscire a realizzare i propri sogni prima che il loro tempo finisca. A te, tutti noi dobbiamo il gande merito di avrci fatto capire che non siamo poi così pochi a sentire il richiamo del vento.

  4. Grazie Davide. Ogni volta che qualcuno di voi mi scrive grazie per qualcosa mi sento un po’ male e un po’ onorato… 🙂 Ma mi fa piacere che tu abbia preso la tua strada. E’ la tua. Tutti i meriti e le responsabilità sono tue. Ecco perché ha senso. Buon vento.

  5. Ciao Simone…ci siamo conosciuti ad un paio di tue presentazioni ( una a Lodi e l’altra a Torino ). La lettura dei tuoi libri mi ha aperto un mondo e mi ha aiutato a voltare pagina…sono solo all’inizio ma in questi giorni festeggio il mio primo anno fuori dal sistema ed il primo anno da agricoltore!! Posso dire che è stata la scelta migliore che potessi fare per me e per la mia famiglia! A proposito del tuo mal di schiena…se hai bisogno di un parere in più mio suocero è un ottimo neurochirurgo specializzato proprio nella schiena. Sono della provincia di Asti per cui non abitiamo molto lontano.
    Tanti cari auguri di pronta guarigione.

  6. Luca: cfr Rush, anche perchè è un gran bel film. Non so quanto possibile la sinossi che proponi…io direi testa e pancia. Il cuore è una stupida pompa. E siamo fuori tema. Ma questa cosa di sommare anzichè sottrarre mi ricorda qualcuno…ciao simone

  7. Luca, Luca…decido infinite cose dentro di me ogni momento, come tutti, poi esco nel mondo e gioco forza mi ci confronto…con un minimo di realismo, non siamo soli (infatti siamo qui a disquisire in un blog)…ogni tanto si rischia…ma dopo aver valutato la realtà e calcolato il rischio…Certo, non posso controllare la bufera, ma evitare un’arrampicata se le condizioni meteo sono palesemente avverse si (esempio da montanara, per far da contraltare al tuo sul mare)…se no col cavolo che poi rischio, godo e ballo, se mi sfracello; non credi? Tra Lauda e Hunt chi scegli?

  8. x il vento : non puoi certo controllarlo, ma puoi… sfruttarlo ? mettertici al riparo ? evitarlo ? ignorarlo ?
    Sono INFINITE le cose che puoi decidere *DENTRO DI TE*
    Perche’ cercare sempre il controllo fuori di noi (che non possiamo avere) e mai dentro di noi ?
    E’ come voler imbrigliare le onde del mare (tempo sprecato) quando la nostra barca ha una falla e sta imbarcando acqua…

    x la piattaforma : il filo, lavorando su se stessi puo’ ingrandirsi e diventare una piattaforma bella comoda per un certo periodo, ma non illuderti di aver trovato l’equilibrio perenne.
    Con la tua bella piattaforma larga come un’autostrada americana a 6 corsie ti darai una pacca sulla spalla.
    ‘bella li’ ! Claudia sei proprio in gamba!’
    “The world is yours”, alla scarface.
    Crescera’ il tuo ego, la tua sicurezza o semplicemente tutto ti verra’ a noia, e allora ti verra’ voglia di nuovi desideri, nuove sfide, l’equilibrio verra’ sconvolto di nuovo.
    Quando non lo avevi lo cercavi.
    Quando finalmente l’hai trovato, te le sei andate a cercare…
    E’ giusto cosi’ ? Siamo malati ? Boh.
    Difficile da capire. E anche se lo capisci, poi che te ne fai?
    La felicita’ e’ tutt’altro.
    Siamo veramente un mistero…tanto vale rischiare, ballare e godersela questa vita.

  9. simone (e luca): beh, io mantengo l’equilibrio sul filo finchè non soffia il vento troppo forte; altrimenti visto che non posso controllare il vento (luca: il fuori c’è, anche se noi ci guardiamo dentro, non possiamo non tenere conto del fuori, non dico che sia controllabile o valga la pena provarci ad avere il controllo, ma tenerne conto per non sfracellarsi si)se il vento è forte il filo non mi basta, mi serve una piattaforma, o una rete di protezione…tra il possibile incerto e il niente, forse c’è una terza via…il verosimilmente possibile sulla base dell’evidenza…

  10. Cara Dona, non capiranno mai, sono dentro alla gabbia fino al collo e non riescono a concepire modalità diverse. Non ci rendiamo conto di quanto le persone sono condizionate e condizionabili, seguono copioni già scritti, “patterns”. Me ne rendo conto anch’io, sono in cassa integrazione e sto facendo delle cose molto belle e sensate per me, sia per preparare il mio futuro (che sarà legato alle mie passioni), sia per fare cose che mi piacciono e basta. Tutti si immaginano che io sia triste e lamentosa per via della situazione (il copione è cassaintegrato=sfigato) e rimangono poi sorpresi, in positivo per fortuna, quando mi vedono serena e attiva nel portare avanti i miei progetti, non solo lavorativi. Una ragazza mi ha detto proprio qualche giorno fa “hai coraggio” e aveva detto questa frase ad un’altra sua amica parlando di me.

  11. Non so perchè, ma a me quel grafico non torna…..io metterei in ascissa al posto dell’ equlibrio la razionalità ed in ordinata manterrei la passione; la risultante tra i due è l’equilibrio, risultato della tensione tra passione e razionalità.

    • capisco quel che dici Licia. Tuttavia, in una visione più ampia, mi pare che le due cose non siano lontane se non per la prospettiva. Quando parlo di equilibrio intendo l’opposto della passione, ovvero l’insieme di allontanamento-difesa-riduzione del coinvolgimento che avviene certo anche molto per motivi razionali, ma anche per tedio, pochezza, abbandono dell’obiettivo esistenziale. ma capisco la tua posizione…
      Poi è anche una questione di terminologia…

  12. ..il mio maestro di yoga ha hegelianamente risolto l’ annosa questione facendo dell’equilibrio la sua passione!..Ho fatto pure la rima..

  13. Devi avere il controllo di tutte le variabili?
    Claudia, ma davvero la pensi cosi’ ?
    Lascia stare il fuori. Pensa a come ti senti dentro.
    E pensa che puoi anche sbagliare, e che magari dagli errori puoi imparare e crescere, semplicemente non rifacendo lo stesso errore.
    Smettiamo anche di pensare che possa esistere una via razionale per la perfezione, per un metodo per avere l’equilibrio perenne.
    Quella diagonale tracciata da Simone e’ un filo sottile teso nel vuoto su cui dobbiamo camminarci sopra per una vita intera.
    Ma la’ sotto non ci sono i coccodrilli ad aspettare che cadiamo.
    Quante volte siamo morti per una scelta sbagliata?
    E’ tutto un aggiustamento continuo, pero’ se siamo bravi possiamo fare della nostra vita un’opera d’arte.

  14. -:) Oltre a farmi qualche sana risata…perché brunetta nel tupperware a me fa molto ridere 🙂 e a pensare a quante lacrime ho versato sulla mia copia di “Narciso e Boccadoro”…ho pensato alla parola “Borderline”. bella questa parola. Peccato che si riferisca a un “disturbo della personalità” e pare che alcuni nostri “importanti” personalità politiche ne siano affette…perché tenersi saldi e in “equilibrio” tra “razionale” e “irrazionale” non è una cosa semplice e certo non basta un grafico…Bisogna spingersi ai confini di entrambe. Essere talmente razionali da diventare pedanti e poi spingersi dentro alla passione, all’irrazionale e, se occorre, se capita, toccare il fondo…Bisogna “praticare” entrambi…e non so perché ma a me è venuto in mente un libro, che ho appena finito di leggere, che sto masticando…un libro un po’ complesso…che narra di n personaggio, un “demiurgo” (o così mi piace definirlo)…Lui è Stojan Decu, L’Altro Uomo…;-)

  15. Qualche giorno fa ho pubblicato sul mio profilo Facebook una foto della mia sdraio al sole sul mio balcone, una bottiglia di té freddo e il mio notes per gli appunti “creativi” e la didascalia “Pensate ciò che volete, ma penso che tutto questo valga molto di più del circa 35% di stipendio a cui ho rinunciato chiedendo il part-time”

    A questa “provocazione” c’è stata una persona che mi ha risposto (in pubblico ma soprattutto in privato) per dirmi che stavo facendo una str… sciocchezza a rinunciare a tutto quello stipendio per avere tempo da passare al sole. Al che le ho mandato una risposta per provare a spiegare come sto in “equilibrio” con la vita 🙂

    E vabbé… ma intanto il mal di schiena mi prende a stare sulle sedie in ufficio e non quando cammino sui sentieri di montagna. Come mai?

    😀

  16. …io a quell’annuncio ho risposto! E come me tanti altri. Basta saperli cercare. Basta saperli riconoscere. Io ho la sensazione che siamo sempre di più…

  17. equilibrio (stabile o instabile?): devi avere il controllo di tutte le variabili del sistema per mantenerlo (è possibile?); per avere il controllo devi conoscere e quindi devi anche conoscere te stesso (molto socraticamente) e sapere cosa vuoi, e magari qui, con un po’ di lavoro ci si arriva anche, almeno un po’
    …ma temo che il controllo sulle variabili esterne sia impossibile…è un gioco di forze contrastanti tra deriva anarco-pazzoide e misticismo e in mezzo ci siamo noi, che per di più cambiamo nel corso del tempo (de senectute)…che bel casino!…

    • l’equilibrio è sempre instabile, ma occorre decidere se stare sul filo e cercare di mantenere l’equilibrio oppure essere altrove, dove il filo non c’è, e non c’è neanche la possibilità. che facciamo claudia, tra una possibilità incerta e nessuna possibilità scegliamo la seconda?

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