Più breve e più semplice

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Viviamo nel paradosso di pretendere chissà cosa dalla nostra vita e sprecare tempo e opportunità per realizzarla. Preserviamo la nostra salute fino all’ossessione, e poi sprechiamo il tempo di maggior vita che non fumare, le diete e lo sport ci generano. Il tempo sarà quello che sarà, e dovremmo sperare solo di essere in equilibrio e di godere di quel che si può, finché si può. Piantare un albero, scrivere un verso, frequentare il mare… “Il giorno della fine non ci servirà l’inglese”, cantava un buon poeta.

E’ tutto molto più breve e più semplice di come appare. Complicare, dare significati ulteriori, infittire di impegni e incombenze, ritenere gli anni smisurati e volerli ulteriormente estendere sperando nell’immortalità e nella salute, non cambieranno l’ordine dei fattori: due corse in un prato, qualche risata, un po’ d’amore. Per il tempo che c’è. Quando c’è.

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27 pensieri su “Più breve e più semplice

  1. Quante cose insane, quanto vino, quanta vita sedentaria su Mediterranea?
    Eppure, sono tornato più in forma di quando son partito. Se mi fossi fatto le analisi prima e dopo, forse le avrei trovate migliorate!
    Su Mediterranea non ho fatto granché. Eppure stranamente, non mi pare di aver buttato via neppure un minuto.
    In passato andavo a correre tutti o giorni, adesso solo quanto serve. Sono anche altre le cose che contribuiscono a tenermi in forma,ora.

    Spesso mi domando o chiedo ad altri “ma per quale cimitero ti stai conservando?”

    Ci vuole equilibrio.
    Stare al massimo per godermi a pieno le cose? Finisce che me ne perdo un po’ troppe.

  2. @Marco penso che il freno a mano sia un concetto facilmente interpretabile. Privarsi delle sigarette non è vivere con il freno a mano, è imparare a rinunciare al superfluo. Queste forme di rinuncia sono un training per la vita, dopo la “sofferenza” iniziale sono liberatorie e ti fanno vivere meglio.

  3. Io non mi illudo o almeno non più…Il “percorso” ognuno se lo fa in solitaria. Non sempre si riesce a raggiungere l’obbiettivo o a realizzare concretamente il proprio sogno. Se è il cammino che ci interessa e solo quello…la realizzazione del progetto potrebbe apparire solo auspicabile. Ma naturalmente non è così. Accade anche, e spesso, che un percorso arduo non realizzi un eccellente progetto. I biscotti, il caffè e le sigarette potrebbero simboleggiare un inno “alla spesa da carrefour”. In questo caso io lo immagino come un break, una pausa, un momento appunto o un attimo, dove “prendersi del tempo per noi”, le “coccole” le chiamavano noi, tra amiche. Se poi i biscotti sei riuscito e hai avuto voglia di farli da te…ancora meglio!

    • quando si naviga, soprattutto all’estero, la cambusa si fa con quello che si trova. accendere il forno per farci i biscotti da soli tutti i giorni direi che è impossibile a bordo. La scatola dell’Illy è soprannominata la lurida e ci fa da posacenere antivento, molto pratico. Per il resto, sì, fumo le Camel…

  4. … però non illudiamoci, perchè il rischio è quello: non è il mare, il blu, la barca, il vento, i piedi scalzi, il tempo a renderci migliori.
    Sarei uguale a me stesso “posizionato” lì su Mediterranea? O sarei diverso?
    Oppure conta il percorso, ovunque ci porti, che sia su una barca in mezzo al mediterraneo, in un laboratorio artigiano, in mezzo al bosco, o dove siamo sempre stati finora, ma con un nuovo sguardo.

  5. Marco, il tuo commento non l’ho capito, almeno in relazione a quello che ha scritto Simone…ossessioni inutili, è quello su cui voleva puntare il dito.Se poi c’è la forma fisica oltre l’equilibrio, tanto meglio.

  6. Oh beh, invece io quella foto me la riguardo ogni tanto perché mi provoca un benessero fisico. Oh sì, ci sono i biscottini e il cioccolato e il caffè e le sigarette…ma io vedo anche un piede…e ci immagino intorno un mondo, fatto di persone che sono quelle che, ipoteticamente, vorrei sempre intorno a me. Con o senza il freno a mano. Sono momenti, attimi di vita che io ricordo di aver vissuto.. Sono voci e sorrisi e musica…sono quello che la vita di meglio ti può offrire. E sono momenti, attimi fugaci che però, a mio parere, ti riappacificano con il genere umano e forse ti rendono, anche, di poco …migliore…

  7. Era utile stare fermi e sono stato fermo; era utile muovermi con cautela e mi sono mosso con cautela; era arrivato il momento di correre ed ho corso; era arrivata la stanchezza e mi sono fermato per riposare. Dove ho sbagliato? Se guardiamo un solo fotogramma alla volta, possiamo trovare una lacuna, un difetto, una manchevolezza. Ma se guardiamo l’intero ‘film’ dell’esistenza capiremo che in ogni momento facciamo cio’ che ‘dobbiamo’ fare e non c’e’ possibilita’ di sovvertire la trama. E a chi mi dira’ che invece e’ possibile sovvertirla, rispondo in anticipo che per chi e’ capace di sovvertirla, la possibilita’ del cambiamento era gia’ parte della sua trama. Un invito a non fare nulla? No. un invito a lasciarsi portare dal flusso dell’esistenza che tanto sa gia’ dove possiamo andare.

  8. mmmm… vediamo un po’… questo post non mi convince… sigarette, caffè, e dolciumi ripieni di schifezze, e poi giustificazioni varie… no no.
    Sarà questione di gusti e convinzioni; personalmente, e con me tanti, essere fisicamente in forma è condizione fondamentale per avere energia e affrontare la vita “al massimo”… quindi per me niente fumo, sport per stare in forma, e cibo sano. E pure obiettivi di realizzazione personale e professionale. Ci penso sempre su, anche io mi dico spesso “che cosa me lo fa fare..”, ma la risposta arriva sempre, ed è che “fatti non foste per viver come bruti, ma per seguir virtute e conoscenza..”. E tutto viene da li, che l’uomo non è un animale e forse sarà per sempre, in fondo in fondo, insoddisfatto. Le soddisfazioni sono effimere, ma quando arrivano (siano un record nel salto in lungo, un nove in pagella, una famiglia di 10 persone, una casa al mare, un viaggio su Mediterranea), ripagano dei sacrifici, sempre. Vivere col freno a mano tirato non può rendere soddisfatto un uomo…

    • Interessante prospettiva Marco. Grazie. Io pensavo che fosse vivere senza freno a mano… ma quel che dici mi fa riflettere su come i freni possano sembrare cosa diversa a seconda delle prospettive.

  9. Ciao Simone,
    quando leggo post come questo, a volte penso che da ragazzino ti sei perso un bel po’ di cose, oppure le hai fatte troppe poche volte.
    Tipo queste :
    “due corse in un prato, qualche risata, un po’ d’amore”
    Io queste cose le ho fatte talmente tante volte da piccolo e da adolescente, che sinceramente a un certo punto mi sono venute un po’ a noia.
    Mi son detto ‘ma e’ tutta qui la vita?’
    Ovviamente volevo di piu’ e tutt’ora voglio di piu’.
    Qualcosa in piu’ nella mia vita c’e’ stato.
    L’aver capito chi sono, aver sposato la donna di cui mi sono innamorato, una figlia, aver fatto quello che volevo e aver avuto cio’ che desideravo, oltre le mode e oltre le crisi, e tanto altro ancora…e molto altro che voglio realizzare arrivera’.

  10. A proposito di gatti (e altri animali): legge quadro 281-91. Parte tutto da lí. Peraltro non vedrai mai un gatto morire di fame, certo, ma neanche per qualsiasi causa naturale… perchè sentono quando il loro tempo sta per finire, quando il filo sta per spezzarsi, e si nascondono per morire soli.

  11. Per chi riesce a vivere ogni istante totalmente, il tempo non esiste. Se siamo assorbiti a dare un senso alla nostra vita, il senso puo’ solo sfuggirici appartenendo esso ad un dominio diverso da quello della speculazione logica. Per vivere, credo, bisogna mettere a tacere il narratore nell’intervallo di tempo in cui non ci e’ utile. Sai quella vocina nella testa che racconta…racconta…racconta…

  12. Godi la vita.
    La vita finirà
    come si rompe un filo d’argento,
    o come va in pezzi una lampada d’oro,
    come s’infrange una brocca per l’acqua
    e si schianta la carrucola del pozzo.
    ………….
    Prima di Whitman, prima di Orazio, oltre il salutismo (olistico e non).
    Qoelet (cap 12, 6). Attacco di “bibbiofila”: ma non sono belli questi versi???? Dicono tutto.

  13. Le parole, una volta pronunciate, non ci appartengono più, fanno strani percorsi che le portano talvolta lontano dal senso preordinato. Capita anche che una sola di esse, magari proprio la più marginale e periferica, risuoni dentro con forza suscitando riflessioni personali ed apparentemente incoerenti, lontane…ma è la magia della comunicazione, anche quando è distorta, anche quando “diverge”, è l’apparente fraintendimento che apre, però, spiragli e dimensioni nuove o magari solo piccole porte sul mondo degli “altri”…un abbraccio e scusa l’off-topic di prima

  14. Stig Dagerman

    Dal momento che mi trovo sulla riva del mare, dal mare posso imparare.
    Nessuno ha il diritto di pretendere dal mare che sorregga tutte le imbarcazioni o di esigere dal vento che riempia costantemente tutte le vele.
    Così nessuno ha il diritto di pretendere da me che la mia vita divenga una prigionia al servizio di certe funzioni.
    Non il dovere prima di tutto, ma prima di tutto la vita!
    Come ogni essere umano, devo avere diritto a dei momenti in cui posso farmi da parte e sentire di non essere solo un elemento di una massa chiamata popolazione terrestre,
    ma di essere un’unità che agisce autonomamente.

    Solo in questi momenti posso essere libero davanti a tutte quelle consapevolezze sulla vita che mi hanno prima portato alla disperazione.
    Posso riconoscere che il mare e il vento non potranno che sopravvivermi, e che 1’eternità non si cura di me.
    Ma chi mi chiede di curarmi dell’eternità? La mia vita è breve solo se la colloco sul patibolo del calcolo del tempo.
    Le possibilità della mia vita sono limitate solo se faccio il conto della quantità di parole o di libri che avrò il tempo di produrre prima della mia morte.
    Ma chi mi chiede di fare questo conto? II tempo è una falsa misura per la vita.
    II tempo è in fondo uno strumento di misura privo di valore, perché tocca esclusivamente le mura esterne della mia vita.

    Ma tutto quel che mi accade di importante, tutto quel che conferisce alla mia vita il suo contenuto meraviglioso –
    l’incontro con una persona amata, una carezza sulla pelle, un aiuto nel bisogno, il chiaro di luna, una gita in barca sul mare,
    la gioia che dà un bambino, il brivido di fronte alla bellezza – tutto questo si svolge totalmente al di fuori del tempo.
    Che io incontri la bellezza per un secondo o per cent’anni è del tutto indifferente.
    Non solo la beatitudine si trova al di fuori del tempo, ma essa nega anche ogni relazione tra il tempo e la vita.

    Depongo dunque il fardello del tempo dalle mie spalle e, con esso, quello delle prestazioni che da me si pretendono.
    La mia vita non è qualcosa che si debba misurare. Né il salto del capriolo né il sorgere del sole sono delle prestazioni.
    E nemmeno una vita umana è una prestazione, ma uno svilupparsi e ampliarsi verso la perfezione. E ciò che è perfetto non dà prestazioni, opera nella quiete.
    È privo di senso sostenere che il mare esiste per sorreggere flotte e delfini. Lo fa, certo, mantenendo però la sua libertà.
    Ed è altrettanto privo di senso affermare che l’uomo esiste per qualcos’altro che non sia il vivere.
    Certo, egli alimenta macchine o scrive libri, ma potrebbe fare qualsiasi altra cosa.
    L’essenziale è che faccia quel che fa mantenendo la propria libertà e con la chiara coscienza di avere in sé –
    come ogni altro dettaglio della creazione – il proprio fine. Egli riposa in se stesso come una pietra sulla sabbia.”

  15. E’ tutto molto più breve e più semplice di come appare….credo sia proprio vero ma quello che ci frega spesso è la paura.
    Per quanto riguarda le ossessioni salutiste, se sono ossessioni non vanno bene ma curarsi del proprio corpo fa stare meglio in vita specialmente se questa è breve.
    Pura vida !
    Mauro

  16. Ottima la citazione di Battiato, ribadisco con un’intera canzone dei baustelle che secondo me contiene tutto.

    LA NATURA
    Non m’importa di cercare leggi di stabilità
    Tolgo la sicura, seguo la natura, forse arriverà
    Un tempo dove la diversità amore mio sarà
    L’unico modo per mostrare a tutti la felicità
    E’ la metamorfosi la sola possibilità
    Ne sono sicura, muove la natura e la biologia
    Di conseguenza anche nella nostra società
    Tutto si trasforma, l’ignoranza, l’arte, la democrazia

    Sai cosa penso di noi due?
    Sbagliamo a voler resistere
    Alle difficoltà, ai cambiamenti

    Non lo trovi emozionante ciò che sai che sfiorirà
    L’ora dell’ibisco, l’epoca del disco son finite già
    Alla fine è commovente ciò che sai che muterà
    Sta nella crisalide l’essenza della vera libertà
    Offrendo il corpo ad un bagliore,
    Pensando “può non durare,
    essere sole, l’ultima volta, sì, vivo così”
    E bacio un seno o una bocca
    Pensando “può non durare,
    essere amore, l’ultima volta sì, meglio così”

  17. Paradossalmente curare ossessivamente la salute, diete, sport, controlli medici ecc.ecc. non ci tutelano affatto se alla base della nostra esistenza non c’è vitalità, pace interiore,allegria e sana progettualità in linea con la propria natura. Il sistema immunitario cede soprattutto a causa dello stress e dell’infelicità protratta…ci si ammala prima d’infelicità e poi di malattia fisica…l’ho visto accadere tante volte attorno a me e a me stessa…credo di aver imparato la lezione…

  18. Questo è il post, breve e semplice, come le cose di cui parla, che mi aspettavo.
    Ci struggiamo tanto perchè viviamo come in una bolla finanziaria. Per qualche ragione naturale, ciò di cui ci priviamo si gonfia dall’altra parte, nel regno delle nostre aspettative, condannandoci alla frustrazione perpetua. Perchè poi a quelle aspettative, enormi e credo irrealizzabili, ci crediamo, fessi. E non potrebbe essere diversamente, visto che sono il surrogato (scintillante, ipertrofico e idealmente bello, ma virtuale) di una vita mancata, o vissuta solo a sprazzi.
    E’ il post che aspettavo perchè è la conclusione a cui tendo, è una conferma che non sono matto. 🙂

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