Non esiste…

Letture difformi

Letture difformi

Non esiste matrimonio, non esiste fidanzamento, esiste il rapporto che abbiamo con una donna, con un uomo.

Non esiste il ritorno, esiste un altro, nuovo, movimento.

Non esiste amicizia, esiste la fratellanza, la solidarietà, il sostegno e la condivisione tra simili.

Non esiste il tradimento, esisteva l’illusione.

Non esiste il lavoro, esiste l’interesse che nutriamo verso un’attività, quanto ci riguarda, quanto ci riguarda quello che facciamo.

Non esiste l’obiettivo, esiste l’appartenenza che proviamo ad un sogno possibile.

Non esiste la casa, esiste l’armonia con noi stessi in un luogo.

Non esiste la vittoria, solo il fraintendimento del tentativo.

Non esiste il cibo, esiste la nostra risonanza sensoriale con  i sapori.

Non esiste la meta, esiste il movimento e la suggestione di andare.

Non esiste una storia, esiste il temporaneo collegamento tra episodi che sono già, essi stessi, una storia.

Non esiste la promessa, esiste l’evoluzione condivisa.

Non esiste la paura, esiste il nostro momentaneo perderci dentro il gioco.

Non esiste amore, esiste appartenenza, poesia in mutamento.

Non esiste la sconfitta, solo il tentativo.

Non possiamo fallire. Se avessimo potuto essere altro, fare altro, sarebbe stato comunque lo stesso.

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10 pensieri su “Non esiste…

      • Complimenti, è il pescato di Mediterranea! Ciò aggiunge ancora più valore a questo spettacolo del Creato.
        (Credevo fossero casse al mercato del pesce).
        Condivido ampiamente la decisione di non venderli tutti…sarebbe stato un vero peccato.

  1. Non esiste chi/cosa/dove/perché…esiste come ce la raccontiamo…mmmah?! forse non è così ma effettivamente a volte aiuta

  2. Per aiutare mio figlio quando aveva paura del buio avevo comprato un libro. Bellissimo. Conteneva immagini grandi e molto colorate. Il personaggio principale era un coniglietto che ogni sera andava a dormire tremando… Sulla sedia, di fronte al suo letto, nell’oscurità si era accovacciato un mostro con gli occhi gialli … ma lui, una notte, prende coraggio e accende la luce e, ohibò, su quella sedia ci scopre tanti vestiti ammonticchiati e qualche gioco…. Mio figlio sorrideva. Cominciava comprendere che “facendo luce”, spostando lo sguardo, il mostro dagli occhi di fuoco scompariva….Spostare lo sguardo, definire le parole aiuta a comprendere. Crea spazio per altro…

    Perché le parole hanno un loro peso specifico. Servirebbe un bugiardino allegato come per l’aspirina… Un piccolo manuale pronto all’uso….E allora, chi avrebbe ancora il coraggio di nominare “amicizia” o “amore” se avesse anche solo lontanamente capito quanta strada hanno percorso?
    Quanto fa male rendersi conto della vanità delle parole. Di quante volte ne abbiamo sinceramente abusato…. Le parole non si fissano una volte per tutte alle emozioni. Non sono etichette che appicchiamo distrattamente su un barattolo per ricordarci cosa ci abbiamo infilato dentro… Le parole sono in movimento. Scappano via appena pensi di averle comprese e fatte tue. Si ribellano e giocano…forse si divertono e ti prendono in giro…Quando comprendi questo, puoi provare ad affrancarti, a sciogliere quel giogo. E puoi riuscire addirittura a dominare quelle parole fisse, rigide e imperiose….puoi imparare a gestirle, a manipolarle e a giocarci ….a forse anche a prenderle un po’ in giro….

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