Poli

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La rete mi affascina da sempre. Trattiene, ma ha molti buchi. Come me.

L’epoca polarizza. Da un lato i nuovi violenti, così antichi…, che dalla complessità e dalle sfide si sentono autorizzati all’urlo, all’invettiva, strappano e spingono; dall’altro i nuovi guru, quelli che sorridono a tutto, quelli che tutto è uno e uno è tutto, che hanno trovato la via. Capita spesso quando le cose cambiano e la scelta estrema è la via più semplice. La prima è uno sfogo, l’altra una fuga.

In mezzo c’era e resta questa vita, la solita di sempre, dove cercare l’armonia è tutto fuorché evadere nell’indignazione odiosa o rifugiarsi nell’atarassia. Le passioni vanno vissute, non bisogna cedergli né bisogna illudersi di annullarle. Il coraggio serve a scegliere, non a far finta di niente. Passione, dolore, speranza, ira, frustrazione, sogno, ci possono abbattere o sollevare. Sono i cromosomi dell’esistenza, non cambiano, sono sempre lì dall’alba dei tempi. Nessun violento e nessun santo ha mai cambiato una virgola di questo. L’uomo accanto a noi sembra sereno, quello poco indietro agitato. E noi…

Diffido di chiunque urli, e di chiunque non lo faccia mai. Diffido di chiunque non accetti e di chiunque accetti tutto. Diffido di chi sorride sempre, e di chi ha sempre il grugno. Diffido di chiunque parli di felicità, segreto della vita, soluzione, e di chiunque non veda che nero. Diffido di chi dà consigli, perché sa per certo come si fa, e di chi non parli mai di sé, non testimoni con azioni e parole ciò che sa. Diffido di chi giudica, perché mente occultando, come di chi non ha opinioni, perché mente tacendo. Sono tutti cattivi maestri, che abbandono mentre li trovo, quelli che è facile seguire pur di evitare di alzarsi e andare. La speranza non cresce mai, è una fanciulla che muore eternamente bambina, stuprata dalla realtà. Però c’è la vita, che non è né come sembra né come ce la immaginiamo, in cui è possibile far coincidere ragione e sentimento all’infinito, ed essere coerenti tanto con ciò che purtroppo siamo quanto con ciò che purtroppo non saremo mai o potremmo diventare.

Ogni volta che diciamo: avrei dovuto fare un’altra cosa, dovremmo dire: avrei dovuto essere consapevole di quello che facevoaccettarlo, goderne e patirlo, perché c’era un senso, una ragione, e non è aver fatto, il problema, ma non aver capito, e ora negare. Raccontarsi bugie è la più antica delle assoluzioni, ed è quel che avviene sempre quando cediamo all’odio o fuggiamo nel Nirvana. Non accogliamo nessuna dottrina, non affidiamoci ad alcuna pratica altrui. Le cose più adatte a noi non si e-seguono. Si creano.

Cancellate questo post.

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13 pensieri su “Poli

  1. ..artigiani di se stessi..artefici della propria vita. Grazie. Scoperto per cado ma da subito keggerti è stato bello..vicinanza di pensiero sensibilità. …rarità purtroppo. Grazie per quello.che scrivi e per condividerlo. Marzia

  2. ..una vera capra dalla coda di pesce…una persona significativa..fortunati gli amici..
    ..scoperto per caso…una bella scoperta e leggerti è un piacere oltre che spunto di riflessione. Volevo solo dirtelo . Marzia

  3. Più chiaro di così… Immensa Wislawa Szymborska

    C’è chi meglio degli altri realizza la sua vita.
    È tutto in ordine dentro e attorno a lui.
    Per ogni cosa ha metodi e risposte.
    È lesto a indovinare il chi il come il dove
    e a quale scopo.
    Appone il timbro a verità assolute,
    getta i fatti superflui nel tritadocumenti
    e le persone ignote
    dentro appositi schedari.
    Pensa quel tanto che serve,
    non un attimo in più,
    perché dietro quell’attimo sta in agguato il dubbio.
    E quando è licenziato dalla vita,
    lascia la postazione
    dalla porta prescritta.
    A volte un po’ lo invidio
    – per fortuna mi passa.

  4. Per quanto mi riguarda rivendico fermamente il diritto al dualismo . Posso aver voglia un giorno di sbattere la testa al muro e quello dopo sorridere alla vita; essere impietosa con qualcuno e comprensiva con altri; un muro impenetrabile o una pagina aperta; coraggiosa e impaurita nello stesso tempo. Senza per questo sentirmi una borderline. Perché i miei giorni non sono tutti uguali e non tutte le persone che incontro mi ispirano nobili sentimenti. L’esistenza non è un percorso lineare. Idee, progetti, convinzioni e speranze sono materia in continua evoluzione. Noi stessi smettiamo, a volte , di essere qualcuno per diventare qualcun altro. Le granitiche certezze appartengono agli ipocriti, quelli che dispensano consigli non richiesti.

  5. Simo ripsetto alla cancellazione, io ho il problema opposto: come quando ascolto un pezzo di musica che mi piace tanto e durante la “degustazone” sono già un pò triste per quando finirà, così dei tuoi post e dei tuoi libri, penso che l’unico vero problema è che dopo che li ho letti resto senza.

  6. Idealmente equilibrio saggezza e buon senso dovrebbero regolare l’ esistenza di ognuno di noi.
    Molto spesso la consapevolezza e la coerenza vengono trascurate per limiti e difetti di ognuno di noi.
    Lascerei perdere rimorsi e rimpianti: i primi sono spesso legati a comportamenti disonesti ed i rimpianti a posteriori non portano a nulla.
    Occorre lavorare quotidianamente al fine di evolversi, imparare, correggere, perseguire il bene e mantenere serenità.
    Forza e coraggio siano con noi!

  7. Anch’io ho sempre diffidato degli opposti estremismi. Non è un post da cancellare ma da meditare, sebbene possa apparire ostico e mal digeribile.
    Alla fine tu citi due parole che – almeno secondo me – rappresentano le chiavi di lettura per tentare di capire veramente qualcosa di noi stessi senza auto turlupinarci: “avrei dovuto essere consapevole…” E “Raccontarsi bugie”. Il problema è che la consapevolezza, quella vera, è merce rara. Se ne parla tanto, la si cita sempre, ma è dura a raggiungersi. Per questo, il raccontarsi bugie diviene una sorta di uscita di sicurezza dalle proprie inadeguatezze e, come già detto in precedenza – l’autoinganno prende il sopravvento con tutto ciò che questo comporta.
    Sai, mi viene in mente una bella frase di Fabrizio De André, utilizzata anche in un suo testo (Il Suonatore Jones) nell’album Non al denaro non all’amore né al cielo. Credo si inserisca bene in questo discorso: “Ho sempre impostato la mia vita in modo da morire con trecentomila rimorsi e nemmeno un rimpianto”. Varrebbe la pena di rifletterci su.

  8. “Le passioni vanno vissute, non bisogna cedergli né bisogna illudersi di annullarle.
    Il coraggio serve a scegliere, non a far finta di niente.
    Passione, dolore, speranza, ira, frustrazione, sogno, ci possono abbattere o sollevare”.
    Il Coraggio serve a scegliere.
    Occorre averne.
    A volte anche non solo per se stessi.
    Sempre pensato, a torto, di poter leggere righe su fasi attuali di Vita.
    A torto perché ero io che accostavo quelle Fasi a quelle righe.

  9. “Cancellate questo post”? Un po’ come dire “non varcate quella soglia”? E perché?
    Cosa dovremmo temere? Che cosa c’è che non va?
    Ebbene sì, posso confermare, per quel che vale… Viviamo in un’epoca scandalosamente “polarizzata”, io la definirei più precisamente: “bi-polarizzata”, rimandando proprio al quel “disturbo” bipolare, ormai piuttosto diffuso e caratterizzato, appunto, da gravi alterazioni dell’umore: dal paradiso all’inferno, senza fermate intermedie. Questo però definirebbe una società “malata”, psicotica, nevrotica… E in effetti…. Il consiglio è di diffidare, dunque di non fidarsi, …di chi urla troppo, ma anche di non lo fa mai, di chi sorride sempre ma anche di chi ha “sempre il grugno” :-)… e, soprattutto, di chi non parla mai di sé…(ma chi lo fa veramente?), ribaltando di fatto quanto espresso nella premessa, nella definizione di un’epoca “polarizzata”, appunto… E rieccolo il “ridicolo paradosso”… Quando siamo soli, possiamo decidere di fare come ci pare. Anche passare una giornata intera con un sorriso ebete stampato sulla faccia, e un’altra con il muso lungo che nemmeno allo specchio riesci a sopportarti… Sono gli “altri” che ci “dosano”, che ci “soppesano”, che ci impongono sorrisi vacui e bronci imposti. E’ nella condivisione che tutto si fa più complicato. E in mezzo, “in mezzo c’era e resta questa vita, la solita di sempre”. Un altro pugno allo stomaco… Boh… E ora…cancelliamo anche questo mio commento… 😉

  10. Questo post non e’ da cancellare ma da tenere sul cuore. Mi rassicura perche’ mi fa sentire meno sola nel realizzare che piu’ vivo e meno ho certezze. Seguire il proprio sentire anche quando questo ti porta in una direzione apparentemente diversa, o comunque provarci, sembra avere un po’ piu’ senso

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