Già tre

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I fagiolini sott’olio, buonissimi, li avevo già fatti.

Sabato mattina, ore 8.00 e la giornata è già cambiata tre volte. Alle 6.00 mi sono svegliato, il fuso orario della scrittura ci vorrà qualche mese per perderlo, ma dato che voglio subito ricominciare a scrivere, meglio così. Caffè e biglietto del treno per Genova. Un amico ha appena preso una barca, è in difficoltà e ieri sera mi ha chiesto di aiutarlo. Una cosa molto “Amaro Averna”. Voglia di prendere, partire, zero, ma come si fa a dire di no a un amico+barca. Così gli porto anche una copia di Rais, lui fa il giornalista e mi ha chiesto di mandarglielo.

Poco dopo, alla macchina, vedo che non si accende. Batteria giù. La metto in carica, ma so già che non avrò tempo a sufficienza. Torno indietro, altro caffè, la mattina io ne prendo due ravvicinati, intanto scrivo al mio amico: “mi sa che ritardo“. Guardo il giardino, dopo la buriana è tutto quieto, il trifoglio sale fitto, imperlato di umidità notturna, le melanzane crescono, i pomodori continuano a gettare. Intanto si fa chiaro. Dopo un po’ riprovo, niente, la macchina non ne vuole sapere, allora rientro, scrivo al mio amico, e dopo poco mi trovo in cucina, nel primo chiarore, a finire il lavoro delle melanzane sott’olio. Ieri le ho messe a scolare a pressione, col sale, ora le taglio a striscioline, le faccio bollire quattro minuti in vino e aceto, le scolo, le asciugo, le condisco, le metto sott’olio in barattolo. E’ bello cucinare col maglione, in una giornata immobile, alle sette di mattina, facendo conserve delle tue melanzane, cresciute nel tuo orto, pensando a un amico in difficoltà con la barca, sperando di poterlo raggiungere e aiutare.

Ma tutto come se fosse fungibile, con calma, nessuna “necessità”. La giornata andrà come andrà, io la dedurrò osservandola. Alle 8.00 questo giorno è già un racconto: io lo sto vivendo da due ore, due ore che non torneranno, e la giornata è già cambiata tre volte. Cambierà ancora. Ed è bello, perché cambia tra cose che hanno un senso. Il fatto che sia sabato, che sia il 15 ottobre, ad esempio, è cosa che non ha alcun peso.

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4 pensieri su “Già tre

    • Grazie cara Laura. Non sono molte le persone che fanno complimenti ‘sinceri’…e senza secondi fini…questo lo è e vale doppio!!! 😉 Ringrazio Simone per concedermi spazio e ….ispirazione…ciao!

  1. La chiesa che sta proprio di fronte a casa mia ha cambiato “suoneria” alle campane… Proprio come fosse un cellulare. Ora sono “isteriche”, suonano all’impazzata. Proprio come se fossimo prossimi a un bombardamento… Anche se non sapremmo dove rifugiarci. Abbiamo molti luoghi dove cercare protezione, ma sono tutti “virtuali”. Sono non-luoghi. Sono posti dove non ci sei, anche quando ti sforzi di “essere presente” con un clic. Metti il tuo mi piace e stai apposto, ti senti utile e anche sollevato. Peccato che dura meno di un attimo. E anche tutto quello che scrivi, che sul momento ti sembra un’opera titanica, uno sforzo giusto e sacrosanto, è solo un’espressione (e nemmeno sempre la migliore) di una te stessa che il giorno dopo stenti a riconoscere. Queste “stanze”, questo blog, riesce a creare un po’ più di intimità. Le foto della tua casa, il camino acceso, i libri, le scritte sui muri, e poi i barattoli sottovuoto, indicano una presenza che pare essere anche una “bella” presenza (niente di estetico, suvvia! non è un selfie!). Ci sono i due caffè ravvicinati, tipica usanza (anche mia…) forse legata al fatto di potersi fumare due sigarette anziché una sola… Chissà…. Poco prima di leggere questo post, mentre appoggiavo i piedi giù dal letto, cercavo di capire che giorno fosse…La mia vicina di casa stava tirando l’aspirapolvere…deve essere sabato!!! Già…E pensavo che è il 15 e che siamo in ottobre e improvvisamente…oibò… fa più freddo. Ma domani no, domani sono previsti 20 gradi, signora mia! Ehh non ci sono più le mezze stagioni. Così, se non esiste un calendario, se non hai più un orologio da guardare, ti rimane solo il “tempo”, quello nudo e crudo, quello violento. Quello che dovresti “usare” e non far passare. Ma poi arriva anche lui, il solito Vasco….Guardo il cielo giallo sporco e mi commuovo….
    ” sai..
    essere libero
    costa soltanto
    qualche rimpianto…”
    https://www.youtube.com/watch?v=wje3YznJs2U

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