Vero di sè

Grand Harbour

Qui per un lungo viaggio, ma qui per tante ragioni mie. Malta. Quanto ho letto sui cavalieri ospitalieri di San Giovanni, sui loro nemici, sul grande assedio del ’65… Dragut seppe da una premonizione che sarebbe morto qui, e se ne tenne a distanza. Almeno fino a che poté, poi ci venne sapendo che incontrava il suo destino. Il destino

In giro per quest’isola, tra i palazzi meticci del centro, si respira un’aria che somiglia a qualcosa di già respirato. Né oggi né le altre volte che sono passato di qui. Non siciliani, non inglesi, non arabi, non cattolici nel senso unico del termine, non mediterranei… eppure: siciliani, inglesi, cattolici, arabi, mediterranei, identici al mondo per il quale stiamo viaggiando. Su una panchina di una piazza del centro, seduti, senza alcun tempo, viene da chiedersi: quando sono già stato l’uomo che sono qui? E dov’ero? La risposta ha più a che fare con la domanda che col luogo.

Il paese più cattolico del mondo, o almeno d’Europa, resiste alle bordate del mare. Non si sgretolerà come sabbia tra la schiuma. Non smetterà di ricordare e di fare da filtro. Inizierà ad assistere i migranti, invece di rigettarli, dimenticarli in mare? Chissà… Il mondo si chiude, perché dovrebbe aprirsi lui? Nati ospitalieri, oggi non danno spitale e asilo a nessuno. Capovolgimenti della storia. Stanchezza.

Una settimana ancora qui, tra biblioteche ricche di carte cinquecentesche, musei su popolazioni di oltre 5.000 anni fa (ma come fecero nel Neolitico ad arrivare fin qui? Che abbia ragione Hapgood?), splendidi quadri di Caravaggio, teorie di strade gialle nel caldo africano, mare pescoso e turchese. Il viaggio: trovare per caso quello che non cercavamo, cercandolo. Guardo Punta Dragut, Marsamuscetto. Il grande navigatore ebbe la premonizione: quello il palcoscenico del suo ultimo atto. Si fece forza, vi salì, interpretando il rais. Bello morire così, pensavo poco fa: dopo una vita a recitare il copione vero di sé.

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22 pensieri su “Vero di sè

  1. Questo è vero piacerebbe anche a me piacerebbe essere in un certo senso “affrancato dal lavoro”. Tra l’ altro lavoriamo per riempirci di cose superflue inutili per l’esistenza di cui abbiamo fatto a meno per millenni. e abbiamo sempre la sensazione di essere non so sotto ricatto continuo.
    È vero che sarebbe difficile se non egoistico costruirsi una famiglia senza lavorare. È anche vero che se tutti viaggiassero il medico alle 3 di notte al pronto soccorso non esisterebbe.
    È utopia ma basterebbe lavorare meno ore in modo da occupare piu persone e non rincorrere il superfluo, avere una vita più parca.
    resto sempre stupito di quanti soffrono al lavoro perché “non fanno carriera ” e chi ce la fa a diventare un direttore ha finito di vivere!
    E di più quelli che buttano via la famiglia per il lavoro come alcuni dei pseudodirigenti che ho incontrato: quel mondo è rimasto fantozziano.

    • Cito Terzani:
      gran parte dell’economia di oggi è fatta per far lavorare persone a ritmi spaventosi, per poter comprare cose per lo più inutili, per le quali altre persone lavorano a ritmi spaventosi per poter produrre.

      In sostanza gran parte delle cose superflue sono “bisogni indotti”

  2. mi piacerebbe anche a me vivere viaggiando! nonsoltanto per vedere posti nuovi, ma anche perche mi sono reso conto che, con tutto il bene che gli voglio, vedere sempre le stesse facce non mi fa bene. però c’è ancora qualcosa che mi impedisce di fare il grande passo, e non so ancora cos’è questo qualcosa; forse è l’abitudine, ho forse la paura che quella vita forse non mi piacerebbe, boh non lo so nemmeno io perche

  3. Purtroppo questi flussi sono volutamente non regolati in cambio di sconti economici al nostro paese e fanno leva sul buonismo cieco e pericoloso che infesta l’Italia in particolare. Basta andare in una delle grandi città italiane per rendersi conto di come stanno veramente le cose. Ci sono più di 60 paesi in guerra e di profughi non se ne vedono… i migranti una volta approdati vengono sfruttati tramite caporalato e prostituzione ma questo va bene perché sembra che approdare sia sufficiente. Siete disposti tutti a tornare a vivere come i nostri bisnonni per distribuire equamente la ricchezza e le risorse del pianeta?
    Siete disposti a partire voi per andare ad insegnare democrazia nei loro paesi?
    Se per millenni si è cercato di evitare queste situazioni ora spalachiamo le porte senza nessuna regola e questo è esattamente pericoloso. (Roma antica e i Goti insegnano… )
    Ls prima causa sará una perdira nei diritti del lavoro. la seconda lo scambio di menti tra i cervelli in fuga italiani e ciò che invece arriva dal mare nostrum. Brividi…
    Facciamo tutti gli intellettuali ma il benessere anni 80 e 90 ve lo siete goduto senza rinuncuare a nulla eh? intanto etiopis ruhanda congo angols in fiamms ma che importava… Piantiamo semi che faranno nascere situazioni incerte che dovranno gestire i nostri figli e a questo nessuno ci pensa.

    Questo è realismo, quando non si potrà più aiutare cosa faremo?
    A quel punto avremo 100 milioni non europei in euoropa, chiamiamo i buonisti a tenerli a bada?

    Le risorse del pianeta sono sempre meno….

  4. Mhmm … E i famosi ‘corridoi umanitari’?… Qualcuno sa che fine hanno fatto!? E ‘aiutiamoli a casa loro’?!? In che senso? Come?! Fattibile?!?? E il ‘fottiamocene che noi abbiamo già i nostri problemi’??? Ah! Questo sì! Questo va benissimo! Dai su! E suvvia! Ci voleva l’esperimento del bambino nudo, sdraiato sulle scale di una metropolitana che nessuno ha soccorso, per perdere tempo a sprecare ancora parole sul nostro egoismo? Sulla nostra indifferenza?!? Li vedete o no tutti quei migranti, tanti, tantissimi, stipati come bestie, bambini, donne incinte e uomini e ragazzi e ragazze…? Non vedete che pare abbiano giocato a golf fino a pochi momenti prima? Li guardate bene negli occhi? Non vedere come sono sereni, tranquilli…Come sia evidente che la loro è una scelta ponderata, programmata, ragionata, pensata……. Li vedete o no sbracciarsi e urlare… Li vedete come si disperano, come devono calpestare i morti per cercare di salvarsi? Ascoltate quelli che li hanno soccorsi? Sentite solcare piano il vostro viso dalle loro lacrime? Ascoltate i loro silenzi! Aprite gli occhi! Dicono di non sentirsi eroi. Hanno fatto ciò che bisognava fare. Punto. Come quel siciliano. Ha salvato tutti quelli che poteva, li ha sollevati di peso, dall’acqua, prendendoli per la cintura dei pantaloni, ritrovando nelle braccia una forza sconosciuta… Guarda ancora quel punto nel mare, sente ancora le urla… Voleva salvarne di più. Piange.
    Poi, se vedete in TV uno con il pizzetto, dei baffi strani con un buco sotto il naso, con è una felpa con il nome di una città (prima esclusivamente del nord, ora va bene anche del sud), spegnete, respirare forte e ripete ad alta voce guardando i e allo specchio: “restiamo umani!” [Cazzo!] (n.d.a.)

    • Voglio un”Italia di soli Italiani. Fuori questi immigrati, bisognerebbe carcarli casa per casa e buttarli fuori senza la minima pietà!

      • Simone risponde a qualcuno ‘Abbi pazienza. Tutto ha un limite’. Ecco. Io la pazienza l’ho finita. Non ti sto rispondendo…Giovanni…perché il limite, per quanto vedo e leggo e sento, è già stato largamente superato e perché il tuo ‘commento’ è incommentabile.

        • Il pesce puzza dalla testa… Quelli che vi sembrano sprovveduti, scemotti ecc, ma che fanno politica, sappiate che loro governano e governare vuol dire guidare un popolo. Alle prossime elezioni o votate chi merita o non votate proprio.

  5. Grande e delicato problema generato da una serie di concause.
    Un fatto è certo: gli africani non ci stanno tutti in Europa, per ovvi motivi.
    Diritti, doveri e regole in primis dovrebbero regolare le esistenze di un mondo fatto a 2 velocità ( purtroppo ).
    Buona giornata

  6. Simone,
    poi la tua risposta non ha proprio senso..
    Scusa ma fino ad adesso l Italia cosa ha fatto?….

    La gente n va incoraggiata a partire..punto…realismo…tu proprio che sei stato direttore di azienda..faresti partire un milione di persone per poi una volta tratti in salvo li rimandi a casa????????????????……

    Ma che stiamo a di’?

  7. Simone,

    ma chi rischia la vita in mare…purtroppo e’ incoraggiato a farlo dalla gestione scellerata dell Europa.
    L’ incoraggiare un esodo, nella falsa speranza di far trovare qualcosa che non c’e’..non e’ realismo..e’ ipocrisia sommata alle giornate alla memoria di chi ha perso la vita in mare, mentre si ha pancia e tasche piene..vedi coop

  8. “Nati ospitalieri, oggi non danno spitale e asilo a nessuno. Capovolgimenti della storia. Stanchezza”.

    Più che altro parlerei di realismo: se in un ascensore c’è scritto ‘Capienza Max 4 persone’ vuol dire che di persone ce ne possono entrare 4, al limite 5. Non 7, e meno che mai 10.
    Malta ha una superficie pari allo 0,10% di quella italiana e sa benissimo che se inizia ad accogliere incoraggerebbe un flusso ingestibile di profughi (o presunti tali).

    Il solo 5% della popolazione africana che emigra significa 50milioni di persone.
    Dove li mette Malta ?
    Ah già, dimenticavo: c’è l’Italia… con una superficie pari a quella del Canada; da noi si che c’è spazio…

    • Tutto giusto. Però c’è una cosa che viene ancor prima del realismo, e si chiama: la gente che rischia la vita in mare si corre e la si tira a riva. Il resto viene dopo. Legge del mare.

      • Bene. Allora rispettando pedissequamente la Legge del mare, quando i migranti vengono soccorsi a poche miglia dalle coste libiche, dovrebbero essere riportati a riva e in salvo sulle coste medesime.
        Non sulle coste italiane, che geograficamente risultano molto più distanti.
        Un conto è salvare vite, un conto è organizzare un vero e proprio servizio di taxi navale che incoraggia orde umane a partire.
        Quasi quasi qui stiamo andando a prenderli sin dentro la pancia di loro madre. O no ?

        • Sei male informato. Le tragedie in mare di cui si sono fatti responsabili i maltesi, a artire da quella tra Malta e Porto Palo, sono avvenute in acque internazionali dove i maltesi avevano il dovere di intervenire. Non dire cose che non conosci perché contribuisci al caos della disinformazione. Io non parlo di ciò di cui parli tu. Parlo della legge dell’assistenza in mare, che non c’entra nulla con la giustezza o meno delle migrazioni o degli asili. Smettila di dire stuidaggini senza pensare. Chi rischia di morire e infatti spesso muore va salvato, er pietà umana e per rispetto alla norma millenaria del mare. Abbi pazienza ma tutto ha un limite.

      • aggiungo, se posso:…tutto giusto purché non lo si chiami realismo o meglio si definisca certo tipo di realismo come (sano?=naturale) egoismo di mantenere il proprio status economico. Non si tratta di incoraggiare (e cosa si dovrebbe di grazia fare per non incoraggiare? con quali banali conseguenze?), si tratta di essere qui sì realisti davvero: c’è una disparità di qualità di vita fra il continente africano e l’Europa nello specifico talmente estrema che non si può certo pretendere che chi muore di fame non cerchi almeno di raggiungere un luogo che gli sembra anche solo promettere un futuro migliore. Ognuno persegue il proprio interesse (immediato), sia chi scappa sia chi mette bariere perché “tutti non ci stiamo qui”. E il realismo dell’uno non vale meno dell’altro – hanno pari diritto. Anche solo tener presente questo forse apre ad un confronto e ad un dialogo costruttivo, che cerchi soluzioni più che argomenti (facili, troppo facili) per ribadire il proprio (egoistico) interesse del momento…

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