Geosofia e isole. (Esce il 18 ottobre)

Una delle carte del libro, realizzata interamente da Marco Zung con le mie indicazioni geografiche, topografiche, nautiche.

Il 18 esce il mio nuovo lavoro: “Atlante delle isole del Mediterraneo” (#Bompiani), il tredicesimo. Un libro da leggere e da vedere. Una mappa da seguire. Anzi, una mappa per seguirsi, ritrovarsi, dove siamo già. Il Mediterraneo.

Nasce da oltre trent’anni di viaggi per mare e anche via terra, e da un’intuizione: il Mediterraneo non è nei paesi che vi si affacciano, e neppure nei suoi grandi porti. È in qualche baia di isola, su qualche molo dimenticato, negli arcipelaghi che ci corrispondono. È là, aspetta noi. Basta andarci.

Ma la geografia non basta. Serve una “nuova geosofia“, che traccia mappe assai più precise, descrive uomini, non solo profili di costa, emozioni, non solo valli e montagne. Risonanze, non solo luoghi. Noi, non solo loro. per questo disprezzo le guide turistiche: contengono quasi tutto di ciò che non mi interessa trovare.

Qui invece troverete il mio modo di sentire, vedere, studiare, annusare, masticare il Mediterraneo amaro e suadente, ruvido e seducente, affascinante e perduto. È colato tra le pagine tutto il mio incanto, la mia emozione, ogni orrore e ogni estati. Raccontare dove ci si è ritrovati, non è forse dipingere un autoritratto?

Da oggi, qui o altrove, pubblicherò qualche spunto, una frase, qualcosa che possa darvi almeno un’idea del mio Atlante, con la grafica del libro, bellissima, interamente realizzata da noi, originale.
Grazie a tutti voi che lo leggerete, se vorrete. E grazie a quelli che hanno lavorato a questo libro ricchissimo: Marco Piani Marco Zung Lucia PianiGrandi & Associati – Agenzia Letteraria Paolo Maria Bonora Silvia Ferrari e tanti altri che sto dimenticando certamente.

#atlante #isole @giovanni francesio

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4 pensieri su “Geosofia e isole. (Esce il 18 ottobre)

  1. Accendo la radio stamattina. Radio Popolare: una musica antica e struggente. Un incanto. “Ogni creatura è un’isola davanti al mare”.

    Enzo Avitabile – ATTRAVERSO L’ACQUA con Francesco De Gregori

    Pecché m’addimane si songo italiano,
    si songo ‘e ll’Euròpa o songo africàno?
    Si parlo cu ‘a vocca, respìro cu ‘o naso,
    si tengo ‘na mamma, chi Ddio m’ha criàto.
    Lampidusa, scùmma, vàrca, attraviérzo acqua…
    Lampidusa terra ‘e miézo, sperànza…

    Sono un palo di legno piantato nel mare,
    un peso specifico da sollevare.
    Sono qui per la cinta dei pantaloni,
    per la mano che acchiappa, per la schiena che scappa.
    Ogni creatura è un’isola davanti al mare,
    ogni creatura è un’isola nel mare.

    Aràpeme ‘a porta, aràpeme ‘o core,
    cómm’ io farrìa a te, nùn me dicere no.
    Sono un’immagine sacra, sono un angelo negro,
    la fine di un vicolo cieco.
    Sono la scarpa che vola, il gasolio che scivola,
    un posto d’aggiungere a tavola.

    Lampidusa, scùmma, vàrca, attraviérzo acqua…
    Lampidusa terra ‘e miézo, sperànza…

    Sono qui per la sete e la fame.
    Sono stato un guerriero e un falegname.
    Sulla spiaggia mi poso come un pezzo di pane,
    una goccia di resina o un grano di sale.
    Ogni creatura è un’isola davanti al mare,
    ogni creatura è un’isola nel mare.

    https://www.youtube.com/watch?v=se_BpJgPOLc

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