Descrivere l’indescrivibile

Storytelling6 minuti di Mediterraneo.
Parole, storie, immagini, suggestioni sul luogo più affascinante del mondo.

[In margine alla presentazione di “Atlante delle isole del Mediterraneo” (Bompiani), il 9 novembre scorso, alla Libreria Internazionale “Il Mare”, a Roma].

 

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2 pensieri su “Descrivere l’indescrivibile

  1. Con la pioggia o con il sole a picco, mi stupisco ancora un po’ di quei corpi, di quei volti che hanno ancora desiderio di ‘ascoltare’, di farsi prendere per mano e lasciarsi incantare… Di chiudere fuori dalla porta, per qualche ora, il ronzio assordante del nulla. Quanto lavoro è stato fatto sugli esseri umani per renderli così apatici, tristi, senza nessun grado di empatia? Quanto non abbiamo lavorato per fermare, o per lo meno arginare, questa orrenda metamorfosi? Oggi sappiamo che l’uomo non è solo un essere sociale. Che non gli può bastare la ‘socialita”, soprattutto se questa viene intesa quasi unicamente come ‘presenza’ attiva sui social in totale assenza di corporeita’. L’uomo ha bisogno di radici perché proprio come un albero, che ha bisogno di acqua, prima o poi, sfondera’ anche l’asfalto più coriaceo per raggiungerla… Ha bisogno di un contatto quotidiano con la natura, ha bisogno di camminare in un bosco, di navigare dentro al mare, di ascoltare quel silenzio, di ritrovare se stesso. È una follia pensare di vivere privati di tutto questo. È da vigliacchi non accrgersene. È patetico non farsi carico di tutta questa solitudine depressa, di tutta questa ostile mancanza. Ogni notizia che leggo mi convince ogni giorno di più di quanto ci stiamo allontanando, a passi iper veloci, da quel ‘nucleo sacro’ e di quale prezzo stiamo pagando e pagheremo per tutto questo…

    • sì, ogni volta me ne stupisco anche io. E, se vogliamo, mi dà qualche conferma che non è roba buttata, che tutto l’impegno di chi sente una qualche ispirazione, serve…

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