Domani

“Sono placide le ore che noi perdiamo se nel perderle, come in un vaso, mettiamo fiori”. J. Saramago.

Due parole su quest’anno. Anzi, una: intenso. Vissuto con impegno. Errori grossi, nessuno. Piccoli, boh mi pare nessuno, diciamo pochi. Concentrato, presente. Anno usato, questo, consumato. Anno in cui non ho nulla da rimpiangere. Forse un viaggio che volevo fare…, ma sono dovuto stare ad assistere un malato. Poca roba. Un anno di movimento, un anno anche fermo, un anno di qualche buona idea, un anno di cui ricordo anche molti momenti di relax. Un anno d’amore, di amicizia. Col pensiero ho visto galassie. Col cuore universi. Un anno, soprattutto, di parole. Ho fatto 20 presentazioni, ho tenuto il conto, poco meno di 1000 persone. Ho parlato di due libri importanti per me, Rais e Atlante. Quest’ultimo l’ho lavorato ogni giorno, per tutto l’anno, per finirlo, spero che si apprezzi. Stato anche un po’ più in famiglia, cosa che mi ero prefissato. E navigato abbastanza, a bordo 120 giorni, fatte tante miglia. Che navigare sia il posto, la condizione, dove sto più tempo continuativamente, ormai da anni, mi fa sempre molto piacere.

Alcuni problemi, naturalmente. Capire gli altri, immaginare il loro stato d’animo quando mi veniva da reagire. Resistere alla tentazione di mandare a quel paese cose, fatti, persone. Felice di averlo tentato, perché questo è il braccio destro del tennista mancino, quello su cui lavorare. Non ho raggiunto uno degli obiettivi che mi ero prefissato, ma lì non ci ho potuto fare niente. Mi rifarò quest’anno.

Per tutto l’anno ho tenuto d’occhio la morte. E sua sorellastra, il tempo. Ci hanno provato sempre, con me, credo con tutti, è il loro mestiere. Il mio era tenerle a mente, a bada, alla corda, entrambe. Guardia-alta-perdendo-guardia non è facile, ma si può fare. Meno male non ho dovuto buttare ore, giorni, mesi a fare cose non mie, lavori inutili, riunioni che avrebbero fatto gridare vendetta alla mia vita. Un anno intero senza fare cose insensate, almeno in gran parte, è un anno vinto alla storia. La mia.

Ora viene il futuro. Eccolo. Si avvicina. Ma viene tutti i giorni. Per me è sempre l’ultimo dell’anno. Domani, come ogni giorno, sarà il Primo, dunque non ho alcun timore. Quando fai una cosa ogni giorno diventi un professionista. Questo, dunque, non è un giorno speciale, è un giorno come tutti, da attendere carichi di meraviglia, da temere, da progettare, in cui reagire a ciò che sfugge a qualsiasi progetto, da assecondare ma senza lasciare mai il timone, da succhiare, in cui perdersi eternamente in ciò che non saprò mai capire. Un giorno in cui tenere il più lontano possibile una serie di uomini e donne, soprattutto quelli che non sanno di sé, che si ostinano a non guardarsi, e ritengono per questo di potersi presentare a me come se fosse normale, come se io dovessi accettare di loro quello che loro non sanno o non accettano di sé. Non lo farò, ferocemente, come e più di sempre. Ma anche un giorno in cui tenermi stretti uomini e donne per cui provo rispetto, stima e la dolce meritevole compassione perché vedo che hanno ritegno di ciò che ignorano di sé, dunque si accingono a ogni cosa con una consapevolezza dignitosa. Farò di più per loro, e con loro. Ma sempre nell’igiene delle relazioni, lavandomi sempre le mani della mia mediocrità, prima e dopo.

Un giorno quindi in cui tentare ancora e ancora. Senza indugio (tempo), senza remore (paura), senza certezze (coraggio), senza finta pietà (ipocrisia), senza raccontarmela (menzogna), senza perdermi le cose che so io (essenza!), e senza pensare di sapere troppo come si fa (dubbio), ma dando retta con caparbietà a quello che so per certo che è così (fiducia). Un giorno di cui ho già la voglia matta di scrivere, infatti, sotto le mentite spoglie del racconto. L’unico vero.

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11 pensieri su “Domani

  1. Simo ma……….quella trasmissione che avete girato nel fienile………..la vedremo in questo nuovo anno ??? E se sì, dove ? E..di che parlerà ??? E ….ci dai qualche anticipazione ???? 🙂

  2. Simone,
    mi ha fatto piacere che nel 2017 ci siamo conosciuti ed ho particolarmente apprezzato il tuo intervento alla degustazione ONAV a Roma.
    Auguri!
    Ferdinando (l’enologo)

  3. Ciao Simone,
    una persona amata mi ha regalato L’Atlante a Natale: é un libro vero, io l’ho apprezzato davvero tanto sia come tipo di opera, sia per la sua matericità. Sopratutto è un meraviglioso strumento con cui dal mio covo di lettura navigo in territori evocativi al di là del testo, del tempo…complimenti !

  4. Capperi, chiamale 2 parole…
    Hai vissuto a 300 all’ ora come si dice in gergo, godendoti il masimo possibile, da ciò che scrivi.
    Mi ha impressionato il tempo che scorre strappato alla morte, elemento finale esistenziale: sembra incredibile, quasi paradossale ma verissimo.
    Quest’ anno per me sono 55 candeline sulla torta, di cui 10 vissuti in piena libertà: l’augurio più bello? Che il corpo e la mente sincronizzino meravigliosamente.
    Let’ s go in born out, drugster style and happy new year !!!

  5. Buongiorno Simone, ti seguo da un po’ su Facebook ed ho letto il tuo libro qualche anno fa..Adesso Basta, il quale è stato un grande stimolo ad una vita credo già molto stimolata per tanti motivi, ho intrapreso il viaggio all’interno del mio cuore regalandomi il tempo di scrivere ciò che mi ha aiutata ad essere la persona che sono oggi, sto vomitando buono senza sapere dove andrò a parare, so’ che per un arcano motivo le vite di ciascuno di noi si incrociano, accade perché così vuole essere per un cambiamento e quindi nella mia umile ignoranza di scrittrice su blocchi di appunti che ci vengono consegnati durante i corsi di aggiornamento, (ne ho a pacchi), 30 anni di sete d’informazioni per il mio
    mestiere..Riflessologia Plantare e del Corpo..mi sto chiedendo se mai un giorno potrò chiederti di correggere come un insegnante di lettere, il mio manoscritto che avrò cura di trascrivere a computer una volta ritenuto terminato, il tutto non sapendo quando accadrà non avendo mai avuto a che fare con questo tipo di artigianato e consapevole di fare altro nella vita, compreso il cotechino con purè e lenticchie di oggi..a proposito Buon inizio d’Anno a te e famiglia. Spero di non essere stata troppo prolissa, non è da me solitamente, attendo con una leggera euforia una tua possibile risposta, qualunque essa sia, grazie di cuore se mi hai letto fino alla fine.

    • Orietta, sono certo che se quello che scrivi è davvero tuo, ieno, assoluto, verrà alla luce. In tantissimi mi chiedono di leggere quel che scrivono, ma non posso, non riesco. Ma ripeto, se è davvero la tua vita sorgerà.

  6. Un bel pensiero con cui finire l’anno porto come regalo ben incartato e col fiocco che non delude quando lo apri, come una stella che brilla vicina e ti
    ti meraviglia quando la scruti col cannocchiale. Buon Nuovo giorno anche a te!

    • E infatti oggi siamo qui Prila, oggi e sempre. E la vita è qui, la sua feroce risata da contrastare è sempre quella del Primo, non dell’Ultimo. Eccola…

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