La raggiungeremo?

Con Donatella e Rais, in prua

Linea Blu a bordo della bella Mediterranea. Donatella Bianchi, che ci segue da tempo, che sta con me e i miei argonauti per un paio di giorni, a parlare di mare, di Rais, della spedizione, e rimanda addirittura il primo servizio di quel lontano maggio 2014, quando la barca partì da San Benedetto. Mi colpiscono quelle scene: le cose che dicevo, tutte vere, tutte in prua, tutte da fare. Chi aveva in mente una scampagnata, chi veniva perché gli pareva che costasse poco, chi voleva davvero fare questo lungo viaggio, chi pensava che… chi si illudeva che…. Io questo dicevo. Miglio a miglio proprio quello che abbiamo fatto, che è avvenuto. E badate bene, non mi colpisce aver fatto quel che dicevo di voler fare, che pure genera soddisfazione, ma che dicessi quel che poi ho effettivamente tentato di fare, che invece implica chiarezza di rotta.

Esercizio: andate a rivedere quel che dicevate. È importante. Dicevate cose che poi avete effettivamente tentato di fare, convintamente, appassionatamente? Lasciate perdere che ci siate riusciti o no, questo conta relativamente. Ma ci avete provato, davvero, con l’anima e la mente schierate in prima linea? Ecco…

Un viaggio. Per mare. Condito di sirene che tentano di fregarti (e ci riescono pure in gran parte [ma non del tutto]) perché tu vuoi essere fregato (come Ulisse…), di Divinità in collera con te (ma qui essendo ateo, anche meno…), mostri marini e gorghi del pensiero che possono inghiottirti in un baleno, sortilegi, angiporti che non vogliono lasciarti ripartire, pozioni magiche, autunni del nostro scontento a cui reagire con l’incanto della speranza. Odissea in piena regola, Progetto Mediterranea. Stessi mari, stessi uomini, stessi episodi, stessa vita. E Itaca sullo sfondo. In prua.

La raggiungeremo? Non conta. La domanda vera era: ci proveremo, almeno?

Qui la puntata di Linea Blu

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6 pensieri su “La raggiungeremo?

  1. almeno tu e i tuoi compagni di viaggio ci provate simone, dove arriverete è poco importante, in fondo. l’importante è lasciarsi dietro le paure e lanciarsi, poi dove si arriva si arriva

  2. ‘Sei proprio tu. Al di là di ogni infigimento, ogni presunzione, illusione, supposizione, inconsapevolezza…’. Sono le tue parole di un post di oggi su fb.
    Un ‘fil rouge’ il tuo: un filo rosso che bisogna seguire per districare le gomene di una nave, per separare (con infinita pazienza) l’una dall’altra le corde aggrovigliate… Una metafora marinaresca, oibo’!
    Non è forse sempre questo l’obbiettivo di un viaggio? Non è forse, a conti fatti, la vita in sé che dovrebbe – e potrebbe – essere così intesa? Ritorna sempre, come un mantra, quel ‘conosci te stesso’, conosci chi sei e non presumere di essere di più. L’incessante ricerca di un ‘equilibrio’ sul quale dobbiamo lavorare ogni giorno e che, se si rimane attenti, può palesarsi solo ogni tanto e per pochi attimi: quelli che noi definiremo, in seguito, ‘felicita”………

  3. La raggiungeremo, la raggiungeremo, certo che la raggiungeremo!
    Come sempre, capitan Perotti, la forza ed il coraggio nel fare non ci mancano, ora con l’ esperienza poi…
    Divertiti vivendo intensamente.
    Ciao

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