Le tue interviste le ho praticamente viste ed ascoltate tutte Simone, da quando ti seguo, da quel lontano 2008 ormai, ma questa secondo me e’ una delle migliori, piu’ autentiche, vera !!! Avanti cosi, avanti tutta capitano !!!!
Intervista illuminante, di una lucidità assoluta.
Posso solo ringraziarti, le persone che coltivano e realizzano le idee come te
sono un esempio e una speranza .
Claudio
Caro Simone,
intervista chiarissima, ottima sintesi su cosa, realmente, è il cambiamento per chi cerca l’essenziale e, dunque, non ha tempo per la fuffa (downshifting).
Evidente il fatto che ciò che effettivamente conta, gli affetti, la capacità di studiare e comprendere a fondo, la capacità di avere una sensibilità affinata, la capacità di produrre creazioni di valore oggettivo, non può essere comprato con il denaro. Con il denaro si può comprare una copia di “Walden”, altro è fare l’esperienza, e riuscire a scrivere come Thoreau.
Un saluto cordiale
Stefano Rosso
Non si puo comprare ma tentando si può generare. Almeno provarci. Io dissento da chi non ci prova, non da chi non ci riesce. Stante che non conosco alcun essere umano che provando non ci sia riuscito. Ma molta gente che non ci ha provato.
Ovviamente mi riferivo a quel che dicevi nell’intervista, sul fatto che le cose importanti non si comprano al mercato. Vero è che alcuni leggono Thoreau, e poi mettono il libro sullo scaffale. Punto. Invece altri si rimboccano le maniche e investono tempo, energie, coraggio, e provano sul serio a pensare e a realizzare di conseguenza. Scrivere? Si scrive. Conoscere e capire? Si studia. Avere una sensibilità? Si fa meditazione, alla propria maniera. Coltivare pomodori? Si piantano.
Vero: chi prova, riesce, è sicuro: dove al 100, dove al 50, dove al 30. E se non c’è vento, come nelle galee veneziane o genovesi, si rema e si arriva.
Buona navigazione.
Stefano
io sto provando adesso simone, avevo 2 settimane di ferie e mi sono detto “invece di andare a fare le ferie da qualche parte me ne sto a casa a fare quello che farei se non lavorassi”. forse 2 settimane sono un tempo troppo breve simone, ma mi sono reso conto che sto bene anche a lavorare, nell’orto ho fatto poco o niente, sono molto piu attivo quando vado al lavoro, so quando ho il tempo libero e cerco di usarlo al meglio, adesso che sono a casa tutto il giorno non faccio che rimandare a domani. oltre a questo, al lavoro ho un rapporto abbastanza buono con i titolari e anche con i miei colleghi. un giorno cambierò sicuramente vita simone, ma credo che mi terrò ancora per qualche tempo questa vita e il mio lavoro, ti faccio comunque un grande in bocca al lupo per i tuoi libri, sia quelli vecchi che per quelli nuovi
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Le tue interviste le ho praticamente viste ed ascoltate tutte Simone, da quando ti seguo, da quel lontano 2008 ormai, ma questa secondo me e’ una delle migliori, piu’ autentiche, vera !!! Avanti cosi, avanti tutta capitano !!!!
grazie fabrizio. a te!
Intervista illuminante, di una lucidità assoluta.
Posso solo ringraziarti, le persone che coltivano e realizzano le idee come te
sono un esempio e una speranza .
Claudio
ne sono lieto. ciao!
Sei il numero 1 Simo. Mille volte il numero 1.
🙂
Intervista noiosa.
mi spiace. capita.
Caro Simone,
intervista chiarissima, ottima sintesi su cosa, realmente, è il cambiamento per chi cerca l’essenziale e, dunque, non ha tempo per la fuffa (downshifting).
Evidente il fatto che ciò che effettivamente conta, gli affetti, la capacità di studiare e comprendere a fondo, la capacità di avere una sensibilità affinata, la capacità di produrre creazioni di valore oggettivo, non può essere comprato con il denaro. Con il denaro si può comprare una copia di “Walden”, altro è fare l’esperienza, e riuscire a scrivere come Thoreau.
Un saluto cordiale
Stefano Rosso
Non si puo comprare ma tentando si può generare. Almeno provarci. Io dissento da chi non ci prova, non da chi non ci riesce. Stante che non conosco alcun essere umano che provando non ci sia riuscito. Ma molta gente che non ci ha provato.
Ovviamente mi riferivo a quel che dicevi nell’intervista, sul fatto che le cose importanti non si comprano al mercato. Vero è che alcuni leggono Thoreau, e poi mettono il libro sullo scaffale. Punto. Invece altri si rimboccano le maniche e investono tempo, energie, coraggio, e provano sul serio a pensare e a realizzare di conseguenza. Scrivere? Si scrive. Conoscere e capire? Si studia. Avere una sensibilità? Si fa meditazione, alla propria maniera. Coltivare pomodori? Si piantano.
Vero: chi prova, riesce, è sicuro: dove al 100, dove al 50, dove al 30. E se non c’è vento, come nelle galee veneziane o genovesi, si rema e si arriva.
Buona navigazione.
Stefano
Esatto
io sto provando adesso simone, avevo 2 settimane di ferie e mi sono detto “invece di andare a fare le ferie da qualche parte me ne sto a casa a fare quello che farei se non lavorassi”. forse 2 settimane sono un tempo troppo breve simone, ma mi sono reso conto che sto bene anche a lavorare, nell’orto ho fatto poco o niente, sono molto piu attivo quando vado al lavoro, so quando ho il tempo libero e cerco di usarlo al meglio, adesso che sono a casa tutto il giorno non faccio che rimandare a domani. oltre a questo, al lavoro ho un rapporto abbastanza buono con i titolari e anche con i miei colleghi. un giorno cambierò sicuramente vita simone, ma credo che mi terrò ancora per qualche tempo questa vita e il mio lavoro, ti faccio comunque un grande in bocca al lupo per i tuoi libri, sia quelli vecchi che per quelli nuovi