Soprattutto a te

auguri…

Auguri dunque, a tutti.

Ma auguri soprattutto a te, caparbia e dura combattente del senso, e a te, appassionato amante delle parole. Sono quelli come voi a salvarci, quelli che non dicevano per dire, quelli seri, quelli che non si sono fatti spaventare dalle pagine perché hanno desiderato di arrivare all’ultima. Auguri a quelli che non temono il tempo che ci vuole, terrorizzati da quello che manca. A quelli che non si fanno scoraggiare dalla fatica, anche se sanno quanta ne serve. Saranno quelli come te e come te a fare dell’anno che arriva un anno migliore, quelli che hanno la Brama, e si alzano ogni mattina con l’intenzione di andare fino in fondo. Quelli disposti al sacrificio pur di non dover soffrire a vita per la mancanza di coraggio. Auguro a te, e a chiunque come te, di mantenere le facoltà che il sacrifico ha reso necessarie. Lo auguro soprattutto a chi si è sentito diverso da qualcuno, soprattutto agli alter ego che hanno odiato e invidiato. Auguri di cuore, perché ne avrete bisogno, a quelli che hanno pensato che per eliminare il problema bastasse allontanarsi, dimenticando che così facendo hanno portato via la causa.

Auguri a te che non hai smesso di covare, accarezzare, custodire un sogno tuo, adatto a te, originale. Auguri a te che hai fatto i conti con la tua ambizione, che hai saputo riconoscerti, che hai alzato gli occhi, hai guardato la realtà, e hai smesso di mentirti. Auguro a tutti di essere sinceri su quello che davvero sono, di non maledire quelli che hanno ciò che a loro manca: non sono un avversario, servono a ispirare. Auguri a chi quest’anno ha capito che perseverare nella presunzione non è caparbietà, e non riconoscersi mediocri non è orgoglio, perché dirsi la verità (sgranando perla a perla quel rosario) non limita i progetti, semmai li verifica, e perché un progetto vero e piccolo è sempre meglio di un progetto velleitario e vano.

A te che pensi che sia tutto troppo grande, tutto impossibile, tutto troppo duro da affrontare, auguro invece di trovare il coraggio di tirare via la tenda, toglierti il velo da davanti agli occhi, e guardare in faccia le cose, scoprendole maggiori delle tue paure, meno inaccessibili dei tuoi languori. E auguri anche a te che stai facendo ora il primo passo, e sei sul punto di scegliere di vivere: non pensarti grande, ma non pensarti niente. Soprattutto tu avrai un gran bisogno di auguri. Quella partenza è un atto di fede, quel primo passo una dichiarazione di guerra.

Non faccio a nessuno auguri di ricchezze o di salute: il denaro passa, la vita prima o dopo anche. Fossero stati trent’anni o sessant’anni, non sarà contato quanto, ma come, quanto intensamente, con quanta convinzione. Vi auguro di spendere semmai, il giusto per le cose e tutto il resto per la vita. Che l’ultimo giorno non rimanga sangue nei vostri corpi morenti, né denaro nelle vostre tasche orfane di mani. Che la tomba non si porti mai via niente di vivo, solo involucri consunti, vuoti di gesti mancati, di sentimenti inespressi, di dichiarazioni senza atto. Auguro ai nostri cadaveri di non contenere lo sperma infecondo delle ingratitudini, né l’ovulo sterile delle parole non dette, dei sogni mai tentati.

E cari e veri auguri soprattutto a te, povero Cristo che le hai solo prese, che ti sei fatto togliere tutto, che ti sei fatto abbandonare. Auguri a te per un anno di riscossa. Che ti porti l’energia per darti un segno. Se sei qui vuol dire che qualcosa ti è rimasto, qualcosa lo hai salvato, hai resistito, e allora domani è il giorno giusto per reagire, sguardo alto, consapevole delle gambe che hai ancora, fiero del sorriso che può tramortire, saldo del pensiero che non hai avuto ma che puoi ancora provare a generare. Ci incontreremo per la via, in questo anno nuovo. Riconoscerò il tuo pentimento, lo vedrò sepolto dalla tua speranza. Berremo un sorso di vino. Ci racconteremo.

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17 pensieri su “Soprattutto a te

  1. Non sapevo dove scriverlo e allora lo scrivo qua, che mi sembra il post più adatto. All’inizio di aprile ho finalmente dato le dimissioni dal mio lavoro. La decisione è frutto di un percorso di riflessione lungo, durato anni e nel quale una fonte di ispirazione è stato questo blog. Ho imparato in questi anni a vivere con molti meno soldi, ho risparmiato, ho cambiato abitudini di consumo, ho capito, ogni giorno di più, che volevo essere ricco, volevo una vita ricca, ma soprattutto ho capito che per avere una via ricca bisognava cambiare tutto. Adesso basta. Anzi, adesso si ricomincia e sarà difficile, lo so, ma sono così contento che non mi spaventa nulla. Grazie.

    • Pensare che questo blog ti sia stato d’ispirazione per scelte così importanti mi inorgoglisce. Ma deve inorgoglire tutti noi. Complimenti a te per aver fatto un tuo personale percorso. Ciao!

  2. Non so se ho alzato gli occhi, se ho guardato la realtà. Se ho smesso di mentirmi.
    So che ora sono qui con me stessa, inseguendo non tanto un sogno quanto un’esigenza. E cosi lasci quello che ti fa star male. Quello che non ti si confà. Ma la percezione non è che hai avuto coraggio, ma solo che “la sofferenza ha toccato il limite” (come dice la canzone) …se poi rinasce un fiore è tutto da vedere..
    Per me la vera avventura, come dici tu, è dirsi la verità. Sgranando perla dopo perla quel rosario.. ma poi andrò fino in fondo? Sarò disposta al sacrificio? Non quello di stare sola. Di lasciare un lavoro. Una casa. Una “vita”. Quello è stato relativamente facile. intendo il vero sacrificio. Quello di riempire questa nuova stanza tutta per me con l’impegno che il sacrificio rende necessario. Per rotolare come quella pallina che scivola lungo la linea della minima resistenza.
    Altrimenti, questo sottrarsi. Questo vivere nascosti sarebbe solo una fuga dal mondo. La vera mancanza di coraggio.
    Pessoa diceva bene quando diceva: “porto addosso tutte le ferite delle battaglie che ho evitato”
    Fine. Dissolvenza.
    Se poi “to be continued” ci tocca scoprirlo giorno per giorno.

  3. Caro Simone, ti leggo soltanto ora e forse è meglio così… Si, perché questi giorni di Natale (si, sono credente, non so se credere alla Chiesa ai dogmi e alle tradizioni, ma sicuramente credo nel messaggio che Gesù ci ha lasciato, concretamente, attraversi i vangeli), di festa, non è retorica o sentimentalismo, ho deciso spontaneamente di viverli. Viverli e basta e guardare la realtà in faccia. Ciò che ho realizzato, mi si è spalancato davanti spontaneamente, senza che lo andassi a ricercare. E, capirai cosa intendo, ho vissuto una sorta di “liberazione” capendo che mi stavo attaccando da tempo a fantasmi di me, di un “super-me” che deve resistere, deve conquistare, deve espandersi. Mi sono detto un secco NO! Non sono invincibile, non sono “un grande”, non devo raggiungere chissà cosa! Sono umano, voglio quello che vogliono tutti e non merito più degli altri! Ti lascio immaginare il senso di liberazione che questo nuovo pensiero mi ha portato! Mi sono RIDIMENSIONATO, parola che fa venire i brividi ai capitalisti-consumisti. Ciò che mi occorre è poco e una vita soddisfacente è una vita frugale!
    Ciò che desideravo, era al lato opposto di ciò che cercavo, e queste tue parole che ti riporto in seguito, sembrano proprio dedicate a me!

    “Auguri a te che hai fatto i conti con la tua ambizione, che hai saputo riconoscerti, che hai alzato gli occhi, hai guardato la realtà, e hai smesso di mentirti. Auguro a tutti di essere sinceri su quello che davvero sono, di non maledire quelli che hanno ciò che a loro manca: non sono un avversario, servono a ispirare. Auguri a chi quest’anno ha capito che perseverare nella presunzione non è caparbietà, e non riconoscersi mediocri non è orgoglio, perché dirsi la verità (sgranando perla a perla quel rosario) non limita i progetti, semmai li verifica, e perché un progetto vero e piccolo è sempre meglio di un progetto velleitario e vano.”

  4. Comandante che bello leggerti. Ogni volta. Sono passati 10 anni da che ti seguo…..e tu sei come il buon design :quello vero emoziona sempre, anche a distanza di 100 anni. Facci sapere le date dei prossimi incontri “live”, così posso tornare ad ascoltarti ed a rammaricarmi che il tempo, quando ti ascolto, voli via in un soffio 🙂 🙂 🙂 Curiosità: ma il libro per bambini ???…quando esce?…. E quel programma che avevate filmato nel meraviglioso fienile?? ..vedrà la luce ??? Ti confido un segreto, che non so se ti farà piacere o no: quando leggo Izzo (un autore che adoro, sebbene siano piuttosto “forti” le sue trame), ritrovo un pò anche te. La sua Marsiglia, il mare presente in ogni pagina, la sua ricerca interiore. Così quando mi mancano i tuoi post, riprendo qualche passo suo… Oramai sei una dipendenza 🙂 🙂 🙂 Buon anno anche a te Comandante, alla tua vita, alle persone che ami ed a tutti i frequentatori di questo blog. Insomma a tutti noi: bonne chance !!!

    • Grazie Raffaela, sei sempre cara. Sarà un piacere rivederti, certo! Al momento regola monastica e clausura operosa. Ma tornerò a girare prima o dopo e sarà una gioia ritrovare dialogo e occhi. Il romanzo per ragazzi esce il 28 febbraio. Sarà interessante osservare anche quel percorso. Un caro saluto a te e a Izzo. Essere messi anche solo in minima misura sul suo piano è un onore. Ciao! (Ti consiglio di leggere Biamonti allora…)

  5. Auguri a te, Simone! Buon compleanno di vero cuore.
    Ti “precedo” (passami la battuta) da circa sei anni, ora ne ho trentadue.
    E’ sempre un immenso piacere leggerti ed ascoltarti.
    Ti voglio davvero un gran bene!

    Per me sei ormai diventato sinonimo di Mediterraneo…
    Sono in viaggio (soprattutto via terra, però) lungo la Via della Seta dal febbraio scorso. Partito da Seul, oggi ti scrivo da Uranopoli, a due passi dal Monte Athos.

    Qualche settimana fa, prima di visitare Istanbul, ho ripescato la tua intervista ad Ara Guler che, dopo la sua morte, vale quanto una reliquia…

    Grazie di esistere, capitano!

    • Sei gentile Andrea! Si credo di essere stato davvero uno degli ultimi a intervistarlo. Bello Athos. Che meravigliosa atmosfera. Ciao fai buon viaggio!

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