(Re)Visione

Su questi ragionamenti, comunque, dobbiamo soffermarci. Questi ed altri, sia chiaro. Ma certamente anche questi. A meno di non voler vivere un altro anno in attesa.
Ma in attesa di che? In fondo al percorso c’è il “fine tempo“. Ma oggi non è ancora quel giorno.

Cerchiamo di vivere sapidamente, rompiamo gli indugi e scegliamo. Non succede niente, non si muore prima del tempo, non dobbiamo preoccuparci per questo. Ma se non si muore prima, cosa ci trattiene? Anche perché nel frattempo, almeno, ci si prova.
Morire tentando di vivere.
Vivi non è detto che si nasca. Ma ci si può diventare.

Buona (re)visione. Buon nuovo anno da usare.

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13 pensieri su “(Re)Visione

  1. Buongiorno Simone,
    Posso chiederti un parere sull’altra faccia del cambiamento?
    Leggo sempre di persone che cambiano e migliorano la propria condizione…. E gli altri?
    Io sono una di quelle che ha mollato tutto per andare all’estero e da allora la mia vita è un disastro. Errore madornale. Punto.
    Forse non fa per me e sono fatta per il lavoro alienante in Italia e devo ammettere a malincuore che mi manca.
    Ora sono bloccata qui, dovrei finire quello che ero venuta a fare anche se non mi dà niente?
    Tornare? Ripartire?
    In Italia dovrei ripartire dal basso e francamente non credo di farcela.
    Il mio nom vuole essere un lamento e basta…. Solo che non sento mai le storie di chi molla e poi si pente.
    Magari saprai darmi ( e ti ringrazio in anticipo) un parere diverso.
    Buona giornata!

    • Punto assai interessante. qualcuno c’è, pochissimi, e aben vedere il quadro è più complesso di quello che sembra. per varie ragioni.
      – noi siamo prima di tutto animali istintivi. tra la via a maggior costo/beneficio e quella a miglior beneficio/costo scegliamo sempre la seconda. Sembra che ci ragioniamo anni, ma la decisione è preso ben presto, a naso, a pelle.
      – ad esempio. chi desidera la libertà etc etc ma poi non sceglie mai di cambiare, è uno che al di là del feeling e del ragionamento, sa che a pelle il costo umano, psicologico, emotivo, esistenziale che dovrebbe sopportare è maggiore del beneficio. e dunque sta fermo. Non è vero che non sceglie, sceglie invece assai puntualmente, e per il suo bene.
      – per queste ragioni mai o davvero quasi mai ho visto fare errori a qualcuno.

      E veniamo a te, che non conosco.
      – Valutazione 1 – l’assoluto del benssere o del malessere non ha alcun significato. Conta il “relativo”. Cioè: come saresti stata senza prendere le decisioni che hai preso. Meglio o peggio? Chissà. Se è vero quanto detto sopra, ora staresti peggio di come stai. Pensaci, anche in assenza di certezze, ma tu certamente elementi in più li hai
      – Valutazione 2 – il cambiamento va per pfasi, trattandosi di un percorso. Non è affatto escluso che tu sia in una fase di trapasso, dunque ora vedi tutto così, grigioscuro, ma la fase seguente compirà gesti, fatti, percorsi. Anche questo lo sai solo tu e solo in parte.
      – Valutazione 3 – gli errori fatti fin qui, le cose andate meno bene, sono un bagaglio, una ricchezza. ora se devi scegliere sai ancor meglio come stanno le tue cose. Hai elementi per andare più al punto, togliendo quel che va tolto e aggiungendo il necessario. Senza questo cambiamento sapresti tutte queste cose su di te? E dunque come affronteresti i decenni a venire?

      In sintesi: mai visto errori. Sempre percorsi. E poi dobbiamo lavorarci, di più se necessario. Indietro non si può tornare, anche se si torna fisicamente in un luogo di partenza (cosa che sconsiglio, ma tu lo sai), perché si è diversi ormai. Le motivazioni per andare le hai avute certamente. Se si sono rivelate parziali cerca quelle più nuove e complete. E vai avanti.

      My opinion.

      • Grazie!
        È la prima analisi non banale che ricevo, diversa da i ” te la sei voluta tu ora pedala” ai vari ” enjoy the moment” (da parte di chi mi “invidia” ma resta al sicuro) che mi stanno facendo venire la schiuma alla bocca.
        Purtroppo mi rendo conto di avere le mie fondamenta nell’essere un manager. Magari è triste ma è così.
        Certo rimpiangere l’auto aziendale è ben triste, mi sono considerata più forte di quel che in realtà sono.
        Ma come dici tutto insegna.
        Spero di arrivare a vederla così tra un po’ di tempo…per ora blocco e rimpianto totale!
        Grazie del consiglio!

        • Quasi tutto quello che consideri un insuccesso esterno, quando sei nel malessere interno, sembra un fallimenti. Si finisce così sempre col chiedersi cosa non è andato fuori, e non cosa bisognava curare dentro. Forza e coraggio. Questo è un giorno. Domani è un nuovo giorno. Insieme fanno un nuova vita, potenzialmente

  2. Re…visiono le aspettative di vita media e noto che, se tutto va bene, ho davanti solo 25 anni tutti da vivere, spero serenamente, erodendo ciò che ho costruito e che non ci starà nella mia bara, alla faccia di una pensione che sarà sempre più striminzita ed incerta, lasciando moneta metallica agli eredi e nulla più: un po’ di sano egoismo non guasta affatto!
    Auguri a tutti i ricchi di ingegno e laboriosità.
    Valentino

  3. RISERVATA – NON PUBBLICARE

    Caro Simone,
    ho apprezzato i tuoi consigli e ho completato i preparativi: il mio sito, neonato, ha dunque preso il mare e alzato la sua piccola vela. Ora ho anch’io la mia barchetta per veleggiare nel mare del web, ed essere “capitano” tra i “capitani”. Saranno riflessioni, e non solo, e la metafora è quella delle passeggiate e delle escursioni che tanto apprezzo.
    Distillerò aria buona, aria sottile, aria delle cime, aria onesta.
    Sarai ospite gradito quando “salirai a bordo” a mangiare un buon boccone, a bere un buon bicchiere sincero.
    L’indirizzo è: http://www.stefanorosso.eu

    Un saluto cordiale
    Stefano Rosso

  4. È così paradossale, a tratti davvero osceno, questo ostinarsi a percorrere strade già battute, vivere in un passato che pesa come un macigno, e schiaccia e ruba quel poco di ossigeno, pur rendendosi conto di quanto tutto intorno stia cambiando, forse addirittura di quanto tutto stia precipitando molto più velocemente di quanto noi siamo riusciti a immaginare… È tutto così maledettamente ovvio. Tutto così dannatamente prevedibile:
    Il tonfo di Apple in borsa dopo i tagli delle stime sui ricavi.
    Il rischio No Deal per la Brrexit. E
    I ‘soliti’ migranti che aspettano che qualcuno apra i porti……….

    • sì devo dire che ho spesso, ultimamente, questa stessa sensazione di già visto troppe volte, di già sentito troppe volte… la sensazione che, di solito, precede le svolte…

  5. Buon Anno Simone,
    rivedo e risento questa tua intervista per la terza volta. Sono un lavoratore, un pezzo dell’ingranaggio e combatto tutti i giorni pensando a come uscirne. Per assaporare di nuovo le gioie del bambino e lo stupore della vita intensa. Auguro a me stesso di trovare le forze per cambiare il mio stato perchè ne avrei tanto bisogno. Ma auguro anche a te e agli amici del blog tanta fortuna. Che quella serve sempre. Basta non lasciare a lei tutta la nostra capacità di cambiare.

    • L’ultima riga la vivo, la sento, la mastico da anni, e trovo essenziale che tu l’abbia scritta, che tu e tutti noi la teniamo presente. ottimo spunto. grazie mille.

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