Ancora Adesso

Rivelo un aneddoto che non ho mai raccontato in pubblico:

Scrissi “Adesso Basta” in sei mesi, finalmente seduto nel rudere in Liguria, la mia nuova vita. Io scrivevo romanzi, dunque composi “Adesso basta” (che non aveva neanche un titolo) solo con l’intento di raccogliere appunti e idee su ciò che era successo alla mia vita. Un cataclisma. Una rivoluzione. Pensavo di metterlo come eBook gratuito sul mio sito, tuttalpiù, per chi fosse interessato a una testimonianza personale. Null’altro.

Distrattamente, lo feci anche leggere alla mia agente letteraria di allora, specificando che non avevo alcuna intenzione su quel testo… era solo per aggiornarla su qualcosa che avevo scritto.
Mi rispose un po’ indignata: “Ma sei impazzito? La gente lo cerca un lavoro, e tu gli dici che lo deve lasciare? Io non ci lavorerei mai a un libro così, anche se me lo chiedessi. Non ha alcun futuro!”.
Questo mi fece drizzare collo e antenne. Perché quell’indignazione, perché quella risposta pregiudiziale? C’è sempre qualcosa dietro i toni (prima regola dello scrittore).

Se qualcuno mi dice: “non si può!” è la volta che mi ci metto. Mi mossi da solo, saltando l’agente (cosa che di solito non si fa). Pubblicavo già con un editore molto importante (Bompiani), che mi disse subito che lo avrebbe pubblicato, di lì a un anno e mezzo, ma a quel punto sentivo che andava stampato subito, c’era qualcosa nell’aria. Allora scrissi tre-righe-tre via email a un signore che non conoscevo, Lorenzo Fazio, il quale aveva appena fondato Chiarelettere. Mi rispose dopo un quarto d’ora:
“MI interessa moltissimo. Mi mandi il testo”.

Morale: cambiai agente mentre stavo per andare in stampa. Lei mi scrisse dopo tre o quattro anni, con grande onestà, scusandosi di non aver capito né libro, né fenomeno. Brava. Oggi ha smesso, così mi risulta almeno.

Ebbene: un libro di solito dopo 6 mesi scompare dalle librerie. Così va l’editoria italiana oggi. Se regge qualche anno è già un fenomeno. Se per 10 anni continua a essere venduto, letto, se resta in classifica, siamo al long-seller (rarissimo). Se, addirittura, dopo quei 10 anni un altro editore fa a gara per prenderselo per i prossimi 10, beh, allora vuol dire che quel testo è diventato un classico.

E a questo siamo oggi.
Mondadori ha preso i diritti di “Adesso Basta” per altri dieci anni. Ed esce oggi, martedì 17 settembre 2019, negli Oscar Bestseller. Copertina nuova, un po’ di editing per ridargli giovinezza, e una nuova introduzione originale dell’autore.

Dieci anni di nuova vitaAuguri.

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14 pensieri su “Ancora Adesso

  1. Caro Simone, oggi festeggio 11 mesi di nuova vita. Te ne voglio rendere partecipe perchè ne sei in parte artefice. Da diversi anni ero insoddisfatto della vita che conducevo, non sopportavo più fare il pendolare dalla provincia alla grande città, il lavoro ormai era un fardello. Ho analizzato, cercato di capire quale potesse essere la strada giusta da intraprendere, ho letto molto. Ho letto in particolare “Adesso basta” e “Avanti tutta”. Sono state letture illuminanti, mi hanno dato coraggio, fatto capire dov’ero. Ho capito leggendoti di non essere pronto ad intraprendere la stessa tua strada. Mi mancavano esperienze di vita e professionali che avrei voluto avere nel mio bagaglio per il prossimo ulteriore salto in avanti in una vita ancor più libera.
    Undici mesi fa ho lasciato tutto: lavoro, vita, casa, la città in cui sono nato. Mi sono trasferito in un posto bellissimo, dove posso vivere le mie passioni. Ho trovato un lavoro che mi appassiona, tutte le mattine vado a lavorare passeggiando in bicicletta. Sono felice di ciò che ho fatto, ho imparato molto in questi 11 mesi, mi sento più ricco e soprattutto più preparato per ciò che deciderò di fare in futuro.
    Grazie per ciò che hai scritto e condiviso!
    Nel mio piccolo spero di poter essere un esempio per qualcuno, uno stimolo per intraprendere una strada nuova. Nessuno ci obbliga al sacrificio e alla sofferenza, siamo liberi di poter essere felici (nel modo in cui preferiamo ovviamente).

    Fabio

  2. Simone ti scrivo qui, ma solo perché è l’ultimo tuo post che spero tu legga.
    Ho 29 anni, e sono già esausto. Ho affrontato la vita fino alla laurea con una serenità inimmaginabile, perché ogni cosa per me aveva senso. Dopo la laurea il mondo del lavoro mi sembra veramente folle ed io sono una persona che odia le cose irrazionali. Te la farò breve. Svolgo la libera professione, proprio perché non sopporto le inutilità e le facce false che ci sono in ufficio. Attualmente ho sede in una grande città italiana del sud, a circa 15km da casa. Tu dirai che sarà mai, 15 km però sei un centro! Ebbene, io per percorrere questi 15 km impiego come minimo 50 minuti. 50 infiniti minuti di auto. Mi costano uno sforzo incredibile oltre che mi obbligano a non lavorare presto di mattina, perché impegnerei il doppio del tempo per arrivare in studio, quando invece la mattina presto è l’orario per me più produttivo, e mi obbligano a chiudere verso le 16, per non restare bloccato nel traffico altre 2 ore. Mi è preso un esaurimento nervoso dall’inutile stress che un semplice spostamento quotidiano mi provoca. Ho detto ADESSO BASTA. La vita è 1. Ho deciso di spostarmi, in provincia, vicino casa. Forse avrò meno visibilità, ma avrò più vita! Meno sprechi! Meno stress inutile! Ne guadagnerò in tempo per me stesso! Basta basta basta. Voglio una vita autentica. Se il prezzo da pagare per lavorare alle 7.30 e non alle 10 passate dopo 1 ore e mezza di sbattimento tra traffico e parcheggio inesistente, è lavorare di meno mene farò una ragione, ma sono convinto che se sto bene io tutto girerà per il meglio e benedirò questa scelta. Io di vivere come un automa, proprio non me la sento… Comincio quasi a soffrire di attacchi di panico! Veramente, basta! Ho bisogno di riprendere il controllo della mia vita. In centro, se dovrò andarci, ci andrò, ma non posso essere obbligato ogni giorno a perdere forze e tempo nel traffico per 1 e mezza alla volta!

    • che ti posso dire, condivido pienamente. Ma non quel che dici, che solo tu puoi sapere se è giusto, ma ciò che hai fatto, e cioè analizzare, cercare di capire, e scegliere. In questa epoca decadente sembra incredibile scegliere, nessuno lo fa. Tutti ripetono gesti insensati senza sapere perché. Ebbene, se tu fai il contrario sei un uomo evoluto. Dunque avanti tutta, scegli sempre, con grano salis, senza essere avventato, ma senza mai rinunciare alla tua libertà di decidere. Ciao!

  3. Adesso basta è un libro bellissimo, e il successo se lo marita tutto. Penso che rimarrà un long seller almeno per altri 20 anni, perché propone uno stile di vita più a misura d’uomo, cosa che, oggi almeno, pochissimi altri libri fanno

  4. Caro Simone con questo libro ho avuto la sensazione di vedere scritto, in un modo semplicemente disarmante, quello che da mesi mi girava per la testa, e a cui non riuscivo a dare una forma. Ormai sono passati 6 anni dal mio cambio vita, e se penso che il primo passo l’ho percorso grazie a questo libro, non posso che esserti grato!
    Buona vita
    Davide da Asti

    • Caro Davide, le sintonie che ha generato questo libro continuano a stupirmi e a onorarmi. Dunque, in quota parte, dato il valore che ha tutto questo per un autore, ringrazio anche io te. Forza e coraggio. Best can always be.

  5. Comandante, a ME MI hai cambiato la vita. Te lo dico sempre! Se quel lontano giorno di tanti anni fa non ti avessi “incontrato”, le mie traiettorie sarebbero state..magari sempre in ricerca, ma di certo più lente. Credo che in me tu abbia innaffiato un terreno già fertile, certamente. Ma se tu non ci fossi, nella mia vita mancherebbe una tessera musiva di grande qualità. In un mondo urlante che pontifica e si fa i selfie, tu fai quanto di più incisivo si possa contemplare: tu dai l’esempio. Perciò grazie per questi 10 e brindiamo …ai prossimi 10 !!! Evviva ! Raffaela.

  6. Complimenti vivissimi, il tuo stile di vita e le tue scelte esistenziali erano, sono e saranno un traguardo per molti ed uno spunto per altri più coraggiosi.
    Ricordiamolo sempre che occorrono basi solide, forza e determinazione al fine di smarcarsi da una società sempre più deteriorata e malconcia.
    Viaggiare controcorrente è un esercizio quotidiano impegnativo che richiede anche quiete e serenità, valori che appartengo o ormai alla minoranza delle persone.
    Buona giornata

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