Contemporaneamente

“In uno di quei test assai discutibili che le aziende impartiscono ai dipendenti nei corsi di formazione, venne fuori un giorno che io ero un “Jolly in opposizione”, cioè uno sostanzialmente biunivoco: bene da solo, bene con gli altri, ma anche male con gli altri e male da solo. E la mia sensibilità era artistica ma anche metodica, ero creativo ma anche organizzato. Mi parve un pessimo responso, ma la psicologa si stupì, pare che le fosse capitato di rado un profilo così. Si complimentò ma mi mise anche in guardia: «Essere due cose opposte è utile, offre due prospettive invece di una soltanto. Ma stia attento: a molti parrà contraddittorio. Dunque sospetteranno di lei». Mah!

Trovo che quel foglio prestampato, ordito da qualche genio di Chicago, non tenesse conto che il Mediterraneo è esattamente così, non solo io. Anzi, è così ogni cosa interessante. Qui non siamo a Londra, e nemmeno a Washington. Questa non è un’illusione pragmatica o un’esercitazione dei Marines, è la vita in tutte le sue articolazioni. Qui non ce la raccontiamo, la prendiamo per quello che è, ci governano la fascinazione e il tedio, l’ispirazione e la sconfitta, il riparo e la burrasca, la minuzia quotidiana e il mito imperituro. Il Mediterraneo è prigionia e libertà, ma ci conviviamo con sopportazione creativa, senza perdere alcun gusto della meraviglia. È relazione, per esempio, e al contempo brama di solitudine. Oscilliamo senza soluzione tra gli estremi: starcene per conto nostro, andarcene a pescare tranquilli nella caletta deserta di un’isola, e poi fare festa, avere intorno i nostri affetti, masticare per qualche ora il cibo saporito dell’ebrezza.

Il Mediterraneo è Milano e il Monte Athos, ma senza schizofrenia, concependo, desiderando e fuggendo entrambe le prospettive contemporaneamente.”

(da “Rapsodia mediterranea” – Mondadori)

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10 pensieri su “Contemporaneamente

  1. MICA MALE,
    CARO MORTALE
    Se
    la vita è sogno
    la morte
    è risveglio.
    (da Non c’è amore senza pene, raccolta inedita)

    • Se per morte intendiamo l’abbandono di ciò che siamo integralmente a favore di ciò che siamo solo in parte, o addirittura di ciò che potremmo essere ma non siamo mai (ancora) stati… allora condivido. Qui c’è molto da fare.

  2. io lavoro in una piccola azienda(relativamente parlando), ciò nonostante anchio ho dovuto fare corsi di formazione e test simili, finanziati addirittura dall’unione europea(sic!). non ricordo esattamente come sono andato, quello che ricordo bene è che queste cose sono state completamente inutili dal punto di vista lavorativo. magari a qualcun altro avranno fatto bene, anche se ne dubito

  3. Contraddittorio? Non si può che sorridere.
    Come se talento e applicazione, creatività e metodo non possano coesistere.
    Il mondo è pieno di idee meravigliose non concretizzate per mancanza di applicazione e metodo; come è pieno di idee appena discrete, ma realizzate in modo eccellente; quando si mettono insieme i due poli…
    Scrittori, musicisti, pittori, oltre al genio, hanno una componente metodica, che a volte sconfina nel maniacale (infatti non lavorano in azienda..)
    Ah…gli HR, tutti timorosi dei liberi pensatori.

  4. Jolly in opposizione, teorie da team building atte a manipolare il cervello di collaboratori e dipendenti, dettate da psicodemoliti senza pudore.
    Personalmente ho rischiaato tantissimo e la mia salute professionale fu spesso messa a repentaglio, non ho mai prostituito la mia dignità in cambio di vil danaro, fu solo la mia capacità a produrre fatturato a salvarmi le chiappe, storie da secolo scorso, per fortuna mia.
    Buono l’ accostamento con la storia ed il presente del Mediterraneo, armonia di passato presente e futuro della nostra culla antica e celeberrima.
    Ciao

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