Una bandiera per il Mediterraneo

Inizia oggi. Anzi, è iniziata l’altro ieri.
E andrà avanti fino al 15 giugno.
Si intitola: “Una bandiera per il Mediterraneo“.
Non è un concorso, è molto di più. È l’invito, rivolto a tutti, a disegnare la bandiera del Mediterraneo, che non c’è.

E allora disegnatela, e aggiungete massimo dieci righe di “concept”, per spiegare perché quella forma, perché quei colori, quali valori esprime. Poi fatene un PDF (no altri format) e mandatelo a INFO@PROGETTOMEDITERRANEA.COM. Da oggi fino al 15 giugno. Poi faremo votare a tutto il mondo le migliori 4.
E il 30 giugno sapremo qual è la prescelta.

Quella sarà la nostra bandiera. La manderemo a capi di stato, ai vertici dell’UE, a chiunque. E soprattutto, con immenso orgoglio e grande gioia, la isseremo.

Solo il Mediterraneo, che ha già visto la tragedia che deriva dall’uso improprio delle bandiere, può inventare LA PRIMA BANDIERA CHE NON SEPARI, che non contrapponga, che non renda ostili.
Oggi dunque non stiamo solo creando una bandiera che non c’è, ma disegnando UNA BANDIERA CHE NON C’È MAI STATA PRIMA.
Occorre che il Mediterraneo issi e faccia garrire LA PRIMA BANDIERA IN GRADO DI INCLUDERE E AGGREGARE. Una bandiera per cui sia bello vivere, non morire. Una bandiera che non inciti al confine, alla secessione e alla guerra, ma all’accoglienza, all’integrazione, alla pace, alla coesistenza delle diversità che arricchiscono.

Sarà la bandiera dei futuri “Stati Uniti del Mediterraneo”, che andranno dal Mar Nero all’Atlantico portoghese, dal Golfo di Aqaba al Mar Ligure, dal Mar di Marmara al Golfo della Sirte.

Dunque partecipate. Disegniamo la nostra bandiera.
Leggete la scheda che segue qui sotto.

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BRIEFING E SCHEDA PER PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA
“UNA BANDIERA PER IL MEDITERRANEO”:

IDEA E SIGNIFICATO:
L’area del Mediterraneo è un sub continente, qualcuno lo ha definito il “Sesto Continente”. Certo, ha il maggior tasso di diversità concentrato in una sola zona, ampia ma definita. Secondo Ferdinand Braudel, il Mediterraneo inizia con i primi ulivi e termina a sud dopo la fine delle palme, con la zona desertica. Una definizione suggestiva, e forse vera. Il Mediterraneo, composto da 30 paesi (includendovi la Giordania, che si affaccia sul Golfo di Aqaba, e il Portogallo sull’Atlantico, oltre a tutti i paesi del Mar Nero), e da tre continenti (Asia, Europa, Africa) coinvolge da millenni le sorti individuali e collettive di uno straordinario numero di persone, che solo nei paesi del Mar Mediterraneo propriamente detto ammonta a oltre 350 milioni di persone. Si incontrano in questa porzione di mondo, da sempre, culti religiosi, popoli, visioni del mondo. Qui è nata la gran parte del sapere come disciplina di ricerca e di applicazione primigenia. Qui sono nate le religioni, le filosofie dell’esistenza.

Eppure, nonostante una storia così lunga, consuetudini così radicate e comuni, il Mediterraneo è stato teatro di grandi divisioni, alcune fisiologiche e storiche, altre volute da interessi disgregatori, che ancora operano. Mentre alla salute dell’Europa cooperano ogni giorno milioni di persone in infinite sedi, economiche, politiche, istituzionali, alla frammentazione del Mediterraneo lavorano altrettanti soggetti, Stati, interessi economici e strategici. Eppure, come scrive Tahar Ben Jelloun, nel Mediterraneo “ogni mattina la vita prevale e trionfa”. Esiste un’identità mediterranea possibile, condivisa, capace di definire e rappresentare la nostre infinite diversità e le molteplici assonanze? Ed esiste un modello di sviluppo sociale, economico, di relazione, su cui costruire le basi per unione, cooperazione e pace?
La scommessa è che il Mediterraneo possa individuare tutto questo al suo interno, grazie all’avanzamento di un comune ragionamento di dialogo, comprensione, comunicazione. Unione!

Ma può un popolo non avere un simbolo di ciò che, a tendere, potrebbe manifestarsi? Una possibile futura unione, gli Stati Uniti del Mediterraneo, ha bisogno di una bandiera.
Una bandiera non certo da sventolare in battaglia, o che escluda. Le bandiere sono pericolose quando vengono issate da chi non abbia rispetto della diversità. Una bandiera invece per unire, per rappresentare un percorso comune, per far sentire tutti noi cittadini del nostro mondo, un mondo antico ma nuovo ed aperto. Oggi, isseremo una bandiera col cuore; domani con la ragione, i diritti, le leggi.

Per questo, invitiamo chiunque abbia a cuore il proprio mondo, a disegnare una bandiera. Come quando eravamo bambini. Una bandiera che possa rappresentare tutti i Paesi e gli uomini e le tipologie e gli orientamenti del Mediterraneo. E accanto alla bandiera, invitiamo tutti a scrivere un massimo di dieci righe per spiegarne il concetto, il senso, le motivazioni dei colori, delle forme, delle immagini, delle geometrie scelte per questa bandiera. Nessuna bandiera senza accanto questo concept potrà essere ammessa all’iniziativa.

A partire da oggi, le proposte (disegno+concept) potranno essere inviate a info@progettomediterranea.com. Fino al 15 giugno alla mezzanotte.
Le 4 bandiere/concept più interessanti tra le tante che perverranno a Progetto Mediterranea verranno mostrate e comunicate, sui media off/on line, sui social network,
dovunque, per poter essere votate dai concittadini mediterranei. Il 30 giugno la più apprezzata diventerà la prima Bandiera del Mediterraneo.

Quella bandiera verrà inviata a istituzioni, soggetti aggregativi, politica, mondo del mare, istituti di cultura… con l’invito a
issarla con gioia ed orgoglio. Quella bandiera, per ragioni forse inevitabili del Pianeta, della grande Storia, dell’attualità, sarà carica di significati e di prospettive, oltre che di
memoria e ricchezza, più di qualunque altra.

AREA GEOGRAFICA DEL MEDITERRANEO:
Quando parliamo di Mediterraneo come sub continente, intendiamo un’area molto vasta, ad oggi rappresentata da questi Paesi:
Grecia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia, Italia, Turchia, Georgia, Federazione Russa, Ucraina, Romania, Bulgaria, Siria, Libano, Israele, Stato della Palestina, Egitto, Giordania, Cipro, Malta, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Gibilterra, Portogallo, Spagna, Francia, Principato di Monaco.

A CHI È RIVOLTA L’INIZIATIVA:
tutti possono partecipare. Non ci sono limiti di età.

COME SI PARTECIPA:
disegnando una bandiera a colori, corredandola di un testo (max 10 righe) a spiegazione delle scelte cromatiche e di design collegate ai valori che esprimono, salvando tutto in un file PDF e inviandolo a questo indirizzo: info@progettomediterranea.com

QUANDO:
dal 2 maggio al 15 giugno 2020. Dalle 00:00 alle 24:00.

Le candidature verranno analizzate da una commissione di cittadini del Mediterraneo che voterà le 4 proposte più convincenti. Queste verranno messe online e soggette a una pubblica votazione su social network e sui media.

L’autrice o l’autore della bandiera più votata sarà invitata/o a bordo dell’imbarcazione Mediterranea per presenziare alla cerimonia di issata della bandiera.

#progettomediterranea
#mediterranea
#mediterraneo
#unabandieraperilmediterraneo

MediaPartner: Bolina, La Stampa, Linea Blu di Rai1

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24 pensieri su “Una bandiera per il Mediterraneo

  1. Bellissima iniziativa peccato che l’ho saputo tardi x inviare un mio disegno x partecipare al progetto . Ma voterò x la bandiera

  2. Ciao Simone, è una bellissima iniziativa e voglio partecipare, ma ho delle domande da fare: Va firmato il disegno sul davanti?
    Va titolato?
    Va datato?
    Grazie. Un cordiale salluto

    • ciao Rita, benvenuta. Non serve un “firma” nel senso stretto. Basta scrivere il proprio nome nell’email se non appare già dall’indirizzo. La data è quella dell’email, che deve essere non oltre il 15 giugno. Non serve un titolo. Solo un disegno della bandiera e un breve testo, qualche riga, di spiegazione dei valori e della simbologia, tutto dentro un pdf però, non nel corpo dell’email. E devi inviarlo a info@progettomediterranea.com. tutto qui. ti aspettiamo.

  3. Non ho letto le informazioni che riguardano il metodo di colore del pdf, se in rgb(digitale) o cmyk (stampa). Come dovrà essere presentato?
    Grazie in anticipo

  4. Scusatemi ma non ho letto l’informazione riguardo il metodo di colore del pdf, se in rgb(digitale) o cmyk(stampa).
    Grazie in anticipo

  5. E’ bello sapere che non sei l’unico “matto” ad avere certe fantasie. Da qualche tempo cercavo di realizzare una bandiera del mare. Ho creato un simbolo senza scritture, che tramite il legame del mare possa unire milioni di persone con culture, religioni e alfabeti diversi sotto
    un’unica “Bandiera”. Soprattutto un simbolo per le genti che affrontano l’ignoto in cerca del sogno di libertà attraversando il Mediterraneo;
    che finalmente possano essere accolti con gioia, poiché adesso issiamo tutti la stessa bandiera. Per me è un sogno partecipare. Ci proverò. Grazie per questa occasione. E sempre… buon vento !

  6. Ciao.
    Sono Davide un bambino di 10 ho saputo di questa iniziativa su linea blu dove parlavano anche del paese dove abitano i miei zii nonni e cugini io sono cresciuto, però a Reggio Calabria.
    Pensavo di non essere adatto a fare ciò ma poi ho letto che si può partecipare a tutte le età… Proprio perché la fantasia non ha età.
    Se vincessi sarei felice ma la stessa cosa per gli altri perché dare una bandiera al mediterraneo è un ‘iniziativa bellissima

  7. Fantastica iniziativa. Ho lavorato per 40 anni nel Mediterraneo, dall’Egitto al Mar Nero e ovunque. Ho avuto l’opportunità ed il piacere di lavorare anche con Donatella Bianchi, ed oggi mi sono convinto a proporre una “mia” bandiera.
    Indipendentemente da chi sarà scelto, farò del tutto per promuovere questa bandiera, che diventerà il mio vessillo. Grazie!

  8. Sono venuta a conoscenza dell’ iniziativa, oggi 6 giugno, tramite il programma Linea Blu. Penso che parteciperò, malgrado il tempo esiguo…
    La trovo un’ idea bellissima e sarò fiera di sventolare una bandiera così significativa e rappresentativa che unisca, a suo modo, i fortunati abitanti di questo meraviglioso mare…. a prescindere da chi ne sarà l’ autore.
    Complimenti!
    Ciao, Vanna

  9. Applausi al tuo articolo apparso sul Fatto, intitolato “Gli servono vivi”.
    Fotografa esattamente ed in maniera oserei dire in forma perfetta, il perverso e contorto meccanismo (vien in mente Chaplin) atto a stritolare le dita a chi si permette di rallentare o fermare la macchina diabolica che a tutti i costi non deve mai fermarsi, atta produrre e soprattutto far guadagnare i miliardari giostrai che la posseggono, a danno di tutto il resto del mondo vivente.
    Siamo ancora una minoranza ad esser consapevoli, oggi più che mai.

    Non riesco ad elaborare una ideale bandiera mediterranea, nel mio immaginario non vedo punti di contatto tra popolazioni profondamente differenti che hanno solo interessi di convenienza unilaterali.
    Limiti e difetti personali, sorry

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