Ecco qui, su Spotify, un lungo podcast (1h e 37′) parte della serie “L’Ultima Domanda“.
Tema complessivo, a ampio raggio, in cui viene fuori un po’ di tutto sui temi più attuali.
Pensavo che qualcosa lo tagliassero, non fosse altro che per stringerlo, e invece no, hanno lasciato proprio tutto… Ma forse è meglio così, restituisce il senso anche del tono.
Non devo dirvi io, ancora, quanto questi pensieri siano urgenti, necessari, e come proporsi, sottoporsi, suscitare a se stessi una nuova opzione di vita, sia ormai diventato una necessità (era un’opportunità, ai tempi, ma le cose cambiano).
Buon ascolto.
#laltravia
In Lak’ech e grazie.
Racchiudo in queste due parole ciò che desidero dirti.
Ti abbraccio
Emanuele
grazie anche a te. Ma che vuole dire? 🙂
È una frase Maya che veniva usata come saluto quando si incontrava un’altra persona e vuol dire: “tu sei l’altro me, io sono l’altro te”. L’ho usata per sintetizzare al massimo ciò che ho visto in te, cioè, me.
ah ok. grazie. molto bella. non la conoscevo
Che bella chiacchierata e che bravo il tuo giovane interlocutore! Oggi mi avete tenuto compagnia per due ore (2 ore di qualità). Come procede il tuo cantiere? Dacci lumi, che sono curiosa ! Un caro saluto. Raffaela.
ne sono felice. ciao rafaela, e grazie sempre della tua attenzione.
Il cantiere procede, mille e una cosa bella (e durissima) da fare. Le mani sono a pezzi, la schiena anche, dunque l’anima sta bene.
Un giorno verrai e vedrai…
Verrò volentieri a trovare voi, a vedere la vostra opera e a rimproverarti dell’eccessiva audacia cantieristica 🙂 🙂 🙂 Regalaci qualche foto! Buon lavoro 🙂
Che lucidità! C’è chi ne sarebbe spaventato.
Non sarebbe male che accadesse. Ho l’impressione, a volte, che dobbiamo essere risvegliati dal nostro torpore…