Quello che verrà

L’anno che verrà:

Un seminario importante, a febbraio, un incontro con tante persone ormai “care” (se è possibile usare questo termine per dei contatti virtuali [ancora per poco]). Come sarà, cosa ne nascerà?
Poi un romanzo, il mio 19mo libro edito, CHE USCIRÀ I PRIMI DI APRILE (lo stiamo ancora editando), e di cui vi mostro in anteprima la copertina, che ho amato fin dal primo istante.
Poi il libro che sto scrivendo, che ha un titolo bellissimo, almeno a me pare così, e che mi pare anche un lavoro importante, almeno fin qui (115 mila battute, ancora circa un terzo, o un quarto al massimo).
Poi un grande lavoro di creatività (le mani e la mente e il cuore!), che mi impegnerà molto tra marzo e settembre. Sarà dura ma splendida, come sempre.
Poi la navigazione, Mediterranea che procede, aggrega persone, naviga per il Mediterraneo amato in luoghi quest’anno splendidi come pochi altri.
Poi le persone amate, ultime in questa lista ma prime nel cuore e nella mente. Energie e pensiero applicati soprattutto a loro, per il loro bene (e anche il mio…).

E tra tutto questo, in tutto questo… semplicemente vivere. Il più leggermente, responsabilmente, filosoficamente, impegnati nelle pratiche di buona vita, nell’infinito lavoro di diventare l’uomo che vorrei, senza sprecare, sentendo le cose (sentendole, sentendole…), senza disunirsi, eppure perdendosi, sciogliendosi nel “sacro tempo” che questo anno ancora offrirà, (occasioni preziose…) e al quale sarà bello, anche, sempre, abbandonarsi. Un deliquio esistenziale, spirituale, universale, in cui provare a esistere in assoluto.

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18 pensieri su “Quello che verrà

  1. Caro Simone … come sempre mi hai fatto commuovere … immerso nella tua verità .. nella tua esistenza fatta di pensiero che si trasforma in azione costruttiva. Una vita che molti dicono di volere ed invece conducono poi una altra vita, quella in cui non si vive. Spesso penso che le tue parole sono perle ai porci. Le masse sono così. Criticano perché non hanno niente da dire. Perché non hanno il coraggio di dire. E di dare. Non hanno il coraggio di essere. Ti sono grata come molti per il lavoro umanitario che svolgi, quello di educatore e guida dei molti incolti nell’anima ai quali forse un lontano domani una delle tue gocce di speranza di una vita diversa potrà dar luce ad una piccola gemma. Chissà … mi fa piacere pensare che sia così. Grazie ancora una volta per quello che sempre fai con amore generosità e passione. Buon vento

  2. Ciao Perotti,
    ma cos’è questo gruppo ?
    una setta ?
    i poeti estinti ?
    i puri di cuore ?
    quelli che salveranno il mondo dalla rovina ?

        • per fortuna lo dico io !!
          intanto che aspetti ‘le gocce di speranza’
          attorno a te c’è un mondo di persone che con coraggio fa tantissimi sacrifici per
          mantenere una famiglia e torna a casa la sera stanco dal lavoro perchè non ha alternative
          e non si sente ‘Unto dal Signore’ cara Elisabetta

          • il coraggio ce lo mettiamo tutti Pietro. Vivere è già di per sé un gesto di necessario coraggio. Non c’è chi fa meno fatica e chi ne fa di più sai, quando capiamo questo degli altri ci mettiamo in una condizione di sguardo diverso, di possibile armonia. Poi, con rispetto di se stessi e piena consapevolezza di ciò che si tenta e ciò che non si tenta di diventare, ognuno fa le sue scelte. L’unica cosa che conta è averci provato, a cambiare, a diventare più adulti, più consapevoli, a non dirsi cose non vere sotto forma di alibi. E smettere di lamentarsi dando la colpa al governo, alla pioggia, alla guerra. Poi, va bene tutto. ciao.

    • Se si inaugura dodici nuovi mesi così difficile che l’anno non sia fruttuoso. D’altronde là dove c’è vita, c’è sempre il tempo, si è sempre puntuali al senso delle ore.
      Che l’incontro di febbraio possa soprattutto dare corpi alle idee, sguardi da visi a reciproco riconoscersi, per liberare dai confini immaginari l’entusiasmo. Ma anche per imbrigliare di sana fatica e silenziosa disciplina l’acqua morta dell’ego.
      Io, come gli altri che non non saranno in Sicilia realiter, leggeremo ciò che vorrete condividere. E intanto attendo con impazienza il nuovo romanzo. Santa scrittura….la fatica ma anche la grazie di darsi forma raccontando e tessendo parole….
      Buon nuovo anno.

  3. Certo che si: occorre vivere la quotidianità con la massima consapevolezza e responsabilità individuale al fine di contribuire ad un mondo migliore.
    A tratti è una dura prova, ma con forza e coraggio interiore tutto si può bypassare.
    Avanti!

    p. s ottimo programma “quello che verrà…”

  4. Auguri a noi Simone, che seminiamo e coltiviamo con amore, malgrado tutto, la delicata pianta della speranza in un domani migliore.
    Buon vento a tutti in questo nuovo anno!!!

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