Storia

(foto di Claudio Sforza)

Questa pagina ha due sotto pagine:

Blog: (storia di questo blog e del precedente, ahimè, defunto)

Denaro: su cui faccio un piccolo capitolo a parte (visto che interessa sempre così tanto tutti quelli che mi conoscono…)

Per 19 anni ho lavorato intensamente. Credevo nel modello che mi era stato impartito: studiare, laurearsi, specializzarsi, lavorare, fare carriera. Mi sono impegnato molto, ho lavorato nella comunicazione d’impresa, sono stato anche fortunato e bravo, ho fatto la mia piccola carriera. Poi ho deciso di cambiare. L’ordine è stato: sovvertire i pesi. Poco tempo per il lavoro, molto per la vita. Ho lasciato soldi, carriera, quel piccolo potere conquistato, e ora scrivo, che credo sia il motivo per cui sono nato, e navigo, per vivere ma anche per non perdermi. Scrivere è la  mia vita. Navigare la mia passione. Entrambi il mio sostentamento.

A chi sta pensando: “E’ facile, se sei ricco…. Altrimenti come campi?” vorrei spiegare tante cose, ma non è facile. Ci ho provato sui giornali, in televisione, rispondendo a ognuno… So che desidererebbero che io fossi ricco. Se così fosse, tanta gente che ricca non è sarebbe salva, non dovrebbe sperare e fare fatica tentando, perché potrebbe dirsi che l’ostacolo è quello. Ma non così.

Io non sono ricco, nè ho soldi per vivere di rendita. Bisogna consumare poco, vivere con poco, accontentarsi, cercare l’equilibrio. I soldi non sono un buon motivo per fare, non sono un buon motivo per non fare. Io non sono ricco, accettatelo. Non avrò neppure la pensione, perché ho diciassette anni di contributi e non ho soldi per pagarmi i tre che mancano. Vivo in una casetta di pietra che ho ristrutturato da me. La riscaldo con la legna che taglio e spacco da solo. I mobili, invece che comprarli, li ho costruiti con vecchio legno trovato qui. Ho l’orto, anche se qui devo ancora imparare tantissimo. Non ho proprietà immobiliari o di nessun genere. Potete non crederci, ma è così. Vivo con 850 euro al mese. Per campare mi basta poco o niente. Per guadagnare i soldi che mi servono ho fatto il lavabarche, manutenzione, aiutavo al porto, dicevo sì a qualunque cosa mi si chiedesse (e che mi andava di fare…). E’ andata così, poi (dopo…) sono arrivati i libri, quel po’ di successo. Soldi inattesi, ben vengano. Ma a parte una boccata d’ossigeno non è cambiato nulla. Il successo passa, e io non cambio di un millimetro il mio stile di vita. Come infatti è, ancora oggi…

Costruisco pesci di legno e ferro zincato, ne ho venduti parecchi. Faccio sculture di legno e ardesia. Ho fatto anche la guida turistica per vacanzieri americani. Naturalmente lo skipper, l’istruttore di vela. Scrivo articoli per qualche giornale, naturalmente scrivo i miei romanzi e i miei saggi. Studio molto. Ho scritto e condotto una trasmissione televisiva per RAI 5, “Un’Altra Vita“. Ma ho fatto qualunque lavoro, non solo questi.

Vivo così per la libertà, perché non sono sicuro di campare così tanto da poter sprecare il mio tempo, e non volevo aspettare di essere libero ma vecchio. L’ho fatto per cambiare, perché il cambiamento fa parte dell’avventura della vita. Ho cambiato tutto perché volevo vivere altre vite, non perché non mi piacesse la mia. Era bellissima, ma adesso è meravigliosa. Domani non so cosa accadrà, ho smesso di chiedermelo. Mi basta che oggi, ora, in ogni momento, nessuno abbia più l’autorità di chiamarmi al telefono e dirmi cosa devo fare. Nessuno. Tranne chi mi vuole bene, e per qualche ottima ragione.

perotti_raisHo scritto e pubblicato 11 libri, prevalentemente romanzi e racconti. “Zenzero e nuvole”, “Stojan Decu, l’altro Uomo”,  “L’Estate del disincanto”, tutti per Bompiani. Sono i romanzi scritti quando lavoravo, scritti coi denti stretti, con la penna che scappava via. “Uomini senza vento” e “L’Equilibrio della farfalla”, invece, sono stati scritti dopo, per Garzanti.  Penultimi vengono i due romanzi “Un uomo temporaneo” e “Rais”, due romanzi opposti per stile, linguaggio, ambientazione, ma tasselli ugualmente coincidenti sull’asse della mia ricerca. E poi l’ultimo, “Atlante delle isole del Mediterraneo” (Bompiani), distillato geosofico di racconti, storie, amori e fughe per gli arcipelaghi del Mediterraneo.

Tutti sono storie, romanzi, sul tema dell’identità, del viaggio, della libertà, del mare. “Un uomo temporaneo” ha molto a che fare con l’idea che tutti potremmo rivoluzionare il mondo, se solo volessimo. “Rais“, invece, è un romanzo di romanzi, una storia d’amore e di amicizia, pirateria e fuga, marinai e misteri, in cui vado nel profondo delle grandi domande sulla libertà, il destino, il “nemico” e le scelte. “Atlante…” è il mio libro sacro, il breviario laico che ho scritto io stesso per recitarlo. Li trovate tutti nella pagina dedicata ai miei libri, su questo sito. C’è anche “Vele”, un libro tradotto in dieci lingue, un grande successo editoriale: foto, didascalie, testi sul magnifico mondo delle barche a vela.

Poi ci sono i saggi: un libro-testimonianza sul mio cambiamento: “Adesso Basta” – Chiarelettere. C’è dentro la mia storia, la storia di tanti, e tutto quel che ho distillato da questi anni. Il libro ha avuto un successo enorme, è diventato un best seller, anzi, un long seller, perché la gente continua a comprarlo, i media a parlarne. Evidentemente non ero l’unico pazzo a pensarla così. A gennaio 2011 è uscito “Avanti Tutta“, di nuovo per Chiarelettere. E’ l’altra parte del ragionamento sul Downshifting, ancora più dura, più analitica, perfino spietata. Poi “Ufficio di scollocamento”, un progetto politico, una provocazione, qualcosa di concreto da fare. Ultimo nato, il decimo, sempre con Chiarelettere: “Dove sono gli uomini?”, un affresco di una generazione e di un genere in crisi,che deve reinventarsi, porre con forza una “questione maschile”.

Collaboro anche con i giornali, se e quando mi chiedono un pezzo. Ho un blog sul Fatto Quotidiano online.

Intanto mi godo il tempo, tornato lento o veloce, dipende, ma tornato mio. Lento e mio soprattutto quando scrivo per dodici ore di fila, o quando navigo mesi. Quando morirò, che sia domani o tra chissà quanto, nessuno potrà dire che non ho vissuto tutto fino all’ultima goccia. Soprattutto, questo dubbio, questo rimpianto, non ce l’avrò io. Anzi, non ce l’ho io adesso.

Share Button

20 pensieri su “Storia

  1. Ciao Simone sono Alessandro, complimenti per questo blog, sono rimasto veramente sorpreso nel leggere il tuo cambio di vita. Ti vorrei porre una domanda, ma tu come hai capito che scrivere e andare in barca erano la tua passione? Mi spiego, sono due cose che ami fare e hai trovato il tempo per farle nonostante il lavoro e poi sei riuscito a sovvertire l’ordine, però eri già a meta dell’opera nel senso che una strada da seguire la avevi. Come le hai trovate? cammin facendo provando tutte le cose che ti capitavano? Ti è sempre piaciuto farle da bambino ma non avevi dato il giusto peso? Io per esempio alle superiori ho studiato informatica mi piaceva, mi sono avvicinato al mondo dei computer da piccolo grazie a mio padre. poi ho continuato con l’università sempre in informatica ed ora a 23 anni mi sto per laureare e la sola idea di iniziare a lavorare nell’ambito mi da il vomito.
    Sono interessato alla psicologia in parte ma neanche in questa sento quel bisogno, cioè mi piace ma se non c’è non fa nulla. Ti ringrazio!!

    • Caro Alessandro. Devi leggere “Adesso Basta” . Subito. Poi torni e ne parliamo. Anzi, Adesso basta e poi subito Avanti tutta. E se riesci anche Rapsodia mediterranea. In quei tre libri ti sintetizzo tutta la storia su cui ti arrovelli. Ok?

  2. Salve Simone, piacere Asia.
    Ho visto tuo intervento su TED, “proprio quello che stavo cercando!” mi son detta.
    Di preciso cosa cerco?
    Desidero allentare il laccio del denaro ed andare a vivere fuori città in piena autosufficienza.
    Ci possiamo confrontare? Sicuramente riuscirei ad avere consigli pratici per pianificare meglio questo mio progetto.
    Complimenti e grazie.

    • Quel che so è soprattutto quel che ho fatto, l’ho scritto in tre libri: Adesso Basta, Avanti tutta, Rapsodia mediterranea. Leggi, se ritieni. Credo che li dentro ci sia tutto.

    • Ciao Davide, grazie. Sono fuori al momento, fino in autunno. Devo anche dire che quel che ho letto non fa parte dei miei campi di studio e di osservazione. È suggestivo, sembra una trama di romanzo. Ma non so darti alcun commento. Ma grazie di avermi scritto. Ciao!

  3. Pingback: Simone Perotti, ''I libri contengono le idee in grado di mettere in moto la vita delle persone'' - Libreriamo

  4. Pingback: About radishes and dreams of glory

  5. Pingback: Ravanelli e sogni di gloria

  6. Ciao Simone,
    sono un giovane laureato. Ho fatto il mio percorso, sono entrato in azienda. Ho fatto la gavetta e tutto il resto ed oggi lavoro “stabilmente” (per quanto di stabile, nella vita, ci sia davvero poco).

    Tutti mi dicono che sono stato bravo e fortunato.
    Io mi sento di morire.

    Lavorare otto ore al giorno, per cosa? Per guadagnare denaro per fare cosa? Il denaro è importante, ma mi sono scoperto incapace di guadagnarlo quando è necessario surclassare gli altri, stare agli ordini, annuire sempre.

    In un sistema del genere non vivo bene. Non trovo alcun senso nelle cose che faccio.

    Ma mi chiedo: è possibile “scalare marcia” quando non la si è mai ingranata?

    E poi, se nasciamo davvero per essere felici, perchè dovrei costringermi all’infelicità?

    Mi piacerebbe avere un tuo parere.

    Un grande saluto. E ti auguro il miglior vento.

    • ma tu l’hai ingranata eccome la marcia, direi. Dunque la potrai scalare. Ma, se posso permettermi, mi pare che tu adesso abbia l’opportunità (e forse ti convenga) verificare bene di cosa stai parlando prima di prendere decisioni. Sai perché? Perché ci sono fasi dure, nel lavoro, e non sarebbe sano che confondessi una di quelle (passeggera) con il sistema intero a cui vorresti dire no. Dunque, se posso azzardare una opinione, che tu mi chiedi, vivi quel che stai vivendo cercando l’equilibrio e l’armonia dentro quella condizione. Così potrai misurare bene tutto. Una volta misurato tutto, sarai più certo di ciò che vuoi, e allora basterà scegliere. In bocca al lupo. ciao!

  7. Ciao Simone!
    Mi chiamo Paolo! Il tuo video denominato ruota del criceto su YouTube mi colpì 7 anni fa quando ero all università… Ora lavoro e rivederti su tv2000 affermare che il tuo stile di vita vige ancora mi fa davvero piacere! Mi chiedo se saresti disponibile a raccontare, a raccontarti, difronte ai ragazzi della scuola dove sono educatore… I salesiani, che conosci bene per la tua formazione, a quanto so… Nella città di Brescia! Mi fai sapere se è possibile? Ti ringrazio!

    • ciao paolo. grazie. volentieri, ma non sono in grado di pianificare nulla adesso. vuoi provare a ricontattarmi con l’anno nuovo? grazie. e grazie dell’attenzione al percorso.
      ciao!

  8. Ciao Simone,
    Ho letto il tuo libro Adesso Basta, molto interessante , complimenti…avrei delle idee per il prossimo futuro e vorrei parlarti di questi miei progetti di persona se saresti disponibile ad ascoltarmi….per ora ti ringrazio . Ti lascio il mio numero di whatsapp se vorrai contattarmi 3921683699…grazie 1000… a presto Diego…Buona serata

    • Diego ciao. Grazie di cuore dei complimenti e dell’interesse. Li apprezzo molto. In tanti mi scrivono inviti analoghi al tuo, e penso siano sempre sinceri e di valore.

      Tuttavia non posso parlare con tutti o ascoltare o incontrare tutti. Non riesco. Non me ne volere. Se hai qualche proposta o idea mettila qui, che tutti possano ragionarci, ti sarò molto grato del contributo. Se è vero che le relazioni non possono avvenire tutte, le idee possono e devono circolare invece, sempre. Grazie. Ciao!

  9. Ciao Simone, vorrei partecipare a dei congressi possibilmente a Milano per conoscerci meglio e riuscire ad uscire da questo sistema malato e corrotto, A presto ciao

  10. Pingback: L'evoluzione del less is more in Italia - Barbara Gozzi

  11. Buongiorno Simone,
    chissà dove sono stata fino ad adesso con la testa: il tuo nome me lo ha suggerito a ferragosto un mio amico architetto con cui da anni parliamo di downshifting e dei reciproci passi. Sono andata in libreria e ho comprato subito un paio di libri (quelli sulla vela no, perché erano in ristampa…complimenti!!!).
    Professionalmente abbiamo avuto un percorso simile, sono stata responsabile comunicazione di un grosso operatore dell’energia, appena posso vado al mare e in barca a vela, ma avevo una tensione dentro che mi accompagnava.

    STEP ONE
    Dopo anni di una vita da maschio a 37 anni e dopo l’ennesima carognata propinatami da colleghi abbruttiti mi sono fermata e mi sono detta: “Non mi piaccio, non mi riconosco più unicamente nel lavoro che faccio, faccio una vita da uomo”. Ho realizzato che era ora di fare “carriera” nella vita privata e sono diventata mamma….sono stata fortunata! Il downshifting poi lo ha naturalmente operato subito l’azienda (lo sapevo, lo avevo messo in conto….avevo tradito), non ero più affidabile, anche se dicevo loro che avevo un figlio sì, non mi era venuta la meningite.

    STEP ONE AND A HALF
    Una volta separata, mi sono trovata lunghi week end sola, non più manager, non più mamma, non più moglie: bene, sono salita in barca a vela e ho trovato una nuova dimensione…sempre meglio che ruminare incessantemente sul fallimento.

    STEP TWO
    Al compimento dell’ottavo anno di mio figlio ho deciso che era ora di fare un ulteriore cambiamento: ho chiesto il telelavoro. E la mia vita è cambiata: mio figlio va a scuola con i biscotti fatti in casa, mi osserva al di là della rete di pallavolo…e ho potuto dare luogo ad un mio progetto artigianale.

    Per ora ho trovato la quadratura, ho il tempo, ho mantenuto lo stipendio.

    A breve ci sarà uno step three, ma conservo le energie e per ora non ne parlo.

    Vengo al punto circa i tuoi libri:
    Quando ho letto “Adesso basta”, mi veniva spontaneo giustificarmi:”sì però lui non ha figli”, “sì però lui era dirigente ed è partito da una buona base economica…”..si però però però….poi mi sono osservata da fuori…e mi sono chiesta il perchè di questo bisogno di giustificarmi…. non c’è bisogno di giustificarsi…..

    In definitiva tu hai indicato una strada, una via possibile, non tutti devono necessariamente seguire le stesse orme. L’importate è la consapevolezza – PIANO DI REALTA’! Mentre osservo una maggioranza di persone ipnotizzate, affette da quella che chiamo la Sindrome del criceto sulla Ruota.

    Ultima cosa poi non ti tedio oltre: “Dove sono gli uomini”: io sono certa che gli uomini sono spiazzati dalla nuova autonomia mentale e soprattutto economica delle donne che si possono ora permettere di scegliere la vita o di non dover più subire magari matrimoni fondati su amori malati ( io ad esempio). Io li capisco anche perchè penso a come ci saremmo irritate noi donne se gli uomini avessero potuto di punto in bianco scegliere di fare figli e portarli loro in grembo…..io mi sarei incazzata da morire…
    Ho fatto pace, lavoro a perimetro, ho cose che altri non hanno, non ho la libertà totale ma per ora è un buon compromesso….ma i tuoi libri mi hanno offerto un ulteriore spunto operativo. Grazie Simone….
    P.S.davvero sei disposto ad imbiancare e a fare lavori di restauro edile?
    Sara

    • Saretta che bel percorso e quanta consapevolezza. Perfetto così. E perfetta l’analisi sugli altri, che devono semmai cogliere spunti e sostanza, ma poi devono fare il proprio percorso, non il mio, il tuo o il suo. E’ come se andassimo a fare la maratona: ognuno ha il suo passo. E in questa nostra, non c’è neanche l’arrivo finale, con qualcuno che arriva primo!

      Complimenti. E il mio miglior “buon vento” per te.

      Io facci lavori sì quando sono a terra (sia economicamente sia nel senso della terraferma). Con http://www.peogettomediterranea.com sto navigando molto, ma se sono in terraferma ci sono. Soprattutto vorrei abbellire case, con sculture, colori, soluzioni estetiche, pietra, ferro, legno. Io lavoro pochissimo, il meno possibile, dunque dico quasi sempre no a tutti, ma se ho bisogno faccio qualunque cosa. Dunque se vuoi sono qui. ciao!

  12. Pingback: Adesso basta: mollo tutto e cambio vita! facile? per niente…ma c’è chi lo ha fatto « Coach Lavoro

Rispondi a Renzo Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.