Adesso Basta

 

ADESSO BASTA – Lasciare il lavoro e cambiare vita

Il primo diario di viaggio di chi ha tentato di cambiare sul serio la propria vita (senza essere ricco di famiglia o vincere al SuperEnalotto).

 

“Finora abbiamo pensato che ci fosse solo un modo di guadagnare soldi e lavorare, cioè il nostro. Non è così.” (pag 130)

“Per l’avvio della vostra nuova vita avrete bisogno di un buon avvocato. Vi dirà cosa fare, come tutelarvi in anticipo, cosa aspettarvi. La strategia iniziale vale il 50 per cento dell’azione. Questa per la libertà, signori, non è una scampagnata per buontemponi. È una guerra.” (pag 179)

“Cento, mille uomini così e il potere è spacciato.” (pag 44)

Ultimamente non si fa che ascoltare proclami del tipo: Voglio viaggiare un po’, prendo un anno sabbatico. Smetto di lavorare: in Thailandia c’è un’isoletta dove non c’è nessuno e si vive con poco. Ho deciso, apro un bar sulla spiaggia, in un’insenatura praticamente inaccessibile…

All’ora dell’aperitivo, un po’ dovunque, fioriscono i progetti più straordinari, e l’adrenalina scorre libera e feconda. Solo qualche anno fa tutti volevano diventare ricchi, e oggi tutti vogliono smettere. Perché?

Va detto che, spesso, tutti noi scambiamo le intenzioni con le fantasie, i sogni alla moda con la vita vera. Quando l’effetto degli aperitivi sfuma si va solo a dormire un po’ intronati. La mattina dopo, torniamo a lavorare. Con qualche frustrazione in più…

Anche se non è un’impresa semplice, tuttavia, realizzare questo cambio di vita è possibile. Si possono rompere gli indugi, si può  riuscire a diventare uomini liberi (almeno molto più liberi di ora). E’ possibile farlo, soprattutto, senza vincite milionarie o l’aiuto di papà.

In tanti stanno cambiando vita, e il fenomeno dilaga. Ecco perché questo manuale, per capire come si può fare.

Scritto in modo veloce, profondo, colmo di esempi, citazioni, racconti reali, indiscrezioni, Adesso Basta di Simone Perotti (in libreria per i tipi di Chiarelettere, prima, e Mondadori oggi) racconta una storia vera, la sua, mettendo tutto sul tavolo: i dubbi e i pericoli nascosti, i momenti di difficoltà e gli entusiasmi, il sogno e il progetto. Corredato da tabelle di budget, ma senza dimenticare le insidie socaili e psicologiche, Adesso Basta è soprattutto una mappa per non sbagliare, per non dover tornare indietro una volta partiti. Lasciare il lavoro e cambiare vita è una scelta che può rivelarsi fatale, oppure costituire la realizzazione del sogno di una vita.

Cambiare vita si può, basta capire in che modo, quando, con quali denari, quali realistiche speranze di rivoluzionare tutto in modo positivo e senza trovarsi nei guai.

Ecco l’indice dei capitoli:

Questo libro: Riprendiamoci la vita 5 – A chi mi rivolgo 8

Avvio: Mi dissi: «Così non va» 11 – La Sindrome di Milano 14 – Noi «baby boomers» 16 – Voglia di libertà 20 – Il sogno è un progetto realizzabile 22 – La scelta politica 23 – I soldi sono un problema che si può risolvere 25 – Il Downshifting 27 – Una nuova vita è possibile 29 – I dati statistici 31 – Le diverse facce del «cambiamento» 34 – Le responsabilità della scuola 36 La conoscenza di sé come prima risorsa 39 – Il rivoluzionario contemporaneo è un cocciuto, equilibrato individualista 42

Tutto quello che non possiamo fare: Siamo schiavi 45 – Quello che si può fare 51 – Nessuno si sente schiavo 54 – I limiti (nostri e della nostra carriera) li abbiamo già capiti? 56 – Al vertice del percorso. E dopo? 57 – Costretti a frequentare persone che non abbiamo scelto 62 – La responsabilità delle donne 65 – Auto-check 67 – Gli anni buoni 70 – Ancora sugli anni buoni. Cambiare davvero, qui, adesso 74

Cominciamo a lavorare: Fallimento, insofferenza e sogno 78 – Chi è (apparentemente, almeno) il nemico da battere 83 – Sorpresa. La Sindrome di Stoccolma 87 – Si tratta di una lunga marcia 90 – La solitudine 93 – Forza e coraggio 100 – La mappa 104 – I lacci 110

Igiene comportamentale: Il denaro. Orientamento alla spesa e al consumo 113 – Il risparmio 118 – «On the razor’s edge». Risparmiare divertendosi 121 – Il work-life mix 129 – Che vita potete fare. Che vita farete 133 – Dove vivere. Costi e benefici 138

Facciamo un po’ di conti: La situazione oggi 142 – Breve digressione. E chi guadagna meno? 157 – I conti della serva e altre considerazioni 161 – La casa 163 – Vivere all’estero 168 – Inflazione e azione 170 – Come uscire 174

L’importante è cominciare: Se i conti non tornano 180 – Relazioni e sentimenti 184 – Un’ultima idea 188

Bibliografia minima del Downshifter

Ringraziamenti

Dal libro: “Questo libro è rivolto (soprattutto, ma non solo) alle persone tra i 25 e i 50 anni, single o coppie, con lavori di fascia media, medio alta, e alta, non necessariamente di tipo manageriale o professionale, dunque generalmente laureati, con o senza master, abitanti soprattutto in grandi città, con entrate da più che sufficienti a maggiori. Ma non solo. Anche a negozianti, agenti di vendita, imprenditori, artigiani, consulenti, cioè persone molto diverse, laureati o no che siano, ma che hanno percorso con qualche successo un pezzo di strada, facendo bene quel che hanno fatto, lavorando molto duro e traendone vantaggio e beneficio. Gente, per sintetizzare, che ha un buon lavoro e non ha particolari problemi economici, magari con qualche buona possibilità di carriera o di veder evolvere la propria attività.”

Se vuoi vivere in modo più umano, più semplice, avere più tempo per te e la tua esistenza, se vuoi partire mentre tutti tornano, andare controcorrente, scoprire l’autenticità di quel che sogni, o anche mettere in luce cosa ti puoi permettere e cosa no… Se senti l’esigenza di cambiare, se vuoi affrontare un percorso psicologico, pratico, economico, in fondo al quale ci sia la libertà… segui le pagine di questo Manuale.

Sono già in molti ad aver scoperto che il loro sogno è assai più realizzabile di quello che pensano. Un sogno completamente in mano a chi lo vuole davvero. “Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare” (Seneca).

L’autore: Simone Perotti è nato a Frascati (Roma), nel 1965. Oltre a numerosi racconti su riviste letterarie cartacee e on-line, ha pubblicato Zenzero e Nuvole (Theoria, 1995 – Bompiani, 2004), racconti sul viaggio, la contaminazione, il fantastico, ciascuno dei quali legato a una ricetta gastronomica e a considerazioni estetiche sul gusto. La raccolta è stata presentata per la prima volta nell’ottobre del 1995 da Vincenzo Cerami. Stojan Decu, l’Altro Uomo, Bompiani 2005 (Premio Volpe d’Oro). Vele, White Star, 2008 (Premio Sanremo). L’Estate del Disincanto, Bompiani, 2008. Ha collaborato e collabora con riviste e giornali («Yacht & Sail», «Yacht Capital», «Dove», «Style», «Corriere della Sera»), con articoli e reportage sul viaggio, il turismo, la nautica, le regate. Ha creato il primo sito di informazione editoriale nautica italiano: www.sailbook.info. Ha fatto il manager per quasi vent’anni nel settore della comunicazione, in agenzie e aziende quotate e non, italiane e multinazionali. Poi ha detto basta, ha lasciato soldi e carriera e si è trasferito in Liguria, tra La Spezia e le Cinque Terre, per dedicarsi esclusivamente a scrittura e navigazione. Per vivere oggi fa l’affittabarche, trasferisce imbarcazioni, fa lo skipper e l’istruttore di vela trascorrendo circa quattro mesi l’anno in mare. Poi pittura case, prepara aperitivi per i bar, restaura mobili, fa la guida turistica, vende le sue sculture e i suoi pesci, tutti visibili sul sito www.simoneperotti.com.

 

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37 pensieri su “Adesso Basta

  1. Pingback: Berlino: apre il centro per il rifiuto della carriera

  2. Sono arrivata qui dopo aver ascoltato il tuo discorso su TED. Leggerò il tuo libro tra pochi giorni: è nel budget di febbraio. Ogni volta che sento qualcuno dire “non voglio essere come gli altri” mi stringe il cuore. Questo vi rende ai miei occhi simili.
    Quando non sei come gli altri desideri avere i loro stessi problemi.
    Tutti i genitori pensano che i loro figli siano diversi in quanto unici e speciali (più fighi degli altri, diciamolo com’è), mia madre mi ripeteva che io ero normale, esattamente come tutti gli altri. Perché non lo ero.
    Mi dimentico di pagare i miei “privilegi” con il caro prezzo della mia salute, mi dimentico perché non si vede, perché sono “normale”, ho una disabilità invisibile. Leggerò il tuo libro perché il mio desiderio segreto è essere diversa per qualcosa di figo (tiè, visto? In questo sono esattamente come tutti gli altri). Campo di rendita perché mia madre ha saputo investire la mia pensione di invalidità, perché mi hanno lasciato orfana e figlia unica ma vivo in Italia e ho la reversibilità della pensione dell’ultimo che è morto.
    Me ne vergogno da morire, mi sento un parassita. Eppure posso permettermi di non essere schiava di nessuno, di non “vendermi”, di essere fuori dal sistema produci/consuma/crepa. Posso permettermelo perché a fare un lavoro con il livello di stress di qualsiasi lavoro. Sono schiava delle terapie, che mi lasciano il tempo di fare quello che mi pare. MA non lo so cosa mi piace fare, non lo so cosa sono nata per fare. Vorrei avere problemi che hanno tutti, invece mi snervano quei “tutti” con i loro “problemi” inesistenti: la ruga, il viaggio, la cellulite, l’amante, l’isola deserta.
    Cosi leggerò il tuo libro, magari troverò una formula per rispondere a “di cosa ti occupi?” in modo figo. Un giorno.

    • Accidenti…
      tu rischi essere la prova più ardua da superare. Le ragioni per cui colgo questo sono molte… Alcune percepibili facilmente, altre le vedo solo io. Che ti devo dire… spero di essere all’altezza. E a questo punto dopo che avrai letto “Adesso basta” e “Rapsodia mediterranea” fatti viva. Grazie mille per quello che hai scritto, che apre un mucchio di fronti.

  3. Pingback: nove gioielli dell’anno #3 | Alaska

  4. Non sarà mai in pace né con sé stesso, né con gli altri, né potrà mai sentirsi realizzato e in equilibrio, né potrà mai, di conseguenza, conservare una compagna e una famiglia, chi dedica la prima parte della propria esistenza a un lavoro, pur ben retribuito, ma detestato, con l’unica intenzione di lasciarlo quanto prima per dedicarsi all’ozio. L’uomo (nel senso proprio e compiuto del termine) non è fatto per vivere da ‘turista per sempre’.

    • “Per vivere oggi fa l’affittabarche, trasferisce imbarcazioni, fa lo skipper e l’istruttore di vela trascorrendo circa quattro mesi l’anno in mare. Poi pittura case, prepara aperitivi per i bar, restaura mobili, fa la guida turistica, vende le sue sculture e i suoi pesci, tutti visibili sul sito http://www.simoneperotti.com.” Altro che turista per sempre, quello forse e’ stato l’inizio. Se oggi la sua vita ha un senso questo dipende dal coraggio delle sue scelte. La vita che lei sta vivendo e’ probabilmente e’ diversa, basata su altri valori. Ed e’ cosi’ sicuro da essere nella posizione di sparare sentenze?

      • Andrea, io non avevo risposto. Il tono di Pier Bernardo ormai so cosa significa. L’ho osservato molte volte in questi anni. E non c’è niente da fare sai, non puoi contrastare quel tono. È una voce sua, di chi lo emette, viene da dentro, risuona con quelle cavità toraciche, le stesse che contengo quel cuore, quel mondo. Lui non credo stia parlando con me… Dunque non mi intrometto in questo suo dialogo tutto personale. Comunque grazie. Ciao.

      • io ho lasciato il cosidetto lavoro, ho lasciato la citta’, lavora quando dico io e per chi dico io. vivo benissimo, ho una compagna, mi faro una famiglia se destino vorra’. vivo con poco perche non ho bisogno dell’ auto nuova e costosa, dei vestiti firmati, dello smartphone all ultima moda etc etc etc .. tra l’altro se lei conoscesse le migliaia di persone che vivono da turisti per sempre sulle spalle del suo lavoro e del sistema in cui anche lei è costretto a vivere probabilmente si renderebbe conto di molte cose sorprendenti. buon lavoro!

  5. Salve Simone,
    sono capitata sul tuo sito non so nemmeno io come….probabilmente doveva capitare. Mi sono soffermata ed innamorata di questo brano che credo faccia parte di uno dei tuoi scritti ….”Erede dell’oro e protagonista della miseria, il marinaio è ricco della moneta fuori corso con cui si acquistano i sogni e si vendono le nostalgie. In bilico tra la vita e la morte, non abita mai ciò che è suo, è sempre costretto ad abbandonare ciò che gli appartiene, e risiede lungo la rotta stimata tra i diversi. Per questa rara facoltà, paradossale e metafisica, condanna che brucia sulla sua pelle più di qualsiasi ferro rovente, l’uomo di mare è l’unico a saper sillabare l’inconsapevole alfabeto del senso. Un’odiosa balbuzie, il suo racconto del Mediterraneo…..” È in questo brano che colgo l’ essenza di quello che secondo me è il senso di una vita vissuta veramente….l’impermanenza è effettivamente la caratteristica precipua di chi vive il mare…e’ solo grazie a questa consapevolezza, alla piena coscienza che viviamo sempre in bilico tra la vita e la morte e costretti ad abbandonare ciò che ci appartiene che riusciremo a vivere una vita che ci appartiene .

    Felice di averti incontrata.
    Grazie Simone
    Elisabetta

    • Grazie a te Elisabetta. E’ un brano tratto dal libro che sto scrivendo, e che uscirà l’11 ottobre. Se vi si respira quel che a te ha suscitato, per me è una indicazione molto importante. Grazie a te dunque di avermela voluta offrire

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  9. Ciao felice di conoscerti, stanca di questo ritmo frenetico dove non trovi spazio per te , non si capisce in che direzione si va ma si va . Mi collego ad Internet e cerco aiuto o condivisione di idee …cosi leggo il titolo del tuo libro Lo leggero a breve . Non vedo l’ora di voltare pagina. Rita

  10. Il primo passo verso il mio downshifting è stato quello di non acquistare libri, tagliando circa 500 euro di spesa annui: col prestito interbibliotecario posso leggere tutti i libri che voglio.

    Ma “Adesso basta” me lo sono acquistato (seppur usato) dopo averlo letto e riletto. Tante volte ci vuole una guida sempre accanto al comodino per trovare il coraggio di cambiare tutto. Grazie Simone.

  11. Detto fatto, libro acquistato e letto!
    L’ho trovato molto interessante. Ho sottolineato diversi periodi molto sentiti e significativi per me. La sua lettura scorre come un sereno fiume di parole, dove il suo contenuto è di una contemporaneità assoluta. Davvero un bel libro, dove condivido il 95% del suo contenuto.
    Non ho apprezzato le pagine che trattano di tabelle e budget da ricconi. Il mio modesto parere è questo: un ricco non può amare il downshifting; il downshifting è un concetto che si basa su alcune parole: coraggio; anticonformismo; odio verso il consumismo; semplicità; saggezza; intelligenza.
    In bocca al lupo Simone, e complimenti per ‘Adesso Basta’.

    • Ahahah, Piero, hai ragione. Un ricco (dentro….) non può amare il downshifting. Anche se è sostenibile anche il contrario. Rifletti su questo: un tempo i ricchi erano grassi e i poveri magri. Oggi i ricchi sono magri e i poveri grassi. Non è questione di ricchi o poveri, ma di autenticità. La domanda della sera: io sto bene? O devo cambiare qualcosa? Ciao!

  12. Appena posso compro il libro! Il downshifting è un modo di vivere nuovo (forse), che ho sempre pensato e sognato; l’ho sto mettendo in pratica e vivo meglio. Non è facile, ma nella vita bisogna seguire le proprie attitudini, i propri sogni. Ho lasciato la fabbrica per scrivere fiabe e racconti, e a volte svolgo lavori di grafica al computer. Non si guadagna molto, ma è quello che VOGLIO FARE! Il mio sogno è quello di guadagnarmi da vivere scrivendo, e voglio lasciare una traccia di me stesso su questo mondo. Simone Perotti sei un grande!

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  14. Si può vivere con niente, riciclando il più possibile, aggiustando le cose per non comprarle di nuovo, conservando bene le cose importanti che ci servono per vivere senza sciuparle o comprandone in continuazione per avere l’illusione di essere più contenti solo perché abbiamo qualcosa di nuovo…io ho tolto dalla mia vita il più possibile (anche il lavoro) e sono molto più felice….i monaci parlano di kenosis, svuotamento. Più buttiamo via il superfluo più ci arricchiamo…… Stefania

    • Preg.mo dr. Perotti,
      sono 44nne, in mobilità, dal passato ultraventennale in azienda con stipendio “più che sufficiente o superiore”, proprietario di immobili locati lasciatimi in eredità. Il “downshifting” per me è già cominciato, sia per scelta, sia perchè ritengo di averne le possibilità economiche.
      Al fine di evitare di “non potermi permettere di sopravvivere agli 83 anni” ho pensato ad alcune strategie finanziarie/previdenziali:
      – stipulare 3 polizze assicurative (con primarie compagnie, a rischio remoto di default) a rendita immediata vitalizia rivalutabile, pagando premi unici anticipati di importo complessivamente pari al 30% delle mie disponibilità liquide (non ho eredi legittimari a cui dover rendere conto);
      – cominciare, al termine della mobilità, a pagare i contributi volontari Inps, investendovi complessivamente fino al 30% della mia liquidità;
      – più avanti negli anni, provvedere anche a coperture assicurative come la “long term care”.
      Fino a 69 anni potrei vivere delle varie rendite, tenendomi fisicamente e mentalmente occupato anche con la gestione personale degli immobili; dopo i 69 anni mi attenderebbe in ogni caso una pensione più
      che dignitosa.
      Tutto questo al netto degli ulteriori miei risparmi, che continuerei a detenere in misura cospicua, con impieghi a relativamente basso rischio e rendimento reale positivo (conti deposito, titoli di Stato).
      Gradirei un Suo cortese parere.
      Cordiali saluti
      Luigi

      • GENTILE LUIGI, TEMO DI NON POTERLE ESSERE MOLTO UTILE. PER DUE RAGIONI: LA PRIMA, PIù IMPORTANTE, è CHE NON ATTRIBUISCO AL DENARO QUESTO RUOLO CENTRALE, E CERCO DI NON OCCUPARMENE OGNI VOLTA CHE POSSO. IO VIVO DI NIENTE, RISPARMIO SUT UTTO, E QUESTA è LA MIA GARANZIA DI SOPRAVVIVENZA. LA SECONDA è CHE PER LE COSE CHE CHIEDE SERVE UN CONSULENTE FINANZIARIO. IO I MIEI POCHI SOLDI LI TENGO SU CONTI DI LIQUIDITà. SALUTI! (SCUSI MI è RIMASTO PIGIATO IL TASTO DEL MAIUSCOLO…)

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