I Momenti Buoni

“Pagine vive, epiche, strazianti… Perotti scrive il suo miglior romanzo”.
Sergio Pent – Tuttolibri/LaStampa

“Perotti applica le regole della favola al genere dell’educazione sentimentale. In questo modo fa sua la lezione di Dino Buzzati… e vince la sfida”.
Daniele Mencarelli – La Lettura/Corriere della sera

“Romanzo sospeso tra finzione e realtà… che accende un riflettore sul mondo dei minori”
Lucia Esposito, Libero

***

Candidato al PREMIO STREGA 2021

Il mondo, visto dagli occhi del Tranquillo e del Pratico, due bambini cresciuti, quasi due ragazzini. Un inferno di paura e insensatezza tra la scuola, i Persecutori, la vita di quartiere, la droga, i fratelli più grandi, la criminalità. Per poi precipitare, a casa, tra le grinfie del Duende, nel caos di famiglie disfunzionali e violente. I due ragazzini non dovrebbero nemmeno parlarsi, secondo le regole selvagge delle loro tribù, nemiche per motivi che si perdono nel passato.

Eppure accade qualcosa, che potrebbe cambiare tutto. I due protagonisti sfuggono alla regola del clan, entrano in contatto, incrociano le proprie solitudini. Si raccontano e si ascoltano. Un passo verso una possibile consolazione. Basterà?

Deve esserci una via di fuga dall’orrore della Casa Diroccata, o di ciò che accade nella Reggia. Il  pericolo sono le botte del Principe e del PrimoCavaliere, le minacce del Sorcio, ma soprattutto il destino a cui li votano le famiglie. E mentre tentano di trovare riparo, bisognerà pensare anche a mettere in salvo TeneraSilvia, l’amata compagna di classe, e il Ronin, il genietto che non esce di casa da un anno. Il Vecchio, la Prugna, il Padre, il Marinaio, la Signora, i bizzarri maestri di strada, riusciranno ad aiutarli?

Una favola nera e amara, il nuovo romanzo di Simone Perotti, dove personaggi, luoghi, accadimenti sono, nello stesso tempo, metafora e cruda realtà. Una fiera delle vanità in chiave attuale, in cui l’autore riesce a tracciare un affresco vivido e straziante del nostro mondo esausto. Alla ricerca di una via di salvezza.

Tra  I turbamenti del Giovane Törless e David Foster Wallace, I momenti buoni è un libro tenero e violento, appassionante e struggente, che sorprende e spiazza il lettore, lo trasporta dentro le cose, oltre i limiti quotidiani e i sogni possibili. Nella carne della vita.

***

Su “La Lettura” del Corriere della Sera (31 gennaio)
Un brano letto da me. Per i lettori.

Dai commenti dei lettori:

“Piango come una scema, accidenti. L’ho letto centellinandolo, lasciando che i pezzi che via via leggevo di notte mi lavorassero dentro e mi accompagnassero durante il giorno…”

“L’ho finito. Sono emozionata. Avrei voluto non finisse mai. Adesso mi vivo questo turbine. Grazie. Ancora Grazie. Poi ti racconterò. Sei una forza della natura.”

“…angoscia eccitazione rabbia esaltazione speranza tenerezza preoccupazione, ho provato di tutto con questa folla matta di personaggi che hai tirato fuori da chissà dove…”

“Mi hai fatto trepidare, soffrire, sperare, preoccupare, sorridere… un mondo intero in questo libro…”

“Sono angosciato… ritrovo i miei fantasmi…. eppure sorrido, piango, spero… come hai fatto?”

“Mille volte bravo Simone! Ti sono grata, per quello che metti in moto, che sia un post, un’intervista, un libro, dovremmo darti un premio Strega al giorno!”

“… è veramente scritto molto bene. L’ho trovato autentico e livido, come piace me. E sì, è da premio Strega, ne sono convinta. In bocca al lupo “

“..un libro crudo, il sesso è raccontato senza giri di parole, immagini forti senza paura di “scontentare” il lettore. Ma anche poetico, ricco, profondo, scava nell’anima dei personaggi che ti tornano in mente come li avessi conosciuti davvero e vorresti vederli in un film, anzi una serie.”

Sergio Pent su Tuttolibri de La Stampa
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11 pensieri su “I Momenti Buoni

  1. Ciao Simone, ti seguo da molti anni, ho letto alcuni dei tutoi libri (Adesso basta, Avant tutta, Un Uomo temporaneo, Atlante delle isole, Rapsodia mediterranea, I momenti buoni e L’altra via). Ti ho seguito da ultimo nel seminario da Forlì. Ti posso dire che la struttura di fondo del tuo ragoinamento mi convince e sto lavorando ad un cambiamento. Il problema è che sono solo e da solo dovrò trovare il coraggio perchè è difficile trovare qualcuno che condivida questo approccio, tutti troppo presi dalle loro vite per dedicare tempo a guardarsi bene dentro, a pensare e a provare a volare alto.
    Ciò detto ti scrivo per parlare dei Momenti buoni, un romanzo che ho direi divorato, una scrittura densa e ricca, estremamente stimolante. Sai certamente scrivere! Vi ho però trovato un difetto di fondo: si vede troppo lo scrittore, il suo progetto, le sue idee. Secondo me una storia (che sia un libro o un film non importa) quando ha un valore diciamo artistico (qundi in qualche modo universale) va a toccare ciascuno di noi nel profondo per ragioni che di primo acchito non capiamo ma che paradosslamente ci accomunano tutti. Una storia si dovrebbe auto-esprimere, non dovrebbe essere (ma soprattuto apparire come) la trama attraverso la quale si esprimono idee e progetti di chi la scrive.
    Quato difetto che mi permetto di osservare e spero di ave reso accomuna la gran parte dei romanzi e dei film che vedo, sei in buona compagnia! Ma sai scrivere, eccome se sai scrivere, ne sono un esempio (ma è solo un esempio, se ne potrebbero fare altri) le pagine su calcio, semplicemente meravigliose. Ecco, forse li la storia parla di se, con nauturalezza, non di altro. Quindi mi permetto un consiglio: per il prosimo lavoro, studia meno, pensa meno, lascia andare la tua penna partendo da una traccia e seguendo il tuo istinto di scrittore, anzi no, il tuo istinto di uomo, l’uomo che sei.
    Grazie

    • Grazie! Consiglio che ho ben chiaro. È un’età battaglia quel punto. Pensavo di essere riuscito a vincerla in questo romanzo, così altrove, così diverso. Ma è sempre lì in agguato quel rischio.
      E d’altro canto, è anche un po’ inevitabile.
      Ma grazie!

  2. Ho letto questo libro in due giorni ed ho aspettato un po’ di tempo per pubblicare le mie considerazioni e riflessioni. Mentre leggevo ho provato diverse emozioni, ho iniziato scoprendo un testo completamente diverso da tutti i libri precedenti di Simone Perotti e per un attimo mi sono sentita quasi tradita mentre leggevo pezzi di testo che non mi aspettavo di trovare nel libro di un personaggio in cui non ho mai percepito l’esistenza di problemi ma che ha sempre mostrato soluzioni differenti per affrontare alcuni momenti della vita.
    Ero abituata all’ idea del cambiamento e della ricerca del proprio talento per vivere in armonia con se stesso.
    Mi sono trovata invece di fronte una realtà che non amo leggere e conoscerne l’esistenza ma, più leggevo e più capivo che la realtà è proprio come è descritta in queste pagine. Nella mente ho rivisto il volto dei miei studenti ed ho pensato che ascoltarli è un bene e che in futuro lo farò ancora di più!
    Questo libro ha un ritmo piacevole, mi sembra di leggere un thriller, non riuscivo a staccare gli occhi dalle pagine per la curiosità di capire cosa poteva succedere andando avanti.
    I posti descritti mi hanno ricordato alcuni ambienti del sud dove sono nata e cresciuta e dove ho avuto la fortuna di non vivere come al Tranquillo, ma ho pensato a quanti “Tranquillo” ho conosciuto ma anche tanti “Pratico” che non hanno avuto il coraggio di scappare e salvarsi.
    Ho pensato a tante cose, ho pensato alla vita ed alla necessità di adattarsi alle situazioni studiando soluzioni e non accettando di restare dove ci troviamo per destino facendo diventare tutto una nostra scelta.
    Ho rivisto Simone in alcuni personaggi del libro che hanno rappresentato la salvezza del Tranquillo ed ho pensato che anche nella vita reale spesso è riuscito a raggiungermi con le sue parole e mi ha aiutato a prendere decisioni che mi hanno per certi versi “salvata”.
    Oggi è il mio compleanno e volevo farmi un regalo, così mi sono presa questo tempo per dedicare un pensiero a qualcosa che mi è piaciuto e che merita di essere condiviso.
    Consiglio a tutti di leggere questo romanzo e di diffondere i contenuti per ricordare soprattuto ai giovani che la vita è un’opportunità ed è tutto quello che abbiamo e dobbiamo cercare di viverla al meglio trovando le risposte intorno a noi anche negli estranei senza aver paura di cambiare, ma pensare che c’è sempre qualcosa di meglio rispetto al marcio che a volte viviamo!

    Grazie Simone!

    • Eh sì, spiazza chi mi conosce. Il che vuol dire che devo fare ancora molto per raccontarmi. Anche se quelle pagine sono le più letterarie che potessi scrivere. Cioè quelle in cui non descrivo (solo) me, ma il nostro mondo.
      Lisa hai scritto cose piene e belle. Devo davvero ringraziarti. E dici tanto, dovrò rileggere più volte. Grazie di cuore!

  3. Letto tutto d’un fiato, impossibile metterlo giù! E’ vero, è completamente diverso dagli altri tuoi libri, ma nonostante tutto le riflessioni, i dubbi, le domande senza risposta (immediata) e alcuni temi ci sono, sono in ogni dialogo, e sono la molla che fa fare, o meno, certe cose ai protagonisti, che fa prendere loro delle decisioni in un senso o nell’altro. Che li fa essere salvi, vittime o carnefici e vivere le conseguenze delle proprie (o non) scelte.
    Mi è piaciuto un sacco, peccato averlo finito 😉

  4. Preordinato.
    Vediamo se intuisco la forza dirompente del libro, o se è solo una mia proiezione: il tema del trovare la propria rotta a partire dall’adolescenza, per imparare a dire “Adesso Basta” con sempre maggiore anticipo (e magari un giorno non dover più nemmeno essere portati a quel punto). Con una cero numero di figli di quell’età sento che sarà un bel regalo per loro.

    • Non proprio. Ma neppure sei andato del tutto fuori tema. Ancora più a monte, mi verrebbe da dire. E con un radicamento nel nostro mondo reale (reale vuol dire che tanti di noi neppure sospettano cosa sia…).

      • Quando finisco di leggere un romanzo con la sensazione che avrò nostalgia dei suoi personaggi e delle loro vicende non raccontate, ho la certezza di aver letto qualcosa di importante. Qualcosa che mi ha lasciato un segno.
        Non voglio dilungarmi nel descrivere cosa ho apprezzato, perché sono convinto che debba essere un’esperienza personale.
        Posso solo augurare buona lettura a tutti, nella speranza che proviate lo stesso coinvolgimento.
        Grazie Simone per averci regalato questa storia.

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