L’Estate del disincanto

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“’Come potrebbe darsi un romanzo d’avventura, oggi, in Italia? Se lo sapessi non starei qui a spiegarlo: lo scriverei.’ Così scrive Calvino nel 1953, nel suo saggio Mancata fortuna del romanzo italiano. Con L’Estate del Disincanto, Simone Perotti ha raccolto la sfida lanciata da Calvino e ne è uscito vincitore. Tra Stevenson e Conrad, con un po’ di Salgari, ma con in più l’amicizia e l’amore, Perotti ha scritto un romanzo originale e colmo d’umanità, che piacerà agli amanti delle avventure in mare e in terra. Come è piaciuto a me.” Björn Larsson

Sicilia, giugno 1943. Notte. Il libeccio sembra voler sradicare il soffitto della taverna, affollata di pescatori in ferma. Il vecchio Altomare pronuncia tra sé oscure profezie mentre, senza neanche toccarlo, muove un bicchiere sul bancone sotto lo sguardo incredulo dei ragazzi. La bella Maria, mezzo svestita, passa tra i tavoli agitando la bramosia dei marinai. Le scariche dal cielo si mescolano ai boati dei cannoneggiamenti. Gli Alleati stanno attaccando? L’aria è elettrica. Qualcosa sta per compiersi…

D’improvviso, all’uscio della taverna appare il temibile Corsaro, che si dice nasconda nella stiva le teste mozzate dei propri nemici. Nino e Garbo, i due giovani protagonisti, decidono di salire clandestinamente sulla sua barca misteriosa per verificarne la leggenda, ma un tragico destino li attende…

Quel che segue è prigionia, fuga, speranza, ritrovamento, assalto, salvezza. Un bizzarro equipaggio si riunirà per fuggire alla tragedia. Qualcuno di loro, al termine della lunga rotta, troverà ad attenderlo la morte. Altri incontreranno l’amore. Nessuno salverà l’incanto della propria fanciullezza.

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2 pensieri su “L’Estate del disincanto

  1. Simone buonasera,
    volevo dirti che per diversi anni ho avuto nella mia libreria L’estate del disincanto e non l’ho mai letto, quasi anzi me n’ero dimenticata, come del resto non è infrequente che mi accada coi libri (soffro di compulsione all’acquisto di libri in formato rigorosamente cartaceo!)…poi qualche tempo fa mi è capitato in mano e ho iniziato la lettura e…è stata una sorpresa bellissima, dalla prima all’ultima riga! E’ ricco di umanità e di saggezza, commovente, intenso, vero e meravigliosamente scritto! E’ davvero una gioia leggere un libro che tiene insieme forma e sostanza, un romanzo non solo interessante e coinvolgente, ma anche e soprattutto caratterizzato da uno stile narrativo così personale e sicuro, ricco e dettagliato ma mai appesantito da inutili orpelli, “generoso”, mi viene da dire.
    Grazie, avevo bisogno di riconciliarmi un po’ con il genere “scrittori italiani emergenti”. E, in questo periodo, avevo bisogno di una storia che trasudasse umanità. Continuerò la frequentazione, senza dubbio!

    • Grazie marina. A quel romanzo, scritto per metà quando sono vissuto a bordo di una barca a vela, sono molto affezionato. Ciao!

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