Chi eri prima?

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Ricordati sempre di chi ha ispirato il tuo cammino. Di quella parola, detta quel giorno, da quella persona, di quel regalo, un gesto, che ti ha aiutato, di quel mondo, sempre sognato, a cui hai avuto accesso.

Ricordati chi eri senza quel gesto e quella parola, chi eri prima. (Chi eri prima. Ciò che non eri)

Non fare mai, nel tempo che va, l’errore di dimenticare ciò che ti è stato prezioso IN QUEL MOMENTO, e che qualcuno ha regalato a te senza contropartita, che non fosse la generosità di spendersi.

Saggio sarai, se aspiri autenticamente a questo, quando smetterai di mescolare le paure, le sofferenze, con le gioie di un tempo, e saprai discernere nel fascio, ricordare, ogni cosa con il peso dovuto.

Mostrati ogni giorno le tante cose avute, e ringrazia con cuore sereno chi te ne ha fatto dono, senza permettere allo sconcerto di confondere le carte, inquinare i giudizi, rovinare la memoria. Ogni sofferenza caricatela addosso senza colpa, eppure senza assolverti. Chiediti perché, eppure anche non chiedertelo col tono dell’inquisitore. Ogni regalo, ciò che ha contribuito a emanciparti da dove ti trovavi, attribuiscilo a chi te lo ha offerto, quel giorno ascoltandoti, quel giorno aprendoti la sua casa, quel giorno offrendoti l’occasione di essere e fare a modo tuo ciò che tuo ancora non era, ed oggi è.

Non chiederti ciò che lui o lei ci guadagnavano, questo è IL LORO bilancio. Il tuo è la conta delle parti di te che senza di loro forse ancora non avresti conosciuto, forse non frequenteresti. Forse non avresti assaporato mai.

Quando saprai distinguere tutti i doni, che oggi compongono la tua ricchezza, dai torti che ti sei inferto per come eri, per come eri, per come eri! allora inizia a pretendere. Senza avere avere altri che te da cui farlo.

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