A Catania, quest’anno, si sono creati gruppi di incontro e dialogo per aree regionali (proprio oggi si incontrano a Roma in venticinque, ad esempio) e hanno iniziato a raccontare le proprie vite, i sogni, i progetti, ciò che ha funzionato, ciò che è andato così così, la voglia di ripartire… Vicende e avventure di vita di persone normali, che non si sono rassegnate a una vita comune e hanno ancora voglia di scrivere nel grande libro del proprio destino.
E Valter, che è attento, ha lanciato un’idea di getto, d’impulso, senza prima discuterne con nessuno: “raccogliamo queste storie, lavoriamole per poi offrirle a tutti”.
Nasce così “STORIE” di “Dialoghi Mediterranei”, che ci accompagnerà per un anno, ogni venerdì (lancio oggi la prima puntata, che è uscita due giorni fa). E si comincia con Basilio Busà, poliedrico, instancabile, appassionato. Uno di quelli che per me è l’emblema della Nuova Élite (vi ricordate? “L’Altra Via“).
Ma Basilio non fa parte della Nuova Élite perché è preparato, capace, outstanding, pieno di energia. Non cadete in questo grossolano errore, se così fosse, staremmo parlando di persone dotate di qualcosa di straordinario… Basilio ne fa parte perché è ancora vivo. Perché crede, ha fede nella vita, e perché desidera, cioè ha gli occhi brillanti di stelle e piedi infilati nella sua terra come radici, e perché quando il degrado e la decadenza arrivano fino a lui sono costretti a fermarsi, devono ammettere la sconfitta.
Bisogna avere voglia di ciò che si desidera. Saperlo non basta. E lui questa voglia di restare vivo ce l’ha. Come ce l’ha Valter. Come ce l’ho io.
Buon ascolto dunque.
Si comincia con questa prima puntata. Ma non so davvero dove si andrà a finire, come nella più avvincente, intricata, appassionata delle “STORIE”…