La “Bandiera per il Mediterraneo” su Rai1 – Linea Blu

In collegamento dall’Ultima Thule per lanciare l’iniziativa.
Il Mediterraneo non ha una bandiera. E allora disegniamola. Una bandiera per unire le diversità. Le bandiere sono belle, ma a volte sono pericolose. Disegniamone allora una in cui riconoscere la propria identità, capace di accogliere e dialogare, per cui valga sempre la pena di vivere, mai di morire.

Qui il servizio su Rai 1 dal minuto 20’15”:
https://www.raiplay.it/video/2020/05/lineablu—ritorno-al-mare-2b863e39-4451-49dd-8a0b-29405bffd280.html

Share Button

Una bandiera per il Mediterraneo

Inizia oggi. Anzi, è iniziata l’altro ieri.
E andrà avanti fino al 15 giugno.
Si intitola: “Una bandiera per il Mediterraneo“.
Non è un concorso, è molto di più. È l’invito, rivolto a tutti, a disegnare la bandiera del Mediterraneo, che non c’è.

E allora disegnatela, e aggiungete massimo dieci righe di “concept”, per spiegare perché quella forma, perché quei colori, quali valori esprime. Poi fatene un PDF (no altri format) e mandatelo a INFO@PROGETTOMEDITERRANEA.COM. Da oggi fino al 15 giugno. Poi faremo votare a tutto il mondo le migliori 4.
E il 30 giugno sapremo qual è la prescelta.

Quella sarà la nostra bandiera. La manderemo a capi di stato, ai vertici dell’UE, a chiunque. E soprattutto, con immenso orgoglio e grande gioia, la isseremo.

Solo il Mediterraneo, che ha già visto la tragedia che deriva dall’uso improprio delle bandiere, può inventare LA PRIMA BANDIERA CHE NON SEPARI, che non contrapponga, che non renda ostili.
Oggi dunque non stiamo solo creando una bandiera che non c’è, ma disegnando UNA BANDIERA CHE NON C’È MAI STATA PRIMA.
Occorre che il Mediterraneo issi e faccia garrire LA PRIMA BANDIERA IN GRADO DI INCLUDERE E AGGREGARE. Una bandiera per cui sia bello vivere, non morire. Una bandiera che non inciti al confine, alla secessione e alla guerra, ma all’accoglienza, all’integrazione, alla pace, alla coesistenza delle diversità che arricchiscono.

Sarà la bandiera dei futuri “Stati Uniti del Mediterraneo”, che andranno dal Mar Nero all’Atlantico portoghese, dal Golfo di Aqaba al Mar Ligure, dal Mar di Marmara al Golfo della Sirte.

Dunque partecipate. Disegniamo la nostra bandiera.
Leggete la scheda che segue qui sotto.

—————————-

BRIEFING E SCHEDA PER PARTECIPARE ALL’INIZIATIVA
“UNA BANDIERA PER IL MEDITERRANEO”:

IDEA E SIGNIFICATO:
L’area del Mediterraneo è un sub continente, qualcuno lo ha definito il “Sesto Continente”. Certo, ha il maggior tasso di diversità concentrato in una sola zona, ampia ma definita. Secondo Ferdinand Braudel, il Mediterraneo inizia con i primi ulivi e termina a sud dopo la fine delle palme, con la zona desertica. Una definizione suggestiva, e forse vera. Il Mediterraneo, composto da 30 paesi (includendovi la Giordania, che si affaccia sul Golfo di Aqaba, e il Portogallo sull’Atlantico, oltre a tutti i paesi del Mar Nero), e da tre continenti (Asia, Europa, Africa) coinvolge da millenni le sorti individuali e collettive di uno straordinario numero di persone, che solo nei paesi del Mar Mediterraneo propriamente detto ammonta a oltre 350 milioni di persone. Si incontrano in questa porzione di mondo, da sempre, culti religiosi, popoli, visioni del mondo. Qui è nata la gran parte del sapere come disciplina di ricerca e di applicazione primigenia. Qui sono nate le religioni, le filosofie dell’esistenza.

Eppure, nonostante una storia così lunga, consuetudini così radicate e comuni, il Mediterraneo è stato teatro di grandi divisioni, alcune fisiologiche e storiche, altre volute da interessi disgregatori, che ancora operano. Mentre alla salute dell’Europa cooperano ogni giorno milioni di persone in infinite sedi, economiche, politiche, istituzionali, alla frammentazione del Mediterraneo lavorano altrettanti soggetti, Stati, interessi economici e strategici. Eppure, come scrive Tahar Ben Jelloun, nel Mediterraneo “ogni mattina la vita prevale e trionfa”. Esiste un’identità mediterranea possibile, condivisa, capace di definire e rappresentare la nostre infinite diversità e le molteplici assonanze? Ed esiste un modello di sviluppo sociale, economico, di relazione, su cui costruire le basi per unione, cooperazione e pace?
La scommessa è che il Mediterraneo possa individuare tutto questo al suo interno, grazie all’avanzamento di un comune ragionamento di dialogo, comprensione, comunicazione. Unione!

Ma può un popolo non avere un simbolo di ciò che, a tendere, potrebbe manifestarsi? Una possibile futura unione, gli Stati Uniti del Mediterraneo, ha bisogno di una bandiera.
Una bandiera non certo da sventolare in battaglia, o che escluda. Le bandiere sono pericolose quando vengono issate da chi non abbia rispetto della diversità. Una bandiera invece per unire, per rappresentare un percorso comune, per far sentire tutti noi cittadini del nostro mondo, un mondo antico ma nuovo ed aperto. Oggi, isseremo una bandiera col cuore; domani con la ragione, i diritti, le leggi.

Per questo, invitiamo chiunque abbia a cuore il proprio mondo, a disegnare una bandiera. Come quando eravamo bambini. Una bandiera che possa rappresentare tutti i Paesi e gli uomini e le tipologie e gli orientamenti del Mediterraneo. E accanto alla bandiera, invitiamo tutti a scrivere un massimo di dieci righe per spiegarne il concetto, il senso, le motivazioni dei colori, delle forme, delle immagini, delle geometrie scelte per questa bandiera. Nessuna bandiera senza accanto questo concept potrà essere ammessa all’iniziativa.

A partire da oggi, le proposte (disegno+concept) potranno essere inviate a info@progettomediterranea.com. Fino al 15 giugno alla mezzanotte.
Le 4 bandiere/concept più interessanti tra le tante che perverranno a Progetto Mediterranea verranno mostrate e comunicate, sui media off/on line, sui social network,
dovunque, per poter essere votate dai concittadini mediterranei. Il 30 giugno la più apprezzata diventerà la prima Bandiera del Mediterraneo.

Quella bandiera verrà inviata a istituzioni, soggetti aggregativi, politica, mondo del mare, istituti di cultura… con l’invito a
issarla con gioia ed orgoglio. Quella bandiera, per ragioni forse inevitabili del Pianeta, della grande Storia, dell’attualità, sarà carica di significati e di prospettive, oltre che di
memoria e ricchezza, più di qualunque altra.

AREA GEOGRAFICA DEL MEDITERRANEO:
Quando parliamo di Mediterraneo come sub continente, intendiamo un’area molto vasta, ad oggi rappresentata da questi Paesi:
Grecia, Albania, Montenegro, Bosnia Erzegovina, Croazia, Slovenia, Italia, Turchia, Georgia, Federazione Russa, Ucraina, Romania, Bulgaria, Siria, Libano, Israele, Stato della Palestina, Egitto, Giordania, Cipro, Malta, Libia, Tunisia, Algeria, Marocco, Gibilterra, Portogallo, Spagna, Francia, Principato di Monaco.

A CHI È RIVOLTA L’INIZIATIVA:
tutti possono partecipare. Non ci sono limiti di età.

COME SI PARTECIPA:
disegnando una bandiera a colori, corredandola di un testo (max 10 righe) a spiegazione delle scelte cromatiche e di design collegate ai valori che esprimono, salvando tutto in un file PDF e inviandolo a questo indirizzo: info@progettomediterranea.com

QUANDO:
dal 2 maggio al 15 giugno 2020. Dalle 00:00 alle 24:00.

Le candidature verranno analizzate da una commissione di cittadini del Mediterraneo che voterà le 4 proposte più convincenti. Queste verranno messe online e soggette a una pubblica votazione su social network e sui media.

L’autrice o l’autore della bandiera più votata sarà invitata/o a bordo dell’imbarcazione Mediterranea per presenziare alla cerimonia di issata della bandiera.

#progettomediterranea
#mediterranea
#mediterraneo
#unabandieraperilmediterraneo

MediaPartner: Bolina, La Stampa, Linea Blu di Rai1

Share Button

La Regola

Di una cosa non posso fare a meno, ormai da anni: della Regola.

Sveglia presto, caffè, due passi nella natura prima che sorga il sole, un’occhiata ai lavori del giorno precedente, alle gemme sulle piante, nell’aria frizzante e pulita di prima del mattino. Sguardo a nord ovest, perché tutto viene da lì. Sguardo al mare. Stima della pressione, dell’umidità, del vento, se ce n’è. Poi secondo caffè e un biscotto, una sigaretta. Dunque vado nel mio studio, qualche buona pagina da leggere, e subito a scrivere, nel silenzio di cristallo dell’ora migliore del giorno. Quando arriva il primo raggio di sole, immerso già nelle parole, alzo gli occhi. Anche se accade ogni giorno, vengo sempre rapito dallo stupore.

È il mio modo quotidiano di pregare. Il mio monachesimo intento, la mia ortodossia. Tutte le cose buone le faccio seguendo la Regola. “Rapsodia mediterranea”, che necessitava una regressione psico-spazio-temporale, potevo scriverla solo così.
Ma le idee tutte posso partorirle solo così. La mia “produttività” dipende dall’osservanza. E in cuor mio, ingenuamente, mi chiedo come si possa vivere senza Regola, senza silenzio, senza la concentrazione aerea di queste ore, di questa condizione spirituale.

Alla fine è per questo che sono andato via da tutto.
Per non dover sottostare alla Regola del mondo.
Avevo bisogno della mia.

Share Button

Su AmbienteBio

ambientebio.it

Bella intervista. Un gruppo di persone che si impegnano per una visione Eco di ogni componente della nostra vita, dalla permacultura ai viaggi, dalla società ai rimedi naturali, al cibo.

Mi onora che da varie parti, negli anni, molti esponenti di questo mondo si sentano affini alla mia ricerca di un Nuovo Modello di vita. Non si deve aver bisogno di nessun segno, quando si va per la propria strada, ma qualche conferma a volte è utile per marcare la rotta. L’interesse dei ragazzi de IlCambiamento.it, o di questi qui, per “Rapsodia mediterranea” e i miei progetti, pur ognuno con le sue specificità, mi dà buoni segnali.

Buona lettura!

Share Button

È tutto lì. Per voi.

Il libro che segue “Adesso Basta“, dopo dieci anni, è “Rapsodia mediterranea“. Dieci anni dopo quel libro, oltre undici e mezzo dopo le scelte che l’avevano generato. Un traguardo importante, per me.

L’ho scritto per molti motivi, con molte entrate, ma anche, certamente, come tributo a tutti voi che avete letto “Adesso Basta” e vi siete incuriositi, appassionati ai temi del cambiamento. E soprattutto a tutti coloro che da quel libro, o a causa di quel libro o sotto lo stimolo potente di quel libro hanno effettivamente preso in mano le loro vite, hanno cominciato a lavorarci su, e poi un giorno mi hanno scritto (in quasi 400 mila…): “Dopo anni che… domani vado…”.

L’onore e la responsabilità sono stati quotidiani, in questi dieci anni, perché quel flusso di comunicazioni con lettori sconosciuti non è mai venuto meno. Tanto che a volte con qualcuno mi sono schermito, ho minimizzato. Eppure prevale sempre l’orgoglio di aver gettato un seme, di aver detto quella parola-chiave, di aver toccato un nervo scoperto autonomamente.
Per questo in “Rapsodia” racconto anche molto di quel che è stato della mia vita in questi anni di libertà. Sono morto di stenti? Sono riuscito a trovare soluzioni ai tanti problemi che pone il vivere diversamente? Come ho fatto coi soldi, con la famiglia… Ma soprattutto, una volta “libero di”… com’è andata? Tornerei indietro? Andrò avanti?

È tutto in quelle pagine. Che contengono molto di più, ma certamente anche tutto questo. Per voi. Buon viaggio.

Share Button

Su “Il Cambiamento”

«Io non faccio del male a nessuno. Non sono affatto un estremista. Cerco solo di darmi delle regole prima che me le dia qualcun altro. Io nel meccanismo del potere ci vivevo, e l’ho trovato scontato, ripetitivo, banale. Ho preferito perdere quel po’ di potere che avevo per vivere secondo regole mie. Questo non può essere definito estremismo, semmai consapevolezza»

Bella e lunga intervista a “Il Cambiamento” sulle mie scelte e sui miei progetti raccontati nel libro “Rapsodia mediterranea” (Mondadori). Il Cambiamento è una delle poche riviste online che insegnano, fanno riflettere, informano.

Grazie a Paolo Ermani.

Share Button

Alla ricerca del Nostro Mondo

Clicca sulla foto o sul link qui sotto per vedere il video

Storia di un grande amore (il mare) e di una ricerca lunga e importante: quella di un Nuovo Modello di Vita. Presentazione integrale di “Rapsodia mediterranea” (Mondadori) a “La Linea d’Ombra” splendido salotto letterario di Roma.

Buona visione.

Share Button