Atlante delle Isole del Mediterraneo

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Edito in Italia da Bompiani (dal 18 ottobre 2017). In Germania da Klaus Wagenbach Verlag (20 ottobre 2018, tradotto da Julika Brandestini).

“Ci sono dentro isole che non riusciresti mai neppure a sognare.
Un libro meraviglioso, un regalo per coloro che meritano un regalo
a partire da noi stessi”.
Valeria Parrella
“Tra pirati, vagabondi e isole immaginarie, Simone Perotti, scrittore e marinaio,
svela i segreti del Mediterraneo. Chi apprezza gli splendidi libri illustrati,
quelli che solleticano l’immaginazione, adorerà questo atlante”.
La Stampa


Ne La zattera di pietra, José Saramago immaginava una penisola alla deriva nell’oceano. Che accadrebbe se un’isola tendesse invece al ricongiungimento? Cipro sposerebbe la Siria e il Libano, da cui proviene, o vorrebbe fecondarsi con Creta? E Creta navigherebbe a sud o a nord, figlia dell’Africa o dell’Europa? Le Sporadi, le Calipsee, le Egee, le Cicladi dove andrebbero? Immagino un caos di rotte incrociate: Agios Efstratios, ferita dal terremoto, testimone di orrende prigionie, dirigerebbe a sud; Gökçeada proverebbe a sfondare le labbra dei Dardanelli, da cui pare stata sputata; Sifnos, affamata di civiltà, punterebbe forse verso Aegina, per trastullarsi con lei nelle movimentate sere del Golfo Saronico; Ustica cercherebbe le Egadi o le EolieGorgonaavrebbe desiderio di basilico o rosmarino? Ponza si perderebbe nel Tirreno, pur di togliersi di dosso le odiate e invidiate sorelle Pontine. Tante di loro si unirebbero alle maggiori, Sicilia, Sardegna, Cipro, Corsica, Gerba, stanche della solitudine adulata ma crudele. Penso sempre che Alboran, con Las Palomas, Habibas e le Chafarinas, salperebbero rapide per il ponente, bisognose d’oceano, in cerca di amori transitati e perduti. Altre, infine, sfinite dal deserto azzurro, sbarcherebbero sui continenti, per provare almeno una volta nella vita come ci si sente ad essere normali.”

Come la vita non è solo quella che vediamo per la strada, ma anche quella che si scrive e si legge nei libri che quelle vie ripercorrono, così la vera geografia non la osserviamo sulle carte politiche, ma la sveliamo conoscendo luoghi, approdando su coste diverse, parlando con gli uomini che riempiono di vita quei borghi. In un mondo che mette al centro la vita e ha rispetto della penosa e miracolosa storia dell’uomo, il dove e il come tenderebbero a coincidere, evolvendo la cartografia in psicografia, la geografia in geosofia. Come gli indigeni australiani, finiremmo forse col misurare la terra col canto, e andremmo oltre: tracceremmo confini di spezie, aree urbane di ritmi, utilizzeremmo l’atmosfera di un luogo per definirne l’ampiezza, sostituiremmo le miglia con i ricordi, i metri con le idee, gli ettari con l’armonia. Che bella mappa sarebbe! Quanta fratellanza mostrerebbe, quante differenze abbatterebbe, e quanto comune dolore, ed euforia, potremmo scoprire di condividere grazie a quegli arcipelaghi. Soprattutto, guarderemmo mappe più precise, che descrivono davvero una nostra, possibile realtà.”

(brani tratti dall’Introduzione all’”Atlante delle isole del Mediterraneo” – Bompiani – di Simone Perotti)

“Sono partito per l’infinito viaggio nel Mediterraneo non ricordo più quanto tempo fa, da ragazzo. L’idea che avevo di questo mondo si sovrapponeva a quella dei paesi che vi si affacciano, l’Italia, soprattutto, la Francia, i Balcani dove avevo viaggiato a lungo da bambino con la mia famiglia. Navigando per anni, in ogni dove, mi sono poi illuso di trovarlo nei fondachi e negli angiporti delle grandi comunità costiere, al Pireo, a Costantinopoli, a Genova, a Tripoli, a Marsiglia, a Tunisi, a Beirut. Ma navigando ancora, sempre più nel profondo della sua grande anima, col dettaglio del tempo, il metro delle miglia, il bisturi delle attese e dei sogni, ho invece compreso che il vero Mediterraneo, dove si custodisce il segreto che cercavo, è quello delle isole, soprattutto le minori. È lì, nella preziosa e smisurata collana di perle egee, ioniche, levantine, adriatiche, orientali ed occidentali, africane, asiatiche ed europee, cattoliche, ortodosse e islamiche, ottomane, arabe, greche, berbere, latine, vichinghe, genovesi, veneziane, anarchiche, apolidi, isolate, invisibili… che il senso ultimo del Mediterraneo mi è apparso in tutta la sua misteriosa ricchezza. O forse, più semplicemente, è lì che il mio spirito mediterraneo ha trovato le sue risonanze.”

(Da un’intervista di Simone Perotti)

Il Booktrailer:

Parole e immagini su un libro – “Atlante delle isole del Mediterraneo”:

Storytelling – 6 minuti di Mediterraneo:

Alcuni pre-testi:

L’isola che non c’è, esiste…

Carte per ritrovare quegli occhi…

Disprezzo le guide turistiche…

Luoghi dell’invisibile…

Ormai si va dove conduce l’ultima offerta low-cost…

La paura di dover davvero cercare…

 

 

Isole del destino…

L’isola è un brano di terra anarchica

la temporaneità delle isole…

E da adulti… andarci

Isole dei pirati…

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