L’Ultima Thule

Chi ha letto “Rapsodia mediterranea” o “L’Altra Via” sa già a cosa si riferisce il nome “Ultima Thule“. Non è solo un omaggio a Virgilio Marone e Francesco Guccini (che accomunamento inconsueto!).

È un progetto di vita: autocostruire, il più possibile da soli, una casa di pietra nel Mediterraneo, su un’isola egea. Una casa passiva, a impatto bassissimo, del tutto alimentata con fotovoltaico, solare termico, recuperando acqua piovana, coltivando, facendo land keeping, orto sinergico, Food Forest, etc…

Tredici anni dopo la costruzione del “Fienile dell’Anima” sono andato con F. sull’isola, nel 2020, per iniziare la nuova avventura. Dovevo restarci due mesi e mezzo per avviare i lavori. Ci siamo rimasti sette mesi. Prima bloccati dall’emergenza sanitaria mondiale, poi per scelta consapevole.
Da marzo a ottobre di quell’anno abbiamo lavorato, faticato e realizzato tantissimo. Un impegno enorme, ma un’autentica, profonda, radicale esperienza di vita.

Nel mio libro “L’Altra Via” racconto tutta la storia. Se volete, leggetela.

Qui, intanto, qualche fotografia del posto, della casa com’era, di com’è diventata.


Una “spitaki” (un sardo lo chiamerebbe “stazzu”, cioè una casa rurale contadina, antica, in pietra) sul mare, su un’isola di fronte al Peloponneso. Quando l’ho vista la prima volta era così.

Poi è diventata così….

Quando sono entrato la prima volta mi si è presentata così… (non vi dico…)

E anche così….

Ora è diventata così… (non vi dico la fatica…)

E così (cambia solo la visuale. La casa sempre quella è…)

Lavori da fare ce n’erano parecchi…

E piano piano tutto è diventato più presentabile. Ma salvaguardando l’età e la storia…

Mentre lavoravamo al bagno…

A bagno quasi ultimato…

Il davanti, cioè la facciata con la ex aia di fronte (qui vivevamo in tenda, prima di iniziare i lavori)

La facciata in avanzato stato di ristrutturazione, con infissi nuovi etc…


Il forno in argilla e refrattario fatto a mano. L’orgoglio della casa…

 

Ed ecco com’è più o meno oggi… Tanto ancora da fare (uh, tantissimo…) ma ci abitiamo già. E questo, dopo tanta fatica, non è poco.

I divani in muratura. Molto spazio dentro per mettere oggetti, e comodissimi fuori.

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