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“Chiedi alla Polvere”

1) DI NUOVO INSIEME A ME

Bussa alla tua porta (in un giorno da cani),
L’uomo che eri, acqua nel fasciame,
Caviglie alla cintura, quelle per picchiare,
Sogni da prua, polvere, stracci e fame

Chi sei? Hai i miei occhi,
Sono stanchi, crepati dal sale.
La tua barca, in strada,
È un relitto dopo un fortunale.

Navi perdute non dovrebbero mai fare ritorno.
Quando ci siamo salutati? Non mi ricordo…
Ma era troppo tardi
Per venirmi a cercare.

Vieni e racconta
Dove non sono stato
Straniero che sei me,
Mangia, prendi fiato
Ecco il mio piatto,
Dimmi quello che ho dato
Straniero che sei me,
Bevi, prendi fiato
Dimmi delle onde
Dimmi delle foglie
Oh, dimmi delle donne
Che non ho mai amato

Ti racconterò tutto, va bene,
Ma dammi fumo.
Su quelle rotte,
quelle che non hai voluto
C’era fame, sete,
sogni aggrovigliati.

Prendi le lettere che non ho ricevuto…
Cosa mi sono risparmiato?
Era gioia o disperazione…
Il destino che ho mancato?

Non ti ho pensato, te lo devo dire…
Cuore a pugno perso dentro un battito
Ma ti ho sognato: eri un gatto,
Ti braccavano morivi sempre

Nella notte fatale, quella da ubriaco,
Ripartivi. Io ti vedevo da qui,
Tu sapevi che faceva male.
Che differenza c’era
Tra stare e navigare?

Vieni e racconta
Dove non sono stato
Straniero che sei me,
Mangia, prendi fiato
Musica fino all’alba,
Sarà come ricominciare
Senza dirci niente,
Solo che dovevo andare.
Dimmi delle foglie
Dimmi delle onde
Ma dimmi ora delle donne
Che non mi hanno amato…

2) È TARDI

È tardi, è già troppo tardi
Per andare via da qui
Prima era un sogno, poi non ero pronto,
Aspettavo il giorno ideale a muovermi

Il destino che ti porta da chi ha bisogno,
Di quello che nessuno ti ha domandato mai
Non ti può stupire, non può farti incontrare
Altro che chi vede solo quello che non hai

(E c’è un mucchio di cose da fare.
Basterebbe vivere, a segare il tempo…)

È là, e ti aspetta da un po’,
Non so dove trovi il coraggio di non dirle sì
Tu non vai da lei ma lei è lì per te,
Su quel molo c’è una porta
Pronta a chiudersi

“Sei quello che sei o l’uomo che aspettavo qui?”
“Non sapevo che bastasse dire solo sì”
“Ti ricordi un giorno sei passato di qui…
Ma avevi poco tempo e così…”
“Ho sperato tanto non sapevo che,
Questa porta fosse per me…”

(E c’è un mucchio di cose da fare.
Basterebbe vivere, a segare il tempo…)

“Eccomi Signora, del mio tempo sono il Re”
“I potenti sono i peggiori a vivere…
No, non è padrone del suo mondo chi
Fa aspettare la sua vita così.
Io ero la storia, quella che potevi,
Ho aspettato ma ora è tardi per te”

(Basterebbe vivere, a segare il tempo…)

3) COLOMBO

Al calo improvviso del vento…
Il Grande Marinaio guarda su…
La vela sta dicendo di tornare
In porto tanto tempo fa…
Solo gioia, aria leggera,
“guidaci laggiù!”
Il nuovo mondo esiste…
“Vele su!”

Mesi nell’aliseo col cuore in un battito
Forse non torneremo più
Notti senza fine tutte in un palpito
Fino alle isole del blu
Di uragani, dubbi, onde e naufragi…
Chi se ne ricorda più…
È stato un attimo

Eppure niente cambia in un attimo
Un attimo non cambia niente.

Come si fa a… capire che è finita
Se non hai mai creduto,
Che ci fosse un’isola
E perché quel grande viaggio?
Un nuovo mondo c’è?
Perché quell’orizzonte…
vale più di te?
Che cosa c’è laggiù…

Altri marinai erano salpati già…
Solo dubbi sulla loro scia…
Speravano o sapevano
Molte cose in più di lui?
Forse niente e così sia

Mesi nell’aliseo col cuore in un battito
Forse non torneremo più
Di sirene, onde, dubbi e naufragi…
Chi se ne ricorda più… è stato un attimo
Un attimo che cambia tutto…

Come si fa a… sentire che è finita
Se non hai mai creduto,
che esistesse l’isola
E perché volerci andare
Che uomo sei laggiù?
Perché sull’orizzonte
Non sarai più tu?
Basterà un attimo?

Nessun marinaio è mai stato qui
Solo sogni sulla loro prua…
Sognavano o temevano molto più di lui?

Forse uguale e così sia…

4) IN FONDO ALLE PAROLE

Se non ti ho detto
Quello che volevi da me
Era perché non c’ero
Non ero lì, non ero dentro me

Tutte le parole che ho
Le ho spese altrove, solo perché
Non esisto nel mio mondo,
Non ho il mio tempo non l’ho avuto mai

Vivere non è soltanto esistere
Serve pensarlo immaginarlo
Vivere è deciderlo…

Sono io il primo
Che cerca le parole vere
Le aspetto da me per poi poterle…
Poi poterle dire a te

C’era una volta un ragazzo che
Sentiva tutto e poi piangeva duro
Quel ragazzo si è perduto
Ha lavato le sue lacrime

Si è spaventato e ha deciso
Ha giurato di non pianger più
Ma il suo mare prosciugato
Era tutto quello che aveva
E non tornava su

Ora sono qui, in silenzio, davanti a te
Quante cose vorrei darti
Quelle che desideri
Ma dartele sarebbe
Trovare le parole vere
Sarebbe ritrovare…
proprio quelle lacrime

Oggi il ragazzo che ha dimenticato
Corre scappa e non si ferma mai
Quello che sentiva tutto
Ora ha un vuoto, tutto ciò che ha
Senza il mare in fondo cuore
Non può dire neanche “come stai”
E tu aspetti le parole
Che aveva… e poi…
Non sono nate mai…

5) NIENTE DI VERO

Mi sa che non è vero
Che stasera hai mal di testa
E non puoi uscire con me
Potevi anche dirmelo e…

Mi sa tanto che non è la prima volta
Che ti dici una cazzata
Solo per non dirti la realtà
E ora che ci penso

Quando dici che ti piace chiacchierare
Fino alle tre
Mi sa che parli sempre tu e…
Meglio che mi fermi
Non vorrei che fossi una come tutti,
Che si crede, che ci crede e poi…
È tutto un bluff

Ma perché inventate storie
Che poi vi tocca crederci
E io che non lo so
Non so che pesci prendere

La favola di smettere
Di lavorare in quell’ufficio
Sei proprio sicuro
E dopo che farai?

Coi vestiti, con l’affitto, e con la spesa
Non è vero che non va…
Se poi li butti,
I soldi in cose senza nessun senso

I sogni restano piegati
Chiusi bene nei cassetti
A volte ci pensate
Vi bastano così

Non è vero che vi piace il mare,
Sennò andreste… a viverci
Ma d’inverno si svuota
E si resta, si resta soli…

Non è vero che ci sarai sempre
Perché quando serve
Tu non ci sei…
A meno di un buon motivo
Di quelli che c’entrano con te…
Proprio solo te

Ma perché inventate storie
Che poi vi tocca viverci
E uno che non lo sa
Non sa che pesci prendere

La favola di smettere
Di lavorare in quell’ufficio,
Hai almeno un’idea
di quello che farai?

Dici che ti piace leggere
Ma non lo fai mai,
Non ti ricordi né una storia
Né un autore o un titolo

Non è vero se lo dici
E non lo fai
Dovresti ammetterlo…
Anche perché
Lo sanno tutti tranne te

Sai cosa succede
A dire cose che non vuoi?
Poi finisce che ci credi
E quindi lo diventerai

La tua vita ti somiglierà
E sarà per te
Come vivere in un mondo
Che non è quello che vuoi

E tu non sai chi sei

Ah, come sarebbe bello
E facile per te
Fare finta di non fingere,
Che tanto sai com’è

Basta inventare, una storia,
Una faccia un bacio
Ma soltanto se
Ti riguarda, e dice qualcosa
Di vero che sei

Proveresti per un giorno almeno
Com’è non somigliare
A niente e nessuno
Ma almeno per una volta
Provare a essere te

Non avete voglia mai
Di cambiarvi d’abito e poi
Scendere in strada
E fare quello che vi viene

Non importa che sia quello
Che si aspettano da voi
Che vuoi, che vuoi che sia…
È proprio così grave?

Ma perché inventate storie
Quando poi vi tocca viverci
E si sa non è possibile
Far sempre finta come…

Quella bella favola
Di smettere di lavorare
Ma non hai un’idea
Di quello che farai?

Na-na-na-na…

(Sai cosa ti dico? Molliamo tutto
E andiamo a vivere,
che ne so, a Cuba…
Dai che lì costa anche poco!
Magari apriamo un baretto, anzi no,
una pizzeria sulla spiaggia.
Una cosa semplice, quattro o cinque pizze al massimo, eh?
Ci facciamo…)

6) PARTO

Mi hai sorriso
E ho creduto che
Potevo anche fingere

Volevi un uomo
Che non ero io
Ho tentato per te

Mi son svegliato presto,
Ho bussato ad ogni porta sai
Ho smesso di ascoltare musica
Volevo essere lui

E mi è piaciuto,
L’uomo che non ero io
Smettere di smettere
Fa sentire bene sai

E per un attimo
L’ho creduto anch’io
Vedevo nei tuoi occhi

L’uomo che temevo
Che non potevo
Che volevi
Che non dovevo diventare mai

E senza me
Mi posso solo consumare…

Ma il tempo non consente
Altro che il tuo mondo
Ridere non è possibile,
Solo un sorso e poi addio

Parto!
Scendo in strada e vado via…
Non vorrei tornassi
E mi trovassi ancora qui.

E allora vado!
Questa vita no,
Non è la mia.
Cieco nei miei occhi
La nebbia è un illusione,
So che c’è il sole
Una luce
Che non ho ancora visto mai
E per trovarla
Devo dirmi solo un ciao

Passi e cuore ora battono
Questa musica è la mia!

E allora parto!
Scendo in strada e corro via…
Non vorrei tornassi
E mi trovassi ancora fermo qui.

Vado!
Questa vita no,
Non è la mia.
Cieco nei miei occhi
Niente da lasciare
Solo ciò che non ero
E per trovarmi

Devo dirmi solo “ciao”

7) SCRIVERE

Io non sono mai vissuto senza te
(Parole prima delle storie)
Chissà dove ti ho portato….

Chissà dove scrivere
Ha portato me
Non sapevamo come vivere…

Ancora insieme a te
Una vita è troppo per resistere
Ancora insieme qui
È inutile una storia senza te

Tu sei la realtà
Il destino che non riesci a vivere
Eran queste le parole?
Quante storie
non abbiamo scritto
Mille fili dentro me…

Ma immaginaree poi scrivere cos’è?
(Solo un modo per non vivere?)
Mi sono innamorato mille volte….
Amore, gioia, morte un gioco inutile?

Per non resistere qui,
Ora con lei, ora con me,
(Sudore senza storia)
Dimenticare o piangere
È vero se è solo dentro te?
E la realtà è fingere?

Ancora insieme a te
Una vita è troppo per resistere
Ancora insieme qui
È inutile una storia senza te

Tu sei la realtà
Il destino che non riesci a vivere
Eran queste le parole?

Quante storie
Non abbiamo scritto
Mille fili dentro me…

8) SOLO PER UN ATTIMO (Mediterraneo)

Libero di scegliere non so,
Non mi ricordo,
Ma non credo
Che lo sono stato mai
Sbattere le ali non mi basta,
Quella volta ci ho provato
Domandandomi “lo vuoi?”

I voli incerti mi appassionano,
Sono per fingere
L’anima degli arcipelaghi…
Non è qua

Se prima di partire
Avessi fatto i tuoi pensieri,
In questo porto
Non sarei arrivato sai
Io non ho memoria,
Ma non conta,
La mia prua teneva il mare…
Non sarei sbarcato mai

Salperò anche da qui
E sarà inevitabile
Spero di vederti
Ma non mi pensare mai

Mediterraneo,
Una voce dentro l’anima
Mediterraneo,
Che ti chiama dai rispondigli
Mediterraneo,
Arcipelaghi per vivere
Mediterraneo,
La tua casa per nasconderti
Lui sa chi sei…

Io non so che fare
Sono stanco di pensare
Di decidere
Solo quando è tardi ormai

Vago come un nomade
Cercando di cercare,
Ma alla sera
Non so cosa siamo noi

Ogni vita mi appassiona
Solo per un attimo
Negli specchi il mio sguardo
Non lo vedo più

La solitudine della città
Mi fa paura almeno quanto
Stare solo dentro me

Parto per tornare,
Torno solo per andare…
Casa dov’è?

Mediterraneo,
Io ci torno per resistere
Ma tu vieni con me!
Non hai niente da difendere!
Mediterraneo,
È lo specchio per non fingere
Su le vele con me!
Cime in acqua per non perderci
Mediterraneo!
Mediterraneo!
Mediterraneo!

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