La ricerca per la copertina è partita da un antico “Mapamondi”, noto come l’Atlante catalano (realizzato intorno al 1375). Viene considerato tra le mappe più importanti del periodo medioevale. Non riporta la firma dell’autore, ma si suppone che fosse il majorchino Abraham Cresques, insieme a suo figlio Jafudà.
Si tratta di una sorta di documento multidisciplinare in cui, accanto alla descrizione grafica dei profili di costa e delle rotte, tutta miniata e decorata, si possono leggere molte annotazioni e informazioni utili ai naviganti. Incluso il calcolo delle maree, come si vede nell’immagine qui accanto, utilizzata in parte come sfondo della copertina. Si tratta del secondo foglio (su sei complessivi) dell’atlante, dove viene raffigurato un calendario Lunisolare.
I cartografi dell’epoca venivano chiamati a Genova “pintori”. La loro arte, accanto a quella dell’esattezza, era analoga a quella dei pittori, perché il primo problema che aveva il navigante, prima dei GPS e dei radiofari, era “riconoscere la costa”. Capire dunque, dopo lungo girovagare, cosa fosse meta e cosa fosse casa.
“Chiedi alla polvere“, primo album di Zone Franche, nasce da una ricerca e da un tentativo di riconoscimento e di orientamento, nella vita vivendo, come nel Mediterraneo navigando. Note e parole come fossero imbarcazioni, strumenti artistici che salpano alla ricerca di buone domande, e forse, chissà, di utili risposte.
L’Atlante Catalano – Visione d’insieme della mappa
Lavinia Cozza, graphic designer e amica dei componenti del gruppo, ha intuito questa suggestione e ha individuato in questa immagine la trama iconografica più indicata per rendere l’idea della complessità, del dettaglio, della bellezza di questa ricerca.
La foto sovrapposta è di Barbara Rizzato, medico e cara amica anche lei, ed è stata realizzata sul castello della Chora nel sud dell’isola di Kythira. Entrambe, Lavinia e Barbara, navigano su Mediterranea da molti anni.
La copertina definitiva
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