Andarsi incontro

Yacht Sailing On Sea

Molto da fare. E’ sempre così quando ci si deve imbarcare. Sette arcipelaghi da raggiungere, tante miglia da solcare… Come torneremo in terraferma, dopo aver vagato per sole isole, per sei settimane? “Il mare concederà all’uomo nuove speranze” (C. Colombo). Sarà così anche per noi?

I pensieri della terraferma dureranno giorni. Alcuni resteranno con me, altri sgraneranno via con la clessidra delle miglia, che si consuma inesorabile nella scia. Da terrestri diventeremo marini, la pelle si farà scura e vellutata, rigata di sale e smerigliata dal vento. Solitari e sociali, uno solo e un assolo di equipaggi. Come cambia la prospettiva di una donna, di uomo, quando vive sospeso sul mare… Un marinaio ha spazio per un solo ricordo, una compagnia che non lo abbandona. Il resto è prua, quello che sta davanti.

La cosa che mi piace maggiormente sono gli incontri nei porti del Mediterraneo. Luoghi per lo più conosciuti, legati a ricordi. Mentre traffichi piegato in un gavone della barca, senti una voce. Ti alzi, cerchi di ricordare. “Ho riconosciuto la barca, sono venuto a vedere se c’eri…!” Un bicchiere di vino per un amico ritrovato, presto! Curioso che per questa scena si usi spesso il termine ritrovarsi. “Ri – trovare – se stessi”, in un certo senso. Navigare è anche andarsi incontro.

Poseidon non ci è mai stato nemico. Non lo abbiamo mai offeso. Il primo sorso di vino sarà per lui, versato in mare con rispetto. Il mare ci farà passare, se saremo umili. E’ sempre stato così. Di un marinaio, ho sempre ammirato lo sguardo all’orizzonte, il capo che si china, quasi per devozione, la testa che dice sommessamente “no”. Oppure un lieve segno di assenso, ma sempre sommesso. Nessun azzardo, solo una silenziosa richiesta di transito. Col mare le sfide sono solo sconfitte.

Quando sarete sulla costa, lungo il Tirreno, tra Giglio e Ponza, tra Palmarola e Ustica, fino alla Sicilia, Trapani, Levanzo, Favignana, o tra Pantelleria e Malta, per le isole Eolie… guardate in mare. Se vedrete tre barche blu, grigia e bianca, che navigano di conserva, vele ridotte quanto basta, prua per una rotta chiara… versate un sorso di vino in mare: Per noi.

Buona estate. Buon riposo. Buone isole della vostra mente.

 

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Essere Re

Hope Written In Sand

Mentre cenavamo gli ho chiesto: “Ma tu ci pensavi che avresti avuto ottant’anni? Quando ne avevi quaranta, intendo dire…” E lui mi ha risposto: “Proprio per niente”. Forse è questa la differenza tra me e mio padre. Io ci penso da quando ne avevo quattordici.

Piccolo nella Genova dei bombardamenti. Piccolo per i carruggi a cercare mattoni da pulire e rivendere. Piccolo quando smontava le bombe lasciate dai tedeschi per togliergli il rame e venderlo (valeva come l’oro nel dopoguerra). Forse piccolo quando la vita chiedeva già, bussava alla porta che pareva volesse sfondarla. Ragazzo quando ha dovuto smettere di studiare. Uomo quando doveva essere ancora un ragazzo. Lavoro, lavoro, lavoro, una famiglia, una moglie, i figli. Da niente, il qualcosa deve essere sembrato tutto.

C’è un punto, però, che contraddistingue mio padre: ha sempre voluto qualcosa che era adatto a lui. Dopo la fatica per raggiungerlo, infatti, se lo godeva. Si piazzava lì, dovunque fosse quel luogo, quella condizione, e se lo godeva. E diceva “Ah, che meraviglia. Guarda là!” e indicava qualcosa. Tu ti giravi e ti pareva che fosse bella davvero. Quando uno è persuaso, finisce che diventa persuasivo.

Godersela. Immaginare, sperare, lavorare per quella cosa, poi avvicinarsi (“ci siamo quasi!”), toccarla (dentro, suppongo…) e poi esserci. Essere lì dove avevi immaginato che saresti stato. E constatare… che è proprio quello che pensavi. Anzi, meglio. Non potevi sapere, prima, quanto valore avrebbe aggiunto la fatica. Godersela, godere di quello che c’è, che è arrivato. Non per caso.

Mi piacerebbe essere sempre sicuro non di farcela, non di questo o di quello, ma di godermela. Di immaginare e agire, poi di provare piacere. Essere Re della propria vita, in questo. “Muori schiavo, ed eri un Re” cantava Renato Zero. Avevo quattordici anni. Appunto.

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Niente. O solo per soldi

Sotto l’alta scarpata di macchia mediterranea tra le Cinque Terre e Porto Venere, all’àncora, ieri, pensavo…
Quanto siamo fragili. Quante cose potremmo fare. Quanto la realtà non esiste… se non attraverso di noi. “Il viaggio è il viaggiatore” scriveva Fernando Pessoa.

A bordo ci siamo scervellati con Gigi e Max: possibile che esistano solo due vie: 1) fare come facciamo tutti oggi (nella media: non avere una barca; affittarla solo due settimane l’anno; per il resto del tempo fare altro col languore di quello che non si fa) oppure 2) lasciare e navigare per lavoro (dunque: doverla comprare; faticare per mantenerla; navigare per lavoro). Tutto nasceva dal fatto che io faccio sempre più fatica a far pagare la gente per navigare insieme.

Il sistema del denaro mi sfianca. Con tante delle persone che vengono a bordo nascono amicizie vere, che mi mettono in imbarazzo quando devo farle pagare. Fino a che sono degli estranei, ok. Poi però… che passi denaro tra loro e me mi infastidisce, tenta di rovinare quello che facciamo. Ho già dichiarato pubblicamente e privatamente che se potessi navigare senza dover guadagnare i soldi che mi servono per vivere, sarei l’uomo più felice del mondo: le persone avrebbero cittadinanza gratuita sulla mia barca, ognuno porta una bottiglia di vino, finita lì. “Dove siete?” “A Sifnos” “Arrivo domani” “Ti aspettiamo. Portami del gray tape che l’ho finito”. Invece noIl denaro rovina (o tenta di rovinare) quasi tutto quello che tocca. Io però ci campo con la barca, e non ho soldi da poter avere una barca senza che lavori. Dunque? O così o niente?

Tanto tempo fa teorizzavo la multiproprietà allargata. Poche migliaia di euro a testa per una moltitudine, decine di persone, tutti proprietari. Magari uno solo “in charge” della gestione, anche a turno. Ma non si può fare. Quando c’è di mezzo il denaro, anche poco, finisce che si bisticcia. “Andiamo di là” “no di là”. Fine del viaggio. Ero un po’ troppo ingenuo (invece ora…). Da qualche anno, dico a tutti: “cerca di fare in modo di promuovere i miei libri. Se ne vendo tanti compro una barca grande e tu vieni a bordo gratis quando vuoi”. Lo farei davvero, anche se naturalmente pochi ci credono (quelli che mi conoscono bene e sanno che raramente dico una cosa e poi non la faccio). Per molti è una mossa da paraculo. E ti pareva. Solo che io lo dico sul serio. Io compro la barca (così c’è uno che decide e non facciamo casino) ma chiunque ci può venire gratis (fino a esaurimento posti). Quelli antipatici li sbarco. Io lo farei, ma sul serio, non a chiacchiere. Solo che mi sa che non avverrà… Oppure sì?

Lo scienziato Higgs pensò al Bosone senza nessun elemento per sapere se esistesse o meno. Pensava avanti. Cercava qualcosa che non c’era, che sembrava impossibile. Era andato oltre la realtà, oltre il limite. Il punto è: ci sono solo due strade (niente, oppure a fini di lucro)? Ecco una bella rotta da fare, alla ricerca di una terza via. Dobbiamo superare il denaro, legarlo, imbavagliarlo, farlo ridiventare schiavo. Siamo noi la realtà, e siamo troppo poco, abbiamo poche idee, siamo fragili. La realtà dobbiamo deformarla noi, non farci deformare. Quella bella proda scoscesa coperta di macchia mediterranea nel pieno sole di luglio, ieri, me lo sibilava al suono di un esercito di cicale festanti. Simone fatti venire delle idee. Tante e buone. Adesso.

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Sondaggio (per sole donne…)

Buttons To Vote On Survey

Ciao a tutte le lettrici di questo blog. Sto facendo delle ricerche per una cosa che devo scrivere. Vi sottopongo un breve sondaggio. Mi piacerebbe avere la vostra opinione su una serie di domande su cui sto concentrando la mia attenzione. Opinione sincera, possibilmente.   Se avete voglia, copiate e incollate il sondaggio in un post/commento e rispondete (alle domande a cui c’è risposta “sì” “no” basta cancellare “no” se volete rispondere “sì”).

Vi ricordo che, se rispondere a queste domande dovesse imbarazzarvi pubblicamente, potete usare nickname di fantasia e restare anonime. Quanto a ogni informazione o dato o altro, vi garantisco la massima riservatezza. Questo sito lo amministro soltanto io.

Buon sondaggio. ciao e grazie!

 

Quanti anni hai?
• Tre trenta e cinquanta
• Meno di trenta
• Più di cinquanta

Di dove sei?
• Nord
• Centro
• Sud/Isole

Quanti uomini conosci che potresti definire amici, o comunque che conosci bene?
• Meno di tre
• Più di tre
• Più di sette

E quante donne?
• Meno di tre
• Più di tre
• Più di sette

Come ti sembrano, in generale, come stato emotivo-psicologico-esistenziale?

Donne: • In equilibrio • Saltuariamente in equilibrio • Non in equilibrio

Uomini: • In equilibrio • Saltuariamente in equilibrio • Non in equilibrio

Frequenti corsi di ballo, di cucina o altro…, palestre, fai uscite in barca, trekking? In questi luoghi trovi prevalenza di donne o di uomini? E di quanto prevalenti? (specificare il/i tipo/i di corso/i
Corsi/attività che svolgo: …………………………….
• 60% donne 40% uomini
• 70% donne 30% uomini
• 85% donne 15% uomini
Oppure il contrario in caso di prevalenza maschile

Quante delle donne he conosci o frequenti sono lesbiche? (stima)

– Una su dieci – Una su cinque – Una su tre

Nelle tue relazioni, ti capita di incontrare più donne o più uomini impegnati/e in progetti, cambiamenti, intenti/e a intraprendere qualcosa, dunque attivi/e e vogliosi/e di fare cose nuove per cui è richiesto un po’ di coraggio, un po’ di intraprendenza, qualche rischio?

Ti pare che le cose, dal punto di vista della stabilità, dell’equilibrio, siano cambiate negli ultimi dieci o vent’anni? I tuoi coetanei, maschi e femmine, a vent’anni, erano più o meno dinamici, energetici, vogliosi di fare… in un certo senso “felici”, rispetto a come sono ora?
• Più
• Meno

Quante delle donne che conosci potresti mettere in un gruppo che le definisce: autonome economicamente, socialmente, equilibrate, capaci di stare da sole, con relazioni umane appaganti?
• La maggior parte
• Metà e metà
• Una minoranza

E quanti uomini conosci dello stesso genere?
• La maggior parte
• Metà e metà
• Una minoranza

Quanti uomini conosci che avevano un sogno e che l’hanno realizzato o lavorano per realizzarlo?

– Molti – Nessuno – Pochi

Sei soddisfatta delle relazioni uomo-donna che hai negli ultimi anni?

Preferisci passare il tuo tempo amicale, sociale, con uomini o con donne? (non il tuo desiderio, ciò che vorresti, ma ciò che effettivamente preferisci stanti le reali relazioni che hai)

Cosa fanno gli uomini, prevalentemente, secondo te? In cosa sono impegnati? Cosa stanno costruendo, come vivono? Cosa vorrebbero? (risposta aperta. Tre righe max se possibile).

Conosci molte coppie?
• Sì
• No

Hai la sensazione che costruire una famiglia sia una delle priorità degli uomini tra i trenta e i cinquant’anni di questa epoca?
• Sì
• No

E per le donne?
• Sì
• No

Come giudichi le relazioni sessuali tra uomo e donna in questa epoca (sia per la tua esperienza sia per quanto sai parlando con tue amiche)?
• Soddisfacenti
• Talvolta soddisfacenti, talvolta no
• Insoddisfacenti

Conosci donne e uomini che sappiano stare bene da soli/e? Quanti?
Donne:
La maggior parte
Metà e metà
Una minoranza
Nessuna

Uomini
La maggior parte
Metà e metà
Una minoranza
Nessuno

Se oggi sei single, sei mai stata sposata?
• Sì
• No

Se sei single, pensi che ti sposerai?
• Sì
• No

Per tutte: hai figli, o conti di averne?
• Sì
• No ma conto di averne
• No e non conto di averne

Tra gli uomini che conosci, quanti non hanno figli e non contano di averne in futuro?
• La maggior parte
• Metà e metà
• Una minoranza

La tua relazione più lunga è durata:
• più di sei anni
• più di tre anni
• più di un anno

Definisci gli uomini tra i trenta e i cinquant’anni che conosci o di cui senti o sai attraverso amici/amiche e/o i media, con un aggettivo (max tre aggettivi, non importa se tutti positivi o tutti negativi o diversi tra loro):

• Coraggiosi
• Impauriti
• Dinamici
• Immobili
• Nel pieno del cambiamento
• Non in evoluzione
• Felici
• Tristi
• Pieni d’energia
• Privi d’energia
• Divertenti
• Poco divertenti
• Autonomi (da famiglia, convenzioni, obblighi, relazioni…)
• Dipendenti (da famiglia, convenzioni, obblighi, relazioni…)
• Soddisfatti lavorativamente
• Insoddisfatti lavorativamente
• Dotati di una grande passione (a cui dedichino gran parte del loro tempo, risorse, energie…)
• Senza passioni particolari (a cui dedichino gran parte del loro tempo, risorse, energie…)
• Altro….

 

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