Le chiacchiere “stanno a zero”

Ecco un post che fa sorgere l’antica esclamazione, quella che va detta a un certo punto del dibattito, quando una storia detta improvvisamente chiude ogni controversia, sana ogni incertezza. E’ quel che mi viene da dire leggendo uno dei messaggi ricevuti oggi. Un messaggio che definirei molto, molto utile per me, per tutti. Da rileggere con qualche periodicità:

….non ho ancora letto il libro(non c’è!) ma la penso quasi come te e ti faccio i complimenti per la scelta coraggiosa che hai fatto. Immagino che sarai sommerso da messaggi quindi sarò breve; mi chiamo Filippo, ho 27 anni, ho lavorato dai 18 ai 25 finchè non ho mollato tutto con l’idea di cambiare vita, sono andato in Australia per sette mesi ma il caso (?) mi ha fatto tornare a boomerang a Milano nel giugno 2008 e a settembre 2008 ho scoperto di avere un tumore al cervello.Potrai immaginarti lo shock…
Sono stato operato d’urgenza e al secondo ciclo chemio ho interrotto le cure per scelta.Da allora sto bene ma un sono po’ incagliato. Questa vacanza statica forzata mi ha sia allontanato da quella che si dice vita sociale sia permesso di capire quanto sia prezioso il tempo che abbiamo a disposizione e convincermi ancora di più che la vita che ci viene proposta, o meglio supposta, è aberrante. Qui arriva il motivo per il quale ti scrivo, sono circondato da persone cieche a tutto ciò che non solo non sanno consigliarmi ma mi vedono come un suonato che vuole afferrare la luna nel pozzo. Da questa situazione ipnotico-demenziale nasce il mio bisogno di confrontarmi con chi ha più esperienza, ho visto una tua intervista in tv che non poteva capitare in un momento migliore. Non potevo non scriverti e spero di poter comunicare con te in qualche modo.”

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Dedicato a tutti i downshifters

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Il discorso dello schiavo (Silvano Agosti)

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