Appunti…

 

Il bagno

Prima serata fredda. Sono a casa da due giorni, dopo tanto. Camino acceso. Per me inizia così l’inverno. Quando finirà lo capirò perché non lo sentirò più crepitare. Per qualche giorno soffrirò di solitudine. Appunto: è grave quando ci si fa compagnia con un fuoco?

Tante cose rimaste indietro, tante cose da fare. L’orto è l’unica a posto. Ho cipolle, aglio, finocchi, cavolo nero, insalata (splendida), ancora pomodori, gli ultimi, e poi il fragoleto, spezie di ogni tipo. Le olive vanno in salamoia domani. Poco di tutto, ma per provare. So come sono fatto: su certe cose mi servono anni per imparare. Imparare è una cosa che mi dà un mucchio di soddisfazioni. Appunto: perché mi piace imparare.

Il nuovo libro è in fase di editing. Una fase delicata, non sempre facile. Tempo ce n’è, ma non bisogna sprecarne. Ogni volta che ricevo un pezzo dall’editor inizio subito a lavorare. La mattina presto, ancora buio. La mattina sa di vita. Thoreau, in Walden, scriveva: “Ho infinita speranza nell’alba” e poi “L’arte più degna è influire sulla qualità del giorno”. Io ho più la sensazione che il mattino influisca sulla mia. Tutte le cose migliori le ho pensate prima del sorgere del sole. Appunto: perché la mattina penso e sento di più.

Sto girando intorno a dei progetti che hanno a che fare con il bosco. Il recupero, innanzitutto. La costruzione del sentiero per arrivare al torrente, che in questi giorni urla tumultuoso. Poi tettoie, almeno due. Un sentiero di legno per poter camminare scalzo sotto gli alberi. Negli spazi recuperati alla macchia incolta devo mettere delle istallazioni, sculture, cose che pendono dall’alto o sorgono tra la roccia e i tronchi. Questo bosco deve resuscitare, e poi vivere. Appunto: perché vorrei fare tutto. Da capire bene.

Devo smettere di rispondere alle email, ai messaggi. Non posso più farlo. Mi toglie tanto tempo, e poi ci resto male quando qualcuno mi dice sempre le solite cose. Ne ha diritto, sono io che non capisco. La comunicazione, lo so da tempo, va regolata. Non si può esserci sempre, non si può leggere tutto. Tra libri, pagine di siti e giornali, tra  messaggi, post e email credo di leggere migliaia di pagine al giorno. Bisogna prendere la decisione. Non è priva di sofferenza. Qui, nel silenzio, sembra possibile. Appunto: che ruolo ha la comunicazione, perché mi sta così a cuore.

E poi c’è il resto: il documento sulla politica, che ho in mente; il giro del Mediterraneo in cinque anni; il progetto del barcone; il romanzo su Dragut, che ormai è alle porte; il viaggio che voglio fare… In questi giorni alcune logiche del lavoro mi sono tornate addosso. Che brutto scoprirmi ancora in grado di difendermi. Avrei preferito soccombere, anche se un poco l’ho fatto. In altri tempi non avrei ceduto un millimetro, fino alle estreme conseguenze. Invece ho lasciato, ma solo dopo una reazione. E’ dura togliersi di dosso il pelo. Occuparsi del vizio è stato più semplice. Appunto: fare più attenzione, in futuro.

Ho parlato con qualche amico che lavora, gente della vita di prima, ex colleghi. Li ho trovati stanchi, affranti, preoccupati, senza vita. Le cose, a quel che mi dicono loro, stanno peggiorando nelle aziende. Mi chiedo quanto resisteranno, cosa sarà di loro. Le cose cambiano velocemente, stanno correndo verso l’ultimo nodo. Appunto: occuparmi di loro, di tanto in tanto.

Domani però non farò niente di tutto ciò. Domani dipingo un’asse sotto al lavabo, col bianco da barche. Mi voglio sedere per terra, con un po’ di musica, e lavorare lentamente. Poi voglio fare una crostata, in quella di stasera non ho messo il burro, ed è venuta dura. E basta. In tutto il giorno solo queste due cose. Per domani, nessun appunto.

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72 pensieri su “Appunti…

  1. Ciao Simone, un consiglio per la crostata , metti l’olio al posto del burro e lascia l’impasto a riposo per mezzora…

    bello il tuo progetto del giro del mediterraneo in barcone, o sentito che ne parlavi a Ponza è già li ero affascinato…

    mi auguro , anzi sono sicuro , che questo tuo progetto andrà in porto, anzi andrà in mare…

    In questo ultimo periodo sto riscoprendo il piacere della lentezza per mare…il viaggiare lenti senza nessuna fretta…

    Un saluto dal rettiliano …..

  2. Ciao Simone
    avevo letto il tuo Libro nel 2010, ho cercato di rileggerlo negli ultimi due anni ma non ne ho mai avuto il tempo … il lavoro frenetico, un figlio in arrivo, e la crisi …
    Ti scrivo perche’ e’ da una settimana che vedo stralci della tuo programma in TV e mi viene da piangere ogni volta che finisce e puntata e compare quella maledetta frase. La questione e’ che la risposta a quella domanda la conosco bene! Dopo due anni difficili per avere un figlio, un anno ancora piu’ difficile tra cassa integrazione e mobilita’, un nuovo impiego a 70 km da casa e con orari stremanti, la responsabilita’ di dar da lavorare a 90 persone senza nessuna gratifica, la decisione di mollare questo impiego (sicuro) per ricominciare da un’altra parte …
    Vorrei solo aver avuto il tuo coraggio quando ne ho avuto l’occasione (piu’ o meno un’anno fa) … ma con un bimbo e una moglie la scelta e’ molto dura.
    Da questo brutto quinquennio sto capendo che il proprio corpo capisce tutto prima della propria mente (frase contorta, eh!).
    Da cinque anni mi stanno accadendo cose strane che vanno in un certo modo ad aggravare la mia sensazione di infelicita’ … tutto e’ cominciato da una serie di mal di schiena dovuti alle troppe ore ore in ufficio, a questo si aggiunta la psoriasi, malattia autoimmune psicosomatica, che nel mio caso si e’ rivelata (dopo anni di cure e soldi spesi in medici e medicine) piu’ psico che somatica! Questa sensazione di infelicita’ mi sta logorando dall’interno e appena ho 5 minuti non facci altro che pensare al modo di cambiare vita … aprire una piccola azienda agricola, quasi autosufficiente e possibilmente a pochi chilometri dal mare … il mare, l’unica cosa che riesce a darmi sollievo, sia dalla psoriasi che dallo stress di questa vita inconcludente.
    Vorrei solo ringraziarti per la speranza che continui a dare a me e a chi si trova come me incastrato (questo per me e’ il termine che rappresenta la mia condizione) in una vita che non lo soddisfa.
    Spero solo di riuscire un giorno a mollare tutto con mia moglie e mio figlio per costruire qualcosa di Nostro e che ci permetta di vivere insieme come una famiglia vera, di trovare il tempo per noi stessi, per vivere ogni situazione e ogni momento a fondo, senza essere sopraffatti dalla frenesia e dal tempo scaglionato.
    Grazie ancora e spero di riuscire di a vedere una puntata intera, visto che la mia piccola peste vuole giocare fino alle 23.30 almeno … grazie a Dio ci sono lui e mia moglie che mi danno da la forza di continuare e spero … la forza di cambiare!

    • grazie a te luca per questa testimonianza. dura ma anche carica di speranze. in tre, voi tre… ce la farete. vedrai! un caro saluto! ciao.

  3. @ Carmen Maira
    perché tanta impazienza e intolleranza per chi non la pensa come te ed esprime semplicemente un suo pensiero?
    A mio avviso l’unico invito, pacato, da fare a Giovanna, è di guardare l’interessante trasmissione di Simone, ricca di stimoli e riflessioni profonde, quindi confrontarsi con chi, come te e me, e molti altri qui, apprezzano ‘Un’altra vita’.

  4. @GIOVANNA
    ufff…che pppalle!
    quali sono sti “altri” modi… altre logiche… più propriamente perottiane? i segnali di fumo?per forza bisogna essere nicchia per essere seri?…solite sempliciotte demonizzazioni manco tanto snob. E manco l’hai vista la trasmissione!!! mah

  5. Sono d’accordo con Michael, non credo che più sorrisi sminuirebbero l’importanza degli argomenti. Anche io ho notato il sorriso bellissimo del monaco, la miglior testimonianza della sua felicità.

  6. Ciao Simone,
    Ho visto in replica ‘Un’altra vita” del 1 novembre sul web : mi ha fatto bene al cuore la pacatezza e la concretezza di Padre Natale. Un personaggio da non dimenticare! Ha parlato di un posto dove ritirarsi (presumo presso il suo convento) : non ho ben capito dov’è… potresti darmi qualche indicazione ulteriore e se esiste la possibilità di mettersi in contatto con lui (o chi per lui) per passare qualche giorno li?
    Grazie

  7. Approfitto del sabato pigro e freddo, sul divano a sferruzzare, per guardare i tuoi video.
    Ciò che vedo in queste persone è il viso di chi si è fatto tante domande, che ha pensato tantissimo ed è (finalmente) sereno…
    E’ scritto sulla loro pelle…
    … e anche sulla tua
    Grazie

  8. Fortunatamente in rete sul sito rai ho potuto vedere le due puntate di “Un’altra vita” (senza interruzioni pubblicitarie) ;-).
    Debbo dire molto interessanti e piacevoli. Finalmente qualcosa che valga la pena di vedere in tv. Trovo straordinariamente belle le musiche, mentre credo, ma penso sia inevitabile, le riprese sono un pochino incalzanti, troppo veloci, comunque di qualità; complimenti al cameraman ed agli sceneggiatori e postproduttori.

    Un solo appunto, se mi è permesso: dovresti sorridere soltanto un pochino di più. E’ pur vero che le tematiche trattate sono maledettamente serie, ma un sorriso in più apre sempre porte inaspettate… 😉

    Hai visto il monaco che parlava sempre con un sorriso sulle labbra e trasmetteva un piacevole senso di serenità?

  9. Caro Simone, ho visto le due puntate del tuo programma (bellissime) e ho consigliato a dei conoscenti di buttargli un occhio… che palle ‘sti conoscenti con la solita storia “e ma quelli ciavevano i soldi per partire e raggiungere il loro sogno…” credo invece che loro non abbiano alcuna passione che tu e le persone che come te avete intrapreso il viaggio verso il sogno se avevate qualche risparmio da parte che vi ha agevolato beh penso ve lo siate sudato e comunque i miei genitori da pezzenti quali erano dopo la guerra hanno concretzzato il loro sogno di acquistarsi una casa facendosi un c..o tanto! Gli sarebbe piaciuto studiare ma altre impellenze glielo hanno impedito, ma il loro sogno l’hanno realizzato e mantendeno pure tre figli; ora basta lamentarsi, indignarsi o convincersi che i sogni si realizzano “solo” coi danè, come diceva Einstein a suo figlio “la vita è coma andare in bicicletta, se vuoi stare in equilibrio e andare avanti pedala!”. un saluto.

  10. Giovanna, io penso che in genere non ci siano cose che si “debbano” o “non si debbano” fare perché hai fatto una scelta. 
    L’importante x qualsiasi cosa fai e’ come la fai e quale convinzione hai nel farla.
    La tv e’ un potente mezzo alla portata di tutti, riempirla di contenuti e non continuare a lasciarla in mano ai soliti delinquenti e’ soltanto positivo e se poi Simone ne trae un vantaggio personale che male c’e? Io sono certa non sia il suo unico fine ma probabilmente solo una positiva conseguenza e non lo fa di sicuro a discapito di qualcuno…anzi penso che abbia toccato in sole 2 puntate una miriade di temi sui quali per tanti sarebbe utile riflettere.
    Ciao

  11. Ciao Simone e complimenti,
    ogni puntata del tuo programma dona spunti per la decrescita che nel mio caso, seppur lentamente, è iniziata oltre dieci anni fà.
    Un abbraccio
    Loretta

  12. Sono d’accordo con Fabio sulla puntata di ieri…molto interessante la visione di solitudine che avete proposto…e molto d’accordo con te, Simone, sulla necessità che io cerchi e trovi un buon equilibrio per poi partire e ritornare e ripartire…buon resto di giornata a tutti! Simona

  13. Purtroppo non ho visto la trasmissione, di sicuro la vedrò. Ora però devo dirti che il lupo perde il pelo ma non il vizio! Si perchè il mezzo è il messaggio, tanto per capirci, per cui un programma televisivo, per quanto divulgativo, ben fatto, interessante, è sempre un programma televisivo. E chi abbandona come tu dici, certe logice, un certo mondo, non dovrebbe fare televisione, comunicare o divulgare un pensiero o una storia in tv. Lele Mora è andato in tv a dire che è cambiato, penso che se fosse davvero cambiato, avrebbe trovato un altro modo per comunicare la catarsi!
    Per carità tu sei di tutt’altra stoffa… perciò ti scrivo.

    • Giovanna ciao, grazie del commento. Fotrse dovresti vedere la trasmissione. In ogni caso non concordo con quanto dici. Molte delle cose che ho abbandonato, le ho abbandonate perche’ non mi piacciono, perche sono fatte male, perche hanno metodi e obiettivi con cui non mi riconosco. Diversamente forse le avrei sposate ancora solo in parte, o del tutto chissa’. La tv e’ un disastro. Quando mi hanno offerto la possibilita non di subirla, ma di occuparla diversamente per un’ora a settimana, non mi sono certo fatto pregare. Le cose brutte vanno fatte meglio, se e’ possibile. Io ci ho provato. Ciao!

  14. “Le logiche del lavoro”…
    E’ passato un mese da quando ho ripreso a lavorare secondo lo schema classico delle 8 ore in ufficio.
    Mi rendo conto di sentirmi un’aliena sbarcata su un altro pianeta, dopo due anni passati a fare qualcosa che assomigliava a un sogno.
    Il mio rapporto con il lavoro è cambiato e forse è questo il mio problema nella relazione con alcune colleghe. Siamo in un open-space e a quanto pare gli ultimi arrivati sono sempre il bersaglio di due o tre persone qui dentro. Così, a prescindere. E queste tre persone sono quelle che vivono il rapporto più conflittuale con il lavoro (mi spiace dire che sono donne): competitive, sindrome da prima della classe, se ti aiutano è per farti sentire scema…
    E io, come Alice nel Paese delle Meraviglie, sono qui seduta e mi chiedo che senso abbia un comportamento così, quando la vita vera è fuori (e queste persone hanno problemi personali gravi a quello che le sento raccontare).
    Vivo le mie 8 ore cercando di imparare cose, apparentemente inutili, ma nella vita non si sa mai. Accantono le mie bricioline per il futuro del mio sogno.
    E nel tempo libero cucino, passeggio, leggo, cucio, faccio bricolage e tutte le cose che facevo quando ero “disoccupata”.
    Il problema non è il lavoro, ma il rapporto che abbiamo con esso, spesso malsano.
    Non ho ancora visto le puntate del tuo programma perché (e mi vergogno a dirlo) da quando non ho la tv non riesco più a concentrarmi quando guardo qualcosa.
    Buon fine settimana

  15. Molto bella la puntata di ieri, Simone. La settimana scorsa, causa giornata lavorativamente intensa, guarda un po’, non era filtrato tanto come questa volta.
    Bello rivedere tanta umanità nelle persone intervistate e la determinazione per farla affiorare, per affermarne il più possibile in questa vita. Scelte semplici tutto sommato, rese difficili dal contesto storto in cui viviamo. Faceva molto tenerezza la prima intervistata e mi ha colpito molto la sua sincerità, a volta imbarazzata, nell’ammettere di essere ancora schiava di un certo modo di fare, o di strafare…
    Spettacolare il monaco, che con grande chiarezza e serenità ha parlato di concetti oggi nascosti, quasi inafferrabili se non sei determinato a catturarli. E bello anche il fatto che sia un uomo come tutti noi che si ascolta i Cure!! Sta nascendo in me l’idea che si può essere laici essendo religiosi, o che forse questa contrapposizione netta, così netta poi non è… perchè forse la fede è semplicemente una capacità umana.
    Ottima anche la scelta della colonna sonora… emozionante! (Sweet Emotion degli Aerosmith al primo posto). Ciao!

  16. Criticare è valutare, impadronirsi, prendere possesso intellettuale, insomma stabilire un rapporto con la cosa criticata e farla propria. (William James)
    __ poi sempre meglio le critiche dell’indifferenza o dei commenti piacioni e buonisti, ma le critiche bisogna anche sapersele meritare, soprattutto quelle costruttive perchè di quelle un tanto al chilo facciamo tutti a meno.
    lapo, mi spiace, è nella categoria degli “ignorabili” a prescindere, nel girone dei condannati di default, geneticamente scevro di alcun significato significante anche ammesso imparasse l’idioma natale.
    le parole sono tali quando la persona esprime (spesso suo malgrado) i loro significati attraverso il suo essere (a prescindere dal suo avere), altrimenti tutti potrebbero dire tutto (lo so, in effetti pare proprio così) e ognuno dovrebbe ascoltare chiunque (cosa che invece trovo dispersiva e fuorviante).
    piuttosto, ma perchè nessuno dice a marchionne che li paghi lui i 19 da riassumere, con una infinitesima parte del suo stipendio faraonico e la smetta di giocare ad altrimenti tutti giù per terra?
    __ (mi viene un dubbio__l’ha mica detto lapo? no perchè non so se si è capito ma il video non l’ho visto:)

  17. nella puntata di questa sera alla fine hai parlato di un marinaio che si è autocostruito una barca …però non ho capito come si chiama.grazie

  18. se ti serve una ricetta collaudata – ne arriva da una nonna d’altri tempi – per una crostata che non dimenticherai… non hai che da dirlo, te la mando al volo! 😉

  19. Ciao Simone,
    è la prima volta che scrivo qui…che strana sensazione! Ti “conosco” da poco. Qualche mese fa son tornata da un viaggio di volontariato in uno dei paesi africani più poveri del mondo e non sono ancora riuscita a riadattarmi…parlando delle mie sensazioni con una persona molto in gamba e di ampie vedute, mi ha consigliato di leggere di te e del downshifting…sono quasi alla fine di “Avanti tutta” ed eccomi qui…non penso di voler “abbandonare tutto” e cambiare drasticamente ma sicuramente quello che proponi mi risuona molto e ho intenzione di utilizzarlo. Evidentemente trovo delle connessioni forti col viaggio in Africa, viaggio di semplificazione a 360°, viaggio di disintossicazione, viaggio di rallentamento, viaggio di pulizia, viaggio di riscoperta di cosa ha davvero valore…e quando torni qui e tutto viaggia alla velocità della luce e con queste tecnologie sofisticate si portano avanti tante relazioni virtuali e a distanza e ci si dimentica di vedersi, di passare del tempo insieme, di abbracciarsi e guardarsi negli occhi e si soffre di stress e si continua comunque a correre…no, non ce la posso fare! Ho bisogno di ricordarmi di rallentare! Son contenta di averti “incontrato” e di aver incontrato il downshifting e questo blog. Vado avanti a leggere, vado avanti piano, ma faccio girare le rotelle del mio cervello per riprogettare e allenarmi a rallentare. Un saluto a te e a tutti, Simona

    • Ciao simona. Benvenuta. Un viaggio e’ un’esperienza sempre straniante, figuriamoci un viaggio come il tuo. A meno che tu non voglia “vivere viaggiando” devi pero’, credo, trovare un equilibrio dove vivi. Per poi partire. E tornare. Ciao!

  20. Sono classe 1964 e da alcuni anni ho dirottato le mie vele su altre mete : a 17 anni avevo molte certezze, ora più nessuna.
    Sto cominciando a vedere all’orizzonte un modo di vivere diverso: come dici tu le priorità sono cambiate fino a che il lavoro ora è finito al terzo posto! Ho fatto una discreta carriera, sempre lavoro autonomo, e questo oggi mi permette di fare in modo indipendente l’elenco delle cose importanti… Purtroppo mi rendo conto che quello che mi condiziona più di tutto ora è il rapporto con gli altri : cioè tutta quella massa di persone (tantissime) che continua a dare il podio al lavoro… Difficili rapporti, difficile spiegare… e così arriva automaticamente l’isolamento… che per me è sinonimo di libertà!
    Bisogna tener duro…
    Ciao e un abbraccio
    Mluisa

  21. Ciao Simone,
    prima o poi doveva accadere,anzi, mi sono domandata spesso dove trovassi il tempo per seguire tutto e tutti. Per me l’importante è continuare a leggere ciò che scrivi… Grazie per quel che hai regalato e per quello che vorrai continuare a donare.
    Con discrezione, seduta in un angolino continuerò a seguirti.
    Abbraccio 🙂

  22. Ciao simone

    scusa se scrivo qui, non ho trovato una modalità più appropriata. Avrei bisogno del tuo aiuto. Il problema è questo: ho acquistato tramite paypal (l’account è m_castoldi@virgilio.it) l’ebook ADESSO BASTA. Dopo il pagamento regolarmente effettuato ho scoperto che la mail a cui è collegato il mio account paypal era stata pulita da virgilio a causa di mancato utilizzo. Immagino che l’ebook venga spedito a quella mail, non avendo trovato altri form in cui specificare le modalità di invio. C’è modo per cortesia di recuperare l’ebook e possibilmente averlo all’indirizzo che trovi in questo post?

    Se ti servono dettagli per controllare la transazione guidami tu per favore.

    grazie
    Marco Castoldi

  23. ho tanto cercato una casa con il caminetto, ma non l’ho trovata!
    Mi piace la luce di una stanza illuminata da un fuoco schioppettante. Deve essere proprio bella la tua casa. Ritornare alle cose semplici, al fare con le mani .. vedere delle cose ben fatte. Dobbiamo tornare alla dimensione concreta di una vita semplice e al contatto con la terra. Sono i dolci la tua specialità? buon riposo

  24. chiarissimo, simone. direi quindi che, appurata l’importanza di questo ultra-testo, si tratterà per te di stabilire la giusta misura di tempo ed energie da dedicargli senza esserne travolto.
    un’altra bella sfida, a quanto pare! 😉

  25. insomma, simone, la tua tana è pronta per l’inverno! ottimo.

    sul discorso della comunicazione: scelta comprensibile e – anzi – auspicabile per te.
    l’attenzione che dedichi a chi ti segue, qui e altrove, è ammirevole. io stesso ne ho beneficiato e ne sono rimasto colpito.
    tuttavia, mi sono sempre chiesto dove trovassi il tempo e, soprattutto, le energie per intervenire così spesso, e in maniera tanto precisa e puntuale, in sede di commento. per di più, senza sottrarti all’approfondimento o ad argomentazioni supplementari, quando richiesto.
    nel momento in cui rinuncerai, magari anche solo in parte, a ciò, guadagnerai senz’altro un ulteriore, preziosissimo bottino di tempo ed energie da impiegare altrimenti. fosse anche “solo” (nota le virgolette!) per passeggiare nel bosco o guardare il fuoco che scoppietta nel camino.
    e poi tu sei uno scrittore. produci opere. in linea di principio, sono convinto che un’opera, con il messaggio che contiene, debba camminare da sola e, da sola, trovare la sua strada. penso che debba contenere (e nel tuo caso ritengo che li contenga) tutti gli elementi indispensabili alla sua comprensione. un’opera riuscita è riuscita di per sé: non richiede spiegazioni, ribaditure, precisazioni. a ulteriore prova del suo valore – perché no? (beninteso: questo discorso vale per la scrittura come per ogni altra forma espressiva.)
    insomma: mi pare proprio che tu sia del tutto legittimato a tenere un atteggiamento di riserva nella fase successiva alla condivisione di ciò che hai creato: che si tratti di libri, post o trasmissioni tv. senza per questo rinunciare a una qualche forma di rapporto diretto – quanto mai opportuno – con chi ti segue.

    PS
    in bocca al lupo per i tuoi progetti. forza e coraggio per… gli “inferni” che stai attraversando. e avanti tutta, ora e sempre!

    • Grazie ivo. Sui libri hai ragione, dicono quel che devono e seguono la loro via trovando sintonie e incontro con lettori, senso, gusti, opinioni. Pero’, vedi… Cio’ che avviene soprattutto oggi, con la relazione verticale breve tra autore e lettori, e la relazione orizzontale ampia, tra lettori e discussant nei blog, e’ un ultra-testo, cioe’ una sorta di estensione smisurata del libro, che consegue ad esso, che ne produce un altro senza fine, scritto a quattro mani, tante teste, un unico tempo condiviso. Questa e’ la nuova frontiera della comunicazione, ed e’ quello che facciamo qui, in circa milleduecento persone ogni giorno. Un effetto molto forte della letteratura e della saggistica. Qualcosa che consente a tutti noi di comprendere ancora di piu’, evolvere il nostro modo di pensare, le nostre informazioni.
      A questo tengo molto, in questo mi sono sempre impegnato tentando di suscitare e sottoporre spunti capaci di favirire l’intero processo tra noi. A certe cose occorre crer farle, ma occorre fare se ci si crede.
      Poi c’e’ la comunicazione diretta, uno a uno, che nel mio caso e’ oltre la meta’ della mole complessiva delle relazioni virtuali. Poi c’e’ facebook, youtube, ci sono i media. E’ la sommatoria di tutto questo che e’ difficile da gestire.
      Grazie al cielo ho due facolta’ che mi vengono in ausilio: non dormo molto, pur senza soffrire d’insonnia, e ho tante energie. Ho sempre creduto che se ne hanno sempre, di energie, quando si fa qualcosa a cui si attribuisce valore. Ciao! (Non rileggo, scusate gli eventuali refusi)

  26. Pure io sto pensando di cancellarmi da facebook, non seguire più forum, blog, giornali on line. Possono essere utilissimi, ma dopo essersi informati, aver letto, aver confrontato mi sembra di aver tolto spazio ad altro e non mi sento soddisfatto. Non ho ridotto gli impegni di lavoro per passare più tempo davanti al P.C. ma al tempo stesso ho usufruito dei siti di regalo/baratto, ho letto cose interessanti, ho avuto la possibilità di informarmi e di conoscere…Non è una scelta facile.

  27. … Che brutto scoprirmi ancora in grado di difendermi. Avrei preferito soccombere, anche se un poco l’ho fatto. In altri tempi non avrei ceduto un millimetro, fino alle estreme conseguenze. Invece ho lasciato, ma solo dopo una reazione. E’ dura togliersi di dosso il pelo. Occuparsi del vizio è stato più semplice….

    bellissimo e profondo.

  28. Beh, e allora io 🙂 ieri ho raccattato quattro cose nell’orto ed ho preparato il pesto con l’ultimo basilico e il cous cous con le verdure, e poi, nella nuova-stufa-usata che ho installato ho cotto la torta di mele, il pane e la farinata. Tutte cose che oggi vado a condividere con chi amo.
    Mi è pure caduto il cous cous per terra, piatto e pappa. Disastro. Non ho bestemmiato, ho raccolto, buttato, sono tornata nell’orto a riprendere cavolo, carote e sedano e l’ho rifatto, imperterrita.
    Se guardi bene in cucina, dovresti trovare un’ottima marmellata di albicocche per la tua crostata.
    Bella la trasmissione, come sei professionale… Il Cecchi Paone ti fa una pippa! Ciao com

  29. Caro Simone, mentre te ne stai “isolato” nel tuo bosco in Sicilia si fa la storia! Scherzo, sono pienamente convinto che i cambiamenti sono opera proprio della consapevolezza e delle scelte individuali 😉 Cosa c’è di meglio in questo periodo che leggere, scrivere e riflettere accanto al fuoco, preparare le provviste per l’inverno ed osservare la natura che si prepara al riposo..

  30. Questa lezione si sarebbe svolta nell’ambito di un corso intensivo di formazione e il professore aveva a sua disposizione solo un’ora per trattare il suo argomento.

    In piedi, davanti a questo gruppo scelto (uomini manager importanti attenti e pronti a prendere appunti per non perdere nulla di quello che l’esperto avrebbe loro insegnato) il vecchio professore guardò questi uomini uno per uno, lentamente, poi disse loro: “Faremo un esperimento”.

    Da sotto il tavolo che lo separava dagli allievi il vecchio professore tirò fuori un grosso vaso di vetro (della capacità di circa 25 litri) e lo mise delicatamente davanti a sé.

    Quindi sempre da sotto il tavolo tirò fuori una quindicina di sassi grossi all’incirca come palle da tennis e li mise uno per uno nel vaso. Quando il vaso fu pieno fino all’orlo, alzò lo sguardo verso gli allievi e domandò: “Pensate che il vaso sia pieno? “Tutti risposero: sì”.

    Aspettò qualche secondo e disse: “Davvero?”

    Allora si chinò di nuovo e tirò fuori da sotto il tavolo un recipiente pieno di ghiaia. Con attenzione versò la ghiaia sopra i sassi poi agitò leggermente il vaso e la ghiaia si infiltrò tra i sassi fino a raggiungere il fondo del vaso.

    Il vecchio professore alzò ancora lo sguardo verso l’uditorio e chiese di nuovo:

    “Pensate sia pieno il vaso?”

    Questa volta i suoi allievi iniziarono a comprendere l’inghippo. Uno rispose:

    “Probabilmente no?”

    “Bene!” rispose il vecchio professore si chinò di nuovo e questa volta tirò fuori da sotto il tavolo una ciotola piena di sabbia con molta attenzione versò la sabbia nel vaso.

    La sabbia riempì gli spazi fra la ghiaia e i sassi. Di nuovo domandò: “Pensate sia pieno il vaso?”

    Questa volta senza esitazione gli allievi risposero in coro “No!”

    “Bene!” rispose il vecchio professore e come prevedevano i suoi allievi prestigiosi prese un bricco d’acqua che era sotto il tavolo e riempì il vaso fino all’orlo.
    Il vecchio professore alzò allora lo sguardo verso il gruppo e domandò:

    “Che grande verità ci mostra questo esperimento?”

    Il più audace degli allievi pensando al tema della lezione rispose: “Anche quando si crede che la nostra agenda sia completamente piena, se si vuole si può aggiungere qualche appuntamento, è possibile trovare ancora degli spazi di tempo”.

    “NO” rispose il vecchio professore “Non è questo!”

    La grande verità che questo esperimento vuole mostrarci è la seguente: “Se non si mettono per primi nel vaso i grossi sassi, in seguito non sarà mai più possibile farli entrare tutti…”
    Ci fu un silenzio profondo durante il quale ognuno prese coscienza della cosa.
    L’anziano professore quindi aggiunse: “Quali sono i grossi sassi della vostra vita? La salute? La famiglia? Gli amici? Realizzare dei sogni? Fare ciò che vi piace? Conoscere? Difendere una causa? Rilassarvi? O altro? Se si dà priorità ai dettagli alle bazzecole (ghiaia, sabbia, acqua) si riempirà la vita di cose trascurabili e non ci sarà abbastanza tempo da dedicare alle cose importanti.

    Quali sono i grossi sassi della vostra vita?

    Metteteli per primi nel vostro vaso”.

  31. Ciao Simone. Ti ho inviato però una mail con l’indirizzo mail del Presidente con cui concordare la data per la presentazione del libro. Non c’è bisogno che mi risponda, ma mettetevi in contatto.

    Anche io adoro il camino.

    Bye

    Carla

  32. “Oggi c’è una fittissima cortina e quella più densa è formata dall’eccesso di informazioni. Secondo recenti dati, un solo numero del New York Times contiene più informazioni di quante potesse raccoglierne nell’intero arco di una vita, una persona di cultura nel Rinascimento.
    La crescita delle informazione procede a ritmi esponenziali: una bruma informativa, per cui vedi ciò che hai a mezzo metro, registri quello che hai vicino ma non riesci a discernere dove stai andando. Da qui deriva l’ignoranza. Essere ignoranti significa non capire cosa sta succedendo e che cosa accadrà ed essere costantemente scioccati da eventi inattesi.” Zygmunt Bauman

    Più leggo e cerco di conoscere e più il bisogno di disintossicarmi dal flusso incessante di notizie, analisi, discussioni cresce… davvero è difficile porre un argine e scegliere cosa vale la pena di approfondire, di discutere.

  33. Lunedì mattina, io oggi sono a casa dal lavoro, sono a casa da venerdì in realtà. Dopo un periodo durissimo passato ad aiutare i miei genitori entrambi malati, quando le cose si sono messe per il meglio, mi sono ammalata io. Nulla di grave, un’influenzina piccola, ma il medico mi detto di ascoltare i segnali che ci dà il corpo e di stare a casa tutta la settimana dal lavoro, di riprendere fiato perché sono in riserva. Lunedì mattina a casa, dicevo. Mi ascolto la musica, sto con la mia gatta, piango un po’ (Simone quanto ti ho capito quando scrivevi della tua mamma!), penso, scrivo. Poi ho un bel po’ di progetti per la testa, le cose da fare per i prossimi mesi non mancano. Il desiderio è vivo. Anzi è più vivo che mai. Il lunedì mattina sono tutti a lavorare, nessuno ha tempo per te, deve scappare a fare nel circuito dell’efficientismo, io comunque sto bene nella mia solitudine. A me piace pensare e da soli si pensa molto bene.
    Ti confermo Simone che nelle aziende va sempre peggio. Io non ho un lavoro particolarmente importante, ma la spremitura di limoni (umani) è arrivata al massimo ormai. Tanto la gente continua a farsi triturare. Io non ci sto. L’azienda può pensare e fare quel che vuole, anch’io posso fargli vedere i sorci verdi se voglio. Finora è stato un rapporto di collaborazione positivo anche molto pesante. Non mi capacito che nelle aziende in generale si sia arrivato ad un clima di fondo orribile, del resto la società è questa qua, gli individui sono formati male, hanno creduto a modelli sbagliati per anni. E non si sanno guardare dentro.
    Mi ha fatto piacere leggere la descrizione della tua mattina oggi, da sola a casa è stato proprio bello trovare il tuo post, allora non sono tutti in ufficio! 🙂 Ciao

  34. Hai scelto di essere un “uomo di libertà” ( ti ricordi la definizione di De Crescenzo in “Così parlò Bellavista”…?)e noi tutti rispetteremo la tua libertà di vivere anche senza comunicare, anche senza rispondere ai nostri post…ma se lo fai perchè credi che sia inutile, dovrebbe smentirti il solo fatto che siamo qui a leggere le tue parole tutti i giorni, a seguire i tuoi video e le tue storie. Hai gettato un seme che sta germogliando a poco a poco…prenditi tutto il tuo tempo e lo spazio per la tua vita, ma, se puoi, ogni tanto regalaci ancora qualche pensiero…

  35. Grazie Simone per la risposta! mi fai sentire in colpa! non ti voglio distrarre….! ma ci sono cose che in certi momenti ti senti di dire a qualcuno! anchio ho avuto un prima e un dopo! quei mille progetti, quell’irrequietezza della mente che ti fa fare tanti percorsi, desiderare mille vite e molto altro ancora….! Tra le altre cose adesso allevo api. Sarebbe un’onore per me regalarti un’arnia e scambiare due parole! solo due parole, perchè qualche volta i propri “guru” si materializzano…..

  36. @Red Purtroppo quelli sono pini, si spaccano come ridere, da noi (almeno da me in Trentino) i pini non si possono abbattere. I tui di tronchi che abbiamo noi (faggi sopratutto) sono molto più duri, causa il bosco secco, col cavolo che li spacco così facilmente 😀 Però grazie per la dritta!

  37. “la divulgazione devia e stanca” come ti dicevo ieri.
    le persone spesso ricorrono agli altri per l’alibi della guida e il più delle volte pretendono il miracolo (che se sapessimo farne, che non lo avremmo già fatto per noi stessi?)
    e di “me” (generico per non dire te, noi, ecc) chi si prende cura?
    domanda retorica, del resto nel simposio se ne faceva assai.
    il bello è che alla fine, dopo tanto male_dire del genere femminile è alla cara diotima di mantinea che ci si va a rifare:)
    da quel poco che ho visto anche tu eviti il ricorso all’amore come panacea, se ho ragione, me ne rallegro.
    ti lascio un haiku così resti senza parole e fai a meno di rispondere (che io a me ci penso da sola nel bene e nel meno bene;)

    digito tasti
    silenzi operosi
    giostre volanti

    ole!

  38. E’ giusto che tu faccia quello che ti senti. Hai ragione non si può perdere tempo dietro a persone che ciclicamente ti dicono le stesse cose. Quello che è il tuo pensiero è scritto ormai in modo chiaro e inequivocabile. Poi chi ci vuole leggere altro o non lo vuole leggere affatto, poco importa.
    I tuoi progetti futuri sono bellissimi e molto molto creativi. Scaldano il cuore … e se anche ti leggeremo meno, sapremo cosa stai facendo, sapremo che ti stai ossigenando e che stai “creando”.
    Ci sono le tue trasmissioni per le prossime settimane a farci compagnia, vivi pure la tua vita Simone, fallo un po’ anche per noi. Buona crostata!

    • Quello della comunicazione, in questa epoca che sovrabbonda di media ed è carente di messaggi, è un tema importante, affascinante, molto difficile. Occorre pensare molto. Appunto: a quante cose si riesce a pensare in modo efficace, con concentrazione sufficiente?

      Sandro: sì, ho un mare di idee, un mare di progetti. E’ tutta roba che quando perdevo tempo in un ufficio restava lì a minare la mia falsa coscienza, fonte di sensi di colpa. Pensavo: “perché non sviluppo le mille idee che mi vengono? perché non studio, non faccio, non creo quel che so che dovrei e vorrei studiare, fare, creare??”. Oggi sono scomparsi quei sensi di colpa. Tutto il tempo è per andare avanti su quelle strade. Vivere con quei pesi sul cuore fa male. Meglio stancarsi col cuore leggero. I pesi vanno sui muscoli, non sul cuore. In questo caso rafforzano (e sfiniscono); nell’altro indeboliscono (e sfiniscono ancora di più). ciao.

  39. Bella bianca quell’asse, però io la farei azzurrina come il muro sopra, sai per continuità 😉 Conoscendoti però (si fa per dire), ora che sono le 8 e mezza, avrai già finito 🙂

    buona giornata!

  40. Beh Simone, la vita andrebbe vissuta tutta senza ‘appunti’, senza la ‘to do list’ che alla fine diventa opprimente, riempie il tempo, toglie il fiato e la liberta’.
    Progetti si, certo, e ci mancherebbe, ma che non prendano mai il sopravvento su di noi.
    Anche qua e’ iniziato a far fresco, da un paio di giorni coperta in piu’ sul letto e felpe hanno preso il posto delle tshirt che fino a 10 giorni reggevano le temperature tardo-estive.
    Arriva il freddo, le giornate si accorciano, ma a me piace questa stagione. Non so perche’ ma i ritmi autunnali e invernali poi, conciliano la creativita’, per me e’ sempre stato cosi.
    Un volume di illustrazioni da finire, un artbook che progetto da anni, ed un paio di storie a fumetti che mi ronzano in testa da decenni… ecco, questo e’ cio’ che voglio che mi accompagni nei prossimi mesi, e se non riusciro’ a finire il tutto, pazienza, il resto si fara’.
    Riusciro’ in questi 7 giorni di stacco dal lavoro a visitare di nuovo la splendida Lucca, ad essere presente al Lucca Comics, ad incontrare autori, editori, gente con la mia stessa passione per il fumetto, l’arte, l’illustrazione. Sono solo 4 giorni, ma che danno una carica, un input di rinnovata creativita’ come nessun’altra situazione riesce a darmi. E poi, si torna, il lavoro part time che per fortuna lascia parecchio spazio, e tempo, tempo libero per creare, per mettere su carta le idee, che senno’ sarebbero destinate a rimanere tali, per l’eternita’, nel limbo dei “se” e dei “ma”.
    Anche io domani non faro’ nulla, null’altro che inseguire i miei progetti e i miei sogni. Mentre fuori piove …
    Buona vita Simone,
    e buona stagione di scrittura !!

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