Funkytarro (ma vero)

Metto in relazione due cose che non c’entrano molto tra loro: gli avvisi di cancellazione delle email e J-Ax. Voi direte, che c’entrano? Già che sono qui, ve lo dico.

Quando pulisco il cestino dell’email, pieno di tutte le comunicazioni già cancellate, mi viene sempre fuori un messaggio: “Alcuni utenti hanno chiesto di essere informati quando cancellerai in modo definitivo le loro comunicazioni. Vuoi avvisarli?” Ora, voi potete immaginare che cosa mi venga da rispondere a questa domanda, tipo ma che cazzo te ne frega a te quando cancellerò l’email che mi hai mandato? Gli stessi, probabilmente, mi avevano già chiesto di informarli quando l’avrei letta, altra informazione da depravati mediatici, da maniaci dell’insicurezza, ma qual è il punto, che pensi che non le leggo e le butto via al volo? Tanto poco ti consideri tu, e poi pretendi che ti legga io? Vuoi verificare la data e l’ora della consegna con la data e l’ora della cancellazione perché se fosse mezzo minuto dopo ne dedurresti che non l’ho neanche letta? Ma che sei impazzito?

Salto logico: J-Ax, noto rapper italiano, che seguo dal suo primo disco “Strade di Città”. Ricordo che veniva osannato dai tamarri come fosse “uno di noi”, le sue rime sempre storpiate in quelle boccacce mai chiuse, la sua rabbia presa a prestito da chi non sapeva come trovare la propria. A dispetto loro, io sostenevo (in acerrime discussioni) che fosse tutt’altro che lo zarro che voleva sembrare. Le sue canzoni avevano dei testi strepitosi, quasi tutti in endecasillabi sciolti a rima doppia o a rima baciata, o in terzine in perfetto stile dantesco, solo con la rima sovrapposta, fondendo quartine e terzine come neanche Torquato Tasso, che J-Ax dava evidenza di aver studiato. Si atteggiava, certo, a ganzo di periferia, cosa che comunque autenticamente era, solo però un ganzo con un’immensa cultura musicale, una dote di scrittura fenomenale, che si radicava in una cultura forse un po’ frammentaria, ma certamente vasta, epifenomeno di una mente fresca, curiosa, con accenni di tendenze enciclopediche. Ebbene, costui ora è uno dei 4 giurati di The Voice Of Italy, l’unico talent-show musicale ben fatto, e rivela anche qualcosa di insospettabile: una grande sensibilità umana. Si commuove, interviene per salvare i cantanti, sceglie sempre il più debole per sostenerlo, e ieri a un ragazzo così così che doveva escludere ha promesso che lo avrebbe fatto cantare nel ritornello del suo prossimo disco, come dire un terno al lotto per il giovane, che non l’ha neanche ringraziato, gli ha fatto ripetere tre volte la promessa per garantirsela, ladruncolo da quattro soldi, tanto da infastidire J-Ax, vittima come tutti della punizione inevitabile che consegue sempre a ogni buona azione.

E che c’entrano le due questioni? Ecco, voi che chiedete la conferma di cancellazione della vostra (quasi sempre non indispensabile) email, prendete esempio da J-Ax. Rabbia vera, cultura vera, talento, gavetta, e meritato successo non sono la conseguenza del sospetto e delle richieste di conferma. Basta gesti insensati, azioni assurde, così vi avvelenate! Sono certo che J-Ax non ne ha mai chiesta una, di conferma. Forse era troppo preso dalla roba vera, che per essere perseguita chiede tempo, assiduità, autenticità, e impedisce giochetti, rende lontanissime le dietrologie (“Oddio, ma avrà letto la mia email?”). Azzerate tutte le cazzate per far spazio alla realtà vera, quella vostra, che serve, che vi porta dove dovete davvero andare.

In questo mondo pieno di fregnacce inutili a cui però, proni, dedichiamo tempo e vane attenzioni distruggendo l’humus del nostro già non fertilissimo campo, il pensierino della sera dunque è: fare pulizia, smettere con le domande idiote, tagliare tutte le cose inutili che ci succhiano energia, basta falsi movimenti. Per ogni cosa, una domanda: “serve davvero, a me, questo che faccio?” 90% no, ci metto su due euro (di più non posso). Tipa

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13 pensieri su “Funkytarro (ma vero)

  1. … in due parole … occorrerebbe praticare un po’ di igiene mentale … alla prossima frontiera tecnologica troveremo la demenza umana

  2. No dico, vogliamo parlare di un mio ex collega di stanza che mi mandava le e-mail per qualsiasi stupidaggine, pur essendo le nostre scrivanie l’una di fronte all’altra.
    Pura pazzia, psicosi, o semplicemente infantilismo… eppure il Tizio riscuoteva l’apprezzamento del Capo, molto più di altri dipendenti meno sciocchi.
    Ah, che classe dirigente la nostra! Priva di qualsiasi capacità di discernimento.

  3. Sempre più spesso ho la sensazione che il lavoro, oggi, non sia finalizzato a produrre qualcosa di utile, a modificare in meglio il mondo in cui viviamo, ma sia solo uno strumento di controllo. Un sistema per abituarci alla coercizione, al soffocamento dell’individualità e della creatività. Diciamo di essere società libere e democratiche, ma questa presunta libertà finisce nell’istante in cui mettiamo piede nei falansteri di vetro e acciaio dove siamo costretti a passare buona parte della nostra vita. Fuggire? Certo, sapendo che non è facile e che richiede tempo, un po’ di fantasia, tanta pianificazione e un pizzico di fortuna. Già essere consapevoli della questione è un primo, fondamentale passo verso la libertà. E verso se stessi.

  4. Pensate che io lavoro da 2 mesi in un ufficio in cui si richiede avviso di lettura anche nelle e-mail che riportano comunicazione delle prossime ferie e siamo distanti pochi metri gli uni dagli altri!
    Alle volte mi sembra di vivere la vita nella sua “normalità”, sempre però con un certo disagio, che attribuisco a me stessa essenzialmente, ma poi leggo certi messaggi come questo e mi dico che forse la “vera vita” che dovrei vivere è decisamente un’altra … la gente intorno a me mi sembra tutta pazza … il più delle volte vorrei scappare … devo solo decidere verso dove!
    Isa

  5. Tutte le volte in cui mi pare che tu stia divagando, poi torni al punto con una precisione che fa venire i brividi. Sei una mente sempre accesa, fai ragionare, segui collegamenti tuoi, diversi da tutti gli altri. Sei un enzima per la testa, nutrimento per il pensiero. Dovrebbero darti un riconoscimento ufficiale, un ufficio alla USL, qualcosa di pubblico, non so. Però grazie, ma grazie grazie, non solo tanto per dire.

  6. La parola è “consenso”. Chi scrive una mail o un post su un social vuole “apparire” e cerca “consensi”. Se il destinatario è uno scrittore o una persona famosa, farà in modo di scrivere meglio che può, di spremere un po’ di succo dai suoi pensieri e renderli più o meno comprensibili. Per chi non è abituato a farlo, è certamente oneroso. Chi poi desidera sapere che la sua mail sia stata letta o quando sia stata cestinata, questo resta, per me, un mistero. Anche se posso capire la domanda che è sottesa. Avrò scritto qualcosa di interessante? Sarà piaciuto? Avrò generato “consenso”? Fa parte di ogni essere umano, è condivisibile. Anche se…C’è un se. Se chi scrive qui o su facebook non ha compreso quanto sia aleatoria, sfuggevole, anche un po’ fine a se stessa questa “comunicazione”, forse dovrebbe approfondire un po’ la questione. Questa maniera di comunicare esiste ed è diventata quasi la “principale” fonte di relazioni interpersonali. Male, dico io, malissimo.
    Sondaggi di gestori telefonici ci dicono che le telefonate sono cadute all’ultimo posto, seguite a ruota dagli sms che sono stati sostituiti da quel simpatico “what’s up” che è pure gratuito…E qui si è innescato il meccanismo delle “faccine” che io continuo a considerare inopportune, fastidiose, un po’ cretine anche se posso…E invece tutti là a perdere tempo cercando la “faccina” giusta per esprimere al meglio la propria “emozione”. Peccato. Perché perché era una delle poche cose che andavano “salvate”…Emozionarsi costa fatica…però rende umani, rende belli, rende persino migliori. Ed ecco qui che la rai ha riesumato colui che è “emozione” allo stato puro e senza filtri. Ecco qui che J.Ax (zio, ti stimo!), è stato catapultato in una trasmissione che, ne sono quasi certa, non avrebbe avuto gli stessi ascolti e gli stessi consensi se non ci fosse stato lui…lui e Suor Cristina, J-Ax parla di preservativi, di “maria” (ohi maria, ti amooo!), di religione, piange, gli si illuminano gli occhi, si incazza quasi come un vero essere umano: che meraviglia! E così anche la Chiesa ha pensato che potesse esserci un “giusto” compromesso tra il diavolo e l’acqua santa…per svecchiarsi, per cercare un contatto nuovo con i giovani. Non so bene cosa pensare di questa cosa. Ma rimango piuttosto critica e dubbiosa. Sarà sufficiente questo “escamotage”?

  7. Proprio questa insicurezza che ci distrugge la vita. E non sto esagerando! Le conferme di lettura sono odiose.

    Vengono usate moltissimo negli uffici. E le usano quelli che non mi vanno a genio. Chissà perché!

    Non ascolto J-Ax, ma dopo questa lo farò per curiosità.

    Grazie mille!
    Pasquale

  8. Giusto !
    Per lavoro, purtroppo, devi chiedere la conferma di lettura, la ricevuta di consegna e bla bla bla……salvare 3 file per una sola mail, perche’ deve essere tutto tracciabile individuabile, riconducibile, identificabile con data ed ora di spedizione, e di consegna, nonché di lettura……MA CHE PALLE !
    Da tempo non ne posso più di tutte queste “fregnacce” alle quali devi sottostare – tuo malgrado – perché necessarie per lavoro……adesso pure la posta certificata……ripeto…..VAFFANCULO.
    Figurati se scrivo ad un amico chiedendo la conferma di lettura…..dovessi ricevere una richiesta del genere, probabilmente, cestinerei senza neppure leggere…..mi sembrerebbe lavoro, pure nel mio privato.

  9. Bello Simone! Passo di qui (anche) quando sono stanca, quando perdo un po’ la rotta, quando mi sento sola e bisognosa di conforto, quando mi scoraggia lottare lottare e non raggiungere. E ti trovo. Sempre. Allegro, triste, malinconico, grintoso, indaffarato o rilassato ma ti trovo, con la tua coerenza, con la tua idea chiara di ciò che vuoi essere. Sono anni che passo di qui e ormai non si può di certo considerarla casualità questa rigorosa coerenza!

  10. Questo e’ l’anno 2030 qui chi pensa e’ in minoranza, ma non ha importanza non serve piu’, uhuu,
    2030 l’indifferenza e’ una virtu’ i cyber-nazi fanno uno show in TV,
    i liberatori picchiano barboni in nome di Gesu’,
    uhuu, l’inno nazionale suona tipo marcia funebre,
    il sesso virtuale e’ piu’ salubre in quanto che c’è
    un virus che si prende tramite il sudore,
    e in 90 ore si muore, l’HIV in confronto sembra un raffreddore,
    é un esperimento bellico sfuggito e il risultato e’ che nessuno fa l’amore. E io sono fuorilegge in quanto di questo parlo, in quanto penso a quando questo potevamo anche fermarlo adesso è tardi, per un poeta pirata che spera i bei ricordi

    J-Ax spacca, da sempre!

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