Podcast “Dialoghi Mediterranei – Simone Perotti dalla A alla Z”. Seconda puntata.

 

“In questa epoca le forze dell’oscurità stanno prendendo il sopravvento…”
“Un uomo non muore quando finisce il suo corpo. Muore quando il suo cuore e la sua mente non sono più in grado di immaginare quello che non c’è”
“L’umanesimo immaginava. Se noi non lo facciamo più siamo in un’epoca di grande decadenza. Questo preoccupa molto di più di una terza guerra mondiale”.

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Seconda puntata del Podcast “Dialoghi Mediterranei – Simone Perotti dalla A alla Z“. Proseguo a estrarre lettere dalla busta di Valter Carasso e Carla De Meo e a tentare di cercare significati alle parole collegate. Oggi escono la Z di zavorra, la T di thanatos, la F di finanze, la L di legami, la D di dubbio, la B di bordi…
Secondo passo per chi si sta preparando ai “Dialoghi Mediterranei – Seconda Edizione” il nostro incontro di Catania del 10 e 11 febbraio (https://www.simoneperotti.com/…/dialoghi-mediterranei…/).

Buon ascolto (anche dei brevi frammenti musicali tratti dal disco “Chiedi alla polvere” di “Zone Franche“, inseriti nel dialogo).

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2 pensieri su “Podcast “Dialoghi Mediterranei – Simone Perotti dalla A alla Z”. Seconda puntata.

  1. ” … la nostra zavorra principale è la non voglia di mettere le mani dove dovremmo metterle …”
    Paura di buttare ciò che è zavorra? Perché?
    Penso che la spiegazione sia semplice (almeno credo): la zavorra rappresenta fondamentalmente il nostro passato ed il passato è sicuro. Indipendentemente se il nostro passato sia stato bello o brutto, il fatto che ora siamo qui significa che siamo sopravvissuti al nostro passato. E questo è rassicurante.
    Il futuro invece è incognita: tra due secondi, ad esempio, potremmo non avere più un futuro.
    E quindi la zavorra=passato non è più il peso che dà stabilità all’imbarcazione, restando comunque un oggetto amovibile, ma diventa lo scoglio granitico, sicuro ed indistruttibile a cui si aggrappa saldamente il granchio, indipendentemente dal suo valore: la sua zavorra di cui non si disfarrà mai.
    Un abbraccio

    • è come dici.
      eppure, ciò a cui ci si aggrappa finisce col trattenerci dove siamo, a essere l’uomo che siamo già. E dentro la nostra moltitudine urla, chiede a gran voce di andare anche, anche…, altrove. In questa dialettica è 8anche…) la vita dell’uomo.

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