Uno splendore…

med3 589

Come non sorridere ebbri e felici in un mondo così…?!

Nel suo spot, Eni ci avvisa raggiante che al diminuire del prezzo del petrolio anche il costo della nostra bolletta calerà, l’avrei dato per scontato, e invece per loro è una grande novità, bene, intanto l’EU, vera patria della libertà e dei diritti umani, fissa in 25 mila massimo i rifugiati che possono essere accolti in ogni Paese, direi buono visto che noi ne ospitiamo già 90 mila, ma ha altro a cui pensare  l’Europa, che per anni ha investito sui bond greci che rendevano tanto proprio perché il Paese era a rischio, solo che dopo decenni di guadagni (in cui quel rischio non si è concretizzato ma gli interessi sono stati ricevuti), la Grecia ora fallisce ma nessuno vuole accettarlo, quando rendeva , ora che devi accollarti il rischio che avevi assunto no, ma gli interessi alti te li davano per quel rischio! niente da fare, piuttosto affamiamo il popolo greco ma le banche non devono fallire, allora restituisci gli interessi maturati su quel rischio e la chiudiamo pari e patta, no!? no, ecco, questo non gredo, anghepecché… ma tranquilli, noi abbiamo le elezioni amministrative, a breve! sì, un po’ d’adrenalina, programmi fantasiosi, liste gravide di candidati inquisiti o condannati, e dove non ce ne sono i balletti si sprecano: Lega che sputa su Berlusconi ma è alleata in Liguria e altrove, Civati che ha un suo candidato (ma di che partito?), tutti che si sprecano a presentare slogan, Renzi che dice che tre regioni gli bastano (ma non dovevamo asfaltare l’avversario?!) e noi pronti a mettere la nostra firma per rendere democratico il gioco del potere (io, come ormai da dieci anni, no), cornuto sì ma mazziato preferirei evitare, fate quel che volete (tanto lo fate comunque) ma almeno non nel mio nome, “ma così sarai deciso da altri!” sì perché se voto invece decido io, eh?! ma per favore, però c’era altro che volevo inanellare in questo short summary dal Pianeta Terra 2015, ah sì: MacDonald’s e Coca Cola, insieme a Eataly-noi-siamo-la-biodiversità-italiana, sono all’Expo “Nutrire il Pianeta”, però Carlin Petrini (Slow Food) dice che è occasione persa, che mancano i contenuti, e Farinetti lo ha subito rassicurato: “al concerto di Bennato porteremo i piccoli produttori da tutta Italia”, beh, la musica è cultura, e la cultura implica contenuti, tutti tranquilli, andate a vedere il padiglione più interessante, pare che sia il Brasile, che è il prossimo Paese che salta, segnatelo in agenda, vedrete, io se avessi bond o azioni di quel Paese venderei, come farei se avessi azioni del pianeta intero, visto che un’auto ha appena fatto 1000 chilometri con un litro alla gara annuale di veicoli a impatto zero ma noi trivelliamo l’Adriatico per estrarre petrolio, addio moeche e scampi, siete stati grandi compagni di viaggio, infatti ieri quando ho parlato di ambiente in tv mi hanno guardato tutti annuendo come si dà ragione al povero fricchettone di turno, buon per loro, io figli a cui lasciare questa enorme discarica non ne ho, se regge ancora una ventina d’anni sono a posto.

Tutto sommato, dunque, niente di nuovo sul fronte occidentale. Nessuno o quasi cambia vita, tutti credono alle stesse cose di cinque anni fa, tutti si lamentano. Ma non capisco perché. Così, non è uno splendore?! #unuomotemporaneo

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Esce (oggi)

Esce oggi Un Uomo Temporaneo (Frassinelli)

Dedico questo romanzo alle vittime del mobbing, dei ricatti sul lavoro, agli esodati, ai licenziati, ai disoccupati, ai precari.

Dedico questo romanzo ai male impiegati, ai sottostimati, ai sottoutilizzati, e agli sfruttati, costretti a fare il lavoro di due persone o a chi percepisce la metà di quello che merita.

Dedico questo romanzo a chi è costretto a subire soprusi sul lavoro, discriminazioni di provenienza, di razza o di genere, o a chi semplicemente è costretto a convivere con l’arroganza del potere, della gerarchia e dell’ignoranza.

Dedico questo romanzo a chi svolge lavori inutili, a chi partecipa alla produzione di prodotti inutili, che servono solo a gonfiare la faretra del consumismo, e a chi lavora su prodotti nocivi, a volte letali… perché dovrebbero smettere di farlo, e dovrebbero smettere adesso.

Dedico questo lavoro a tutti noi, che dovremmo fare molto di più, comportarci in modo diverso, verso un’altra direzione, perché se le regole del gioco non possono più essere cambiate, possiamo e dobbiamo cambiare il gioco.

 

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Fuori

 

Arrivano i primi commenti. “Bello come descrivi l’animo umano…” “Bella la trama, piena di cose…”. Qualcuno mi dice “Un Codice da Vinci alla marinara” (che sembra quasi una pizza…). E’ indescrivibile l’alchimia tra autore e lettori. Ognuno coglie quello che vuole. Ognuno legge il SUO romanzo, non il mio. Un libro è riuscito quanto più i lettori ci trovano dentro quello che l’autore non voleva scrivere, o non sa di aver scritto. Per me “L’Equilibrio della farfalla” è una storia sul limite, sulla frontiera, sul confine da superare o da non oltrepassare. Un romanzo sull’equilibrio tra violenza e resistenza, tra entrare e uscire, tra perseverare oppure ammettere il fallimento. Per molti vedo che è una storia d’amore, per altri una storia sul cambiamento. Poi c’è Silvia… personaggio che meriterebbe una storia tutta sua, come protagonista. Forse, un giorno….

Pomeriggio sarò in tv sul canale svizzero. Poi presentazione a Bellinzona. Domani… il giro prosegue. Alla pinacoteca di immagini devo aggiungere Roberto, il giovane ed energico presidente di Slow Food, con la voce da baritono, Fulvio, che non vedevo da forse quindici anni, e Massimo, il giovane assessore incontrato con Giovanni Soldini. Ma prima c’è ancora tanto, luci, una smorfia sul viso, un cane. Cosa avrà pensato il cucciolo di gatto brado che ho preso in mano e che si dimenava come un tarantolato? Cosa penserei se un gigante mi prendesse di peso e mi alzasse a venti volte la mia altezza da terra?

Tra poco più di quindici giorni finisco di viaggiare e presentare. Accumulerò ancora immagini di questo tour, prima di ritrovarmi nuovamente nella quiete. Ci sarà da girare il programma, poi preparare la barca e salpare. Il tempo corre troppo veloce. Non lo sentite come corre? Bisognerebbe rallentarlo. Oppure uscirne. E’ possibile uscire dal tempo? L’ultima volta che ho fatto una domanda simile, su facebook qualcuno ha commentato: “ma che roba si fuma questo?”. Eppure era una domanda importante, una delle cose a cui penso di continuo. Quante domande ci facciamo, pensando che siano domande comuni, e pochi, invece, pochissimi le condividono? Fuori dal tempo, c’è qualcuno come me, come noi? E chi è?

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