Non venite Catania se non capite perché dovreste venire, per fare che, con quale obiettivo, ottenendo quale beneficio.
Non venite se avete bisogno di un programma, di un “calendario dei lavori”, di un ordine del giorno, di un titolo dell’incontro.
Non venite se non siete pronti a sedervi per terra, o dovunque sarà possibile. Il comfort non è mai un buon motivo per fare niente.
Non venite se pensate di imparare qualcosa, perché imparare è sempre un effetto collaterale semplice di “sentire”, che invece è strumento complesso.
Non venite se non avete capito che nei posti si va portando qualcosa di sé, non solo per prendere qualcosa da qualcun altro.
Non venite se pensate che è “troppo lontano”, ma non venite nemmeno “perché è vicino”.
Non venite se il motivo è che “non c’è la quota di iscrizione”. So che qualcuno di voi lo ha pensato. Male.
Non venite se qualunque impedimento ve lo rende apparentemente impossibile.
Non venite perché “ho già prenotato volo e B&B”.
Non venite se non credete che le cose possano cambiare. Le vostre cose, quelle della vostra vita. E della vita degli altri.
Non venite se talvolta non vi infastidisco, per qualcosa, per dei modi, per i temi che tratto, per il modo in cui li affronto.
E non venite nemmeno se vi infastidisce che sia “per me” che venite. Cioè se qualcosa di me vi infastidisce senza che vi venga anche solo per un istante “il dubbio di voi stessi”.
Non venite “perché non ho mai visto Catania” (e tuttavia, fatevi un giro, è bellissima).
Non venite se recentemente avete perso l’equilibrio schierandovi da qualche parte con modi integralisti, che fosse di qua o di là, con rabbia verso il vostro “antagonista”. Anzi, no, venite proprio per questo… Ma non vi aspettate che io sia tenero a riguardo. Non lo sarò.
Non venite se pensate che la “filosofia” è interessante ma “ci sono cose più concrete e importanti nella vita”, o se non avete capito che dobbiamo urgentemente tornare a praticarla.
Non venite se pensate che i soldi sono la cosa più importante.
Non venite se pensate che io abbia qualcosa in più di voi, una dote nascosta, o del denaro in un forziere sotterrato nel campo.
Non venite per capire come ho fatto, cosa non ho fatto, o quale sia “la formula”.
Non venite con l’approccio che avete di solito andando a ascoltare uno scrittore, o ad assistere a una conferenza o a vedere uno spettacolo…
Non venite per parlare. Ma se arrivate, parlate.
Non venite per giudicare, per misurare, per constatare, per sincerarvi.
Non venite perché avete bisogno di qualcosa.
Non venite per fare gli avvocati del Diavolo. Trovereste un giudice.
Non venite per un motivo specifico, per trovare UNA soluzione.
Non venite “per conoscere gente”.
Non venite se non avete capito che il percorso è lungo, articolato, di cui Catania è una tappa, un inizio.
Non venite se non siete disposti a tutto ciò che seguirà a Catania.